OPERAZIONE AL SENO, MORALE A PEZZI E VOGLIA DI RISORGERE

LETTERA

TUMORE, RIOPERAZIONE, POLMONITE E INTOLLERANZA AGLI INTIBIOTICI

Salve Dott. Vaccaro, spero la mia mail sia tra quelle fortunate che Lei leggerà e a cui risponderà.
Mi chiamo Anna e ho 49 anni. Mi è venuto il cancro alla mammella sinistra con 19 linfonodi al braccio positivi. Sono stata operata. Ho iniziato la FEC chemio rossa. il mio iter era ogni 15 giorni invece che 21, dopo la seconda dose mi è venuta una forte infezione e mi hanno dovuto rioperare per togliere l’espansore al seno e ripulire l’ascesso. Poi è arrivata la polmonite e intolleranza agli antibiotici di cui ero satura. Dopo di questo ho continuato la FEC rossa per altre due dosi. Pausa di circa un mese e poi ripartenza con taxolo e hercepting (chemio intelligente) per 12 volte.

DEFORMAZIONI, CROSTE, GONFIORI, GRASSO

Finita questa chemio rossa mi sono ritrovata a pezzi. Unghie delle mani deformate e marroni, le dita con tutte le terminazioni nervose sensibili, unghie infettate e alluci cadenti, croste al naso, stomaco e pancia gonfissimi con gas, dita dei piedi gonfi e stesso problema delle dita delle mani, diarrea giornaliera, respiro affannato, ferita che mi tira tantissimo è come avere un’ascia piantata nel petto, viso gonfio, ingrassata tantissimo, alopecia ovunque, braccio sinistro con linfangite, insomma mi sono trasformata in un mostro debole e terrorizzato. Dovrò continuare l’hercepting ogni tre settimane fino ad agosto dell’anno prossimo. Poi a novembre forse  mi opereranno di nuovo per ricostruire il seno sinistro con un muscolo della schiera e sistemare l’altro al pari di quello ricostruito.

LE CONSEGNE DEGLI ONCOLOGI SONO DI CONTINUARE COSI’


Mi aspetta un duro cammino ma vorrei affrontarlo con un fisico diverso da questo deturpato da tutto, e forse con il suo aiuto. Ho paura a cambiare ora e drasticamente la mia dieta. Tutti gli oncologi mi dicono che ora non devo fare diete, ma io non ce la faccio più. Sono arrivata a pesare 94 chili per 1,60 m di altezza sono enorme. Il ventre e stomaco gonfissimi non mi aiutano con i movimenti ed io credo che se non voglio che il cancro ritorni devo ripulire oltre che la mente anche il corpo ma ho bisogno di una persona come lei. Per la mente sto’ andando da una psicologa, non voglio sentirmi una malata. Vorrei tornare a sentire il mio corpo vivo e soprattutto vorrei ritrovare l’Anna che sento dentro di me ma che quando guardo nello specchio non trovo più.

RADIOTERAPIA GIORNALIERA FINO AL 3O DICEMBRE


Per favore mi dia una mano, la prego. Sono una donna separata e soffro tantissimo di solitudine.
Mi piacciono le verdure e la frutta, e purtroppo anche i dolci, la pasta e gli yogurt. Non vorrei fare sciocchezze in quanto sono molto debilitata ora ho la radioterapia fino al 30 dicembre, ogni giorno.
Spero tanto di leggerla presto perché non so più a chi rivolgermi per uscire da questo incubo.
Grazie e buon tutto. Anna

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RISPOSTA

L’OBIETTIVO E’ USCIRE AL MEGLIO DALLA PRESENTE FASE D’EMERGENZA

Ciao Anna, innanzitutto una parola di incoraggiamento per il dramma che sta vivendo, e per l’impegnativo percorso terapeutico che ti attende. Lo schema nutrizionale vegano che ti mando in allegato non è per niente una dieta, ma è piuttosto un sistema comportamentale e nutrizionale.

Potrai applicarlo con ampli margini di personalizzazione e di adattamento, non appena uscirai dalla tua presente situazione di emergenza.

Non voglio assolutamente creare alcuna tensione fra te e te, o fra te e i medici curanti.

Stai vivendo una fase delicata di intense cure di tipo medico. Distrarti o distoglierti dalle impostazioni e dalle disposizioni che ti stanno dando, non sarebbe giusto, non sarebbe opportuno e non sarebbe conveniente.

UN MECCANISMO PIU’ GRANDE DI TE

Mi chiedi di darti una mano e lo farò senz’altro nella misura del possibile. Risponderò ben volentieri a ogni tuo messaggio.

Comprendo benissimo la tua grande voglia di saltar fuori da questo incubo e da questo meccanismo più grande di te, da questa vicenda personale che ti ha vista  passo dopo passo cedere di fronte alle pressioni esterne, mediche e famigliari, e soccombere di fronte agli eventi. Una vicenda personale che ti ha vista incanalata in una determinata direzione, in una trafila angosciosa e a senso unico, costretta a fidarti della solita opzione imposta dal sistema sanitario, obbligata a piegarti senza batter ciglio alle decisioni che altri prendevano per te e su di te.

L’IMPIETOSA PROVA SPECCHIO

Una persona normale quale sei, che si ammali oggigiorno di qualche patologia giudicata grave, è troppo sola, debole, impreparata e sguarnita per poter dire la sua, e finisce in balia di qualcosa che non riesce a controllare. Non ha modo di discutere, di analizzare, di approfondire, di fare delle obiezioni, di studiare le varie alternative, di dire la sua, di fare delle scelte ponderate.

E si ritrova in breve tempo all’interno di un dramma e di un brutto sogno.

E quando, dopo qualche tempo, ha la ventura di guardarsi davanti a un impietoso specchio, percepisce non più l’immagine della persona che era abituata da sempre a guardare, ma qualcosa di diverso e di irriconoscibile, con tutte le devastazioni, i gonfiori e i segni deturpanti delle cure in corso.

DEVI PIANO PIANO RIAPPROPRIARTI DI TE STESSA

Queste sensazioni già occupano i gangli della tua mente, e non voglio affatto ridestare le tue pene o la tua disperazione, né tantomeno instillare semi di odio verso qualcuno, o semi di ribellione e di rifiuto verso le presenti cure. Per quanto perverso sia, il meccanismo è quello, lo schema è quello, la trafila è quella.

Di tutto hai bisogno in questo momento, fuorché di stress aggiuntivi e polemiche improduttive che appesantiscano ancora di più la tua mente.

Punta tutto sulla voglia di vivere e di riappropriarti di te stessa. Fidati dell’aria e, riparata adeguatamente, respira a fondo di fronte a una finestra aperta o socchiusa.

Trova conforto nell’acqua da bersi a piccoli sorsi, nelle clementine, nelle pere e in qualche acino d’uva, lontano dai pasti che ti danno, e nei diversi tipi di mele, che non fermentano come gli altri frutti.

PREPARATI ALLA RISCOSSA E AL RISORGIMENTO PERSONALE

Non appena termineranno le presenti cure e sarai dimessa dall’ospedale, cercherai di impostare una strategia di rivitalizzazione, basata su una progressiva eliminazione dei farmaci e su una reimpostazione delle scelte dietologiche e comportamentali.

Sfrutta dunque il tempo della degenza ospedaliera per darti un minimo di preparazione e di cultura igienistica, che sfrutterai in concreto a partire dai primi mesi del nuovo anno. Mi auguro che i miei scritti possano tornare utili in questo senso.

Immagino che molte donne, con esperienze similari, ti contatteranno per degli scambi e per preziosi consigli.

LE MOTIVAZIONI NON TI MANCANO

“Spero che non sia troppo tardi”, è il titolo che hai dato alla tua mail.

Hai perso qualcosa a livello estetico, e la tua sfida starà proprio nel ripristinare la bellezza di prima. La tua grazia residua potrà contare sul valore aggiunto dell’esperienza, sull’orgoglio di chi ha superato le prove più difficili, sulla classe che deriva dalla consapevolezza del proprio valore nonostante tutto.

Il fatto stesso che tu abbia trovato la voglia e la forza di esprimerti e di chiedere aiuto, dimostra quanto grande sia il tuo potenziale di recupero.

Le motivazioni per tornare a vivere non ti mancano.

Hai molte cose importanti da raccontare al mondo.

Valdo Vaccaro