LETTERA
SOSTANZE TOSSICHE NEI VEGETALI?
Ciao Valdo, Sul gruppo Facebook “Il Crudismo da bere, Frullati, Slow Juicer,
Latti vegetali ecc.”, un utente ha inviato la tabella che ti allego commentandola così:
TABELLA CON I PRINCIPALI ALIMENTI CHE USIAMO NELLE SPREMUTE CON RELATIVI VALORI NUTRIZIONALI E SOSTANZE TOSSICHE:
OSSALATI
Sostanze insolubili presenti soprattutto in spinaci, bietole e sedano.
Interferiscono con l’assorbimento di calcio nel senso che si uniscono al calcio. Formano ossalati di calcio insolubili (togliendolo al corpo). Non consumarne troppi, specie se si hanno problemi con il calcio o se si han problemi di calcolosi renale (gli ossalati di calcio sono i principali costituenti dei
calcoli ai reni). Alcuni consigliano, specie nei centrifugati, di non abbinare vegetali ricchi di calcio con vegetali ricchi in ossalati.
TIOOSSAZOLIDONI
Sostanze antitiroidee che si trovano nei cavoli e nelle verze crude (la cottura ne inattiva la maggior parte). Captano iodio interferendo con la funzione tiroidea. Le persone con problemi di ipotiroidismo dovrebbero limitare o eliminare tali sostanze dalla dieta. Gli altri farebbero bene a usarli con moderazione e magari aggiungere alla dieta alimenti ricchi di iodio come le alghe.
TABELLA ALLEGATA
Ho creato questa tabella così per avere a colpo d’occhio le notizie relative ai principali alimenti che consumiamo nei nostri succhi.
Evidenziati in verde ci sono i valori più alti per ogni elemento ed in giallo i secondi valori più alti, cosi da individuare a colpo d’occhio quali alimenti hanno il contenuto più elevato di un dato nutriente. I valori sono espressi in riferimento ad una porzione di 100g ed i primi 3 valori indicano Carboidrati, Proteine e Grassi.
LIMITARE LE BIETOLE E IL SEDANO?
Commenti? Spinaci, bietole e sedano sono da limitare con attenzione? Grazie mille. Ciao.
Marco
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RISPOSTA
UNO SCRITTO PARZIALE, INCOMPLETO, NON SCIENTIFICO E NON OPPORTUNO
Ciao Marco, hai fatto bene a segnalarmi questo documento. Mi spiace invece per chi lo ha scritto, magari con l’intento costruttivo di fare qualcosa di utile. Alcune cose sono note, ovvie e condivisibili come principio, ma nella sostanza, se mi è concesso di dare un voto, boccio il documento senza un minimo di esitazione. A livello scientifico non ha grande valore, e a livello concreto arreca inutile fastidio e preoccupazione a chi ha bisogno di essere incoraggiato a bere succhi e non certo a temere nuove insidie che non esistono nel modo più assoluto.
MAI DISTOGLIERE LA GENTE DAI PRODOTTI INNOCENTI E NATURALI
Mi fa ricordare le frequenti, false ed ipocrite campagne terroristiche sulla frutta inquinata e non biologica, tese mai a fare del bene alla gente, ma soltanto a spingerla verso altre scelte alimentari. Quasi che nel tanto esaltato grana non ci fossero enormi quantità di sale e di caseina, veleni autentici per grandi e piccini. Quasi che nei salumi e nei prosciutti non ci fossero enormi quantità di sali inorganici e di nitriti e nitrati, superveleni mai abbastanza evidenziati. Ricordo ancora che un conto è combattere contro gli OGM, il Round-Up, e tutte le porcherie chimiche che vengono tuttora riversate nelle nostre campagne, e un altro è demonizzare la frutta, quando il più inquinato frutto della terra risulta comunque 100 volte più puro e più salubre della bistecca più “biologica”.
L’ASSICURAZIONE KAKI PER L’INVERNO
E ricordo che la frutta, in ogni caso, non va comprata a miserevoli e stitici sacchetti presso il carissimo negozio bio, ma va sempre comprata a cassette.
Personalmente, dopo i soliti rifornimenti noci-mandorle-nocciole, mi sono fatto l’assicurazione kaki per l’inverno, mettendo al riparo (chiaramente al freddo) mezzo migliaio di preziosi e deliziosi kaki, grazie a un albero sacro che piantò mio padre in quel di Tavagnacco negli anni ’50, e che continua a
regalarmi questo ben di Dio che si matura in pieno inverno regalando dolcezza, acqua biologica, mucillagini, sali e vitamine. Mi manca solo il rifornimento finale di nespole germaniche, per sentirmi protetto. Le cassette di arance, di clementine, di meloni gialli, di mele, di carciofi, di patate e di finocchi sono sempre in prima linea ad apportare profumi, sapori e vitale allegria.
STIAMO PARLANDO DI BEVANDE IMPECCABILI
La realtà è che i produttori di vino, di birra, di cole, di succhi in scatola, di alcolici, di caffè, di the, di gelati, di patatine, di merendine, di cioccolatini, di farmaci e di integratori, si vedono spiazzati da queste tendenze salutistiche a bere succhi freschi che dissetano e sfamano, togliendo spazio alle loro pozioni. La realtà è che nessuno mai si ubriacherà col succo di carote, col succo d’arancia o col succo d’uva. Quando abbiamo sorbito troppo di una determinata sostanza naturale, i nostri sensori se ne accorgono e ci informano, spingendoci verso qualcosa di diverso.
Si rassegnino Illy, Redbull e Coca-Cola. Sia le spremute d’arancia, di clementine e di melograno, che i centrifugati di sedani, carote, bietole e topinambur, sono impeccabilmente salutari, impeccabilmente buoni, impeccabilmente privi di effetti collaterali.
L’esatto contrario di quanto producono e propongono gli avvelenatori del reame.
SOSTANZE IPO-TOSSICHE NATURALI? NON A DECINE MA A CENTINAIA.
Tornando all’elenco delle tossine naturali citate nel documento, esso è incompleto, Se andassimo a fare un elenco preciso ed organico di tutti i veleni naturali esistenti nelle piante, dovremmo scomodare acidi fitici, micotossine, allicini, e ne troveremmo dunque centinaia di altri. Per gli agrumi, i nemici delle arance e le Tanie “fruttariane” sono capaci di trovare decine di veleni,
tanto micidiali quanto immaginari, nelle arance rosse dell’Etna e nelle clementine della Puglia, o magari negli stessi fichi d’India.
OGNI ALIMENTO HA UNA SUA PERCENTUALE DI ANTI-NUTRIENTI
Tutte le sostanze, anche le più preziose, hanno comportamenti ed effetti a volte bivalenti e contradditori. Ogni alimento contiene pure una minima percentuale di anti-nutrienti.
Le stesse vitamine come la B6 e la B12, la C e la D, da un lato servono e dall’altro disturbano.
Idem per i minerali come il calcio, il ferro e lo iodio.
Sappiamo benissimo che le solanacee (pomodori, patate, melanzane, peperoni) contengono solanina. E con questo? Dovremmo forse privarci delle 100 sostanze preziose che esse ci regalano, per una presenza risibile di sostanza tossica che il nostro margine-tolleranza veleni è attrezzato a sopportare e smaltire?
CAVOLI, BIETOLE, PATATE, PROMOSSE A PIENI VOTI
Per avvelenarci di solanina dovremmo mangiare un quintale di patate al giorno, se non di più.
Per deattivare dello iodio a causa delle crucifere, cosa che poi non mi convince affatto, dovremmo farci un ettolitro di succo di verza. Non facciamoci ridere a mettere in giro dei non-sensi. Ricordiamoci che le piante eduli ci offrono sempre e solo sostanze naturali bilanciate e vitali, facili da smaltire nei propri eventuali veleni e nei propri quantitativi eccessivi. Un conto è immettere nel sistema il calcio organicato delle verze, e un altro è prendere integratori di calcio, oppure consumare verdure cotte con i minerali che, da organici che erano, ridiventano inorganici.
Rinunciare alle bietole? Non cadiamo nel grottesco. Sono ricche di boro naturale e favoriscono la rimetilazione del corpo, apportandoci ringiovanimento e vigore sessuale, come ben sapevano i romani, espertissimi e competenti adoratori delle bietole e dei cavoli.
VOGLIAMO FORSE FARE DELI IMPROPONIBILI RAPPORTI DI VELENOSITA’ CON LA
CADAVERINA, LA CASEINA E LE PROTERINE ANIMALI?
Le piante eduli, allo stato crudo, apportano sostanze straordinarie, oltre all’acqua biologica e alla clorofilla. Occorre fare dunque un bilancio e un conteggio su vantaggi e svantaggi, e ci accorgeremo che non esiste una delle piante che hai citato meritevole di essere messa da parte.
Questi calcoli e queste considerazioni sui veleni fitici sono tipiche dei chimici e degli adepti della medicina orto-molecolare.
Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di sostanze vive, testate, testabili da noi stessi, cariche di enzimi e di acqua biologica, oltre che di zuccheri naturali, di vitamine naturali e di sali organicati.
Niente a che vedere coi veri veleni carnei, dove alla cadaverina, alla putrescina, agli scatoli, agli indoli, alla metionina, alla ammoniaca, ci sono 28 grammi di purine per ogni kg di carne o di pesce. E quando si dice purine si dice acido urico, un veleno micidiale per il quale non abbiamo nemmeno i mezzi di contrasto, ovvero gli enzimi urikasi adatti a disintegrarlo.
Valdo Vaccaro