Quando ti ammali, come ti curi?
Valdo, voglio chiederti una cosa.
Quando ti ammali, come ti curi?
Un grosso abbraccio. Massimiliano, da Roma.
Noi igienisti non ci ammaliamo mai, o quasi mai
Ciao Massimiliano,
vorrei risponderti sinteticamente, dicendoti che noi igienisti non ci ammaliamo mai.
Sembrerebbe la solita sbruffonata, anche se non andrei troppo lontano dalla realtà.
Eppoi, sapendo che fai di professione l’assistente sanitario, non soddisferei affatto la tua giusta curiosità.
In realtà, può succedere a tutti di perdere l’equilibrio. Salute e malattia fanno parte del medesimo meccanismo o, se vuoi, sono i due lati della stessa medaglia. Nel mio caso personale, devo dire che mi è successo davvero raramente, per cui non ho grandi esperienze da citarti.
Non aspettarti da me esperienze dirette sui farmaci, sulle aspirine, sui viagra, sugli integratori o sui vaccini, e nemmeno sulle sostanze droganti, visto che sono rigorosamente nemico di tutte le pasticche, persino delle mentine, del chewing-gum e delle caramelle.
Le riflessioni e lo sbalordimento del dr Aldo Pagnucco, bravo medico della mutua
Da ragazzo, ricordo ancora che il medico della mutua, dr Aldo Pagnucco, restava sempre allibito di fronte alla mia salute.
La verifica la faceva ai tempi delle famose influenze asiatiche, quando tutta la mia famiglia (non crudista e non vegana) si ritrovava regolarmente a letto con la febbre, ed io ero il solo a non esserne coinvolto, grazie alle mie riserve di vitamina C naturale che accumulavo pazientemente nel sangue.
A dimostrazione concreta che le malattie non arrivano a caso, e che non esistono mostri cattivi chiamati virus, a caccia di persone da colpire.
Ricordo ancora che per omaggio e riconoscenza verso le gentilezze che usava visitando i miei famigliari, gli portavo a volte un bel sacchetto di tarassaco e di valeriana, appena raccolte nei campi.
E’ forse questo il tuo segreto? mi diceva.
Una salute invidiabile con qualche trauma sportivo di troppo
Devo dire che ho goduto di salute invidiabile tutta la vita.
L’unica volta che ho varcato le soglie dell’ospedale è stato nell’estate 2007, quando ho dovuto sottopormi a una leggera operazione di spessoraggio all’anca destrsa, la cui cartilagine era stata irrimediabilmente danneggiata da ripetuti traumi subiti nella mia lunga storia sportiva.
La febbre che passava con le partite e con le docce gelate
Le rare volte in cui conobbi dei brevi attacchi di febbre, 40 anni fa o giù di lì, ricordo che non rinunciavo affatto alle partite a calcio, e che poi l’abbondante essudazione faceva rientrare la mia temperatura nella norma, anche se alla fine degli incontri succedeva spesso di fare una doccia gelata in tutte le stagioni.
Qualcosa che, onestamente, non mi sentirei di suggerire ai miei figli, e nemmeno a quelli degli altri.
Ho la netta sensazione che noi, giovani di allora, fossimo di un’altra tempra.
Mali di testa o disturbi di stomaco non ho mai saputo cosa essi siano.
Le mie ore di sonno le faccio in tutte le situazioni, incluso durante i voli aerei.
Per tutti questi motivi posso ritenermi pessimo cliente del farmacista.
L’unico rimedio possibile è stare tiepidi a letto, con accanto una bottiglia d’acqua
L’unico modo vero e risolvente che conosco, e che adotterei in caso di sintomi strani, sarebbe quello di stare tiepido a letto, senza cibo e con una bottiglia d’acqua.
Ed è poi quello che pratico coi miei ragazzi, ai quali succede due o tre volte l’anno di evidenziare degli eccessi di temperatura.
Nel momento in cui ti scrivo, Francesco (20 anni) ha la febbre a 39, e ieri ce l’aveva a 40.
Nessuno si sta preoccupando troppo, come è giusto che sia.
Gli ho chiesto cosa abbia mangiato e bevuto ultimamente, oltre ai suoi noti sgorbi comportamentali (girare in auto col finestrino aperto, andare a letto più volte dopo la mezzanotte, stare attaccato al computer più del necessario, a spese dell’attività fisica ridotta al lumicino).
Ha ammesso di aver bevuto qualche spritz di troppo (vino misto ad acqua brillante e limone), il minimo che, secondo lui, si deve bere andando fuori con gli amici.
La tua febbre alta è un ottimo segno di salute e di potenza detossificante
Gli ho detto che ha sbagliato e che probabilmente il suo fegato sta cercando di detossificarsi.
Non c’è nulla che adesso tu possa fare se non startene tranquillo a letto, senza mangiare e con accanto acqua a volontà.
La tua febbre alta è un ottimo segno. Significa che sei molto sano, reattivo e vitale.
Ai deboli, ai malandati e agli anziani la benedizione della febbre alta viene regolarmente negata.
Ai moribondi e ai morti ancora di più.
Per il resto, più di darti il mio insegnamento non so fare.
Hai vent’anni e non sono in grado di farti cambiare la testa, e nemmeno di rimettertela sulle spalle.
Comportati meglio se ci tieni alla salute.
La gestione delle operazioni è tutta nelle sapienti mani del tuo sistema immunitario
La tua febbre è gestita responsabilmente dal medico più esperto ed intelligente del pianeta, che si chiama sistema immunitario, e che deciderà via-via quale è la temperatura necessaria ad accompagnare lo smaltimento di tossine in atto.
Temperatura che sarà da lui mantenuta sempre entro i limiti consentiti, altrimenti non si chiamerebbe sistema immunitario ma sistema del cacchio.
Nessuno meglio di lui conosce il tuo corpo, i tuoi lati deboli e i tuoi errori, nonché il più razionale percorso di recupero.
Ci vuole solo un po’ di pazienza.
(Per la cronaca, è passato un giorno, e la febbre è già calata, assolutamente da sola, senza nessun intervento e nessuna pasticca, a 37).
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Anuimalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)