MAMMA INCASINATA, CON DISORDINE DIGESTIVO ED EMOTIVO

LETTERA URGENTE

IL MIO E’ UN CASO QUASI DISPERATO

Caro Dottore, so che è impegnatissimo, ma mi permetto di chiedere la sua attenzione perché mi trovo in un momento in cui non so proprio come agire e necessito, se possibile, di consigli immediati.
Anzitutto oserei chiedere la sua cortese ed eventuale disponibilità a seguirmi telefonicamente, dato che il mio è un caso disperato.  Non tanto nel senso strettamente fisico, quanto nella pratica dell’alimentazione. Mi rendo conto di non riuscire ad imboccare la strada giusta.

SONO TUTTA INFIAMMATA E PIENA DI DOLORI


In questo momento il mio corpo è in luce rossa. Ho l’impressione di essere in uno stato infiammatorio generale.

Il mio stomaco, all’ultima gastroscopia di due anni fa, era in gastrite erosiva. Ora potrebbe anche trattarsi di ulcera. Il colon non so se si possa dire solo infiammato o irritato. Ma grida pietà anche lui. Così il fegato e chissà chi altro. L’addome mi duole ovunque.

ERRORI ALIMENTARI, INCOSTANZA, PROBLEMI EMOTIVI, SEDENTARIETA’


Il mio veleno fino a “ieri” non è stato esclusivamente alimentare. Nell’ultimo anno e mezzo ho cercato di tendere al vegano e al crudo, ma certo non sono stata costante. Sono anche caduta nel disordine, con pasti per lo più consumati in fretta, con pasti saltati e rinviati alla volta dopo, con pasti carichi di troppi cereali per placare la fame perché il corpo non digeriva la frutta secca. Ci sono pure stati dei problemi di tipo emotivo, a causa di una lenta e sofferta separazione, ed  anche della perdita del posto di lavoro. Senza contare il carattere di per sé tendenzialmente ansioso. Vita sedentaria e poco tempo per l’aria aperta, hanno completato il quadro.

SOLA, SOFFERENTE E CONFUSA, CON BIMBA DI QUATTRO ANNI A CARICO


Uno sciroppo extra-balsamico erboristico, preso l’altra notte, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Forse ne è seguita una congestione, o forse sarà stato come ingerire alcol etilico sulle ferite dello stomaco, ma ho passato 10 ore di agonia tra stomaco e intestino.
Dall’altra notte è iniziato un digiuno forzato, nel senso che con tutto l’addome dolorante non potevo certo pensare di mangiare. Persino l’acqua mi dà la nausea. In questo momento non ho ancora ripreso a mangiare.

Non riesco nemmeno a bere. Né ho la possibilità di riposare. Vivo da sola con bimba di 4 anni e tante cose di cui proprio mi devo occupare.

HO BISOGNO DI RECUPERARE LA FORMA PSICOFISICA, MA DA SOLA FACCIO CASINI


Stamattina al risveglio stavo malissimo, non riuscivo a parlare o a muovermi, avevo una nausea terribile e l’addome dolente. Poi, piano piano, mi sono tornate le energie. Ma ora non so come comportarmi.
Ho trovato sul suo blog il numero del dr Manco e mi sono permessa di chiamarlo. Lui mi ha sconsigliato il digiuno senza una adeguata preparazione. Vorrei mettere ordine sul serio nel mio corpo. E, da sola, faccio casini.


RICHIESTA DI ASSISTENZA TELEFONICA

Lei potrebbe seguirmi telefonicamente, in modo che io possa riazzerare la situazione e ripartire nel modo giusto?
Vorrei fare dei passi definitivi e giusti sotto una guida esperta.
Ovviamente non le sto chiedendo una disponibilità gratuita, ma a pagamento per ogni passo e per tutta la durata della “terapia”. Scusi la lungaggine, ma ritenevo opportuno trasmetterle la situazione di disordine fisico ed emotivo che sto attraversando per renderle evidenti le ragioni della mia richiesta. Grazie, in ogni caso, della sua disponibilità!!!
Carla da Roma

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RISPOSTA

CERCHERO’ OVVIAMENTE DI DARTI UNA MANO

Ciao Carla, ti trasmetto a parte il mio telefono di casa, unico modo di contattarmi, oltre all’indirizzo e-mail, visto che non porto per scelta dei cellulari.

Non so se sarò in gradi di assisterti come chiedi. Intanto però chiamami pure subito, non appena ricevi questa tesina.

Fare grandi digiuni, e per grandi intendo quelli che durano dalla settimana in avanti, implica sicuramente una preparazione personale adeguata, e spesso anche una assistenza digiunistica, di tipo pratico e di tipo morale.

I DIGIUNI FAI-DA-TE, CON UN MINIMO DI BUON SENSO, SI POSSONO FARE

Per i digiuni fai-da-te, intorno ai tre giorni, ognuno se la può cavare da autodidatta, a patto che non siano in corso delle cure farmacologiche, e che uno non sia in condizioni fisiche particolari, di debolezza, di pesante dipendenza da droghe, o cose di questo genere. In questi casi critici, occorre sempre mettersi un po’ in regola e poi, quando si è raggiunto un minimo di condizione fisica accettabile, si passa al digiuno.

Quello che poi tu accenni nella mail, quando parli di azzerare il tutto e ripartire su nuove basi.

LE ISTRUZIONI DI BASE SONO LE SEGUENTI

Il primo giorno si soffre la fame stomacale e psicologica, ma già al secondo, la fame se ne va.

Un digiuno fai-da-te termina quando si è deciso di farlo terminare (esempio 3 giorni), oppure non appena il corpo ti dà i giusti segnali, che consistono nel ritorno chiaro dell’appetito (che se ne era andato), nella pulizia della lingua (che si era ricoperta di patina biancastra), nello schiarimento delle urine (che erano diventate scure), nella riacquisizione di un alito gradevole (che si era appesantito).

Lo stop al digiuno avviene con un giorno di preparazione graduale alla normalizzazione alimentare, ovvero con un giorno a frutta e a centrifugato di carote-sedano-mela (o ananas). Dal quarto giorno in avanti si adotta invece il mio solito schema vegano tendenziale crudista (vedi schema allegato), con le necessarie personalizzazioni e adattamenti alle proprie condizioni, ai propri gusti, alle proprie necessità, ed anche con qualche piccola e casuale trasgressione se uno non ha grossi problemi, superabili solo con mentalità e cadenza di tipo militare.

ORA L’IMPORTANTE E’ SALTAR FUOPRI AL MEGLIO DALL’EMERGENZA

Ora tu sei in condizioni molto particolari, sia fisiche che emotive.

E’ noto come i traumi, le emozioni, gli stati d’animo prolungati, comportino problemi allo stomaco. Nel caso tuo non si capisce bene quanto dipenda da errori alimentari, e quanto da effetti traumatici.

In ogni caso devi assolutamente riprenderti per il bene tuo e della tua bambina.

Fatti pure aiutare in questo momento di emergenza. Se non hai nessuno, richiama Franco Libero e lui personalmente, o attraverso qualcuno degli associati/associate all’AVA, vedrà di organizzare qualcosa a tuo favore. Ho amici a Roma e posso pure io inviare qualche messaggio in tal senso.

COSA FARE IN CONCRETO PER RIMETTERTI IN CARREGGIATA

Quando si sta male, prima cosa è arieggiare la stanza, e lasciare  un minimo di circolazione con finestra non tappata del tutto. Seconda cosa è il letto. Ti metti sotto le coperte e recuperi una condizione minima di calore. Terza cosa è respirare profondamente, dato che l’aria nutre e non implica problemi digestivi. Quarta cosa è bere dell’acqua leggera a piccoli sorsi. Il tutto, dettaglio importantissimo, svuotando ogni tensione e ogni preoccupazione dalla testa.

Zero farmaci e zero pozioni ovviamente. Al limite un the di menta e rosmarino.

E’ per quello che ti serve aiuto concreto e pratico, per dare assistenza alla tua bambina e sollevarti da tale incombenza per qualche giorno almeno.

SVEZZARSI DALLA CRISI E RIPARTIRE

In queste condizioni, con calore, aria, acqua, riposo, vuoto mentale, la ripresa e il riequilibrio non tardano ad arrivare.

E ti torna pure un minimo di fame, perché le tue cellule la richiamano e vanno a bussare al tuo sistema immunitario chiedendo cibo. Lo svezzamento dalla crisi partirà con  agrumi in succo fresco, o con succo di carote-sedano-ananas, o con succo di mela.

L’insalatina cruda di lattuga, di valeriana e di cuori di carciofo. di ravanelli e cicoria, di cuori di carciofo, accompagnata da un buon pane integrale, tutte cose da acquistarsi con l’assistenza di qualcuno.

ALCUNI CONSIGLI ALIMENTARI

Dopo il piatto di insalata e germogli, meglio se con dell’avocado (condita con olio EV e limone), potrai puntare su un passato di verdure (tipo carote e spinaci, tipo cime di rapa e porri, e un secondo a base di patate soffritte in padella senza esagerare (non su olio ma sull’acqua rilasciata ad esempio da un porro, un peperone e alcune cipolline e di tre cucchiai d’acqua. Volendo ricorrere ai cereali, scegli sempre preferibilmente il miglio, il grano saraceno, il quinoa, il riso integrale, la minestra di farina di avena, la crema di mandorle. Se trovi pesante il pane rifornisciti di gallette integrali di riso e di saraceno.

Preparati pure del pop-corn, mangiabile con dei datteri e magari con qualche latte di cereali.

Patate, zucche, cavolfiori, cavoli di Bruxelles, topinambur, rape, bietole, porri siano presenti giornalmente come dieta di verdure cotte al vapore. Le patate in particolare ti aiuteranno a riprenderti (vedi che non siano state irradiate, meglio prenderle dai contadini).

PROCEDERE PER GRADI VERSO LA NORMALIZZAZIONE DIGESTIVA E RIACQUISTARE IL RIEQUILIBRIO EMOTIVO

Man mano che riacquisterai capacità digestiva-assimilativa, vedrai di aumentare le quantità, seguendo i segnali che ti da il corpo. L’importante è non ricadere nei vecchi errori e mantenere un ritmo nutrizionale stabile e soddisfacente.

Non appena possibile, inserirai nel tuo menu giornaliero la crema di avena con il germe di grano e coi vari semini di lino, sesamo, chia, girasole, papavero, una bomba di energia per riprenderti gradualmente dalla crisi in cui sei caduta.

Non appena sarai pronta, cioè non appena sarai di nuovo in piena efficienza, inserisci nel tuo menu quotidiano, la camminata giornaliera, l’attività aerobica, il non stare seduta a rimuginare sulle tue disavventure. Datti da fare e aiutati che il cielo ti aiuta.

Valdo Vaccaro