Qualche dettaglio da perfezionare
Ciao Valdo, ti ringrazio per la risposta alla mia mail, e per avermi definito Un medico coi fiocchi.
Ormai sono un frutto-vegan-crudista consolidato a tutti gli effetti.
Ho continuato a leggere con piacere le tue tesine e ho condotto ulteriori letture da Shelton fino al libriccino di Luigi Cornaro.
Scrivo la presente con l’obiettivo di collaborare e forse rettificare alcuni dettagli.
Mi riferisco in particolare all’interessante schema suggerito alla signora bolognese di nome Patrizia, con la tesina sull’emicrania.
La tua tabella è oro colato per tutti quelli che, volendo incominciare una dieta salutare, si ritrovano un po’ spaesati, e non sanno come-cosa-quando mangiare.
Eppure, alla luce di quanto scrivono Ehret e Shelton, può essere perfezionata ulteriormente.
Noccioline tardive e niente condimento sulle insalate
Ad esempio, seguendo i tuoi consigli della scorsa mail, ho cominciato a consumare noci e noccioline a fine pasto, e non da sole come facevo prima. Giustamente tu consigli di fare così per non sciupare uno degli slot giornalieri di frutta fresca con della frutta secca (nocciole, noci, mandorle, pinoli, pistacchi).
Leggendo La facile combinazione degli alimenti di Shelton, risulta che aggiungere proteine-grassi di noci varie alla fine di un pasto serale (che potrebbe essere costituito anche da verdure amidacee cotte conservativamente) non sia una mossa ottimale per la digestione.
Di conseguenza, propongo un’alternativa, rimuovendo le noccioline dai fine-pasto e spostandole a 1-2 ore dopo la cena, poco prima di lavarsi i denti e andare sotto le coperte, in modo che siano digerite in tutta tranquillità e senza interferenze.
Inoltre, mi sento di sconsigliare gli alimenti acidi (limone e aceto) per le verdure accompagnate da pane integrale, o in apertura per i pasti con cibi amidi, in modo tale da preservare al massimo le amilasi salivari estremamente sensibili agli acidi.
Una piccola precisazione storica
Quanto all’articolo contro il crudismo di Aruffi, egli riprende le teorie di Wrangham e scrive:
I conflitti umani cominciarono a ridursi solo quando ogni femmina di Homo erectus poté contare sul suo difensore (marito) e ogni maschio poté contare sulla sua cuoca (moglie). Se non avessimo il nostro cibo cotto saremmo ancora australopitechi, e ci arrampicheremmo sugli alberi.
Vorrei rendere noto a questi signori che l’homo sapiens non discende dagli erectus (che sono stati un ramo parallelo senza seguito stanziatosi in Asia) ma dall’altrettanto carnivoro e cagionevole homo ergaster (http://humanorigins.si.edu/ha/a_tree.html).
Obiezioni sull’acqua distillata
Sul discorso dell’acqua distillata, secondo me c’è un po’ di confusione.
L’acqua distillata pura in natura non esiste (a meno che uno non riesca a berla poeticamente dalle foglie).
Shelton, quando parla di acqua distillata da preferire nei digiuni, più che parlare di acqua distillata intende probabilmente acqua pura di alta montagna, acqua cioè non distillata ma oligominerale.
In un digiuno prolungato, consumare solo acqua distillata nel senso di H20 pura al 100%, non porterà via soltanto i minerali cattivi accumulati nel corpo, ma anche tanti minerali fondamentali, e che durante il digiuno non potranno essere reintrodotti in nessun modo.
Durante il digiuno, consiglierei della buona acqua oligominerale di montagna.
Per quel che riguarda noi frutto-vegan-crudisti, quando abbisognamo di un sorsino e non abbiamo a disposizione la succosa frutta di stagione, possiamo anche accontentarci dell’acqua più comune della bottiglia o del lavandino, senza crearci problemi inutili.
Domande varie su allicini, frutta secca, cereali da colazione
In aggiunta a queste osservazioni, ho alcune domande da farti.
Cosa ne pensi di spezie, peperoncino, aglio, cipolle e cipolloidi vari?
Riguardo la frutta secca che in commercio si trova solo tostata (pistacchi e arachidi, ad esempio) o sempre salata (lupini), si può integrare nella dieta?
Ho notato che i fiocchi di cereali vengono ottenuti per cottura al vapore e schiacciamento meccanico, per cui mi vengono dei dubbi sulla loro edibilità. Che ci puoi dire in merito?
Scarsa genuinità del latte di cereali
Ho dei dubbi sulla genuinità dei vari tipi di latte di cereali.
Il latte di soia ha una lunga storia.
La soia subisce un ammollo di una notte e poi una macinazione a umido. L’impasto liquido (purea) viene portato ad ebollizione (inattivando così gli inibitori della tripsina.), e poi filtrato a freddo (metodo cinese) o a caldo (metodo giapponese), e in questo ultimo caso si usano additivi anti-schiumogeni durante l’ebollizione.
Più che alimenti naturali, ritengo che si tratti di un classico esempio di cibo stramorto e stracotto da evitare.
Ho già pensato di produrmi il latte di riso in casa, con un metodo piuttosto facile, dove gli ingredienti sono una tazza di riso integrale e 10 tazze di acqua (la proporzione tra riso e acqua è di 1:10).
Si lava il riso e lo si mette in una pentola a pressione con una presa di sale. Si cuoce a fuoco basso per circa un paio d’ore dal fischio. Si filtra il riso dal latte servendosi di un colino.
Richiesta informazioni bibliografiche
Vorrei infine chiederti dati bibliografici in merito ad argomenti tipo tossicità di carne e latticini, ricerche indipendenti su B12, five-per-day di Cambridge, putrefazione intestinale degli alimenti, perdite nutrizionali da cottura, distinzione Omega3 da pesce e da noci.
Non è facile per me far leggere ai miei colleghi il tuo blog, perché inorridirebbero davanti alle teorie virali. Sono troppo legati alla teoria del contagio e, come dice il grande Ermete, la verità va dosata a misura dell’intelletto.
Su Cambridge ho trovato il www.biomedexperts.com/Profile.bme/1527877/Ailsa_Welch, ma nessuno degli articoli parla del five-per-day.
Grazie per il supporto. Concludo salutando te e i lettori del tuo blog, augurando a tutti 100 anni di salute!
Andrea
Non idealizziamo troppo i maestri, e non prendiamo per oro colato le loro affermazioni prese singolarmente
Ciao Andrea, andiamo per ordine.
Pur essendo un ammiratore di Shelton e di Ehret non do per scontato che i nostri maestri siano immuni da pecche. Sono al pari di te e di me, degli umani che cercano di fare del loro meglio.
Shelton che consumava qualche pezzo di formaggio di nascosto, non mi scandalizza e non lo demonizzo. Se ne vergognava, ma non riusciva a resistere alla tentazione.
Predicava bene e razzolava male, almeno in quella circostanza.
Questo non significa doverlo demonizzare o doverne sminuire la grandezza.
Luigi Costacurata, negli ultimi anni della sua vita, quando a suo fianco ci lavoravano pure Michele Manca e Carmelo Scaffidi, ricorreva all’uso di diverse sigarette e diverse tazzine di caffè, il massimo di contraddizione per un igienista.
Non per questo la sua opera risulta meno importante. Ha dovuto lottare ai suoi tempi con gli avvocati assoldati dall’Ordine, entrare e uscire nelle aule dei tribunali come fosse un delinquente.
Contano i principi assai più che i dettagli
Piano dunque con le critiche, dico a me stesso.
Ma piano anche con le deificazioni, e col prendere per assoluta ed incontestabile ogni affermazione dei maestri storici, e questo vale per te come per chiunque altro.
Ti invito a leggere un articolo che si trova pure su Internet al blog di Rosso Venexiano, dal titolo L’inesistente partito dei perfetti, dove rispondo allo stesso tipo di obiezioni su alcuni punti discordanti tra Shelton, Mosseri, e me mesedimo.
L’importante è andare d’accordo sui principi basilari.
Tutto il resto sono banalità e dettagli insignificanti.
Lo diceva uno stratega del calibro di Napoleone Bonaparte.
Diciamo che resto della mia idea
Il tuo discorso sulle noccioline, potrei anche accettarlo, nel senso che si può fare come dici tu, e prenderle lontano dai pasti, o anche prenderle come dici prima di lavarsi i denti ed infilarsi sotto le coperte.
Parliamo dopotutto di 5 mandorle e 10 pinoli sì e no.
Trovo però che la cosa non mi convince.
Se tu mi avessi detto qualcosa tipo: Ho provato a mangiarli a fine pasto e mi hanno procurato dei grattacapi, avrei considerato la cosa con maggiore attenzione, e ti avrei magari elaborato una alternativa.
Tu invece mi dici che, dopo aver letto Shelton, ti pare che la cosa non vada bene.
L’esperienza diretta gioca un ruolo primario
Il sottoscritto è mangiatore di mandorle e pinoli da una vita.
Ha provato a mangiarli in tutti i modi possibili ed immaginabili.
Trovo che presi in quella quantità, e dopo una cena di tipo naturale, vengono assimilati al meglio.
Trovo pure che, nei panini vegani, danno quel pizzico di contenuto sostanzioso-oleoso che rende tale pasto valido sostituto di pranzo e cena.
Risulta inoltre che, consumati prima di andare a letto, non è per niente innocente, in quanto distraggono il corpo e sottraggono energia al processo assimilativo appena avviato.
Dopocena nulla di meglio che un comodo cuscino, senza pillole e senza noccioline.
Al massimo ti concedo una mela.
Mi risulta poi che lo stesso Shelton condivida che dopo cena non si dovrebbe più toccare cibo.
Il concetto di lasciare le noci a fine pasto calza poi perfettamente con la disposizione degli alimenti a seconda del loro grado di digestibilità generale.
Se uno si mangia una pizza carica di mozzarella o un piatto di frico e polenta, non gli consiglierò di aggiungere della frutta secca alla fine.
Ma se il pranzo o la cena stanno lungo il binario della leggerezza e dell’innocenza, non ci sono problemi.
I condimenti rappresentano quasi sempre dei compromessi gustativi
Quanto all’aceto e al limone nelle verdure, condivido la tua perplessità.
Ho ben presente i danni che fa l’aceto, ed anche la discutibilità del limone sull’insalata.
Per non dire poi del sale.
Tengo a far presente che la mia concessione è per alcune gocce soltanto e sempre in compresenza di abbondante olio extravergine di oliva che toglie a quelle sostanze molte delle loro inadeguatezze.
Il compromesso vale solo come stimolo a consumare più verdure.
Onestamente, le foglie verdi di radicchio, insalata e valeriana, sono più appetibili con un tocco di olio e aceto, mentre il carciofo crudo richiede olio e limone. Anche il pinzimonio è basato su queste mescole.
Si tratta di una misura di compromesso. Chi riesce a mangiare le verdure al naturale completo o col solo olio, lo faccia e riceverà la mia ammirazione.
Non sai le creme che certa gente sparge con incurante generosità sulle insalate, rovinandole
Tu non sai le battaglie che faccio coi miei due ragazzi per frenare le loro voglie di sale e di aceto.
E pare che tu non ti renda conto delle montagne di creme e di porcherie varie che la gente versa su quelle poche e striminzite foglie che mangia, con un rapporti di 20 grammi di verdura e 200 di maionese e simili, di fronte ai quali l’aceto e il limone diventano campioni di salubrità igienistica.
Quelle cremine probabilmente non contrastano l’amilasi salivare, ma ti garantisco che fanno molto di peggio, e che a quel tipo di persone vieterei rigorosamente l’insalata.
C’è davvero del comico in quell’articolo di Repubblica
Prendo nota dell’appunto sulla discendenza reale dell’homo sapiens, e ti ringrazio per la precisazione.
Ma ci sono tante e tali assurdità in quell’articolo, che c’era da aspettarsi questo e altro, alla faccia del docente di antropologia dell’Università di Harvard.
L’idea poi che il buon equilibrio del mondo sia basato sulla donna che ha il difensore marito e sull’uomo che ha la cuoca donna ha davvero del comico.
Primo, perché la donna di oggi col cavolo che accetta di essere confinata al ruolo di cuoca, e trova spesso da ridire sulle armi del difensore.
Secondo, perché i difensori hanno scoperto che mangiare tutti i giorni la stessa minestra, anche se buona, può causare l’indigestione.
Terzo, perché, nei paesi arabi, i difensori con un minimo di prestigio si portano appresso quattro cuoche e altrettante assistenti-cuoche, tanto per non sbagliare, e non cadere nella trappola del mono-gusto.
Alcune delle cose che dici sull’acqua sono condivisibili
Quanto all’acqua distillata, dici alcune cose accettabili, come quella del sorsino che noi vegani possiamo prendere indifferentemente dalla bottiglia o dal rubinetto, ed altre che, pur apprezzando la tua vena polemica, segno di impegno e di dinamismo intellettuale, non mi sento di condividere.
Vero è che il modo migliore di bere acqua distillata naturale è quello di trovare delle ottime foglie larghe, inzuppate d’acqua.
Accetto pure che si possano ottenere buoni risultati purificanti con l’acqua oligominerale di alta montagna. Se poi quel tipo di acqua la prendi direttamente dal ghiacciaio, essa è ancora distillata, non avendo avuto il tempo di raccogliere minerali tra le rocce.
Su altre cose ti garantisco che sbagli
Sbagliato del tutto invece il pensare che l’acqua distillata danneggi il corpo in fase di digiuno.
Dire che nel corpo abbiamo minerali buoni e minerali cattivi può creare qualche confusione.
Diciamo meglio che abbiamo calcio buono organicato, assimilato ed intoccabile, e calcio cattivo (inorganico) depositato malamente nelle arterie, associato al colesterolo Ldl e ad altri minerali, o depositato malamente nelle varie calcificazioni dannose dei calcoli e delle incrostazioni artritiche.
Stesso discorso più o meno per il ferro.
L’acqua distillata va ad agire su tutti i depositi abusivi e su tutte le possibili scorie, trattandosi di materiale vagante e non catturabile ed inglobabile dal corpo per i prorpi usi.
Meglio ancora, è il sistema immunitario che, in fase di digiuno, ordina al corpo di cannibalizzare ogni deposito di grasso interno e coinvolge l’aqua distillata nel processo espulsivo delle scorie derivate da questo auto-banchetto.
C’è massima unanimità, da parte dei digiunisti, sull’acqua distillata
Personalmente non sono un tecnico digiunista, in quanto non ho seguito alcun digiuno di altri e nemmeno di me stesso. Preferisco attenermi a dei percorsi virtuosi di purificazione sistematica, trasformando le mie notti in altrettante fasi eliminative, prolungate grazie alle spremute di agrumi in fase di risveglio.
Ti assicuro però che c’è massima unanimità tra i titolari delle cliniche igienistiche sull’efficacia dell’acqua distillata al 100%.
E si tratta di gente come il dr. D.J. Scott che, nel suo Scott’s Natural Institute di Strongsville in Ohio, fondato nel 1957, ha al suo attivo 30 mila e più digiuni portati a termine con successo.
La polemica sull’acqua distillata esiste solo in Italia.
In Italia siamo esperti di vino più che di acqua
Solo in Italia, e magari forse anche in Francia, si parla in termini negativi dell’acqua distillata, grazie alla pressante azione degli imbottigliatori di acque minerali, timorosi di perdere quote di mercato.
Conosco personalmente ingegneri italiani che vanno regolarmente a fare impianti di distillazione all’estero e che, in quel di Roma, si sono scontrati a livello legale con questo tipo di pastoie.
In Oriente l’acqua distillata si vende in tutti i negozi, con diverse marche, ed è semplicemente deliziosa.
La Coca-cola da parte sua, non contenta di cocalizzare il mondo, è uscita in Asia con la sua Bonaqua, basata su acqua arricchita di minerali aggiunti, in perfetta linea con la cultura idrologica tarocca che aleggia nella nostra Italia, paese che è circondato dalle acque, e che continua, ciononostante, a non conoscerle a fondo.
Prudenza con le spezie
Per le spezie e gli allicini naturali, come l’aglio e la cipolla, bisogna andare con cautela.
Mentre il peperoncino è stimolante, l’aglio è un antibiotico naturale, con effetti depressivi.
Un conto è insaporire con l’erba cipollina qualche cibo naturale, e un altro conto è alimentarsi con abbondanti razioni di aglio e cipolla in modo sistematico.
Arachidi, pistacchi e cereali
Le sostanze amidacee-proteiche delle arachidi e dei pistacchi, sopportano piuttosto bene la tostatura, grazie soprattutto ai provvidenziali gusci di cui questi frutti sono dotati.
Il gruppo vitaminico B, di cui sono ricchi, non pare subire rilevanti danni.
Meglio decisamente le arachidi cotte al vapore, che da noi non si trovano.
Parere favorevole per la loro inclusione nella dieta, sempre a fine pasto e in misura non esagerata.
Stesso discorso per i lupini, la cui buccia gli dà un certo grado di protezione.
Per i cereali tipo cornflex e simili, sono perfettamente d’accordo con le tue critiche
Soprattutto nell’attuale versione quasi sempre arricchita con integratori mineral-vitaminici, che li rendono ovviamente ancora meno naturali e meno salubri.
Il latte di cereali è una specie di male minore
Quanto al latte di soia e di cereali sono abbastanza d’accordo con te.
Non suggerirei a nessuno di mettersi a bere quei prodotti, magari in sostituzione del latte bovino.
Da noi c’è la cultura del latte.
Scoperto che esso non fa affatto bene come si pensava, si va a cercare un sostituto che ne rimpiazzi la scomparsa.
Ma le cose negative non si rimpiazzano. Si eliminano punto e basta.
Per fare una scodella di crema di avena, si adopera tuttavia uno o due bicchieri di questo latte.
Trovo dunque che non valga la pena di farne un grosso problema.
Quando mi trovo in Asia, la crema la faccio spesso con l’acqua distillata o col latte di cocco fresco e verace.
Bernard Jensen per la pulizia intestinale
Per le tue richieste di documentazione, ho qualche difficoltà ad accontentarti.
Anche perché i testi che consulto non circolano in Italia.
Sulla pulizia intestinale ti suggerisco di cercare le opere del dr Bernard Jensen, amico del Dalai Lama e di Sai Baba, nonché titolare del famoso ritiro igienistico Hidden Valley Health Retreat in America.
Dopo aver viaggiato in lungo e in largo a studiare le persone più longeve (ospite persino del Re della famosa Valle degli Hunza, in Pakistan), ha concluso che la gente più sana e longeva vive in modo semplice, in temperature moderate, mangiando cibi non-lavorati, minimizzando le eventuali proteine animali, evitando cibi fritti, cercando massima serenità e contentezza, e vivendo vicino a suoli fertili di colore tendente al nero.
Per l’acqua vale Norman Walker
Per l’acqua ti consiglio di cercare le opere del dr Norman Walker, americano ma nativo di Genova.
Per la B12 temo che ti dovrai accontentare di ragionare con la tua testa e magari pure con la mia, che si basa sui principi e sulle leggi generali, oltre che sulle conoscenze che la scienza offre a livello di micronutrienti. Qualcosa di buono trapela da diversi autori, ma spesso in modo incompleto e casuale.
Le mie posizioni personali sono conseguenti all’impostazione generale della ANHS, anche se pure lì mancano grossi approfondimenti. Mettila pure su questo piano.
La cultura della bistecca e della B12 è stata saccheggiata e poi imposta al mondo intero dalla FDA, e tutta la mia vena polemica su questo argomento deriva alle mie ricerche personali sui pochi dati a disposizione e sule contraddizioni che essi rivelano.
L’esperimento di Cambridge è stato segretato ed insabbiato
Sull’esperimento di Cambridge, l’ho detto più volte che è stato improvvisamente segretato e derubricato da ogni documentazione ufficiale, su pressioni dei servizi segreti britannici.
Non mi sorprende che tu non sia riuscito a trovare alcunché. Ho la fortuna di avere da qualche parte note di agenzia e ritagli di giornali asiatici, e anche del Corriere della Sera.
Il dr Umberto Veronesi ha pure scritto un articolo importante sull’esperimento di Cambridge.
Gli studenti assorbono quello che gli passa il convento
Concludi dicendo che i tuoi colleghi di università potrebbero inorridire di fronte alle posizioni virali del mio blog. Questo mi fa davvero molto onore.
Fa capire anche quanto inorridisca io di fronte alle cose aberranti che mi capita spesso di leggere sui testi universitari che girano a ruota libera nei migliori atenei d’Italia e del mondo.
Testi universitari plagiati ed inficiati dalla superficialità e dalla corruzione rampante, caratteristiche ubiquitarie del tempo in cui viviamo.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)