LETTERA
Di quale frutta ti nutri mai?
Io mi chiedo di quale frutta ti nutri.
Ciò che è in vendita, specialmente in primavera, fa schifo.
La frutta è senza gusto, sicuramente zeppa di chimica, raccolta e persino venduta semi-cruda.
Con tutta la buona volontà, nel posto dove viviamo, nutrirsi di frutta allo scopo di trarre tutti i benefici descritti da te come da Ehret, è un’impresa difficilissima se non impossibile.
Come fai quindi?
E’ più importante bere l’acqua distillata (o comunque leggerissima) senza badare a quale informazione sottile contenga, oppure è meglio bere l’acqua nella quale siano passate le informazioni positive, miste ai sali di calcio?
La vita comincia a cinquant’anni, vale solo per i maschi
Ho letto la tua tesina Niente ormoni ma cibo vero, eros e spiritualità.
Può anche essere che la vita cominci a cinquant’anni, ma vale per i maschi, soprattutto nel settore dell’eros. Fanno la strada in discesa, agevolati dalla deprimente situazione socio-economica mondiale che produce ragazze facili.
Ma le donne 50-enni? Sono perdenti, e la loro è sempre una strada in salita e priva di soddisfazioni.
Certo ci sono le eccezioni a questa regola.
Come ho intuito, sei marito felice di donna asiatica non proprio coetanea.
Più che giusto che tu sia soddisfatto. E così, alle 50-enni, spesso abbandonate, hai solo da dare dei buoni consigli, per i quali non resta che dire grazie.
Manca la materia prima
Inviti la gente ad essere più passionale.
Questo invito dovrebbe essere rivolto in primis ai Friulani (uomini e donne) che sono di una meccanicità spaventosa.
Certo che l’invito non basterà. Forse solo il tempo potrebbe dare una mano.
Sai una cosa, io penso che non si tratta tanto del fatto che una 50-enne non ce la fa, non è dotata, non ha stimoli erotici, ma si tratta principalmente della mancanza di materia prima, cioè degli uomini.
Non provo alcuna invidia per le ragazze
Questi ultimi infatti ricorrono alla carne fresca, massicciamente presente in tutta Italia, senza considerare che è carne mossa da bisogni primari più che da intenzionalità.
Non invidio affatto le ragazze.
Se fossi giovane adesso (e non 50-enne come sono) non so come riuscirei a reggere la situazione oggettiva, il cielo chimico, la delinquenza organizzata ad ogni livello, e tante altre cose che ben sappiamo.
Chi ha giocato in serie A, non si rassegna facilmente ai campi di periferia
Mentre invece, da non più giovane, ho la consapevolezza di aver goduto i tempi relativamente puliti.
Ho conosciuto il cielo lindo come il lino in fiore, il gusto del cibo genuino, l’esistenza degli ottimi uomini-cacciatori e non degli uomini-prede privi di virilità.
E poi ho scoperto, con grande sorpresa, che adesso mi sento più libera di prima, in quanto non sono tormentata da bisogni primari.
Posso se voglio, se mi va, ma non devo. Praticamente niente.
Ora chiudo perché devo nutrire il mio orto, cosa che mi dà la sensazione di compiere il mio dovere umano, indispensabile per la vita.
Cordialmente.
Katarina
RISPOSTA
L’acqua di alta montagna al posto di quella distillata
Ciao Katarina, per l’acqua, dovresti sapere che io ne bevo pochissima, data la mia alimentazione basata principalmente su frutta acquosa e verdura cruda.
Il problema è che in Italia non si trova in commercio l’acqua potabile distillata, ma solo quella per ferri da stiro (che ovviamente non offre garanzie).
La soluzione migliore è quella di ricorrere a fonti di alta montagna, o ad acque in bottiglia prive il più possibile di nocive scorie di minerale inorganico.
Se ho davvero sete, e mi trovo a livello del mare, non ci penso due volte a bere da una normale sorgente o anche da un rubinetto. Non è il caso di farne un rompicapo.
Chi ama la frutta in modo vero e genuino, se la va a cercare e la trova
Per la frutta, permettimi di dissentire dalle tue eccessive perplessità, che sanno più di schema, di pregiudizio e di luogo comune, nonché da tipico alibi di chi ha sposato le solite aberranti alternative nutrizionali.
Chi ama la frutta la va a cercare come si cerca l’oro, e non si accontenta delle apparenze, o delle campagne mirate a tenere la popolazione abbarbicata al latticino, al prosciutto, ai dolciumi e agli integratori, e dunque lontano dai colori, dai profumi naturali e dalla vitamina C.
Il frutto è un prezioso regalo della natura
Un frutto qualsiasi, bello o brutto, crudo o maturo, biologico o non-biologico, ha diritto al massimo rispetto. E’ creazione in ogni caso di una pianta madre, ed è destinato a noi dalla natura.
Per crescere e svilupparsi ha dovuto necessariamente fare il suo paziente e vrtuoso percorso.
Tu che lavori nell’orto sai benissimo quali siano le modalità e i tempi di sviluppo di una mela o di una susina. Sai benissimo come i frutti del fico facciano capolino già in febbraio, prima di prendere consistenza e maturare in modo scalare tra luglio e ottobre.
Il frutto contiene in sé la saggezza delle radici che hanno selezionato e filtrato dal suolo l’acqua e i minerali interessanti, spingendo la risultante linfa verso le fronde e i rami, a catturare la luce e l’energia solare, trasformandosi in clorofilla e in succo zuccherino bilanciato, cioè enzimizzato, mineralizzato, vitaminizzato ed ormonizzato.
Il succo zuccherino è la benzina pulita e perfetta del nostro motore fruttariano
Il succo zuccherino di cui ti parlo, che ti piaccia o no l’idea, è il vero carburante umano, l’unico che le cellule apprezzano, l’unico a non creare effetti collaterali indesiderabili, l’unico a poter entrare nel nostro carburatore senza intasare i filtri, l’unico a non causare mortali acidificazioni, l’unico a non introdurre acido urico, l’unico a non procurare miasmi terribili e continue putrefazioni, l’unico a non sviluppare radicali liberi.
Il succo zuccherino è la benzina pulita di un motore umano rimasto inequivocabilmente fruttariano, anche in presenza di gravi e prolungati errori alimentari.
Ognuno con idee diverse e gusti diversi, ma tutti inequivocabilmente fruttariani per progetto, disegno biochimico e funzionamento
Gente che vive bene e gente che vive male, gente che si trova in costante stato di tossicità e gente che è abbonata alla salute, gente che si ammala e che muore precoce.
Gente carnivora, onnivora, vegetariana, vegana, cottista e crudista, gente malandata e gente perfetta.
Tutti dotati però, senza variazioni e senza eccezioni, di un intestino oblungo, grinzoso ed involuto (tipico dei mangiatori di frutta e di fibre vegetali), di uno stomaco ipo-cloridrico (tipico dei mangiatori di frutta), di un sistema totalmente privo di enzimi uricasi per la demolizione del micidiale acido urico (tipico dei mangiatori di frutta), di un sangue alcalino (tipico dei mangiatori di frutta), di un sistema epatico-pancreatico-ghiandolare-renale che subisce irreparabili insulti dalle proteine animali (tipico dei mangiatori di frutta).
Uno sbandato pianeta dove l’uomo, dopo 5000 anni di acculturamento, è rimasto un emerito analfabeta incapace di conoscere se stesso
Questa, signori miei, non è farina di sacco estremistico-vegetariano o vegano.
Questa è alta scienza igienistica che si fa un baffo di tutte le immondizie culturali che girano negli atri, nei corridoi, nelle cattedre, nelle aule magne e nelle segreterie delle università colluse coi macelli e i caseifici.
Questa è scienza igienistica multi-direzionale e universale, che si fa un baffo di tutti i titoli accademici rilasciati sul pianeta della presunzione e dell’ignoranza.. sullo sbandato pianeta chiamato Terra.
Sul pianeta in cui l’uomo conosce la sua automobile e le sue astronavi ma, dopo 5000 anni di civiltà e di acculturamento, è rimasto un emerito analfabeta, non avendo ancora imparato a conoscere se stesso.
Occorre prender nota che esiste un periodo delicato e di emergenza che va da febbraio a maggio
Mi chiedi, cara Katarina, di quali frutti io mi nutra.
Forse ti è sfuggita la tesina Il calendario della frutta e della vitalità, del 7 giugno scorso.
Spero che un giorno ti venga pure voglia di leggere il mio testo sull’alimentazione, dove metto in chiara evidenza le difficoltà insite nel superare senza danni il nostro lungo periodo invernale che, in termini di reperimento di frutta fresca, va da febbraio a maggio.
Tenersi sempre puliti e trovare il carburante adatto
In quel periodo non esiste nulla di locale e di fresco, per cui diventiamo come gli eskimesi dell’igloo.
Terminati i cachi messi a maturare in zona riparata ma fredda, terminate le nespole germaniche, ed esaurite le castagne, ci sarebbe solo da piangere.
Ma se uno tiene alla sua salute, fa di tutto per tenersi pulito e per trovare il carburante adatto al suo sangue scorrevole e non acidificato.
E gli vengono incontro le cose giuste, a conferma del detto Aiutati che il ciel ti aiuta.
Non manca niente, nemmeno nei momenti difficili
Se uno tiene alla salute, trova per prima cosa dieci tipi diversi di ottimi e salubri agrumi.
Trova ottime banane e fantastici ananas. Trova mele e pere stanchette ma non disprezzabili.
Integra il tutto con le uve del Cile, i manghi del Brasile, le papaie del Messico, gli avocadi israeliani, i datteri e i melograni del mondo arabo.
C’è poi la frutta orticola non-dolce, zucchini, cetrioli, tegoline, melanzane, pomodori, finocchi e carciofi che non manca mai nei supermarket o nei mercati.
Noci, noccioline, pinoli, mandorle, pistacchi, carrube, arachidi, fichi secchi, garantiscono a ognuno l’accesso a tutti i micronutrienti essenziali alla salute.
Quello che latita in più è il conforto del sole
Il ricorso a patate e zucche, a creme di avena e a pop-corn, a cereali integrali, a verdure di campo e del proprio orto, a germogli preparati in casa o comperati in negozio, a centrifugati di patate dolci e carote, di rape e sedani, di ananas e mele, di zenzero e topinambur, completano il quadro della situazione invernale, dove quello che latita di più in realtà è il conforto del sole, il moto e la traspirazione della pelle, impedita dagli spessi vestiari che ci portiamo addosso.
La frutta di questi giorni è buonissima, profumata, impeccabile
Se invece ti riferisci ai frutti di questi giorni di inizio giugno, trovo assurdo che tu accusi la frutta dicendo che fa schifo.
Sto nutrendomi tutti i giorni con i soliti agrumi ma in quantità dimezzate, in vista di uno stop a luglio coi primi fichi e le prime uve.
Sto assaporando le migliori ciliegie.
Trovo nel mio orto uva ribes e lamponi in abbondanza, mentre mirtilli e uva spina saranno maturi per fine mese.
Fragoline di bosco e fragole di orto, ma anche umili fragole d’acqua, ne trovo in quantità.
Cosa si vuole di più dalla vita?
Sto facendo qualche scorpacciata di more di gelso, biologiche, sane e gratuite.
I meloni di quest’anno sono dolcissimi. Anche l’anguria non è male.
Le banane non mancano mai.
Pesche e albicocche le trovo fantastiche e niente affatto schifose come dici.
Cosa vuoi di più dalla vita?
Vuoi la gamba del maiale? Vuoi lo stomaco del vitellino?
Vuoi la gamba del maiale, chiamata artisticamente prosciutto?
Vuoi il formaggio tolto all’ergastolana mucca, contenente per giunta lo stomachino del vitellino che doveva bere quel latte e che è invece stato ammazzato per fare anche da caglio al formaggio di sua madre?
Vuoi il gelatuccio al buon latte, latte munto da sconosciuti animali sopraffatti e finiti già in qualche macello, reso meno disperante da una presenza ridondante di zucchero falso e di aromi chimici?
A ognuno le sue scelte.
La peggiore frutta del mercato vale 10 volte di più di quanto la gente comune consuma
Ma non parliamo più, per favore, di frutta chimica, cruda, priva di valore, schifosa o deludente.
La peggiore frutta sul mercato, persino quella che viene scartata e buttata nelle cassette destinate all’immondizia, vale dieci volte di più di quanto la gente continua a masticare nelle proprie case e nei ristoranti.
I mendicanti e i clochard che vivono dei rifiuti che scovano nelle cassette poste fuori dei mercati orto-frutta, mangiano più naturale e più sano della popolazione che ricorre alle meraviglie culinarie di Gusto e della Prova del Cuoco!
Vuoi mettere una mela o un mango bacati, con un mango mescolato al fegato di una povera anatra?
Vuoi mettere una fetta di anguria mezza scartata, con un’anguria soffritta in fettine di anguilla?
Ti ringrazio di avermi pungolato nei punti giusti
Non capirmi male Katarina.
Non mi sto scagliando contro di te personalmente, e anzi ho trovato il tuo messaggio utile ed opportuno.
Devo solo esprimere con chiarezza le mie opinioni a fini educativi.
E sfrutto dunque la tua vena critica, che ha il grande merito di pungolarmi nei punti giusti.
Non l’ho messa sul piano fisico
Apprezzo molto i tuoi commenti sulla vita che comincia a 50 anni ma solo per gli uomini e solo grazie alla carne fresca di importazione.
Ti esprimi in modo franco e senza tanti fronzoli, e questo a me non dispiace.
Tengo a precisare che io non l’ho messa sul solo piano fisico.
Ho invitato alla passionalità in tutti i sensi.
Ognuno secondo le sue possibilità e le sue caratteristiche, ed anche secondo la sua morale.
Non ha invitato le donne, poco importa se 20-enni, 30-enni, 40-enni, 50-enni, 60-enni o centenarie, a diventare indemoniate, ninfomani e mangia-uomini.
Sfioriamoci di più, avviciniamoci di più e schiviamoci di meno
Ho invitato la gente a trovare più motivazioni e più interesse in se stessi e negli altri.
Ho invitato alla passionalità erotica e spirituale, solo erotica o solo spirituale, oppure erotica e spirituale contemporaneamente.
Ho invitato la gente ad essere meno chiusa ed arroccata, ad essere più generosa e meno tirchia. Ad aprirsi, ad esprimersi a dare se stessa.
Tocchiamo il prossimo che non è persona appestata, non certo più appestata di quanto noi crediamo di essere.
Ci sia più disponibilità al dialogo, al contatto culturale, intellettuale, fisico e spirituale.
Più disponibilità a dare e a ricevere.
Dobbiamo dare il corpo e l’anima
Una lettrice mi ha detto scherzosamente di essere fisicamente conquistabile, purchè qualcuno non si metta in testa di conquistarle l’anima.
Quel qualcuno non ero io, sia ben chiaro, visto che i messaggi si fanno in caso a livello personalissimo, e non mi sognerei di fare delle proposte al mio pubblico. Ma quella obiezione mi ha colpito.
Perché mai il corpo sì e l’anima no?
Diamoci corpo e anima se vogliamo davvero dare. Lo scambio non consuma e non distrugge, non logora il corpo e non sballa l’anima, ma semmai rigenera e rafforza i nostri capitali psico-fisici.
Eros significa amore a 360 gradi
Non mettiamola sempre e solo sul lato sessuale.
Ci definiamo animalisti? Troppo comodo dirlo a parole.
Cominciamo a bandire ogni cosa che contenga il latte, il sangue e la carne della vittima di cui simpatizziamo!
Cominciamo a cercare una stalla, ad avvicinarci a una mucca vera e a suo figlio vero, se non glielo hanno ancora portato via. Cerchiamo di osservarla, di darle una carezza, di riceverne un segno di riconoscimento, una semplice leccata.
Cominciamo a osservare il tremore di un qualsiasi animale, a commuoverci e piangere davvero di fronte a una pecorella, un manzo, un maiale o una gallina, spinti verso il loro tremendo patibolo!
Non è solo questione di carne vecchia e carne giovane
Tornando alle tue osservazioni iniziali, tu la metti tutta sul piano della carne giovane o non giovane, e sulla situazione penosa di mercato. Permettimi di dissentire.
Lo scorso anno era di moda parlare di Helg Sgarbi e delle miliardarie tettoniche sofferenti di noia.
Ne parlai nella mia tesina Tintoretto Brass e la vitamina F12, del 25/1/09.
C’entrava la bella Susanne Kletten, azionista di maggioranza della BMW, benestante come può esserlo una donna che ha in banca 10 miliardi di Euro, e annoiata al punto di farsi spillare da Sgarbi 7 milioni di Euro, rifiutando invece ulteriori 49 miliardi scontati di 14, che l’amante ricattatore italo-svizzero pretendeva da lei.
E c’entravano due altre amiche di alto bordo della Susanne, la Marie Luise, spillata di 2 miliardi di Euro, e la Monica, che pagò le prestazioni sessuali di Helg con la modica somma, si fa per dire, di 300 milioni di Euro.
I problemi da me citati non sono di tipo regionale
Voglio solo dire che sul piano del sesso non è semplice questione di domanda e offerta.
Metterla su quel piano significa semplificare e travisare le cose.
Quanto ai Friulani, che definisci spaventosamente meccanici, direi che non è il caso di fare di ogni erba un fascio, anche se potrei concordare su una certa standardizzazione nel carattere e nel comportamento dei miei corregionali.
C’è il buono ed il cattivo in tutte le etnie del mondo, e la perfezione non pare essere di questo mondo.
E’ franata sia la femminilità che la mascolinità
Ho trovato invece molto divertente ed istruttiva la lamentela circa la mancanza di uomini veri, e il raffronto tra i vecchi tempi, quando il cielo era sempre azzurro e privo di scie malandrine, il cibo era più genuino, e i maschi erano validi cacciatori e non devirilizzate prede.
Su questo posso essere anche d’accordo.
Assistiamo a una caduta di stile e di contenuto.
Il discorso sul mondo svilito e devirilizzato non tocca solo le 50-enni ma tutte le donne nell’assieme.
Diciamo pure che è franata in contemporanea la femminilità e la mascolinità, ed è rimasto al suo posto tanto esibizionismo e tanta prostituzione.
Non mi auguro per niente un rovesciamento dei ruoli
Succede di tutto al mondo, indipendentemente dall’andamento dei mercati.
Qualche anno fa in Malaysia, tre donne sono state arrestate per aver sequestrato, legato e violentato diversi motociclisti in transito su una certa autostrada.
Non mi auguro affatto che succeda questo. Non auspico un rovesciamento dei ruoli.
Mi vedrei ridicolo, se inseguito da delle cacciatrici arrapate, magari con un coltello tra i denti.
E sarebbe anche complicato dover indossare in futuro delle cinture di castità di tipo maschile.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo