L’ACQUA PASSATA DELLE MENOMAZIONI

L’ACQUA  PASSATA  DELLE  MENOMAZIONI           

 

Osteoporosi, tumori, cistifellea e 10 anni di meno

 

Ciao Valdo, sono Girolamo da Verona, quello della tesina Il terrore della crisi eliminativa, del 7 marzo 2010. Ti ringrazio delle mail che mi mandi. Le leggo sempre e ti ringrazio.

Volevo chiederti una cosa.

Oltre a ciò che ti avevo detto, soffro anche di osteoporosi.

Ho letto che la scarsità di vitamina D può provocare tumori negli anni a venire.

C’è poi l’aggravante che mi hanno tolto la cistifellea nel 2006, e nella tua tesina Malattie epatiche e fibrosteatosi Nash, del 12 Marzo 2010, hai scritto che si tratta di grave menomazione, traducibile in 10 anni di meno.

 

Risolviamo tutto con un bel tuffo nelle verdure crude?

 

Seguendo l’alimentazione che mi hai proposto, è possibile che io possa risolvere tanti problemini di salute, compensando anche la scarsità di vitamina D?

In quali alimenti posso trovare la vitamina D?

Attendo una tua risposta. Buon lavoro e grazie.

Girolamo

 

Bastano dei buoni accorgimenti e si riguadagnano gli anni da altre parti

 

Ciao Girolamo, non farti impressionare da quella mia frase.

Non è che io abbia esagerato. Forse era opportuno non dirlo.

Ma nessuno si deve allarmare. Il discorso sta tutto nel terreno, nella persona.

Pertanto, quella menomazione può essere e deve essere ovviata con delle attenzioni in più.

Chiaramente il corpo tende ad auto-guarire e ad auto-bilanciarsi con le cose che gli rimangono.

Evidente che senza la cistifellea gli automatismi di rilascio e scarico bile sono precari, e che anche il meccanismo eliminativo intestinale subisce dei rallentamenti.

 

 

 

 

Perdere la cistifellea e guadagnare la testa può avere molti vantaggi

 

A maggior ragione è saggio evitare i pasti pesanti.

Sta dunque sul leggero e sul crudo, e vivrai sicuramente meglio ed anche più a lungo dei tanti che hanno intatta la loro cistifellea ma non altrettanto la loro testa.

Vedi che risposta ti sto dando? Quasi ne faccio un’ennesima tesina, valida sia per te che per i tanti orfani di qualche organo o di qualche ghiandola interna.

Acqua passata non macina più, dice un proverbio Inutile piangere sul latte versato, aggiunge un altro.

Impariamo tutti dal veneziano Luigi Alvise Cornaro (1464-1566), a cui i medici avevano diagnosticato tre mesi residui di vita, e che invece decise di fare il bravo e sopravvisse ai medesimi medici, ai loro figli e persino ai loro nipoti.

 

La vitamina D rimanda tutto il discorso al metabolismo del calcio

 

Per la vitamina D non c’è alternativa a tanto buon sole. Serve anche incrementare le verdure scure tipo cavoli e verze, cavolini di Bruxelles e crescione, cereali integrali, avena, sesamo, germogli vari.

Forse ti è sfuggita la mia tesina Vitamina D, calcio e osteoporosi, del 6 Gennaio 2010, che spiega meglio l’intera faccenda.

La vitamina D fa in pratica da facchino-trasportatore per il calcio organicato, similmente a quanto fa l’emoglobina col ferro organicato.

Preoccuparsi delle 400 U.I. giornaliere vitamina D, significa in pratica preoccuparsi degli 0.8 grammi al giorno di calcio che ognuno di noi deve assumere.

Questo discorso vale anche per Massimiliano di Roma, che ha il problema di una vertebra danneggiata in un incidente con la moto.

 

Prima cosa evitiamo tutte le dispersioni di calcio organicato

 

Ecco allora che la ricerca di vitamina D va indirizzata soprattutto contro le dispersioni di calcio, contro i nemici del calcio che sono i soliti veleni di nome carne, latte, pesce, dolci, sale, integratori, zucchero, the, caffè, aspartame, cibi cotti.

Ecco che essa va indirizzata nell’equilibrio del corpo, nell’efficienza del sistema immunitario e di quello ghiandolare, nel movimento e nella respirazione, oltre che nella esposizione al sole.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo