LETTERA
A passi lenti ma sicuri verso un miglioramento alimentare
Salve Valdo, sto leggendo il suo libro che mi appassiona molto e mi sto incamminando, anche se a passi lenti, sulla via del miglioramento alimentare mio e della mia famiglia.
La ringrazio per l’invio delle sue preziose tesine.
Ho appena letto quella sugli integratori vitaminici e vorrei esporre un problema piuttosto grave.
In balia della medicalizzazione e del terrore pediatrico
Quando una madre esce dall’ospedale col suo bimbo appena nato, già le viene prescritto di imbottirlo di vitamine K e D (paventando misteriose emorragie e disastrosi rachitismi).
Nel caso mio, mi sono ovviamente rifiutata di dare al bimbo alcunché.
Ma noi madri alla prima esperienza siamo timorose e ormai private del nostro istinto primordiale.
In balia della medicalizzazione imperante, ci affidiano, terrorizzate di commettere qualche errore irreparabile, a questi venditori di intrugli pseudo-vitaminici, di vaccini, di omogeneizzati, di campioncini gratuiti delle marche più in voga, di pannolini, di creme, di disinfettanti e via discorrendo.
Salvare il bimbo dall’insulto vaccinatorio significa in Italia criminale pazzia.
Poi piagnucolano che il loro bimbo non è più quello di prima.
Sono rimasta così delusa dalla mancanza di rispetto per un momento così sacro come la venuta al mondo del mio e degli altri piccoli, che se avrò un altro figlio lo partorirò a casa e non più in ospedale!
Pensi che, nella mia regione, i vaccini non sono più obbligatori. Eppure il distretto sanitario si è guardato bene dal diffondere la notizia e, quando dico alle mamme che il mio bimbo non è stato vaccinato, mi guardano come fossi una pazza.
Poi magari si lamentano, se dopo il vaccino i loro bimbi non sono più quelli di prima!
Scusi se mi sono sfogata, ma so che lei mi capisce. Cordiali saluti.
Laura
RISPOSTA
Un nobile grido di ribellione
Il tuo non è uno sfogo, cara Laura. Il tuo è un nobile grido di dolore e di ribellione.
Il meccanismo perverso di cui parli è una piaga, una cancrena della nostra società attuale.
Parte da lì la degenerazione della razza umana.
Parte da lì la generale caduta salutistica. Parte da lì il diabete Uno. Partono da lì le allergie, le malattie autoimmuni, le malattie iatrogeniche, le malattie inguaribili, probabilmente persino i Parkinson e gli Alzheimer.
Tornasse Leonardo
Se si mettessero assieme una volta per tutte le informazioni e le testimonianze libere che esistono su questi argomenti degli svezzamenti traumatici e delle vaccinazioni demenziali basate su concetti batterico-virali altrettanto demenziali, arriveremmo in breve al mosaico preciso dei principali mali e alla loro soluzione. Ma nessuno è pagato per quel tipo di lavoro.
Nessuno vuole che si scopra la verità e ancor meno che essa venga dimostrata con prove inoppugnabili.
Al contrario, esiste un esercito di persone pagate profumatamente per mantenere lo status quo.
Tornasse Leonardo da Vinci su questa terra li strozzerebbe culturalmente tutti.
Incapaci di guarire un raffreddore, blaterano di cellule staminali. Incapaci di camminare e di pilotare una bicicletta, pretendono di pilotare la riproduzione cellulare.
I monatti della sanità americana stanno spendendo miliardi su miliardi per la ricerca sulle cellule staminali.
E si continuano a massacrare i bambini.
E si continuano a scoraggiare le mamme a farne degli altri.
Mi vengono in testa i nomi di due grandi medici come il dr Benjamin Sandlers (vedi tesina Il caso Sandlers e i conigli polio-resistenti, del 30/4/09, e come il dr Robert Mendelsohn, celebre pediatra che invitava le donne americane ad andare dovunque fuorchè dal pediatra, e di credere a chiunque fuorchè al pediatra, se ci tenessero davvero alla pelle del proprio bambino.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo