LE PRELIBATEZZE CANINE
Camion stracarichi di cani abbandonati, feriti, malati e disperati.
Camion provenienti dalla Cina e dalla Thailandia, e diretti verso il Vietnam del Nord.
Uno straziante trasferimento di ex-amici dell’uomo verso un sinistro mercato che li vedrà terminare in prelibati pasti alla griglia, in bolliti con brodo e spezzatino, in salmì superpiccanti, o anche in pregiati mini-prosciutti e salumi canini da tenersi a stagionare in cantina al pari del nostro rinomato San Daniele.
LA DIREZIONE È QUELLA DI HANOI
Polverosi autocarri Mercedes, Scania e Isuzu che arrivano a destino dopo aver attraversato il Laos e i ponti sul Mekong, per scaricare il loro carico nella periferia della capitale Hanoi, brulicante di gente che non ha certo tempo da pensare alle sorti degli animali, qualunque sia la loro razza.
In Thailandia esiste una parvenza di legalità, visto che è severamente proibita la vendita di cani per uso alimentare. Pure in Cina c’è la tendenza della gente a un atteggiamento più sensibile.
UN CANE DI CONTRABBANDO VALE 25 EURO
La povertà agisce però da pessima consigliera, portando non solo alla prostituzione di se stessi, ma anche a quella di chi ti vive accanto, sia che si tratti di una persona da noleggiare o di un infelice e malcapitato cagnolino da cedere. Se poi l’animale è anche vecchio, stanco e malato, scaricarlo a qualcuno diventa un affare liberatorio. Quando poi ti arriva il cane affamato e abbandonato da altri, l’occasione è ancora più ghiotta, priva com’è di risvolti emotivi.
Un cane di contrabbando vale oggi, per chi lo vende sul mercato thailandese, una cifra niente affatto risibile di 1000 Baht, ossia di 25 Euro, ovvero metà stipendio di tanti umili mestieri. Un anno fa valeva la metà, segno che la domanda di cani da macellare è in forte aumento.
RISPETTARE LE USANZE ALTRUI
Dao Van Bien, un 66enne di Hanoi, intervistato a caso, non capisce questo can-can intorno ai cani: “La situazione è assai semplice. Ogni paese ha la sua cultura e le sue tradizioni. Qui da noi si mangiano pure i cani. E allora? Sarebbe meglio che ognuno allargasse la propria mente e imparasse a rispettare le usanze degli altri, anziché demonizzarle e farle apparire riprovevoli e sgraziate”.
Un giovanotto vietnamita, aitante e sorridente, porta legate intorno alla sua bicicletta una decina di anatre, assicurate al mezzo con tanti legacci di fortuna. È per mia fortuna uno studente universitario, e parla qualche parola d’inglese.
LE ANATRE IN VIAGGIO PREMIO
Dove porti mai queste povere creature? Al mercato. Faccio un viaggio a settimana, pedalando per più di 30 chilometri, e mi guadagno le spese di accesso alla facoltà di ingegneria meccanica di Hanoi.
Intanto le anatre, per nulla spaventate, paiono rilassate e felici, come in un viaggio di piacere, e si divertono a darmi delle piccole beccate sulle braccia, non sapendo di viaggiare con un biglietto di sola andata.
Quanta commovente innocenza in quegli occhi, e in quel loro simpatico vociare.
Poche ore e finiranno nell’acqua bollente.
Roba da lasciarti un groppo in gola.
UN CONTINUO FLUSSO DI ANIMALI VERSO IL MERCATO
Mentre sto al margine del marciapiede, passa una moto con due maialini caricati in precario equilibrio sulla parte posteriore del mezzo, avvolti da una sicura rete metallica.
E subito dopo una signora anziana, con una ventina di galline legate ed impacchettate intorno al manubrio e in un cesto posteriore.
Tutti in direzione del mercato. Chiodo scaccia chiodo e lacrima scaccia lacrima.
Dopo un po’ finisce che non ci fai nemmeno caso.
UN GOVERNATORE THAILANDESE ANIMALISTA
Per fortuna che esistono anche in Asia organizzazioni animaliste e persone sensibili come Rerngsak Mahavinitchaimontree, governatore della provincia thailandese di Nahon Phanon, ai confini nord-orientali col Laos, che ha raccolto 670.000 US$ per comprare diversi camion di cani, liberarli dalle catene e trovare loro un pacifico e dignitoso rifugio.
ANIMALI DA COMPAGNIA E ANIMALI DA CARNE
“I cani si allevano come animali obbedienti e di compagnia, non certo come animali da cibo. Pertanto dobbiamo trattarli bene!”, ha detto Rerngsak.
Tutto giusto, anche se questa frase rivela il diffusissimo ed aberrante marciume ideologico del razzismo inter-animalistico, per cui esisterebbero buone bestiole da compagnia (cani, gatti, pappagalli e uccellini canori) e cattive bestiole da carne.
I TAGLIATORI DI TESTE, GLI ANTROPOFAGI E GLI IMPOTENTI
In alcune zone montane delle Filippine, del Borneo e della Nuova Guinea, esistono ancora tribù di tagliatori di teste che praticano l’antropofagia, per cui se si mangia la carne umana, a maggior ragione il cane subirà le stesse sorti.
In Cina e in Vietnam, il consumo di carne canina, come del resto quello di medicinali con polvere di zanne d’elefante e di rinoceronte, e con intrugli a base di bile di serpente, deriva dalla convinzione che le prestazioni sessuali ne deriveranno dei notevoli benefici.
L’ECCITANTE MATERIA CEREBRALE DELLE SCIMMIETTE
Siamo alle solite. La solita confusione tra effetti fortificanti reali e stabili, ed effetti stimolanti, temporanei e poi deprimenti. L’impotenza porta evidentemente all’imbecillità totale e alla degenerazione. Nel secolo scorso era di moda decorticare la calotta cranica alle scimmiette ancora vive e legate come salami, poste al centro di tavole tonde girevoli cinesi con un foro centrale, dove le tremanti ed agonizzanti creature stavano collocate alla mercé dei convenuti.
I satrapi di turno allungavano le mani nel cervello delle poverette e succhiavano avidamente la loro materia cerebrale in folle e dolorosissima ebollizione.
UNA ABOMINEVOLE VIZIOSITÀ TERMINALE
A quel punto, i vegliardi, ricchi e debosciati, bloccati dalla osteoporosi e dalla calcificazione, oltre che dalla sclerosi generale del proprio corpo, ricevevano una sferzata improvvisa di energia che li faceva addirittura saltellare di euforia e di eccitazione. A quel punto erano pronti per passare nella saletta accanto, dove li attendevano delle ragazzine di primo pelo.
Pagavano cara la loro postuma ed abominevole viziosità, finendo in stati depressivi ed anemici che il più delle volte li portavano alla morte per infarto.
Non è detto che queste cose non accadano ancora, tra le sette dedite a riti sessuali e satanici.
IL FALSO CONCETTO DEL POTENZIAMENTO EROTICO
Il mangiar carne, in un modo o nell’altro, sia essa di cane o di scimmia, di anatra o di bue, di gambero o di balena, di uomo o di bambino, viene visto stupidamente, e troppo spesso, come un fattore di potenziamento erotico-sessuale.
Questa gente meriterebbe di finire dritta in ospedale psichiatrico criminale.
La potenza sessuale è determinata, da che mondo è mondo, dallo stato generale di salute, ovvero dalla fluidità del sangue e dall’equilibrio funzionale di tutti gli organi, ma soprattutto dalla presenza di un partner sessuale che ti stimoli a farlo, ossia, normalmente, di una donna che lo voglia fare per il puro piacere di farlo, per attrazione psico-fisica nei tuoi riguardi e non per attrazione verso il tuo danaro o verso la sicurezza politico-sociale che le offri.
IL VANTO NAZIONALE DEI VINI ITALIANI DOC
Ieri ho voluto provare un pasticcio di verdure in un ristorante chic di Tsim Sha Tsui, al quarto piano del nuovo grattacielo chiamato One, che dà sulla Nathan Road e domina con la sua imponenza la parte terminale della penisola di Kowloon.
Sul tavolo erano esposte due bottiglie di vino italiano distribuito dalla Valdivia Ltd, con tanto di cartoncini esplicativi sulle caratteristiche dei vini ivi contenuti.
TRADUZIONE DEL PRIMO CARTONCINO
Vino del mese: Montepulciano d’Abruzzo 2009 Lalinum
Vitigno: Montepulciano
Regione: Abruzzo, Centro Italia
Colore rosso rubino con riflessi brillanti. Sapore intenso, persistente e fruttato.
Corposo e bilanciato, con ottimi tannini. Da servire a temperatura ambiente di 16-18 gradi.
Ottimo con cibi ricchi, con salami, con carni rosse e formaggi stagionati.
TRADUZIONE DEL SECONDO CARTONCINO
Vino del mese: Pinot Grigio del Veneto, 2010 Ponte
Vitigno: Pinot
Regione: Veneto, Nord-Est Italia
Colore tra il paglierino e il giallo trasparente, con riflessi vagamente verdognoli.
Fruttato, delicato e tendente alla pesca. Sapore secco e ben strutturato.
Da servirsi con carne bianca, crostacei, pesce, zuppe ed insalate di tonno.
CANTINE PIÙ CHE SEDI DIPLOMATICHE
I vini di cui andiamo tanto fieri. Quei vini per i quali sono state create quasi appositamente le nostre sedi diplomatico-economiche nel mondo intero, accanto alle ambasciate ed ai consolati adornati dal tricolore. Ricordo di aver visitato alcune sedi ICE, come quelle di Singapore, Kuala Lumpur, Tokyo e Seoul. Niente altro che lunghi magazzini colmi di migliaia e migliaia di bottiglie.
Cantine autentiche, più che sedi ICE.
L’ITALIA REGINA DEL MANGIARE E DEL BERE
L’Italia che insegna come mangiare, l’Italia che offre al mondo civiltà, poesia, musica, design e capolavori alimentari. L’Italia dell’Agroalimentare. L’Italia che eccelle nello sfornare bevande da accoppiarsi alle schifezze cadaveriniche e cimiteriali bianche, rosse, scimmiesche, canine e magari pure umane.
Nessuno venga a fare delle smorfie di disgusto, di scandalo e di voltastomaco. Nessuno si permetta di lamentarsi della crudezza di quanto scrivo.
Smettiamola di atteggiarci a gente di rango superiore.
SIAMO ROZZI ED INCIVILI AL PARI DEI CANNIBALI DEL KATANGA
Smettiamola di giocare a fare i civilizzati e i timorati di Dio, o magari le santarelline, o le modelle da sogno, o le donne impettite, rispettabili e puritane.
Smettiamola di parlare di stile e di eleganza, di Valentino e di Giorgio Armani, quando siamo solo capaci di primeggiare in pellicce, stivali, scarpe, calzature, cinture e borsette.
Quando siamo solo dei rozzi accoltellatori di suini, degli emeriti scuoiatori di bovini, di cavalli e bufali, degli spennatori di anatre e di galline, degli impenitenti impallinatori di lepri, caprioli e fagiani. Non siamo ancora scotennatori di scimmiette per il semplice e solo motivo che non ci stanno nei nostri boschi.
NON ABBIAMO NULLA DA INSEGNARE A DAO VAN BIEN
Ha perfettamente ragione Dao Van Bien, incallito consumatore di anatre e di cani.
Moralità, etica, gusto estetico, sentimento religioso? Ma non facciamoci ridere!
Se non impariamo a dare del tu a quel ragazzino che si chiama Dio e che sta dentro di noi, nella parte più intima e recondita del nostro ego, non approderemo mai a nulla di positivo.
SMETTIAMOLA DI ATTEGGIARCI A GENTE BRAVA E RESPONSABILE
Smettiamola una buona volta col l’ipocrisia e il buonismo.
Smettiamola con la posticcia e falsa religiosità.
Smettiamola di pregare e di fare le litanie sacre a invocazione di un Dio che dovrebbe pure perdonare i nostri peccati, quando li facciamo a ripetizione da mattina a sera, senza la minima intenzione di non commetterli il giorno dopo, il mese dopo e l’anno dopo.
Comincino i Vescovi e i Monsignori a non benedire più stalle e macelli.
IL BUON ESEMPIO VENGA SOPRATTUTTO DALL’ALTO
Cominci il Signor Papa, si chiami Pietro, Giovanni, Paolo o Benedetto, a eliminare i capponi alla diavola, i cinghiali in umido e gli spiedini di anatra, dando il buon esempio a tutto il clero e ai credenti, se vuole davvero che la sua popolazione sia una popolazione di Dio e non di Satana.
Solo allora potremo vantare una parvenza di superiorità e di senso civico.
Solo allora potremo parlare di missioni, portando pure dei messaggi di pace intorno a noi.
Solo allora potremo riprendere le pallide sembianze di Dante, di San Francesco e di Leonardo da Vinci, e non quella dei tanti Frankenstein che entrano ed escono disinvolti dai McDonald’s, dalle Steak-House e dai ristoranti dell’orrido e del ributtante, quelli in cui non si respira aria pura, ma infame aria di carne contaminata e in decomposizione.
Valdo Vaccaro