L’OMBRELLONE E TONI GAMELE

Due spiritose amiche dalla Riviera Adriatica

Ciao Valdo,

Grazie mille degli allegati che avrò cura di leggere attentamente.

La Dina mi ha parlato malissimo di te, e continua a farlo anche quando siamo in relax al mare.

Che stress …

Nooo, scherzo, sono felicissima di averti incrociato.

Dany, e quella rottura della Dina, da una spiaggia privata dell’Adriatico

 

Un numero più un numero

 

Carissima Dany,

Condivido il piacere dell’incrocio. Lo condivido anzi con gli interessi.

E ringrazio la Dina per avermi messo in contatto con la sua migliore amica.

Lei, per quanto mi consta, è già un numero di per sé. E, chi è un numero, non ha certamente per amica un sottonumero.

Mi viene spesso di pensare a Voi due, spapparanzate al sole di agosto in quell’angolo di Paradiso e di natura che ti sei ritagliata di fronte al mare, e che la Dina mi ha gentilmente trasmesso in technicolor.

 

Più pepe che zucchero, chissà come farete a sorbirvi pure le mie lagne

 

Penso a voi due come a un misto di pepe e zucchero (con prevalenza del primo sul secondo), di saggezza e lungimiranza, di spirito e humour, il tutto arricchito dalla complicità del clima vacanziero e del profumo di salsedine.

Ne viene fuori un sodalizio femminile frizzante, qualcosa di simile all’allegra stappatura di uno spumante, che è sempre più significativa e vivace delle bollicine stesse, per l’allegria e le aspettative che essa produce.

Come farete poi a trovare il tempo e la voglia di leggere le mie lagnanti tematiche, Dio solo lo sa.

 

 

 

 

Tra radicchi, patate, susine, zanzare e moscerine sexy

 

Per uno come me, che sta in questi frangenti grondando sudore, piantando radicchio e raccogliendo patate nei suoi dilettanteschi e problematici appezzamenti, rompendosi l’anima con la moglie che non vede l’ora di regalare tutte le susine del giardino alle amiche per la loro banale confettura, mentre per te l’albero carico è di una bellezza straordinaria che batte persino il rosaio e l’azalea, e accetteresti ben volentieri che le sue amiche facessero tranquille una scorpacciata diretta dall’albero.

Per uno come me la cui unica evasione erotica giornaliera sta nelle zanzare femmine che, ad ogni zappata di terra, mi stanno succhiando impietosamente il sangue, in concorrenza coi morsi eccitanti ed irresistibili delle avide moscerine.

 

Tra figli favolosi che remano però in direzioni diverse

 

Per uno come me che sta rompendosi l’anima col figlio dodicenne che vuole andare in continuazione a destra e a manca, e che non ti aiuta a liberare l’orto dalle erbacce perché si è fatto male all’alluce, e pure col figlio ventenne che, alla vigilia di entrare all’università, inevitabile luogo di studio e di spirito francescano, pretende tutto d’un tratto l’auto sportiva nuova, il computer di nuova generazione, la chitarra elettrica stile Paul McCartney e la licenza di libera uscita notturna dal lunedì al sabato, e considera suo padre un obsoleto extraterrestre perché da ragazzo non faceva un passo se non aveva in tasca, guadagnato totalmente di suo, la copertura finanziaria integrale delle sue ambizioni giuste o sbagliate.

 

Tra famiglia e tesine, mare e monti col binoloco, e i funghi sul manuale

 

Per uno così, incatenato tra gli inconvenienti della vita familiare e l’incombenza delle tesine da inviare in rete.

Per un disgraziato che ama nuotare contro l’onda o scarpinare tra i boschi in cerca di lamponi e mirtilli, costretto invece a guardare le vicine montagne ed il vicino mare più col binocolo che ad occhio nudo, costretto a guardare porcini, russule, gialletti e mazze di tamburo sul manuale dei funghi anziché dal vivo, come ha sempre amato fare.

 

Per uno come me, la coppia di queste due spassose Signore in vacanza è autentica provocazione

 

Per uno come me, dicevo, la coppia di queste due simpatiche e spassose Signore in vacanza, non può non essere intesa come una autentica provocazione.

Devo così contenermi, frenarmi, e limitarmi a piombare su di voi col solo pensiero, anche se, nella vita, non si sa mai.

Siccome non tutte le mie tesine intrattengono serenamente, non essendo adatte ad essere recepite sotto l’ombrellone, vi invio qui di seguito, a titolo di simpatia e di riparazione, una storiella inedita, che un caro amico scomparso mi ha telepaticamente trasmesso.

 

La scelta di Tony Gamèle

 

Toni Gamèle, burbero lavoratore friulano, era destinato a vivere a lungo.

Ma qualche bicchiere di troppo, e soprattutto l’uso smodato del Viagra per far fronte ad inattese incombenze erotiche extraconiugali degli ultimi giorni, hanno troncato prima del tempo la sua operosa e tranquilla esistenza.

Moglie e figli ancora in lacrime e la sua anima che già si libra verso i cieli del Paradiso.

Nel corso della salita, appena oltre le nuvole, Toni incrocia Bin Al-Ahram, emiro del Kuwait, a cui Allah ha concesso in via eccezionale di indossare un vistoso cafetano anche per il viaggio finale.

Anche tu verso il Paradiso di Allah? Gli fa quello.

Porcod, e sares ben bièle che mandàssen all’infiàr un come me, dopo che al à lavoràt e patìt dùte le vìte (Sarebbe ben bella che mandassero all’inferno uno come me che ha lavorato e patito tutta la vita).

 

Tu lavorato tanto? Quante mogli avere sposato?

Une sòle, e ancje màsse pal mio caràtar (Una sola, basta e avanza, per il mio carattere).

E, quante concubine avuto tu?

Concubines? Scherzitu. Tes nèstres bàndes le femine e ié buine parfin di taiàti l’ucèl. No mi leve di finì te càsse sènze le compagnie dal gno compàin di batàe (Concubine? Tu scherzi. Dalle nostre parti la donna è capace pure di tagliarti il membro. Non mi andava di finire nella bara senza la compagnia del mio compagno di battaglia).

 

Vedi allora che tu essere pigro e svogliato? Vedi che Allah fatto con te eccezione alla regola, ammettendoti in Paradiso?

Parcé, tu, tròpes an vevitu ? (Perché, tu, quante ne avevi ?

Io non piccolo, ma grande lavoratore.

Io tenere 18 mogli, 42 concubine e 50 amiche di concubine.

 

Porcod, ma sètu sigùr che o sten lant viàrs el Paradiis? (Ma sei sicuro che stiamo andando verso il Paradiso?)

Sicuro, sicuro, dice lo sceicco.

Non vedi che noi portare sulla fronte lettera P indicante Paradiso, mentre quelle anime discendenti dalla parte opposta tengono lettera I per Inferno?

 

La chiacchierata tra i due si interrompe.

Cigola la porta del Regno della Felicità Eterna. Un San Pietro sorridente e suadente accoglie i due beati e li fa accomodare per alcune istruzioni sommarie.

Vi informo che, nel Regno dei Cieli, Dio dà ad ogni beato tutta la felicità che merita, e offre persino un trattamento personalizzato, rispettoso cioè delle tendenze che ognuno di voi ha evidenziato nella vita terrena.

 

Di te, Toni Gamèle, grande e indefesso lavoratore, abbiamo capito bene la tua intima essenza e i tuoi sogni segreti. Ti abbiamo pertanto riservato un laboratorio spazioso e perfetto, con banchi e morse, torni e trapani, pialle e tenaglie, martelli e seghe.

E di te, Bin Al Ahram, che hai avuto 18 mogli e 42 concubine, abbiamo percepito le caratteristiche e le ambizioni, per cui è stato deciso darti, per la vita eterna, 180 mogli, 420 concubine e 500 amiche delle concubine.

 

Al che, Toni Gaméle guarda Pietro nelle palle degli occhi.

Pièri, o hai capìt cemùt che funsiòne chi tal setentriòn dal mont. Mi puèditu spiegà in dus paràules cemùt che al resòne invèset el Diàul? (Pietro, ho capito come funziona qui nel settentrione del mondo. Mi puoi dire in due parole come ragiona invece il Diavolo?)

E’ molto semplice. Il Diavolo, da grande Bastian Contrario quale è, fa esattamente l’opposto.

Lui è un sadico tormenta-anime.

E gli piace pure copiare da Dio. Anche lui offre un trattamento personalizzato, ma sempre opposto alle tendenze in vita. Una forma di contrappasso.

Nel caso di voi due, prevederebbe per te niente martelli e men che meno seghe, e ti metterebbe a disposizione un migliaio di diavolette sexy, vogliose e scatenate, autentico fastidio e guaio per un tipo come te, mentre all’Emiro riserverebbe un’officina attrezzatissima in mezzo ai frati trappisti del Monastero Infernale.

 

Toni, che già sbirciava in continuazione dalle finestre del Paradiso verso il basso, ha solo una domanda ancora.

Ma, Sanpièri, el fuc, ìsal o no ìsal? (Il fuoco c’è o non c’è?)

Ma quale fuoco e quali forconi. Quelle sono storielle didattiche inventate dai preti per spaventare la gente, esattamente come le balle sui virus e i batteri inventate dai medici.

Nell’Al di qua, non esistono pene per nessuno ma solo qualche tormento psicologico da parte di quel birichino di Satana, che si atteggia a fare il cattivo, ma rimane sempre una creatura di Dio.

 

Deh, Pièri, cirèn di capissi mior ioitè. I caas e son dòi.

O tu mi regìstres in Paradiis a pari tratamènt cul Emiro, o se no tu mi prenòtes el pren àutobus viàrs el Meridiòn, dato che ultimamèntri o ài gambiàt tendènse, e o sent che un pòcje di pinitìnse no mi fasarès par nùie mal.

(Pietro, cerchiamo di capirci io e te. I casi sono due. O mi registri in Paradiso a pari trattamento con l’Emiro, oppure mi prenoti  il primo autobus in partenza per il Meridione, dato che ultimamente ho cambiato tendenze, e sento che un po’ di penitenza e di tormento non mi farebbero male per niente).

 

Spero che vi sia piaciuta.

Se è così, e se mi autorizzate subito a farlo, la mando in rete, e facciamo ridere anche qualcun altro.

Buona estate, godetevi il sole e il caldo.

 

Valdo Vaccaro