LEUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE

LETTERA

Hairy cell leukemia quasi debellata con 5 anni di interferone

Ciao, mi chiamo Gianfranco, ho 51 anni e vivo a Bari.

Un mio amico mi ha fatto il so nome e, dopo una ricerca su internet, ho trovato la sua e-mail.

Circa 7 anni fa mi fu diagnosticata una leucemia a cellule capellute.

Dopo 5 anni di terapia con interferone venne apparentemente debellata.

Fallimento cura e riproposizione medica dell’interferone o della chemioterapia

Durante i vari esami di controllo, a distanza di 18 mesi, mi hanno trovato nuovamente la presenza di queste strane cellule nel midollo osseo.

Il medico mi ha proposto di fare nuovamente terapia di interferone o di passare alla chemioterapia.

Ricerca di una soluzione dietologica e comportamentale

Non so come muovermi e le chiedo se può suggerirmi una alimentazione mirata a questo tipo particolare di patologia.

Spero di avere sue notizie.

Gianfranco da Bari

RISPOSTA

 

Le soluzioni mediche sulla leucemia lasciano molto a desiderare

 

Ciao Gianfranco, ci siamo sentiti al telefono e già ti ho daro alcuni consigli, ma vorrei ribadire i punti essenziali di tale scambio telefonico, ed aggiungere qualcosa in più.

Trovare soluzioni specifiche ed accettabili alle leucemie in campo terapeutico medico, non è per niente facile. Lo stai sperimentando tu stesso sulla tua pelle. Anni di interferone, non privi certamente di effetti collaterali, per un falso segnale di guarigione e per una ripresa del fenomeno.

Leucemia significa sviluppo eccessivo di leucociti (globuli bianchi) a spese dei globuli rossi e delle piastrine

La leucemia in linea generale consiste in uno sviluppo sproporzionato di leucotiti (o globuli bianchi) che interferisce con la produzione di globuli rossi e piastrine, causando anemia ed emorragie.

La leucemia a cellule capellute appartiene alle MLCL ossia alle malattie linfoproliferative croniche leucemiche, tipo la leucemia linfatica cronica di derivazione B-linfocitaria e la hairy cell leukemia  (cellule capellute).

Questa leucemia deve il suo strano nome alla presenza nel sangue di cellule atipiche con estroflessioni citoplasmatiche (chiamate linfociti villosi o cellule capellute).

Scarsa chiarezza eziologica e scarsa sicurezza terapeutica

E’ una patologia rara e a lenta progressione, trattata in generale con l’alfa-interferone, con la cladibrina e la deossicoformicina. Altri metodi attualmente prospettati riguardano il controllo della linfocitosi e della piastrinosi, e si comincia pure a parlare di trapianto di cellule staminali.

Tutto sommato la medicina offre ben poco in termini di chiarezza eziologica e di sicurezza terapeutica, anche perché non fa altro che muoversi lungo l’insidioso e irrisolvente percorso dei trattamenti sintomatici, non potendo riferirsi a una precisa origine e causalità del male.

Responsabilità delle vaccinazioni come cause di leucemia

Molto  più serie e affidabili le metodologie igienistiche.

Non è facile scoprire le cause delle malattie. Occorre andare a ritroso nella vita di un individuo e rivedere i suoi comportamenti e le sue scelte una ad una, e soprattutto tutti i farmaci e tutte le vaccinazioni che hanno insultato il suo sistema immunitario.

Nel caso del delicato equilibrio tra globuli rossi e gobluli bianchi, che diventa squilibrio leucemico quando prevalgono per l’appunto i leucociti, le responsabilità delle vaccinazioni  sono evidenti, a causa delle mutazioni genetiche causate dai vaccini.

Lo squilibrio chiamato leucemia tende a  regolarsi non appena subentra un equilibrio generale del sistema

La leucemia, come del resto tutte le malattie rilevate per sintomo, è la fase successiva di un precursore o di un causatore, che stanno alle origini dello squilibrio patologico.

Si tratta di riequilibrare un corpo che non opera mai a compartimenti stagni e che quindi guarirà nel proprio dipartimento (in questo caso nel sangue) non appena tutto il sistema si riequilibrerà.

Prima regola dunque smetterla di fare visite su visite.

Smetterla di angosciarsi, e puntare decisamente a uno stile di vita il più possibile virtuoso.

La leucemia è facile e rapida da far auto-guarire in campo igienistico

Manuel Lezaeta ha guarito ragazzi carichi di leucemia, dichiarati spacciati dalla medicina, in appena

15 giorni di terapia naturale, a base di riequilibrio termico, ripristino digestivo, purificazione del sangue e alimentazione crudista-fruttariana.

Da rilevare che i leucemici denotano bassi livelli di vitamina C.

L’incidenza dei vari tipi di leucemia tra la popolazione vegana è bassissima, per non dire sconosciuta.

In ogni caso, la malattia risponde rapidamente in senso guaritivo a una dieta crudista vegana.

La via obbligatoria del sistema immunitario

Il principio di fare affidamento sul proprio sistema immunitario, rinforzandolo in tutti i modi possibili, evitandogli ostacoli, interferenze, bastoni tra le ruote, rimane la via più logica e più saggia da percorrere.

Questo discorso vale per tutte le malattie, ma in particolare per quelle auto-immuni e prive di una eziologia chiara e precisa.

Un luminare carico di dogmi sinistri

Un commento finale su quel luminare che ha consigliato Gianfranco di limitare fortemente la frutta, in quanto essa contiene auxoni o fattori di crescita capaci di stimolare ulteriormente il processo leucemico, e di conseguenza basare la dieta sulle proteine animali che deprimerebbero la leucemia.

Non so il nome di questa persona. Ma il nome non fa alcuna differenza.

Potrebbe essere il rettore della Normale o il Nobel dei Nobel.

Cresciuto evidentemente a roast-beef e fois-gras.

Per me rimane un emerito analfabeta, oltre che un pericolo pubblico.

Aberrazioni che non finiscono mai di stupire

Per arrivare ad aberrazioni ideologiche di questo genere, ci vuole tutta una serie di percorsi sbagliati, di bernoccoli doloranti, di botte in testa prese andando a sbattere in continuazione contro mille spigoli.

Gli spigoli della diseducazione medica.

Questo signore non ha mai sentito parlare di Paul Kouchakoff e della leucocitosi ingenerata proprio da ogni pasto carneo.

Propone dunque di curare l’eccesso di leucociti nel sangue con altri leucociti ancora?

Innaturalità e contraddizioni a iosa

Propone di portare la quota di 6000-10000 per mmc (che resta immutata dopo un’alimentazione fruttariana) a una quota di 18000-25000 per mmc (che triplica dopo una alimentazione carnea)?

Dove starebbe la coerenza? Dove starebbe la razionalità? Propone di combattere la debolezza e l’anemia dei leucemici impedendo loro di prendere le vitalie della frutta?

Dove finisce l’ignoranza e dove comincia la corruzione?

Come mai il dr Max Gerson guariva i peggiori casi di cancro con la dieta rigorosamente fruttariana?

Ancora una volta si scoprono gli altarini e le cattedrine dei persuasori occulti, che parlano a memoria come nei loro incartapecoriti libri stampati, senza mai far quadrare la logica o il cerchio.

Ancora una volta arrivano i pareri eccellenti dei sobillatori.

E non si riesce nemmeno a capire dove finisce l’ignoranza e dove comincia la corruzione.

Gli obiettivi dell’igienismo sono di massimizzare la salute e l’armonia

Fortuna che Gianfranco non è una persona sprovveduta e saprà esattamente come comportarsi.

Gli ho fatto presente che l’igienismo non promette 150 anni di vita e nemmeno la vita eterna.

Si parla soltanto di massimizzare gli anni vivibili sulla base della potenzialità del sistema immunitario, e di armonizzare la qualità della vita presente e futura sulla base di una armonizzazione corpo-mente-spirito.

Frutta come cibo di elezione, come cibo preferito da parte del sistemna immunitario

La frutta non ha nulla di magico, all’infuori di essere semplicemente il nostro cibo di elezione, ovvero l’unico cibo possibile, l’unico non escludibile in qualunque circostanza della nostra vita, l’unico che permette al nostro sistema immunitario di non andare in stato di stress e di deficit enzimatico.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo