LE CONTROMISURE SALUTISTICHE DEL LIBERO PROFESSIONISTA
Una specie di gioco al massacro
Raccoglitori stracolmi di documenti, di leggi e leggine, regolamenti, provvedimenti, modifiche, eccezioni, delibere e sanzioni.
Cartelle su cartelle. Scartoffie cariche di dati e di numeri.
Cariche di tossine psicologiche, di patimenti nevrotici e di inevitabili moccoli.
Come non bastassero più quelle dello stato, o di Roma Ladrona, per dirla con spirito bossiano, e quelle supplementari della Regione Autonoma, che per gli udinesi è poco-Friuli e tanto-VeneziaGiulia, ora bisogna fare i conti anche con Bruxelles.
Un lavoro moltiplicato per tre.
Un gioco al massacro, per i liberi professionisti del business e delle consulenze.
Il cartaceo, ovvero i papiri di Tutankhamen
Il cartaceo, poi, fa apparire sempre più gli scaffali e gli armadi, con tutto il loro contenuto, come reperti storici di un’era che fu, come raccolta di sbiaditi papiri recuperati dalle celle funerarie di
Tutankhamen.
Il punto focale dove si gioca l’intera partita è oggi localizzato a fianco della scrivania, su quel terminale video che rappresenta le poche gioie e i tanti dolori di ogni operatore commerciale nell’Era dell’Acquario.
Una macchina infernale chiamata sbrigativamente e riduttivamente computer
La macchina infernale, chiamata sbrigativamente computer, pare lucida e razionale, agile e snella, disinibita e disarmante, seducente ed erotica come una procace segretaria alle prime armi.
In realtà si tratta di un pachiderma stracarico di tossine chiamate informazioni.
Come lo accendi ed inserisci la tua password, ti spalanca una prateria di programmi e di opzioni capaci di intasare l’intera vallata alpina che va da Resia a Malborghetto a Tarvisio.
Una propaggine patologica ed alienata del software
Come lo accendi, ti incolla alla sedia, ti blocca muscoli e capillari, ti paralizza nervi e pulsioni, ti trasforma da vivace e flessibile macchina biochimica in uno stoccafisso attonito ed ipnotizzato, in una propaggine patologica ed alienata del software, in una caricatura d’uomo, in uno specialista della cliccata, che a tratti si scopre di essere un essere vivente, perché il cuore continua stranamente ed ostinatamente a battere, e perché le chiappe hanno ormai preso la forma della sedia, per cui sei costretto ad alzarti e fare due passi decongestionanti.
I bei tempi della Gazzetta e di Playboy
Nei bei tempi andati, quando provavi la nausea del cartaceo che invadeva la tua scrivania, potevi almeno leggere il giornale alla rovescia e piantarci dentro quel pisolino d’emergenza che ti salvava dal collasso.
Oppure potevi distrarti con le notizie muscolari della Gazzetta, o magari con qualche conturbante monaca delle pagine di Playboy, buona a compensare la schizzinosità delle proprie colleghe, brave e gentili, ma pronte a coprirsi persino i gomiti e ad abbottonarsi vezzosamente la camicetta fino all’ultima asola.
Non più scappatine continue e decongestionanti al bar
O magari potevi fare un’ora sì e una no la scappatina al bar col cliente o con qualche collega.
Adesso non più.
La chiacchierata, il carciofino con la scaglia di grana, il tocai ora ridenominato friulano, lo spritz, l’aromatica tazzina, o magari il grigioverde a base di grappa e menta, si sono ridimensionati e rarefatti.
C’è un catenaccio virtuale al collo, simile al giogo che tiene i bovini legati al muro della stalla, e le uscite al bar vengono di conseguenza centellinate.
Mi viene a dire della respirazione e dell’attività aerobica
Ed ecco che arriva sul tavolo questo documento Le Contromisure Salutistiche del Libero Professionista, con cui mi si vengono a raccontare con esattezza le cose che già so a memoria.
Mi viene ad insegnare cosa respirare e come respirare.
Mi viene a suggerire più attività aerobica, erotica e bucolica, a me che sono un adepto di Tinto Brass.
Mica sono un deficiente.
Mi viene a dire dei saltelli e dell’acqua biologica ogni due ore, e della perdita del terzo occhio
Mi viene a dire che se non bevo abbastanza acqua biologica, con le sue fibre naturali ed i suoi micronutrienti, gli intestini sviliscono e si raggrinzano, si disabituano al loro regolare e ritmico lavoro.
Mi viene a dire che se non mi muovo e non faccio almeno 20 saltelli l’ora e non mi mangio due pesche e un grappolo d’uva ogni paio d’ore, mi ritrovo non solo col metabolismo rallentato, col sangue esausto e stagnante, con la linfa e i capillari viscosi ed appiccicaticci, con l’apparato gastrointestinale a soqquadro.
Mi viene a dire che che col salume e lo speck, col grissino e il prosciutto, con la tartina e la merendina vado a perdere il potere spirituale del terzo occhio, e fin lì potrei anche sorvolare.
La disattivazione della terza gamba no, mi fa partire l’adrenalina!
Ma quando sigaretta e caffè, carne e gelato, diventano fattori devirilizzanti ed eunuchizzanti, mi parte l’adrenalina. Tutto ma non quello!
Quando mi si prospetta persino la disattivazione della terza gamba, che è la cosa più sconvolgente ed inaccettabile dell’intera questione, non ci vedo davvero più, e mi viene spontaneo di tirare un pugno sulla scrivania e di dire basta!
Questo ha colpito nel segno. E se avesse ragione?
Che senso ha mai lavorare e guadagnare dei soldi, se poi vengo costretto a comprare aspirine, statine e Viagra per svolgere a malapena le mie funzioni vitali?
Andiamo a vedere cosa propone in concreto questo ineffabile nuovo nutrizionista di nome Vaccaro.
Le contromisure nutrizionali in mattinata
- 1) Alzarsi alle 6,30 e fare un’ora di jogging, con buona traspirazione, e rinfrescante doccia finale.
2) Mezzo bicchiere d’acqua e abbondante colazione di frutta succosa (alternare giorno dopo giorno, la spremuta di arancia o di pompelmo, le due belle fette di melone, il grappolo d’uva, e così via).
3) Eliminare radicalmente sigarette, caffè, mentine, chewing gum, dolcetti, cioccolatini.
4) A metà mattina, altro pasto di frutta, magari a base di banana e kiwi, che ti sei portato da casa.
5) E se vai al bar col cliente? Niente stuzzichini, caffè, the, latte, cappuccini, taglietti, spritz, cola, birra, succhi pastorizzati di frutta. Le uniche cose approvate restano spremuta di pompelmo o di agrumi, frullato di sedano e carota, o il bicchiere di acqua naturale con spicchio di limone. Una bevanda di riserva? Sì, la cioccolata amara calda, ma siamo già in area di leggero compromesso.
Le contromisure nutrizionali a pranzo (ore 13)
- 1) Iniziare sempre con un bel piattone di insalata verde, variando tra radicchi di vario colore, lattughe, valeriana, tarassaco, cetrioli e pomidoro, ravanelli, finocchi, carciofi crudi, accompagnando con del buon pane integrale. Una manciata di germogli crudi non dovrebbe mai mancare a tavola, magari accompagnati con delle olive e dell’avocado.
- 2) Una pizzetta vegetariana con poco o niente formaggio e tante verdure fresche (non di scatola), oppure patate, zucche e topinambur, oppure risotto nero con piselli e porri, o della pasta integrale al pomodoro crudo, o una bella peperonata, o delle castagne, o una fortificante crema di avena con semi di lino, di sesamo e di girasole.
- 3) Una piccola tazza di nocciole, o noci, o pinoli, mandorle, pistacchi, carrube.
Le contromisure nutrizionali nella merenda pomeridiana
Due mele alle 16, e frutta di bosco a scelta alle 18, alternando a piacere uva, melograno, caco.
Le contromisure nutrizionali a cena (ore 19.30)
La cena sarà identica come a pranzo, variando però le verdure e i secondi in base alla disponibilità dei cibi e in accordo ai propri gusti (nell’ambito dei cibi per l’uomo, e non dei vietati non-cibi).
Ricordarsi che a tavola non si beve, essendo concesso al massimo mezzo bicchiere d’acqua all’esordio.
Mantenendo un buon apporto di frutta lontano dai due pasti principali, pranzo e cena diventeranno assai più semplici e leggeri dei tempi andati, e non c’è più bisogno di ingozzarsi.
Cose da eliminare sistematicamente senza alcuna esitazione, per non ammalarsi mai di niente
- 1) Il fumo. Ovvero il killer numero uno. Questa pratica del fumare è superdeleteria.
