LETTERA
Mi basta Gerry Scotti
Non conosco il giornalista Maurizio Blondet, né tantomeno leggo i suoi articoli. Mi basta già Gerry Scotti che all’ora di cena, simpatico a mia moglie per il suo Milionario, invita gli italiani, nell’ora di maggiore ascolto del 24/1, ad ingozzarsi di un magnifico prodotto chiamato trippa.
Con Dio o contro di Dio, dice il proverbio.
Alla fine, lo Scotti nazionale ama concludere con un Dio ci benedica!
Il suo Dio è chiaramente quello sbilenco e sinistro dei macellai.
Non so che tipo di benedizione possa egli pretendere dal Creatore suo e degli animali che lui contribuisce a massacrare. Gli auguro davvero che il suo Dio sia bonario e comprensivo, anche se le continue e gratuite scivolate sul gretto carnivorismo non sono affatto peccati veniali.
Emettere cadaverina grigia ed avvelenata da ogni poro della sua pelle e da ogni vibrazione eterea della sua precaria aura eterica è già una prima condanna
Il Carnevale delle provocazioni antivegane
Una cara lettrice carnica mi ha segnalato un articolo di Blondet sul veganismo, apparso su internet in questi giorni, e facente chiaramente parte di una controffensiva generale del carnivorismo contro il pericoloso progredire di noi vegani.
Scoprirmi finanziato dalla Monsanto e dai Rothschild, quando devo centellinare sui troppi costi della carta e dell’inchiostro.
Scoprirmi mescolato a sniffatori, eroinomani ed alcolisti, quando non so quale sia il sapore di una sigaretta, di un caffè, di una cola o di una gomma da masticare.
Scoprirmi appartenente alla categoria dei supporter illusi di rivoluzioni naziste, bolsceviche e sessantottine, quando non ho mai avuto nulla da spartire con gli sbilanciamenti ideologici della politica,
mi porta un misto di incredulità e di sbalordimento. Una specie di Carnevale delle provocazioni.
Gli scanna-animali non sono disposti a mollare l’osso
Deve trattarsi sicuramente dell’ultima strategia psicoanalitica inventata dalla sponda avversa per demonizzare i rovina-mondo chiamati vegani.
Non avendo altri mezzi per contrastare la stringente logica del veganismo tendenzialmente crudista, Cremonini, McDonald’s, Manzotin, Star, Smithfield, Monsanto e tutta la ganga massonico-macellaia di contorno, ricorrono ora alla tecnica del ribaltamento e dell’inversione, dove l’assassino diventa vittima e la vittima diventa assassino, seguendo il principio del confondi e impera.
Le affermazioni di Blondet
Non riscrivo l’intero articolo di Blondet, per non annoiare, ma faccio una fedele sintesi delle sue tanto cervellotiche quanto demenziali affermazioni:
1) Ultimamente il movimento vegano è bene organizzato, tanto da poter contare su scienziati che
sfornano studi appositi per confermare le loro opinioni.
2) C’è da pensare che sia pesantemente finanziato da gente danarosa e interessata a diffondere l’ideologia vegana. Chi si nasconde dietro i vegani? Forse un nuovo gruppo Rothschild?
3) Il movimento vegan è nato negli USA come forma estrema di animalismo, ecologismo e pacifismo, e conta maestri di grosso calibro tipo Tom Regan, docente di filosofia alla North Carolina University, e Peter Singer, bioetico alla Princeton University.
Il rifiuto di mangiar carne per motivi igienici e spirituali deriva dall’orientalismo e dal reincarnazionismo della New Age.
4) Il movimento si frantuma però su questioni etiche irrisolvibili tipo quella dell’acqua, che spesso viene depurata mediante filtri fatti di ossa, o quella di molti prodotti apparentemente vegani ma contenenti addensanti ricchi di colla di pesce, o quella dell’agricoltura biologica che arando e fertilizzando uccide comunque milioni di animaletti.
5) Terribili problemi di coscienza creano alla fine un tipo umano non nuovo ma onnipresente in ogni epoca: il fissato e il disadattato. Un soggetto che nutre sogni di palingenesi sociale, sogni di libertà e di nudismo, di pacifismo e vegetarianismo, di buddhismo e di alberismo, di erotismo e di pansessualismo, di misticismo e di ascetismo. Tutto purchè nella direzione di un cambio dell’umanità, di una purificazione del mondo, di un ritorno dell’Età dell’Oro, di un ripristino dell’Eden e della felicità adamitica.
6) Il tipo umano di cui parliamo emerge periodicamente dalle penombre della storia, accompagnando le rivoluzioni con le sue personali frenesie, le sue infatuazioni, i suoi contagi psicologici, le sue gioiose speranze rivoluzionarie. Omosessuali, pedofili, igienisti, amanti della foresta, cocainomani, indiani metropolitani si accodarono tanto ai nazisti di Hitler quanto ai bolscevichi di Lenin e di Stalin.
7) Per fare un paragone zoologico, il nostro eroe è come la locusta, animale altamente vegetariano, in quanto vive solitario e inoffensivo, piluccando fili d’erba, ma poi, mosso da tempeste ormonali, parte e sciama col gruppo, si avventa su ogni vegetale che spunta, e desertifica il suolo.
Questi sciami ovviamente non fanno la rivoluzione. Non ne sono capaci. Ma formano la massa ondeggiante di ossessi che danno quel supporto di confusione e di massa d’urto che è così preziosa ai capi rivoluzionari.
Con la promessa di esaudire le loro inette utopie, questi capi sanno in che modo guidarli.
Preso il potere, Lenin e Trotzky si liberarono dei disertori, degli ubriaconi, dei saccheggiatori e degli anarchici. Rigettarono i tolstoiani e i vegetariani nei forni appena aperti dei Gulag.
Hitler non fu da meno nello sbarazzarsi delle torme omosessuali e orgiastiche della SA nel modo che ben conosciamo.
Lo sciame del Movimento Studentesco Sessantottino si autodistrusse nell’eroina e nel lamento, mentre i suoi capi sono oggi direttori di giornali borghesi.
8) Non so se sia la Monsanto a finanziare i vegan, ma so che ogni movimento del genere è sempre disponibile per qualunque stregone, per qualunque dominatore della potenza dell’aria.
La demonizzazione dei vegani da parte dei cannibali carnivoristi
Potrei anch’io fare le mie dietrologie e speculazioni su Blondet e i tipi come lui, e chiedermi chi lo ha sovvenzionato per tracciare un quadro così diffamante, devastante, e profondamente falso su chi decide di non consumare carne di altri esseri viventi.
Se avesse partecipato a un concorso dal titolo Campionato Selettivo di Massima Diffamazione del Veganismo, non avrebbe potuto scrivere un tema migliore di quanto sopra espresso.
Posizioni irragionevoli e squilibrate
Non si offenda Blondet per il titolo di questa mia tesina.
Avrei voluto dargli non solo del cadaverista ma anche del cocainomane.
Ed anche quella del fissato e del disadattato, visto che le accuse gratuite si ritorcono automaticamente su chi le inventa. So benissimo che non si è rivolto a me personalmente. Ma credo che ogni persona vegana al mondo trovi offensive, squilibrate ed irragionevoli le sue posizioni
Un articolo quanto mai psicopatico
Non voglio farne un vanto, ma ho sempre rivolto le mie attenzioni alle femmine. Non ho mai giudicato poi la femminilità e la maturità sessuale delle ragazze chiedendo loro la carta d’identità. Ho la testa ed il buon senso, e so anche valutare con coscienza.
Anche se fossi poi per assurdo un omosessuale, non capisco questa sua associazione mentale sprezzante e cinica di categorie tipo pedofili-omosessuali-vegani. Non vedo il nesso, se non la voglia di scaricare gratuita immondizia su chi la pensa diversamente da lui.
E’ risaputo poi che mangiar carne femminilizza, depotenzia e svirilizza i maschi, pur rendendoli più aggressivi. Che senso abbia aggregare igienisti e vegani agli eroinomani e agli ubriachi, il giornalista Blondet, più che mai psicopatico in questo suo scritto, dovrà pure spiegarlo.
Da quando in qua i vegan sono drogati, ubriachi e pedofili?
Ma non mi sono mai sognato di insidiare o di imbarazzare una fanciulla innocente.
Nessuna droga è mai entrata nel mio corpo, come detto all’inizio.
Non mi risulta poi di essere saccheggiatore e violentatore, e nemmeno amante dell’ubriachezza.
Eppure sono vegano e igienista. Un’eccezione? Non lo penso affatto.
Ammazzare il prossimo per consumarne le carni non rende affatto l’uomo migliore
Conosco al contrario molti soggetti non-vegani e non-vegetariani che corrispondono più o meno alle caratteristiche umane che Blondet attribuisce ai vegani.
Ma non mi sogno nemmeno di fare una linea divisoria tra vegani e non-vegani, e di attribuire a questi ultimi tutte le nefandezze possibili ed immaginabili.
I buoni e i cattivi possono stare in entrambe le categorie.
La cosa certa però è che ammazzare il prossimo e consumarne le carni non rende l’uomo migliore, ma lo
brutalizza ulteriormente se è già rozzo, e gli fa magari scrivere articoli disgustosi ed aberranti su una scelta etico-salutistica intelligente, perfetta ed eco-compatibile come il veganismo.
Ma veniamo alle risposte agli 8 punti di cui sopra:
1) Il movimento vegano non ha bisogno, per la sua crescita, di organizzazioni e di supporti economici particolari, e nemmeno di scienziati che sfornino studi ad esso favorevoli.
Le leggi della natura dimostrano con troppa chiarezza da che parte stia il torto e da quale la ragione.
Il corpo umano è un libro aperto. Esso è disegnato vegano in tutto e per tutto, e pertanto il suo solo
possibile carburante è quello innocente, sano e vitale della frutta.
2) I Rotschild, o altri poteri occulti, che finanzierebbero i vegani? A quale scopo poi? Cerchiamo di
non essere ridicoli. Questa è tecnica del ribaltamento.
C’è una vittima stesa a terra con un coltello piantato in petto? E’ lei l’assassina, mentre l’autore del
crimine, sparito nel nulla, è la vittima. Complimenti alla logica.
3) Il movimento vegan nato negli USA? Ma non diciamo fesserie storiche.
Se Blondet trovasse la voglia e il tempo di leggere la mia Storia dell’Igienismo Naturale, Anima Edizioni, imparerebbe qualcosa, e scoprirebbe che la storia millenaria dell’igienismo ha le sue profonde origini più in terra d’Italia che altrove. La American Natural Hygiene Society è chiaramente americana, ma ha preso le mosse dagli autori classici del mondo greco-romano.
Personalmente credo nella reincarnazione, e non mi dispiacciono affatto il buddhismo e il taoismo, ma tutto questo deriva totalmente da mio libero sentire e da mia libera scelta.
Non ho niente a che farecon la New Age o con altre sigle ed altri credi religiosi.
4) Queste inezie e queste curiosità sulle questioni etiche non hanno alcun significato, e non smuovono di una virgola la coerenza che c’è nel veganismo.
Sappiamo benissimo che non esiste al mondo automobilista, vegano o non vegano, animalista o non animalista, che non faccia stragi di moscerini ogniqualvolta si immette sulle strade.
Impossibile per l’uomo vivere senza uccidere. Quindi non diamoci troppa pena e dedichiamoci liberamente all’arte dell’ammazzare? Bel modo di pensare davvero!
Noi siamo estremamente pratici e coerenti. Cerchiamo sempre di scegliere il male e la sofferenza minore, il minor possibile tormento altrui nel procurarci il nostro cibo e nello svolgere la nostra vita.
5) Fissato e disadattato sarà lei, Mr Blondet.
Non siamo affatto sognatori di palingenesi.
La invito a recarsi di persona in un macello a respirare profondamente di fronte alla bellezza e
alla magnificenza degli animali che vengono sgozzati per soddisfare con bistecche al sangue e
deliziosi hamburger il suo cimiteriale appetito di cadaverista.
6) Nella cornucopia umana di pedofili, omosessuali, cocainomani, tolstoiani, igienisti, vegani, si è
dimenticato di includere San Francesco, Leonardo da Vinci, Giordano Bruno, Rousseau, Voltaire, e
mille altri sognatori altrettanto imbecilli.
7) Hitler e Stalin hanno eliminato persone di ogni tipo, indipendentemente dal fatto che fossero vegane
o carnivore, eterosessuali od omosessuali. Questo continuo raggruppare con disprezzo razzistico e
discriminatorio vegani, igienisti, ubriaconi, drogati e simili, è la licenza poetica tipica di chi è stato
assoldato per diffamare la controparte.
9) L’idea che a finanziarci arrivino la Monsanto e magari la Coca-Cola, merita davvero un premio
alla comicità.
Lo schifo e il voltastomaco si ritorcono sui sinistri masticatori pubblici di stomaci e di salme in decomposizione
Mi viene di sicuro il voltastomaco a pensare che qualcuno ami farsi il frullato di gamberi, aragoste e scorpioni, al posto della spremuta d’arancia o di pompelmo.
Come mi viene il voltastomaco a pensare che qualcuno ritenga normale e civile masticare disinvoltamente trippa e hamburger, mortadella e prosciutto, al posto di un panino vegano con avocado, noci, crema di olive e pomodoro secco, o al posto di un grappolo d’uva, di un piatto di insalata e di una pizza vegana con ananas e avocado.
Un pizzico di garbo e di buona educazione in più, ed un maggior senso di responsabilità professionale, non guasterebbero affatto
Che il giornalismo abbia perso ogni dignità ed ogni trasparenza, e che l’ambiente televisivo sia diventato una inguardabile lobby di bisteccai e di casari, di cuochi avvezzi al puzzo insopportabile del grasso, del sangue e delle frattaglie, non sorprende più nessuno.
Sono del resto convinto che ognuno possa coltivare i propri gusti, le proprie idee e le proprie convinzioni, giuste o balorde che siano, nell’ambito della sua personale privacy.
Ma per un Gerry Scotti che giornalmente fa apologia di genocidio animale sul video nazionale, e per un Blondet sclerotico ed alzheimerizzato che pratica falsità ideologica e grave diffamazione pubblica nei riguardi di almeno 10 milioni di italiani, non ci può essere alcuna tolleranza.
Vadano al più presto in pensione. Sono penosi ed obsoleti residuati di un passato tutto da dimenticare.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo