MONTIGNAC, LEMME E IL DEVASTANTE APPROCCIO CHIMICO-GLICEMICO AL CIBO

LETTERA

 

I rischi delle diete metaboliche

 

Ciao Valdo, ti avevo scritto tempo fa a proposito dei rischi connessi alle diete metaboliche, con particolare riferimento a Montignac e al suo epigono italiano Lemme (vedi tue tesine La trappola mortale del metodo Lemme, del 5/6/09, Perfetta autolisi nodulo al seno e Lemme-sgrassamenti pericolosi, del 12/6/10, e Risultati eccezionali con brevi digiuni alternati a cicli fruttariani, del 19/6/10).

La notizia della morte di Montignac, avvenuta ieri in Francia

Ieri, 26 agosto 2010, Montignac è morto a soli 66 anni, non all’improvviso o per disgrazia imprevista, ma dopo una lunga, quanto inutile, battaglia contro il cancro. Non saranno certo a lui mancate le migliori cure mediche, considerato che il chimico francese disponeva di una macchina commerciale immensa.

Un impatto enorme sulla nutrizione dei tempi moderni

Decine di milioni di copie vendute, testimoniano l’impatto enorme che il sistema Montignac ha avuto nella cultura alimentare dei tempi attuali. Il suo solo testo Dimagrire mangiando normalmente, ha venduto 16 milioni di copie in tutto il mondo. Un sito di e-commerce gettonatissimo, attività professionale, distribuzione ed esportazione prodotti con tanto di marchio, e via dicendo.

L’approccio chimico è devastante, e sono poreoccpato per i 7000 clienti di Lemme

Purtroppo, l’approccio chimico-biochimico-farmacologico, applicato al cibo, induce sempre a conseguenze devastanti, come ti avevo scritto. Sono sinceramente preoccupato per i 7000 clienti di Alberico Lemme, che è poi italiano, e che sta mettendo a rischio quel pò di buona reputazione che l’Italia ha, non tanto nel cibo in sé, quanto nel non invischiarsi in diete di tipo mortale.

Questa notizia è una tragica conferma che arriva a noi per la notorietà del personaggio.

Muore il maestro conduttore, e lo fa nel peggiore dei modi.

Ma di quanti altri, suoi allievi e seguaci, non sappiamo e non sapremo mai nulla?

Con la fine di Atkins nel 2003 ci fu lo stesso silenzio stampa

Ricordiamo come Atkins fece la stessa fine nel 2003, ed anche in quel caso la notizia venne coperta in tutti i modi con imbarazzi generalizzati dei media televisivi e della stampa, paralizzati non si sa bene se dalla paura di manager, presentatori, e personaggi dello spettacolo, spesso legati a questi sinistri guru e alle loro miracolistiche soluzioni dimagranti, o se invece da qualche probabile direttiva di ordine politico e superiore.

Nessuno fiata sulle proprie scelte sballate, e nessuno produce statistiche sulle vittime

Quanti oscuri seguaci delle diete Atkins e di quelle a lui ispirate, tipo Zona, Gruppi Sanguigni e South Beach, sono finiti malissimo, senza che nessuna statistica lo possa mai evidenziare?

Chi si ammala non va certo a dichiarare che è stato imbrogliato da Atkins o da Montignac.

Primo, perché quando uno si accorge di essersi rovinato per sempre, ammutolisce all’istante.

Secondo, perché confessare un errore del genere rappresenta sempre una seccante ammissione di colpa.

In America i conteggi dei malati e dei morti li fanno senza intoppi

Lo sanno meglio di noi in America, dove le morti per cancro conclamato da bistecche-a-colazione-pranzo-merenda-cena sono state e sono tuttora all’ordine del giorno, per cui nomi come Atkins, Sears, D’Adamo, Agatson, sono da anni sulla lista sgradita e nera della medicina (di quella pulita in particolare) e della stessa gente che da quelle parti è più informata che in Europa sulle proprie stesse magagne dietologiche.

