Gli sbalzi di valutazione
Carissima Anto, Ti ringrazio delle belle foto di famiglia, e mi complimento con te e tuo marito per le due magnifiche pargolette.
Sono invece rimasto dispiaciuto ed anche sorpreso per la tua critica alle mie proposte sul menù scolastico e su quello delle festicciole. Le percepisco come una stroncatura di cui, francamente, non mi so dare ragione.
Ma, alla fine, ti ringrazio pure per quello, perché mi permetti così di focalizzare ancora meglio una problematica universale. I nostri ragazzi vivono di party e di festicciole, non stanno solo sui libri.
Non puoi eleggermi oggi a eroe, a uno che si legge tutto d’un fiato, e il giorno dopo darmi del vegano castrone e lontano dai problemi concreti.
Oppure lo puoi anche fare, a patto che nelle teorie elaborate esistano dei salti logici e delle cadute di tensione, di qualità di linearità. Il momento debole è costantemente in agguato per tutti, e non pretendo di essere esente da limiti e debolezze.
Intendo benissimo le tue ragioni, e le difficoltà pratiche che hai citato.
Ma lo schema che ti ho proposto è di una importanza tutt’altro che accessoria. Esso è fondamentale
E’ addirittura più importante degli schemi nutrizionali che sto proponendo a te e al pubblico adulto.
Capirei le tue perplessità solo se tu stessi in generale sulla sponda opposta.
La necessità di una coerenza su tutti i fronti.
L’insegnamento e il buon esempio a singhiozzo, a corrente alternata, non funzionano.
Tu dici che i bambini non devono subire diktat e che vogliono assolutamente identificarsi col gruppo.
Che significa? Stai forse pensando che la saggezza e le scelte giuste siano una prerogativa esclusiva riservata ai grandi?
Ti interessa o no che le tue piccole crescano bene sin dall’inizio senza dover domani operare difficoltosi cambi di rotta?
Ti interessa o no che si sviluppino bene ed armoniosamente non solo in casa ma anche fuori?
Vogliamo o no creare un mondo migliore partendo dalle fondamenta?
Cominciamo a farlo in casa nostra, con noi stessi ma anche e soprattutto coi nostri figli.
Creiamo intorno a noi dei gruppi virtuosi, dei gruppi più avanzati nei quali i nostri ragazzi possano identificarsi senza subire traumi di alcun genere.
Insegniamo loro che il latte non si spreme dalle fronde di un albero e che il prosciutto natalizio non deriva dall’albero di natale ma da un lurido macello.
Mettiamogli in testa sin dalla più tenera età che esistono l’ innocent food e il cruelty food., il cibo che ripulisce e nutre alla perfezione, e quello che intasa e rende i ragazzi obesi e bisognosi di cure mediche.
Disabituiamoli una buona volta al micidiale zucchero e ai dolcetti che lo contengono, alla disastrosa caffeina delle cole, ai dolcificanti e al carbonato delle bibite gassate, alla cadaverina e alla caseina dei soliti prodotti da stalla-macello, tutte cose che rappresentano l’anticamera e il precursore dello spinello di domani.
Se essere tolleranti e flessibili è qualità, esso valga pure per le Marlboro
Sei padronissima di allestire la festicciola a misura dei gruppi maggioritari esterni, con tanto di biscotti, confetti, cioccolatini, caramelle e marmellate, panini al prosciutto e piadine alla mortadella, succhi di frutta e bibite gassate scure ed arancione.
Ma è proprio in quel modo che si rovina la popolazione di domani.
E, tra qualche annetto, potrai pure inserire nel menù i pacchetti di Marlboro, perché non solo i ragazzini, ma pure gli adolescenti hanno bisogno di allinearsi coi modelli esterni, sentono necessità
di identificarsi col gruppo.
Tutte le ragazzine oggi fumano. Non vorrai mica togliere egoisticamente ai tuoi gioielli la soddisfazione chimico-sociale di accendersi la sigaretta?
Imprinting e identificazione col gruppo. Imprinting con cosa e identificazione con chi?
Nessuno nega la tendenza a volersi normalizzare e identificare col mondo esterno, più che con la famiglia. Nessuno nega il fenomeno.
L’identificazione, come l’imprinting dei primissimi anni, sono situazioni arcinote che ogni buon testo di psicologia evolutiva espone. Si possono pure rintracciare nei nostri ragazzi ed anche in noi medesimi, se ci funziona bene la memoria.
E’ obbligatorio però specificare che in entrambi i casi ci sono da un lato l’imprinting e l’identificazione di tipo positivo, dove ci si allinea col bene e con le scelte oculate, e dall’altro l’imprinting e l’identificazione di valenza negativa, dove in nome del senso di libertà e di autonomia, che dovrebbero circondare i ragazzi, rinunciamo a trasmettergli i nostri valori e li lasciamo crescere nel marasma della diseducazione imperante che c’è in giro.
Li vogliamo educare e seguire nelle scelte fondamentali di tipo igienistico, o gli diciamo arrangiatevi, ritrovandoci poi con dei figli cresciuti male, compromessi, disorientati e gonfi?
Buffet pomeridiano e buffet serale
Devo poi aggiungere per chiarezza un’altra cosa importante.
E cioè che nel modello di buffet igienistico che ti ho proposto per il baby-party, non mi pare di aver seguito linee draconiane o da casa delle penitenze, come par di capire dalla tua reazione.
Se non ho incluso primi piatti lo ho fatto pensando a una festicciola pomeridiana soltanto.
Se tu mi avessi specificato di intendere un party con pranzo o cena inclusi, avrei certamente approvato un’entrata con verdure, un piatto di pasta al pomodoro o al pesto, delle patate (non certamente fritte stile McDonald), e una peperonata. In ogni caso il tutto si deve intendere come schema portante, su cui puoi inserire altre cose, incluso pizzette vegetariane, stuzzichini, olive, pomodori secchi, ma non dolci.
autore: Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
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