Se non elimini il fumo non riesci ad impostare alcuna pratica igienistica.
Motivi? Ti impedisce di ossigenare adeguatamente il sangue, e ti carica di una lunga serie di
micidiali veleni. E’ estremamente dopante, addirittura più delle droghe vere e proprie.
- 2) Il caffè. Perché ti carica di acido urico e della supermicidiale caffeina. Perché mette a soqquadro i delicati equilibri del sistema simpatico. Stesso discorso per il the e le cole.
- 3) Le bibite dolcificate, gassate e aspartamizzate praticamente tutto quanto viene proposto in
bottigliette, in lattine e in tetrapack, incluso i succhi di frutta a lunga conservazione e dunque
pastorizzati. Tutti gli alcolici in quanto distruttori di cellule epatiche.
Via dunque vino, birre e superalcolici, e adottare in compensazione succhi freschi di frutta e
di verdura in quantità.
- 4) I dolcetti, le caramelle, i confetti, le mentine, le gomme da masticare, le marmellate, il miele pastorizzato. Piano anche col miele fresco e puro e con la pappa reale, tutti prodotti ottimi per le api, utili per gli uomini dell’antichità che non avevano grandi alternative, ma pur sempre troppo concentrati e troppo dopanti.
- 5) Lo zucchero saccarosio di barbabietola e di canna, e peggio ancora la saccarina, l’aspartame e il miele pastorizzato.
- 6) Il sale da cucina, veleno autentico.
- 7) Tutti gli integratori vitaminici e minerali, che sono veri e propri farmaci, non solo come concetto e come provenienza industriale, ma anche in termini di effetti concreti sull’organismo. Non apportano vitamine e non apportano minerali, ma danno soltanto l’illusione di farlo grazie al loro effetto-sberla stimolante e drogante.
Non c’è altro modo per vitaminizzarsi e mineralizzarsi che quello di prendere i
micronutrienti direttamente dalla natura senza alcun intermediario.
L’organicazione dei minerali viene svolta dalle piante e dagli alberi con l’aiuto della
funzione clorofilliana. La cottura e gli altri processi trasformativi applicati su frutta e
verdura, ritrasformano i minerali da organicati (organici) in minerali disorganicati
(inorganici, non assimilabili, da espellere con fatica), devitalizzando i cibi (perdita di enzimi
e raddoppio tempi di digestione).
- 8) Carne di tutte le specie, uova, pesce e latticini.
Per il semplice motivo che il libero professionista, vivaddio, è sempre un essere umano,
dotato di un tubo gastrointestinale smaccatamente fruttariano, in barba alle sue presenti
abitudini alimentari che sappiamo benissimo essere quanto mai aberranti ed innaturali.
Le proteine animali nel corpo umano producono lo sconquasso biochimico più disastrante,
occupando il sistema per quaranta ore, tra digestioni difficili ed incomplete, tra putrefazioni
intestinali dei residui, tra fermentazioni degli amidi e dei carboidrati a veloce combustione
che hanno la sventura di essere intrappolati e mescolati col loro peggiore nemico, che è il
marciume proteico, fatto di cadaverina e putrescina miste ad altri miasmi appestanti.
Le proteine animali acidificano il sangue, moltiplicano i radicali liberi, rubano posto al cibo
vero, sono cancerogene ed uricemizzanti, sono il peggior carburante possibile per il corpo
umano, dotato di motore che va a glucosio vitaminizzato e mineralizzato, disciolto nella sua
acqua biologica.
- 9) I farmaci e i vaccini. Non solo per la loro sostanziale inefficacia, ma anche per le loro caratteristiche dopanti-avvelenanti e per gli effetti collaterali.
E soprattutto perché interferiscono assai negativamente col sistema immunitario.
10) I cibi cotti, concentrati, in scatola. I cibi e le bevande arricchite di minerali e di integratori.
Qualche altro consiglio d’amico
- A) Mai affamare il proprio corpo, se non per un digiuno specifico accompagnato immancabilmente da abbondante acqua leggera.
- B) Per combattere la fame improvvisa, tenere sempre con sé un kit d’emergenza, consistente in una mela, due kiwi, una o due banane, dell’uvetta o dei datteri, due crackers integrali al sesamo o del popcorn.
Il minimo di cinque pasti sazianti di sola frutta al giorno, indicato dall’esperimento di Cambridge per scansare scientificamente cardiopatia e cancro, i due maggiori killer mondiali, è quanto di meglio si possa adottare per la propria salute psicofisica, mentale e spirituale.
- C) Prendere sole ogni volta che si può in tutte le stagioni.
- D) Fare profonda e ritmata respirazione yoga quando ci si trova nel posto giusto (circondati da piante e da aria pura).
- E) Fare attività fisica e movimento ad ogni buona occasione.
- F) Più ti nutri da vegano e da crudista, che è ovviamente il metodo più sano del mondo in quanto ritagliato sul disegno corporale e mentale dell’essere umano, e meno hai bisogno di bere (la sete ti sparisce automaticamente).
Più cibo morto e cadaverale mangi, più cibo cotto mandi giù, è più acqua ti serve per diluire in qualche modo i veleni.
Ma la necrosi e il sangue stagnante, il colesterolo e l’omocisteina, non si combattono col vino, e tanto meno con l’eparina e le statine, ma solo e sempre col cibo vivo e l’acqua biologica cruda, quella che sta esclusivamente nel pomo che pende dal ramo, nella bacca che spunta dal cespuglio, nel germoglio che esplode dal seme, nella radice che si imbeve di preziosi minerali minerali, nella foglia che spunta dal terreno, nei colori e negli aromi diversi che nascondono la magia dei fito-chimici e dei polifenoli.
- G) L’acqua migliore è quella di alta montagna, quella più vicina ai nevai. Ogni acqua di sorgente non inquinata resta comunque valida non per i suoi minerali che sono sempre inorganici e non assimilabili (dunque inquinanti e da espellere), ma per la sua carica magnetica e la sua freschezza.
L’acqua in bottiglia, scelta coi citati criteri selettivi, va in ogni caso fatta scorrere da bicchiere
in bicchiere più volte prima di essere ingerita, al fine di rimagnetizzarla un po’.
- H) Tenere presente che il corpo lavora seguendo dei cicli di 8 ore che vanno dalle 4 am alle 12 (fase
ripulitiva), dalle 12 alle 8 pm (fase appropriativa dei cibi), dalle 8 pm alle 4 am (fase assimilativa
dei cibi). Rispettando le fasi si dà una mano al nostro metabolismo. Ed è per questo che di mattina
è meglio stare rigorosamente sulla frutta, la quale, oltre che apportare energia e micronutrienti, ha
ottimi effetti ripulenti grazie alla sua acqua bilologica.
- I) Un buon libro da tenere sul comodino accanto al letto, anche per saperne di più?
Alimentazione Naturale, di V. Vaccaro, Anima Edizioni, reperibile nelle librerie di Udine (come ad esempio la Moderna), o anche via Internet (andare su Google.it e digitare il nome dell’autore).
- L) Dimenticavo un dettaglio, e cioè che queste contromisure sono applicabili anche a una serie di persone che vanno al di là della categoria indicata nel titolo, coinvolgendo avvocati e medici, notai e architetti, professori e politici, giornalisti e commercianti, artisti ed artigiani, perché i bipedi, comunque si vestano e si presentino, con la cravatta o senza, col camice o con la tuta, sotto-sotto sono fatti tutti uguali, ed hanno le stesse basilari esigenze.
Contromisure che ognuno personalizzerà e adatterà ai suoi particolari sentimenti ed emozioni, ma che non potranno essere dribblate facilmente, se non con pesanti effetti collaterali.
Le obiezioni probabili e i compromessi e possibili
Pensi sempre di aver realizzato un buon lavoro.
Ma non hai fatto i conti con chi storce il naso e con chi sente puzza di astinenza, di carestia e di proibizionismo, e con chi ha delle abitudini inveterate e durissime da rimuovere.
E’ mai possibile che non ci siano delle vie meno in salita e meno utopistiche?
I consigli di un salutista non sono mai leggi ferree da applicare alla lettera, ma piuttosto prospetti ideali da utilizzare come traccia e come orientamento, come modello di base da seguire il più fedelmente possibile in rapporto alle proprie possibilità trasformative ed evolutive.
Facciamo alcuni esempi.
Nessun compromesso di mattina
Ma, di mattina, un pezzettino di pane, quattro piccoli cracker, dei grissinetti, dei cereali coi fiocchi e i corn flakes, e la spruzzata innocente di latte?
No assolutamente. Qui nessuna concessione.
Abbiamo spiegato come la mattinata ricada nella fase eliminativa che va dalle 4 am alle 12.
Serve dunque allinearsi con essa e non opporvisi. La frutta acquosa, anche in abbondanza, è l’ideale in quanto ci trasmette tutta l’energia, possedendo pure poteri rinfrescanti e ripulenti, coerenti con la fase espulsiva del corpo.
Qualora venga una fame da lupi, si può optare verso le 11 per del popcorn con la banana, oppure per una crema di avena al latte di soia o di cereali.
Un minestrone e della buona polenta arrostita sono compromessi accettabili
E un buon minestrone di verdure miste, senza inserirci dadi contaminati o micidiali pezzetti di grasso di maiale o piedi scalzi di gallina?E la polenta?
Un minestrone di patate e verdure, a patto di non stracuocerlo e di stare sulla fiamma non oltre 18 minuti, può essere accettato.
Stessa cosa per la polenta.
Chi non riesce a liberarsi ancora dai latticini, può ricorrere al toast col formaggio, purché sia formaggio di malga e, sperabilmente, di mucche a cui venga risparmiato il patibolo.
Un panino può essere un pasto delizioso, se non è contaminato dal sangue
E qualche buon panino?
I panini si possono sicuramente consumare, e in molte occasioni diventano preziosi ed indispensabili, soprattutto se abbiamo l’accortezza di usare un buon pane integrale, di metterci diverse foglie di radicchio o di lattuga, di aggiungerci dei carciofini, delle noci, dell’avocado e della crema di olive.
La verità sui cibi e la salute sta da queste parti e non altrove
Ognuno alla fin fine, se vuole cambiare lo fa.
Lo fa nel suo esclusivo interesse, scegliendo i tempi, i modi, applicando le sue personalizzazioni.
L’importante è ricordarsi che la verità sui cibi e la salute sta da queste parti e non altrove, per cui i principi fondamentali vanno rispettati.
Occorre armarsi di autocritica e rimuovere certi pregiudizi.
Giù dal trono le proteine animali e i dolcificanti
Si tratta di rimuovere dal trono le proteine animali, responsabili di guai a non finire, e lo zucchero-saccarosio con tutti i dolcificanti sintetici, autentici demolitori dell’organismo.
Si tratta di abbattere la quota giornaliera di carboidrati cotti e di portare al centro della nostra piramide alimentare la frutta e le verdure allo stato naturale.
Attenzione alle combinazioni ed alle compatibilità
E’ facile dire frutta e verdura. Bisogna anche evitare di mescolarle con le proteine e i cibi cotti, onde evitare che il cibo cardine, si rovini e vada in fermentazione per colpa dei residui proteici in putrefazione, disseminati lungo il canale enterico di chi persevera assurdamente nella cadaverina.
La frutta cruda viene assorbita in mezz’ora, ma va consumata a stomaco rigorosamente vuoto e libero.
Per coloro che si avvicinano timidamente al vegetarianismo, senza riuscire ancora a staccarsi del tutto dalle proteine animali, c’è la temporanea possibilità di adottare qualche utile stratagemma.
Come quello della carne un giorno sì e uno o due no.
Strategie di recupero per i patiti della cadaverina
Se il giorno-carne è il lunedì, far precedere sempre la carne stessa da verdure crude.
In quel giorno niente frutta al di fuori delle mele, che tendono a non andare in bollitura, per i loro enzimi antifermentanti (stesso discorso per ananas e papaia).
Il martedì e mercoledì zero carne e abbondanza di frutta e verdure crude.
Sempre rispettando alcune regole basilari sulle combinazioni alimentari, che sono una cosa seria.
Consultare il mio già citato testo, e richiedermi via e-mail delle tesine specifiche, che avrò cura di inviare gratuitamente.
Nessun sacrificio e nessuna sofferenza
Il pacchetto di proposte alternative qui delineato non è affatto un programma di rinuncia e di sacrificio, di sofferenza e penitenza.
Non si tratta nemmeno di un corso accelerato per frati trappisti.
Parliamo di un progetto tendenzialmente vegano e crudista dove ognuno deve alimentarsi al meglio e a sazietà, dove si punta a consumare, in abbondanza e con divertimento, le sostanze che più si addicono al nostro corpo e al nostro spirito.
Si tratta solo di modificare certe cattive abitudini e certi schemi mentali, in vista di un salto di qualità della vita.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)