Un’opinione sull’opera di Linus Pauling
Egregio VV, trovo molto interessanti le cose che scrive.
Mi chiedo se lei conosca il lavoro di Linus Pauling e i suoi libri, con particolare riferimento a
Come vivere a lungo e sentirsi meglio. Cosa ne pensa?
Renzo Carlenzoli
Nonostante i Nobel ne penso tutto il male possibile
Ne penso tutto il male possibile, nonostante lo spessore scientifico e morale della persona.
Linus Pauling (1901-1994) è stato sicuramente un uomo eccezionale, di grande statura morale, acclamato ed amato dalle folle americane.
La sua vita è stata costruttiva ed irreprensibile, costellata di soddisfazioni e di riconoscimenti.
Non si prendono un premio Nobel per la Chimica ed uno per la Pace nel giro di pochi anni, se non c’è sotto qualcosa di consistente.
Non almeno ai suoi tempi, quando i Nobel erano una cosa seria.
Ogni rispetto per la figura dell’uomo, ma anche il disappunto per il suo lascito culturale
Ha anche scritto dei testi importanti, come quello che hai citato.
Eppure non lo menziono quasi mai nei miei articoli, salvo che qualcuno non me lo ricordi, come stai facendo tu.
Tanto il rispetto per la figura morale dell’uomo, quanto il disappunto per il lascito diseducativo derivato dalla sua opera. Linus Pauling rappresenta infatti un modello tutt’altro che virtuoso per l’igienismo naturale.
Grande studioso, grande divulgatore, grande scienziato, ha commesso però un madornale errore dalle conseguenze gravissime.
Ed è stato quello di non aver capito l’enorme differenza tra le vitamine naturali e quelle sintetiche.
Coccolato dalle industrie farmaceutiche
Sembra assurdo e paradossale che lui, grande studioso di chimica e di vitamine, sia caduto in quel modo come un pero, scivolando su una banale buccia di banana.
Ovviamente ci è scivolato nel modo migliore, facendosi tutt’altro che male, nel senso che, le industrie farmaceutiche e quelle interessate a produrre integratori, gli hanno steso tappeti rossi e lo hanno coccolato come nessun altro.
Ideologo della supplementazione vitaminica e dell’integrazione minerale
Pauling rimane dunque nella storia come l’ideologo ed il profeta della supplementazione vitaminica e, di conseguenza, della integrazione minerale che marcia inevitabilmente a fianco della prima.
L’ideologo ed il profeta della vitamina C sintetica, quella che l’esperimento di Cambridge2000 ha messo sotto accusa, ricordando che non ha alcun beneficio contro il cancro e le cardiopatie, dove serve invece tanta buona vitamina C naturale da prendersi sempre e solo nella frutta viva.
L’ideologo ed il profeta della droga più insidiosa e fuorviante del Terzo Millennio, ovvero l’ideologo della vitamina C sintetica, da prendersi addirittura a megadosi.
Cominciò a prendere vitamine negli ultimi anni soltanto
Uno dirà che dopotutto ha vissuto 93 anni.
E’ durato a lungo, ma non certo grazie alla vitamina C sintetica che ha tanto idealizzato, quanto alla virtuosità generale della sua vita.
Pare che cominciò a prendere vitamine in abbondanza solo nell’ultimissima parte della sua esistenza, ricevendo lo stesso tipo di beneficio che può ricevere chi si beve delle sostanze nervine tipo il the ed il caffè.
Un viso costantemente contratto, stravolto e quasi-pompato, nelle sue ultiome apparizioni
Manca la controprova, ma è molto probabile che Pauling avrebbe superato agevolmente la soglia dei cento anni, se si fosse astenuto dalle sue tardive supplementazioni.
Più che badare ai numeri, ha più senso parlare di qualità della vita.
Le fotocolor dei suoi ultimi anni mostrano, anche nelle sue pose sorridenti, un viso niente affatto sano, ma teso e contratto, a volte stravolto, tipico di una persona biochimicamente non tranquilla e serena, ma carica di veleni supplementati.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo