OMEOPATIA E SCOSSONI AL SISTEMA IMMUNITARIO

Non sempre il sistema immunitario funziona a dovere

 

Ciao Valdo, ho tutto il rispetto per l’igienismo. Condivido pienamente le sue scelte e le sue posizioni sull’inviolabilità del sistema immunitario, unico e solo ultimo arbitro e baluardo della nostra salute.

Ma a volte non è così. A volte il sistema immunitario non funziona a dovere e, con tutte le attenzioni igienistiche del caso, non otteniamo una pronta guarigione.

Te lo dico per esperienza personale.

 

Ho dovuto ricorrere all’omeopatia

 

Come sai ho avuto un incidente stradale, dove ho riportato molteplici contusioni, che a tutt’oggi ancora permangono.

Ho messo in pratica per un mese tutti i consigli che ho letto dalle tesine, ho preso il sole, ho fatto l’argilla, il crudismo, la respirazione lenta-profonda-ritmata ma, nonostante tutta la mia buona volontà, alla fine sono dovuto ricorrere all’agopuntura ed infine all’omeopatia.

 

Le cure naturali mi hanno fatto bene ma non abbastanza

 

Faccio presente, per quelli che non lo sanno, che faccio il fisioterapista da 20 anni, e che pertanto conosco bene le mie reazioni fisiche, psichiche e spirituali.

Devo dire che la sinergia delle cure naturali mi hanno alleviato moltissimo i dolori, dopo che erano stati riacutizzati da una manovra di un mio carissimo amico osteopata che aveva allineato una vertebra ruotata, per cui i dolorini erano ancora lì.

 

Spezzo una lancia in favore dell’omeopatia

 

Mi sento dunque di spezzare una lancia in favore dell’omeopatia, perché la pratico da quando avevo 17 anni, e ora come sai ne ho 41.

Non so che tipo di esperienza hai avuto tu, ma dalle tue parole sembra che tu ti sia imbattuto in un medico che non sa praticare questa arte curativa, che utilizza null’altro che la natura sotto altra forma.

Complessisti, pluralisti e unicisti

 

Ho esperienza in fatto di medici omeopatici, e so benissimo che alcuni di loro vivono in regime di confusione metodologica.

C’è chi mischia molti rimedi, come i complessisti.

O quelli che usano tanti diversi tentativi separati, come i pluralisti.

E c’è anche chi segue il padre fondatore Hahnemann, e che si qualifica come unicista.

 

Non esiste una risposta chiara e logica sul meccanismo guaritivo omeopatico

 

L’omeopata non solo deve conoscere in modo profondo se stesso, ma anche il rimedio che utilizza, e deve individuare la similitudine del paziente col rimedio.

Quest’ultima è la cosa più difficile da fare e da capire, ed è qui che si realizza la differenza tra bravo omeopata e praticone.

Ho conosciuto i migliori omeopati di Roma e ho frequentato i loro corsi.

Ho anche studiato da solo, perché volevo capire come avviene dentro di noi il meccanismo della guarigione, attraverso l’assunzione del rimedio.

Con mia grandissima sorpresa, dopo tanto tempo impiegato a studiare e ristudiare, ho dovuto convenire che non esiste una risposta chiara e logica, ma solo tante diverse teorie al riguardo.

Al che mi viene in mente il grande maestro indiano Sai Baba, quando dice che la scienza è una C che non si chiude mai, mentre la fede è la O piena.

 

Il Sulphur del professor Negro

 

Avevo un linfonodo ingrossato alla base del collo da diverso tempo.

Ero preoccupato, e mi ero anche rivolto a un medico specializzato del mio ospedale, ricevendo da lui una pomata che non aveva dato buon esito.

Alla fine sono andato dal professor Antonio Negro, ora 103enne, il quale mi ha dato 10 monodosi di Sulphur diluite alla 0/30 LM, e il linfonodo ha cominciato a rimpicciolirsi già dalla prima dose.

 

Uno scossone e un suonare la sveglia al sistema immunitario

 

Sottolineo che l’omeopatia usa delle sostanze di origine animale, minerale, vegetale e sintetica, le quali subiscono due procedimenti che sono la diluizione e la dinamizzazione.

La diluizione dopo la 12ch non presenta più traccia di molecola, ma la dinamizzazione ne mantiene l’impronta energetica e la memoria.

Questo per dire che non esiste il placebo nell’omeopatia.

Lo dico anche perché conosco veterinari omeopatici e pediatri che la usano con eccellenti risultati.

Volevo concludere dicendoti che, a volte, il sistema immunitario ha bisogno di uno scossone.

Secondo me l’omeopatia fa proprio quello, senza però sostituirsi al sistema immunitario.

Spero di essere stato chiaro e di aver dissolto ogni dubbio al riguardo.

Un grosso abbraccio.

Massimiliano da Roma

 

 

 

 

 

Non c’erano intenti demonizzanti nei riguardi dell’intero settore

 

Ciao Maxi, siccome queste precisazioni arrivano da una persona magnifica ed esperta quale sei, che ho anche avuto il piacere di incontrare personalmente alla sede AVA della capitale, non ho alcuna difficoltà a prenderti in attenta considerazione.

Il tuo riferimento critico si rifà alla mia tesina Placebi e deviazioni dell’eresia omeopatica del 24/1.

Forse il titolo di quell’articolo era un po’ troppo forte e di tipo giornalistico, per cui non rifletteva al meglio il contenuto, dove spiegai che esistono dei bravi medici omeopatici tendenti all’igienismo naturale, che fanno cose egregie, che danno una mano alla gente in difficoltà  e che meritano il plauso, poco importa l’etichetta che hanno e la targhetta che sta fuori del loro ambulatorio.

 

Chiarimento metodologico più che esperienze vissute in prima persona

 

Rispetto dunque la tua esperienza ed anche l’idea che hai sul concetto di omeopatia.

Ti viene il dubbio sul tipo di esperienza che io ho al riguardo.

Per mia fortuna non vanto un curriculum consistente, né a livello allopatico né a quello omeopatico, per cui, in teoria dovrei starmene zitto.

Il mio resta un semplice chiarimento sulla metodologia di cura.

 

Tutte le tecniche vantano punti a loro favore

 

Un’analisi ideologica-metodologica su cosa è igienismo naturale in rapporto alle maggiori tecniche mediche che rispondono al nome di allopatia e omeopatia.

Chissà quanta altra gente vorrà spezzare una lancia pure a favore dell’allopatia, per episodi personali che sono stati risolti in modo positivo. Stessa cosa per gli altri 50 diversi tipi di pratiche terapeutiche esistenti.

I casi di emergenza, e quelli di richiesta-attenuazione-sintomi, richiedono spesso qualche tipo di azione riparatrice e correttiva.

Occorre poi alla fine valutare quale di questi interventi si coordina in modo pacifico e costruttivo col sistema immunitario e quale invece lo solletica, lo distrae, e lo lascia poi svolgere alla fine il suo compito, togliendo ad esso (ed attribuendosi comodamente) tutti i meriti della guarigione.

 

L’igienismo naturale non è terapia concorrente ma filosofia trasversale

 

Come sai, l’igienismo non si pone in concorrenza con le varie terapie esistenti, ma è piuttosto una filosofia che le attraversa tutte e le critica tutte, salvando tuttavia gli aspetti validi che esse possono dimostrare caso per caso a livello pratico.

L’igienismo naturale più che terapia è una anti-terapia, nelle situazioni di non-emergenza.

Non sono totalmente d’accordo sul fatto che il sistema immunitario abbia bisogno di scossoni per funzionare. Ha semmai bisogno di un padrone che non lo maltratti a ripetizione, che non lo esaurisca mediante continui prelevamenti di capitale enzimatico-metilico-nervoso interno.

 

Gli interventi di emergenza rimandono una inderogabile necessità

 

Ti vengo anche incontro.

Se una persona ha subito lo shock del quasi annegamento o del quasi soffocamento, perdendo i sensi, sappiamo benissimo che una respirazione bocca-bocca può essere decisiva per riportarla a galla, e questo è un caso particolare in cui vale al 100% il tuo discorso sullo scossone.

Su questo non devi convincermi e sfonderesti una porta già aperta.

Ho sempre sostenuto che nei casi di emergenza serve il pronto soccorso, il farmaco, la medicina, la B12, l’allopatico, l’omeopatico, e chiunque sia in grado con la dovuta arte ed esperienza, di fare qualcosa di valido per salvare il salvabile.

 

Il suadente e magico suono della parola omeo

 

Come giustamente riconosci, ci sono medici classificati come omeopati che non badano troppo ai principi delle proprie teorie, o che nemmeno le conoscono a fondo, ma che hanno individuato nel suadente termine omeo l’alternativa al termine medico, confluendo in quel serbatoio di terapia alternativa rappresentato dalla omeopatia.

In quel caso sarebbe giusto chiamarli medici alternativi.

Ma l’etichetta medico alternativo non convince e non conviene quanto quella di medico omeopatico.

 

Non si può accettare un metodo a prescindere dai meccanismi guaritivi

 

Tu stesso citi dei medici come i complessisti e i pluralisti, che si guardano bene dal fare gli unicisti, e dallo stare in linea con le idee del fondatore Hahnemann.

Tu stesso ammetti di aver frequentato corsi al fine di capire come si esplica il meccanismo guaritivo attraverso l’assunzione del rimedio, arrivando alla conclusione che non esiste una risposta univoca ma solo tante diverse teorie, per cui la scienza è una C che non si chiude mai, ovvero una O monca ed imperfetta.

 

Convivenza di un’anima medico-interventistica e di un’anima igienistica

 

Personalmente, la mia militanza nella scienza igienistica naturale è automatico simbolo di fede nel filone scientifico, senza per questo disgiungere la scienza dagli aspetti sovrannaturali che ci possono sempre sfuggire. Nessuna arroganza e nessuna presunzione, ma poche o nessuna concessione alla fortuna, al caso e agli spiriti maligni.

L’igienismo è un modo di essere, una filosofia comportamentale e nutrizionale che pervade tutte le persone, soprattutto quelle coinvolte nelle cure.

In ogni terapeuta che si rispetti convivono due anime, l’anima medico-interventista, impaziente, attiva, invasiva, e l’anima igienistica, che mantiene un rispetto religioso per le strade del recupero naturale, e del rispetto per i disegni della creazione.

 

La perniciosa superstizione del curare

 

Se la malattia è il processo biologico che conduce al recupero, curarla e debellarla è un danno, ed è pure impossibile utopia.

Curare una malattia diventa a quel punto perniciosa superstizione.

Diventa un voler cambiare i connotati a un perfetto processo naturale già in atto.

Se uno guarisce davvero con certe cure, allopatiche-omeopatiche-naturopatiche, lo fa non grazie a tali cure, ma nonostante esse.

Guarisce grazie alla sua dura scorza e alla forza residua del suo sistema immunitario, che è stato ostacolato e disattivato, ma non al punto di abdicare totalmente alla sua indiscutibile sovranità terapeutica.

 

 

La cura igienistica della non interferenza, ovvero la cura-della-non-cura

 

L’errore tragico che tutte le medicine mondiali fanno non sta nei loro diversi 50 metodi terapeutici prescelti per curare. L’errore sta nel tentativo stesso di curare la malattia, di sconfiggerla, di farla regredire.

Noi igienisti siamo per la cura-della-non-cura e della non-interferenza, ma in questo non è inclusa la risistemazione di una vertebra o di una costola spezzata, dove sappiamo che qualcosa si deve assolutamente fare, per dare una mano al tocco finale del sistema immunitario.

Noi igienisti siamo per far affiorare a galla i problemi nascosti, e non certo per affogare e soffocare i sintomi, come fa sistematicamente la medicina.

 

Il caso del linfonodo ingrossato e le magie dello zolfo naturale

 

La faccenda del linfonodo ingrossato, curata con 10 monodosi di zolfo dal prof Negro, che Dio lo  preservi a lungo, mi auguro che ti abbia risolto del tutto e per sempre un problema che stava di sicuro a monte.

In quel caso lo riterrei un intervento al limite, andato a buon fine più per il discorso di Sai Baba che per le doti dello zolfo omeopatico.

Lo zolfo è sostanza preziosa per il corpo umano, ma la sua assimilazione deve avvenire secondo le leggi dell’assorbimento naturale, se non vogliamo cadere in zona stimolazione (o in zona caffè, come spesso uso chiamarla).

Leggiti la mia tesina sull’omeocisteina e fatti tante scorpacciate di buon cavolo romano, per sulfularti al meglio senza effetti collaterali.

 

Prendere o lasciare: al mondo non esistono guarigioni ma solo auto-guarigioni

 

Lo zolfo preso in quel modo innaturale, per quanto dinamizzato, personalizzato, mini-dosato, è servito ad eccitare e stimolare il tuo sistema immunitario stranamente distratto, e a dare una piccola scossa al sistema? Facciamo finta di sì.

Se il professor Negro ti avesse prescritto delle monodosi di caffè potrebbe aver ottenuto gli stessi risultati, e dico questo senza voler sminuire o svalutare il suo intervento.

Il problema è che non esistono al mondo guarigioni, ma solo auto-guarigioni. Prendere o lasciare.

Tu dici che nell’omeopatia non esiste effetto placebo.

Ti ricordo che l’effetto placebo non è un fattore insito nella tecnica terapeutica, ma piuttosto un effetto individuale che viene creato e recepito nella mente di chi riceve la cura.

Quando si guariscono cavalli o anatre, bisognerebbe vedere in che misura si ottengono i miglioramenti per proprio merito e per auto-guarigione contrabbandata per tecno-guarigione.

 

Occorre tenere ben distinte scienza e superstizione

 

Per concludere, ho il massimo rispetto per tutti i naturopati di tutte le specie, ed anche per i medici, ogni volta che non fanno troppi danni e che non si sostituiscono al sistema immunitario, ma sanno allinearsi ed armonizzarsi con esso.

Ma sostengo pure la necessità di chiarire cosa è scienza raffrontata a superstizione, cosa è placebo psicologico raffrontato a risultato puramente terapeutico, cosa è risultato stimolativo di breve periodo raffrontato a risultato sicuro e privo di dipendenze.

 

 

La quadratura del cerchio

 

L’igienismo è basato sulla razionalità e sul ragionamento rigoroso.

Non può permettersi di fare sconti a nessuno, nemmeno a se stesso.

Il discorso di Sai Baba è, come sempre, pieno di significato.

Ma la scienza igienistico-naturale, proprio per il fatto di essere una scienza basata su precise leggi della natura e dello spirito, non può rinunciare alla quadratura del cerchio, al completamento della lettera C.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo