MIOMA UTERINO INTRAMUSCOLARE

LETTERA

 

STRESS OCCUPAZIONALE COME POSSIBILE CAUSA

 

Buongiorno dr Vaccaro, sono una ragazza di 31 anni e, nell’ultimo pap-test eseguito a novembre, mi hanno diagnosticato un mioma uterino intramuscolare di ben 2,5 cm.

“La situazione è un po’ anomala”, ha commentato la dottoressa, perché di casi ce ne sono molti ma non alla mia età. La causa è stata sicuramente una situazione di forte stress.

RISOLTA POSITIVAMENTE LA QUESTIONE LAVORO

Sono alta 163 e peso 55 kg, 5 dei quali accumulati nell’inverno 2009 quando l’azienda dove lavoravo da 9 anni chiuse i battenti lasciandomi a casa in cassa integrazione, col costo della vita alto e il mutuo-casa da pagare. A metà 2010 la mia situazione lavorativa si è stabilizzata.

Oggi sono serena avendo trovato un lavoro che mi piace.

NOTEVOLE ANSIA PER IL MIOMA

Ma questo mioma mi preoccupa tantissimo, e se ne sentono di tutti i colori. La mia alimentazione è sana. Da più di 10 anni mangio cibi prevalentemente bio. Sono stata vegetariana per 2 anni e, ho seguito le cure di una naturopata
per 5 anni, consumando sempre cereali alternativi, evitando il frumento e dando preferenza alla pasta kamut, al farro, al quinoa, all’orzo, al miglio, al pane kamut.

TRATTENIMENTO EMOZIONI E STIPSI INTESTINALE

Avendo problemi di stipsi intestinale, provocata dalla mia tendenza a trattenere le emozioni, abbiamo sempre lavorato per sbloccare il 2° chackra. Per curarmi dal forte stress dello scorso anno, sono andata da un iridologo molto bravo, e tutt’ora seguo i suoi consigli. Conosco e pratico la disciplina yoga e il training autogeno, e purifico pure la mia aura con il reiki.

LAVORO SEDENTARIO

Ho un lavoro impiegatizio e quindi sto seduta 8-9 ore al giorno.

Come sport e sfogo faccio acquajim e, nel week-end vado a camminare un’oretta col mio cane.

Spero di averle fatto un quadro generale ma completo.

Rimango in attesa di una sua gentile risposta. Cordiali saluti e buon lavoro.

Giovanna

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RISPOSTA

QUALCHE PICCOLA SOSTA E’ INDISPENSABILE

Ciao Giovanna,

Sicuramente l’accoppiata stress-costipazione non è estranea alla formazione del tuo mioma.

Ribadisco anche a te che la respirazione e l’alimentazione crudista di tipo revitalizzante sono determinanti nella regolarizzazione delle funzioni gastrointestinali.

Se il tuo lavoro ti inchioda alla sedia per lunghe ore, devi trovare il modo di creare delle soste e delle valvole di sfogo di almeno 15 minuti, nel corso della giornata. Ad esempio ogni due ore ti prendi un break per fare dei saltelli e per dare una qualche accelerata al cuore. Ed anche per mangiarti un paio di kiwi o una banana.

IL FRUMENTO INTEGRALE E’ UN OTTIMO CEREALE

Credo tu abbia una adeguata conoscenza del corpo umano e che non ci sia molto da insegnarti in questo.

Non pensare però che il frumento sia il diavolo e il kamut il salvatore della patria, e nemmeno che mangiando bio si risolvano tutti i problemi.

Gli equilibri interni si giocano su basi molto più ampie. La stitichezza poi deriva da digestioni non certo ideali e da una formula del sangue non certo accettabile.

Chi si alimenta bio tende in genere a trascurare l’importanza dell’acqua biologica, che si ottiene consumando frutta e verdura crude a cassette, e non a quantitativi limitati.

RINFRANCARE IL SISTEMA IMMUNITARIO E SCORDARSI DEL MIOMA

Il mioma non va curato in alcun modo.

Serve invece curare o modificare il meccanismo mentale-emozionale-comportamentale-nutritivo che lo ha causato.

Chiudere dunque il rubinetto-veleni da un lato, migliorando il respiro, l’alimentazione e la situazione emotiva. E innestare dall’altro lato un processo riequilibrante interno, con digestioni facili e virtuose che portino a sangue più fluido e vitale, nonché a un rinfrancamento del sistema immunitario.

Sarà lui a riportare ordine interno e a disgregare il mioma.

RASSERENARSI ED EVITARE OGNI PENSIERO ANSIOGENO

Lo disgregherà progressivamente, se si adotterà una normale dieta vegana  crudista (più crudista sarà e più rapida sarà il processo disgregativo).

Lo disgregherà più veloce ancora per autolisi, ricorrendo a quella tavola operatoria senza bisturi che è il digiuno totale, con riposo assoluto a letto, zero cibo, zero farmaci, zero integratori e abbondante acqua da bere. A volte basta un singolo digiuno di pochi giorni e a volte ci vogliono 2 o 3 sedute a distanza di un mese una dall’altra.

Importante rasserenarsi e non vivere in funzione di inutili visite di controllo e di stati ansiogeni assurdi.

Il mioma in sé è un semplice meccanismo difensivo e una amichevole spia rossa.

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)