Le cause metaboliche del cancro sono chiare, semplici ed inequivocabili

Credo che valga la pena di diffondere questa notizia e di fare alcune riflessioni. Le cause del cancro sono molto chiare e semplici. Limitandoci ai casi connessi al metabolismo, possiamo indicarle:

–          Cause derivanti da acidificazione.

–          Cause derivanti da fermentazione.

–          Cause derivanti da putrefazione intestinale.

Non dai al corpo glicogeno o carboidrato? E allora lui va ad attivare il glucagone, che è un cacciatore immunitario di glucosio e di glicogeno.

Anche limitando il ragionamento a una confutazione biochimica, ovvero scendendo sul terreno dei sostenitori delle diete ipoglicemiche, cioè sul terreno dei nostri avversari, troviamo contraddizioni e assurdità a bizzeffe.

Come fanno questi pseudo-scienziati a non considerare che, mettendo il sangue in ipoglicemia (da basso-carboidrato e da alta-proteina) il glucagone continua a fare il suo lavoro per garantire glucosio e glicogeno, ma lo fa inducendo uno stato di chetosi (o di cannibalizzazione dei grassi interni)?

I chetoni, gli acetoni e la chetonuria

I corpi chetonici non sono in grado di completare il ciclo di Krebs e vengono rilasciati nel sangue con le conseguenze che più o meno tutti conosciamo o abbiamo sperimentato.

Non mi dilungo nell’analisi biochimica. Ma queste sono semplici verità.

Ricordiamo solo che i chetoni sono sostanze organiche contenenti il gruppo carbonile CO, e che si riscontrano nel corpo quando, ad esempio in fase di insufficiente apporto cibario-vero o di

carbo-starvation, il corpo metabolizza grasso interno, provocando chetonuria e acetonuria, ovvero presenza di chetoni e acetoni nelle urine.

I digiuni dell’igienismo sono chiaramente un’altra cosa

E’ vero che anche un digiuno igienistico prolungato può indurre chetosi, ed è questo il motivo che, superando i 3 giorni di digiuno, è consigliabile affidarsi a un esperto igienista.

Ma almeno, con il digiuno igienista, smettiamo di mangiare, e non sovraccarichiamo il sangue di scorie metaboliche. Non intasiamo il nostro intestino di materia proteica putrefatta, come succede con le libere bistecche delle diete Atkins-Zona-SouthBeach-Montignac-Lemme.

Nella riduzione di tipo igienistico c’è l’azione dell’acqua solvente, e quindi un’espulsione delle tossine, e non una accumulazione spaventosamente intensa come nelle diete low-carb e low-glico

E poi, col digiuno igienista, c’è l’azione dissolvente di tanta acqua distillata o leggera che disgrega i veleni e crea intensa crisi eliminativa per smaltirli fuori dal corpo, per cui il dimagramento è sicuro, stabile, virtuoso e privo di pericolosi e disastranti residui tossici lasciati all’interno, scompagnati dal grasso e dall’acqua di ristagno che prima li contenevano e li disattivavano.

Nel digiuno igienista, in altri termini, vanno fuori in contemporanea le acque di ristagno, i depositi di grasso, ed anche le tossine accumulate, gli acidi urici, i minerali inorganici, le escrescenze polverizzate di calcoli, di lipomi, fibromi e tumori di vario genere.

Un mondo supertecnologico dove le castronerie circolano più che mai

Come fa a dire Alberico Lemme che si possono mangiare quantità ab libitum di proteine animali ad ogni pasto? L’obeso, che ha un rapporto problematico col cibo, sarà certo superfelice di scoprire che, dopo un chilo di spaghetti a colazione, una fiorentina di due chili a pranzo e un branzino gigante a cena, la bilancia gli segna addirittura uno o due chili in meno! Se ne compiacerà e tesserà grandi lodi al dottor Lemme, inconsapevole di cosa lo attende dietro l’angolo. E’ mai possibile che in un mondo di gente alfabetizzata ed intelligente, con mezzi radiofonici e televisivi in ogni casa, con dibattiti e controinformazioni su ogni cosa, possano circolare legalmente castronerie di questo genere?

Si spera sempre in qualche riflessione aggiuntiva, in qualche tornare sui propri passi

Certo, ognuno è libero di scegliersi le proprie diete.

Ognuno  ha la facoltà di gestirsi la propria salute come meglio crede.

Spero solo che questo triste epilogo di Montignac possa indurre a qualche riflessione aggiuntiva e a qualche senso di responsabilità in più, nei vari epigoni di provincia stile Lemme, onde evitare che essi stessi, seguiti dai loro incoscienti clienti, finiscano nel medesimo modo.

Possibile meeting in zona Hongkong

Scusami la lunghezza del testo.

Sto in questi giorni a Manila, dove seguo diverse persone in modo direi missionario.

Sarò poi a Hongkong, per definire la pratica del mio Istituto. Inutile dirti che, se passi in questo periodo in Oriente, avrei piacere di incontrarti. Con stima e amicizia. Riccardo Giuliana

RISPOSTA

 

Il tuo messaggio arriva nel momento opportuno

 

Ciao Riccardo, le esperienze negative, anche le peggiori, devono essere sottolineate per fare dei passi in avanti e non indietro. Questa tua annotazione arriva nel momento giusto, dove il disorientamento sui cibi è all’ordine del giorno, e si taglia per così dire con un coltello.

Sarò a Hongkong dal 10 al 20 di ottobre circa, escludendo i giorni 12-15 che mi vedranno a Taiwan, e spero di poterti incontrare, se non avrai già fatto un salto per Miami, o da altre parti.

 

Nessuna voglia di fare sciacallaggio sul dramma Montignac

 

Dobbiamo morire. Morire dobbiamo. Queste le parole laconiche e striminzite, oltre che cimiteriali, che si scambiano i frati trappisti ogniqualvolta si incontrano.

Niente Ciao, come stai. Niente Buongiorno o Buona Sera. Niente Arrivederci o Stammi bene.

Nella sostanza hanno anche ragione. La vita è caratterizzata dopotutto dalla nascita e dalla scomparsa, da una stazione di partenza e da una di arrivo.

Fare discussioni di qualunque tipo sulla morte altrui è sempre una cosa antipatica, un’arma a doppio taglio. Si preferirebbe voltar pagina e non commentare. Cosa altro di più iniquo c’è, dell’utilizzare un evento tragico per farne una più o meno marcata opera di sciacallaggio?

Sarebbe stato meglio confrontarci pari-pari da vivi, sul lato scientifico più che sul commerciale

Come non mi entusiasmava, ma nemmeno mi indispettiva, ieri, il successo ingiusto e patologico di Montignac, così non gioisco oggi della morte per cancro del guru francese dell’alimentazione ipoglicemica.

Allo stesso modo che non fu per me divertente, nel 2003, apprendere della morte per cancro del

dr Robert Atkins, celebre guru americano dell’alimentazione ipocarbonica.

Avrei preferito che fossero rimasti vivi a raccontare altre frottole ed altre incongruenze ideologiche.

E’ assai più facile contestare un falsario vivo di uno che finisce a Porta Inferi.

Vivere non significa vendere tanti libri, ma Montignac per uno dei miei ne ha piazzati 1600

 

Qualcuno verrà ad accusarmi di gelosia professionale, con la mia microscopica e comica quota  attuale di 10 mila copie di Alimentazione Naturale, contro i 16 milioni di Dimagrire mangiando normalmente, dove quel normalmente non significa affatto naturalmente. Il mondo va così.

La gente ama dimagrire e liberarsi delle bistecche consumate in più. Può dimagrire al meglio anche, e soprattutto, in modo naturale, essendo l’alimentazione fruttariana il miglior metodo per rientrare in peso forma, più ancora che per dimagrire.

Ma ama farlo senza intaccare le proprie pestifere abitudini gastronomiche, possibilmente ricorrendo and ancora maggiori bistecche.

Atkins e Montignac, come del resto Sears, sono gli idoli degli scannatoi

Ed è proprio così che si giustificano i successi stratosferici di Atkins e di Montignac, amatissimi guru, coccolati dalla Smithfield Corp, dalla Baskin Robbins Corp, dalla Cremonini, dalla McDonald’s, dalla Kraft, dalla Philip Morris, dalla Monsanto, dalla Pfizer, e da tutte le industrie basate sulla macellazione degli animali, e sull’allevamento mediante cibi tendenzialmente e necessariamente transgenici.

L’impercettibile differenza tra la vita e la morte

Può capitare a tutti di morire. Il distacco tra la vita e la morte è uno iato sottilissimo, paragonabile a una membrana trasparente, a un filo fragile e delicato come un capello. Tre banali minuti di blocco respiratorio e da vivi, pensanti, parlanti e pimpanti, diventiamo un cadavere freddo e stecchito, pronto a disfarsi con quattro vermi addosso.

Il nostro sangue, il nostro conto in banca, i nostri amati muscoli, le nostre esperienze, i nostri affetti, la voglia di mangiare fichi, durian e manghi, la voglia di trovare un fungo porcino o un ovulo buono, il desiderio di amare o semplicemente di accoppiarsi con qualche essere eccitante, tutto vanificato.

Passiamo al dr Alberico Lemme, vivo, vegeto e frastornato dal successo

Mentre scrivo c’è una mesta cerimonia funebre nei dintorni di Parigi.

Capo chino e un pensiero di commiserazione per Montignac, pace all’anima sua, sono d’obbligo.

Torniamo piuttosto a noi, vivi tutti su quel precario filo, e dunque vivi per miracolo e per qualche tempo ancora. E torniamo in particolare ad Alberico Lemme.

Non sappiamo quante copie abbia venduto il suo libro L’uomo che sussurrava ai ciccioni i segreti di filosofia alimentare. Sappiamo però che sta godendo di un successo strepitoso, per cui non gli bastano più le 5 segretarie al centralino. Settemila clienti non è cosa da niente.

Una nuova era e un nuovo evento storico di cui io sono l’unico artefice

Sappiamo anche che il farmacista di Desio-Milano, ha da tempo inserito sul suo sito internet un imbarazzante ed inquietante profilo professionale: Vi porto a conoscenza che è iniziata una nuova era nel campo alimentare, per risolvere definitivamente il problema del sovrappeso e dell’obesità nel mondo e, che vi piaccia o no, io sono l’unico artefice di questo evento storico.

Una farina con sua, e per giunta una pessima farina

A parte l’imprecisione del messaggio, in quanto tutti sanno che quanto Lemme sta propinando alla gente non è farina del suo sacco, c’è il fatto che, quella farina, non solo non è sua, ma è pure scadente e velenosa.

Se non fosse ancora tutto preso nel suo illusorio senso di gloria e di potenza, gli ricordiamo che anche ai peggiori errori si può contrapporre un’ammissione e un umile riconoscimento.

Chi ammette l’errore trova sempre comprensione

Un tornare cioè sui propri passi e dire: Ho sbagliato. Scusatemi. Vi torno i soldi, o almeno parte di essi. Vediamo di rimettere la testa a posto.

Fare cioè quello che avrebbero voluto fare Atkins e Montignac, e che non sono mai riusciti a fare.

D’accordo che si sgonfierebbe e tornerebbe tra il mondo degli umani, ma in modo dignitoso.

Restando invece dove sta, divino per ancora qualche tempo, nessuno gli toglierà mai l’odioso marchio dell’imbroglio popolare.

Uno che facesse questo tipo di azione riparatoria, guadagnerebbe molto in termini di umanità, e si farebbe perdonare persino i peggiori strafalcioni commessi, riabilitandosi di fronte a se stesso, al creatore, alla gente gabbata, agli animali perseguitati e a Madre Natura.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo