LE FORME SUB-CLINICHE DI BERI-BERI, PELLAGRA E SCORBUTO

LETTERA 

 

Le antiche pesti che puntano a ripresentarsi in versione moderna

 

Caro Valdo, sono sempre più convinto che molte delle patologie più diffuse siano legate in qualche modo a forme sub-conclamate o, come direbbero i miei colleghi, a forme sub-cliniche di beri-beri, di pellagra e di scorbuto. Continuo i miei approfondimenti in questa direzione e spero di riuscire a scrivere qualcosa di presentabile su questo argomento.

Complimenti per l’ultima tesina sullo scorrimento delle acque, che utilizzo come chiara indicazione per coloro che si avvicinano al sistema igienistico.

Consigli, assistenza tecnica e legale per il distacco dai farmaci

Per quanto concerne la disassuefazione o meglio la disintossicazione delle persone in cronica terapia farmacologica, mi metto a disposizione per far sì che siano accompagnate nel percorso, facendomi carico, grazie al mio pezzo di carta, delle eventuali difficoltà medico-legali che potrebbero esserci.

La mia mail è borghi.renato@gmail.com, e risponderò ben volentieri alle persone bisognose di assistenza nella loro fase di distacco immediato o graduale dalla dipendenza.

Come procede l’istituzione della libera università?

Servono docenti, collaboratori o quant’altro? Fammelo sapere.

Diamo fastidio a un sacco di gente importante

 

Condivido il tuo ragionamento sul fattore finanziario. Senza solidità economica si va poco in là.

Per contro, quando ci sono sponsor, ci sono anche imposizioni e condizionamenti.

Le nostre pratiche sono sgradite e scomode a un sacco di gente importante.

Anche i nostri precursori del secolo scorso penso abbiano avuto le loro magagne economiche. Tutto è oggi in mano al potere monopolistico di un apparato plutocratico-politico-industriale. Tutto tranne la verità, la vicinanza alla natura e alla salute, la consapevolezza  e la comprensione che prima o poi sveglierà la gente.

Renato Borghi, medico

RISPOSTA

 

Dai monatti col carretto a quelli con l’autoambulanza

 

Ciao Renato, sono in piena sintonia con la tua idea sulle forme striscianti o sub-cliniche di beri-beri, pellagra e scorbuto.

Nei tempi andati la gente cadeva in stato di avitaminosi per carenza di cibo vivo e vero, derivante da miseria nera ed ignoranza.

Oggi, sconfitta la miseria e le ristrettezze economiche, la gente vive ugualmente in stato di avitaminosi per carenza di cibo vivo e vero, derivante da cultura distorta e da ricchezza pecuniaria male adoperata.

Oggi la gente non cade e non barcolla più lungo le strade, in attesa che i monatti la vengano a caricare su carretti e carriole, ma viene prelevata a casa da solerti ambulanze, che la portano a sirene spiegate in modernissimi e confortevoli reparti, con luci al neon e aria condizionata, con flebi sulla spalliera del letto e sale operatorie appena oltre il corridoio.

Ben venga la tua provvidenziale collaborazione

Ti ringrazio per la tua preziosa offerta di assistenza medica responsabile e legale per la gente che intende disintossicarsi staccandosi nel contempo dai farmaci.

Ho decine di persone che mi scrivono giornalmente chiedendomi lumi sul come procedere, su quali tempi adottare, e su quali rischi aspettarsi.

Pr qualcuno non esistono problemi. Mi ha appena chiamato un attimo fa Gino da Acquaviva-Bari, che ha interrotto ogni terapia farmacologica dall’oggi al domani senza alcuna esitazione.

Ma non tutti sono così determinati.

Complimenti per esserti fatto avanti con puntualità e sincronia perfetta.

Mi stai davvero togliendo le castagne dal fuoco.

C’è una gran voglia di liberarsi dalla schiavitù farmacologica

La gente ha voglia di farlo. Vuole disperatamente liberarsi dalla schiavitù del farmaco.

Ma è nel contempo spaventata dai moniti dei loro medici curanti, che gli impongono spesso di non interrompere per alcun motivo l’assunzione del farmaco, pena aggravamenti improvvisi, non escluse le ipotesi più gravi ed estreme.

In queste ultime settimane sto dicendo a tutti di accettare la sfida muovendosi però col buonsenso e la prudenza, visto che farmaci e droghe sono pressappoco la stessa brodaglia, per cui provocano dipendenza e astinenza.

Un tenace atto di fede verso le proprie capacità autoguaritive

Sto pure dicendo a tutti di prendersi la responsabilità in toto, perché si tratta della cosa più importante che hanno, ovvero della loro vita.

E aggiungo che non è facile prevedere effetti e risultati, secondo schemi precisi e sicuri, in quanto mancano del tutto esperienze identiche, o dati statistici affidabili su gente che abbia fatto gli stessi percorsi di disintossicazione. Propongo loro insomma un atto di fede non verso l’esterno, o verso una ideologia, o verso me medesimo o chiunque altro, ma verso le proprie capacità autoguaritive.

Predico insomma coraggio, fiducia, prudenza, determinazione e tenacia.

Ma non mi posso assumere ovviamente alcuna responsabilità legale. Ecco perché la tua proposta capita proprio a pallino, come una specie di provvidenziale ciambella di salvataggio.

Stiamo procedendo con entusiasmo e speranza, ma anche con limiti e contraddizioni

Per la libera università della salute in zona Clusone, stiamo procedendo al meglio coi miseri e inesistenti mezzi che abbiamo, e con tutti i limiti organizzativi che ci contraddistinguono in questa fase.

Ci sono sicuramente slanci di entusiasmo, segni di disponibilità personale e di generosità da parte di diverse persone che ci stanno seguendo da tutta Italia.

Esistono pure piani e progetti in corso, ma niente ancora di sicuro e definitivo. Serve più concretezza, più cifre, più scadenze puntuali, più compiti specifici assegnati e delegati a persone qualificate entro un quadro organizzativo condiviso ed oliato. Siamo ancora in alto mare.

L’esperienza della cura dell’uva a Clusone

Carmelo Scaffidi ha concluso non senza fatica e sacrifici personali, non senza rischi e batticuore, non senza qualche intoppo e qualche smagliatura, il suo ultimo raduno igienistico-terapeutico di Clusone.

Una persona sola non può fare nel contempo il terapeuta, l’organizzatore, il pigmalione e il cassiere.

Ci manca sicuramente il piglio organizzativo e professionale.

Stiamo muovendoci molto artigianalmente e rusticamente. Più poesia e speranza che concretezza.

Più auspici e preghiere che documenti ufficiali di autorità comunali, regionali o statali disposte a sbilanciarsi e a compromettersi e darci un appoggio.

Andare controcorrente non porta molto fieno alla propria cascina

Quando mai i Che Guevara e i Tupamaros della salute sono stati sovvenzionati da qualche autorità pubblica? Non abbiamo connotazioni partitiche e non apparteniamo a nessuno schieramento politico.

Non siamo di destra, di centro o di sinistra. Ancor meno siamo extraparlamentari o bombaroli.

Piaceremmo da matti a Giorgio Gaber e a Rino Gaetano, ma anche allo stesso Celentano, tanto per capirci.

Già il semplice fatto di operare per la salute della gente, per l’incolumità e il rispetto di tutti gli animali (e non solo dei cani e dei gatti), in un contesto mondiale congegnato ed impostato decisamente nella direzione opposta, ci rende automaticamente poco-sovvenzionabili e poco-aiutabili.

Convegno ABIN a Bergamo con la straordinaria presenza di Michele Manca

Sabato 6 novembre si terrà presso l’ABIN di Bergamo un importante convegno dove si farà pure il punto della situazione.

Interverrà, come ospite d’eccezione, Michele Manca, uno dei più reputati igienisti-naturali del nostro paese. Vedremo di raccogliere le testimonianze di miglioramento e di guarigione registrate nelle ultime settimane.

Abbiamo una grande necessità di aiuto e di collaborazione

Mi chiedi se servono docenti e collaboratori. Altro che! Già contiamo sull’appoggio di alcuni medici aperti all’ideale igienistico, che presenziano alle nostre riunioni. Ma non possiamo pretendere e sollecitare collaborazioni a destra e a manca, senza nemmeno garantire, ad esempio, il rimborso delle spese di viaggio a chi viene da lontano.

Gratuitamente non si va da nessuna parte. Servono anche risorse finanziarie.

Senza un solido conto in banca, e senza un costante flusso di adesioni, nessun club e nessun circolo è in grado di marciare al meglio.

Prosegue ovviamente l’impegno a livello personale

Organizzare bene significa fare le cose a regola d’arte e garantire il successo di ogni incontro e di ogni convegno, servono patti chiari e completa soddisfazione dei professionisti che verranno a darci una mano.

Per il resto, continuo personalmente a fare quanto posso con le mie pubblicazioni, e cerco anche di rendermi disponibile nei riguardi di chi mi propone incontri, dibattiti e conferenze.

Qualcosa che fa pensare alle battaglie solitarie di Don Chisciotte della Mancia.

Il miglior certificato è un bel sorriso e un cuore che batte davvero

Non c’è giorno che qualcuno non mi chieda di organizzare una scuola regolare con tanto di dispense e magari di diplomi finali, cosa che si potrebbe anche fare se qualcuno mi desse una mano in tale direzione.

Rispondo comunque dicendo che la scuola già esiste e funziona nella misura in cui la gente legge, apprende ed applica i principi, le norme comportamentali ed etiche dell’igienismo.

Quanto a titoli e diplomi, non esiste al mondo miglior certificato di un bel sorriso, di un buon colorito della pelle, di un intestino funzionante, di uno stato personale di armonia con la natura, con gli animali innocenti e torturati, col prossimo in generale.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo