Perle autentiche di saggezza e perle di aberrante ipocrisia
Una delle perle più sagge ed eterne dell’igienismo-naturale sulla nutrizione è quella di limitare l’apporto proteico a non oltre 25 grammi al giorno di proteine, come già raccomandava Pitagora 2500 anni orsono.
In stridente contrasto, troviamo le perle fasulle e contraffatte, le folli e irresponsabili quote proposte-imposte-sponsorizzate dai macellai americani, e fatte proprie dalla Fda, di 300 g/giorno (nel 1970), 250 g/giorno (nel 1980), 200 g/giorno (1990), 150 g/giorno (1995), 100 g/giorno (2000), 75 g/giorno (2005), che le strombazza al mondo intero come verità intoccabili che però si riducono man mano negli anni in modo inverecondo e scandaloso, perché le bugie e le falsificazioni epocali, per quanto lunghe abbiano le loro gambe, non sono proponibili in eterno, e si sgretolano col tempo alla luce del sole, dei fatti, della verità.
Oggi la Fda è messa di nuovo sotto pressione da cancerologi e gastroenterologi del mondo, al fine di abbassare ulteriormente la presente quota e portarla ai livelli che la ANHS di Shelton (American Natural Hygiene Society) va da due secoli predicando, tra le ovvie bestemmie e maledizioni dei casari e degli accoppa-animali d’America, ovvero ai livelli di 11-25 grammi al giorno.
Quale è la ratio, la logica, per stabilire una certa cifra anziché un’altra?
Come può qualcuno fissare 300 grammi/giorno e nel contempo un altro dichiarare che la quota è 11 grammi, ossia 30 volte di meno?
Qualcuno dà i numeri e le spara grosse davvero. Qualcuno gioca al massacro. Qualcuno si diverte a vedere la gente fare la coda ai reparti di oncologia e cardiologia degli ospedali del mondo.
Quale è la ratio?
La ratio che ha portato i dottori igienisti a fissare in 11-25 grammi/giorno il livello ideale di apporto proteico è una ratio scientifica, basata su fatti precisi e concreti:
A) Sul fatto che l’infante umano, il bebè che deve raddoppiare il suo peso da neonato secondo natura nei 180 giorni, e che dunque ha il massimo fabbisogno proteico tra tutti gli uomini, raggiunge tale obiettivo con una quota ideale proteica di 11 grammi soltanto.
B) Sul fatto che tutti gli altri umani, già sviluppati e non più in necessità di raddoppiare o aumentare il proprio peso, ma semmai di mantenerlo, stanno in salute ed in equilibrio con gli stessi livelli di 11 g fino a un massimo di 25 grammi/giorno (anche al fine di evitare la peggiore sciagura chimica dell’uomo che è la acidificazione del suo sangue notoriamente alcalino).
In effetti, il livello cui i medici responsabili del mondo puntano attualmente è quello dei 35 g/giorno, che è l’esatto limite oltre il quale scatta fatalmente il processo acidificante (il quale porta a richiami di osseina quale tampone antiacido, e porta quindi all’osteoporosi).
Quale è allora la ratio dei 300 e oltre grammi/giorno della Fda del 1970, ridotti ai 75 grammi odierni?
Quella, signori miei, è la ratio rozza e venale del dollaro, è la ratio degli abbacchiati e immusoniti macellai che erano riusciti a imporre i 300 grammi per oltre un decennio, cedendo poi via-via terreno, man mano che, negli obitori e nelle sale anatomiche, i cancri allo stomaco, all’intestino, al fegato e alla vescica, rivelavano presenze di streptococco Bovis, di bacillus Breslau, di bacillus Suispestifer e di bacillus Enterides.
I macellai e i casari americani erano disposti ad allungare più banconote dovunque necessario.
Ma l’Harvard Institute of Public Health li stroncò pubblicamente a più riprese, dichiarando alla nazione che carne e latte, e tutte le proteine di origine animale, oltre ad innalzare il colesterolo Ldl,
provocavano osteoporosi, diabete, obesità, osteoporosi e cardiopatie.
E non si era ancora scoperto che, oltre al micidiale colesterolo Ldl, c’è pure l’altra sostanza mortifera che si chiama omocisteina, e che fa a gara con lui nell’intasare le arterie del corpo e nel portare alla trombosi delle coronarie, agli infarti e all’ictus.
Omocisteina che deriva interamente dalla metionina, proteina che si trova abbondante nelle carni, nel pesce e nei prodotti animali.
Corpo umano libro aperto
Il corpo umano non ha segreti, per chi lo sa osservare a mente libera e sgombra da nozionismi e convenzioni imposte dall’Ordine Medico, dalla Fda, dai sanguinari menestrelli e dalle compiacenti vallette dei macellai.
Il corpo umano è un libro aperto, e non servono nutrizionisti e dietologi a inventare storie assurde e campate in aria su alcuni specifici nutrienti che si trovano in determinati punti dell’universo.
Le prove scientifiche ed irrefutabili che l’uomo è il principe dei primati vegetariani-fruttariani-crudisti non sono una o dieci (o nessuna come è nel caso della parte avversa), ma mille e ancora di più.
I valori dei singoli micronutrienti hanno senso solo nella misura essi sono disegnati ad essere assimilati nello specifico tipo di corpo in cui vengono introdotti.
Le proteine animali, nel corpo umano, non vengono assimilate ma provocano solo reazioni leucocitosiche, stimolanti e dopanti, perché il corpo umano non è assolutamente un corpo consuma-proteine, ma un corpo consuma-zuccheri naturali.
Il nostro motore è eminentemente e sfrontatamente fruttariano e, se non comprendiamo appieno questo fatto, non andiamo avanti di un solo centimetro verso il ragionamento sensato, razionale e veritiero.
A parte le particolari conformazioni corporali, fisiologiche e psicologiche, ci sono incontrovertibili fatti biochimici che fanno da pilastri alle nostre affermazioni,
Basti citare l’assoluta scarsità di acido cloridrico con conseguente impossibilità di disgregare le proteine animali, e la totale assenza nel corpo umano-fruttariano di enzima uricase per la demolizione degli acidi urici derivati dalle carni.
Se poi mettiamo a confronto frutta e verdura da un lato e carne-latte-pesce-uova dall’altro, ci ritroviamo di fronte a una tabella tale da fare arrossire e impallidire di imbarazzo e di vergogna tutti gli uffici pediatrici e ospedalieri del mondo, tutti i farisei e i falsi profeti della alimentazione adottata dall’umanità di oggi.
Qualità e caratteristiche nutrizionali a confronto, gomito a gomito
Frutta e verdura Latte, carne, pesce, uova,
crude al naturale cibi cotti e in scatola
1) Potere nutritivo nutrienti naturali compatibili, componenti incompatibili di precaria
bilanciati, commisurati al corpo umano e costosissima assimilabilità
2) Potere ripulente potenti scope intestinali intasanti e congestionanti
3) Potere alcalinizzante caratteristica tipica della frutta acidificanti e causativi di osteoporosi
4) Potere antiossidante caratteristica tipica della frutta massimi ossidanti e causativi di
radicali liberi
5) Potere antiurico caratteristica tipica della frutta carichi di acido urico non degradabile
6) Potere antimicrobico liberi totalmente da batteri e virus stracarichi di batteri e virus
7) Potere antidopante privi di effetti dopanti stimolanti, dopanti e invecchianti
8) Potere digestivo si auto-digeriscono velocemente a la carne resta nel sistema per 40-50 ore
costo energetico zero ad altissimi costi energetici di smaltimento
9) Potere equilibrante mantengono il corpo in perfetto causano leucocitosi, vampate,
equilibrio e salute forte incremento battito cardiaco
10) Potere vitaminizzante è una esclusiva di frutta e verdura causano carenze a ripetizione e implicano
crude integrazioni vitaminiche dopanti
11) Potere mineralizzante è una esclusiva di frutta e verdure causano carenze a ripetizione e implicano
crude integrazioni minerali dopanti e velenose
I menestrelli della bistecca e le vallette dei macellai
I fatti sono chiari, incontrovertibili, indiscutibili, privi di potenziali controversie, ma l’impero del male riesce sempre a imbrogliare le carte.
Eravamo rimasti con la speranza di rivedere un bel giorno la riscossa delle donne, pensando ad esse come all’altra metà del cielo, a un mondo alternativo a quello becero e marcio messo assieme dalla parte invadente, sopraffattoria e maschilista dell’umanità.
Ci attendevamo di veder spuntare come per incanto qualche reincarnazione della grande dottoressa inglese Florence Nightingale, che guariva i suoi malati di 200 anni fa puntando tutto sull’aria fresca, sulla massima pulizia interna ed esterna del corpo, in alternativa e in dura opposizione ai medici maschi, già allora legati a concetti antidiluviani ed arcani sulla nutrizione, sulla salute e la malattia.
Ma ci troviamo invece ad affrontare la realtà di donne le quali, anziché rappresentare una via nuova e diversa alla soluzione dei problemi, cercano di battere addirittura la controparte maschile in termini di miopia e cecità scientifica.
Analizzeremo dunque un paio di documenti interessanti. Una lettera inviata di recente all’AVA di Roma da parte della dr Michela Barichella (dell’Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano), e un articolo ospitato sulla rivista Forum Novembre 2008 a pag 105, scritto dalla Dr Marta Erba, e intitolato Come sviluppare la super-mente.
Le raccomandazioni dietetiche della dr Michela Barichella (e del dietista A. Vairo)
La dieta vegetariana è possibile nei reparti di degenza ospedaliera scegliendo:
– un primo piatto costituito da pasta o riso al pomodoro, in alternativa al primo piatto asciutto o in brodo del giorno (minestroni, minestre d’orzo, passati di verdura, minestre di legumi)
– un secondo piatto di formaggio, oppure uova, oppure un doppio contorno di verdure
– pane
– frutta
In ospedale si propone la dieta equilibrata rappresentata da tutti i nutrienti comprese le proteine di origine animale e vegetale, che rappresentano il 10-15% dell’introito calorico quotidiano, importanti per diverse funzioni sia plastiche che bioregolatrici. Le proteine di origine animale (carne, pesce, latte, formaggi) sono proteine che contengono tutti gli aminoacidi essenziali, sono perciò classificate come proteine di alto valore biologico e assolvono a diverse funzioni dell’organismo. Le proteine di origine vegetale vengono definite parzialmente complete o di basso valore biologico, es. proteine derivanti da legumi, ma consumate insieme ai cereali, si completano tra di loro e offrono una miscela di ottima qualità proteica. L’alimentazione deve essere varia, tutti gli alimenti devono essere presenti, in quanto non esiste alcun alimento da solo in grado di soddisfare tutte le esigenze nutrizionali dell’organismo.
I vegani, soprattutto quelli che fanno scelte restrittive, necessitano di supplementazioni.
Cordiali saluti. Dr.ssa Michela Barichella
Qui si parla di dieta equilibrata, che rappresenta tutti i nutrienti.
La dr Barichella avrebbe dovuto specificare:
A) dieta: Dieta riservata a chi, cioè all’uomo, cioè a un primate disegnato per determinati cibi e non
attrezzato per altri
(siamo già dunque partiti male, col virus della approssimazione che caratterizza da sempre la dietologia da due soldi, dove si ipotizzano delle diete a prescindere da che tipo è il mangiatore delle stesse)
B) equilibrata: Anche qui l’equilibrio deve essere riferito alla persona che mangia quel determinato cibo
(equilibrata è un aggettivo che qualifica, con equilibrata che significa buona e non-equilibrata che sta per cattiva, ma chi è che stabilisce tale criterio? La dr Barichello in persona? O la direzione dell’ospedale?
O la piramide alimentare che fa bella mostra sulla bacheca ospedaliera? E, tale piramide, chi l’ha mai stabilita? Sono le tavole della legge e dei comandamenti di Mosé, o sono le raccapriccianti sparate della Fda americana?
C) tutti i nutrienti: Cosa significa tutti i nutrienti? Non si vorrà dire assurdamente che un determinato tipo di carne, un certo pesce e un particolare tipo di latte significhino tutti i nutrienti.
E le palle del bue, dove le mettiamo? E gli escrementi del gatto, non è che contengano della B12 in più?
Ci sono milioni di potenziali componenti se vogliamo parlare di tutti i nutrienti.
Se vogliamo essere seri e scientifici, occorre essere precisi e coerenti, cara dr Barichella.
Mangiare un po’ di tutto va anche bene, se questo di tutto è inserito nell’ambito ed entro i precisi limiti della gamma cibaria che la natura assegna a ciascun diverso tipo di creatura mangiatrice.
Per il leone, la tigre e la iena, mangiare di tutto significa alternare le solite cose fatte di cadaveri vivi e morti, budella ed escrementi fumanti, una vera noia del quasi-monopasto.
Per l’uomo primate e fruttariano il buon Dio ha riservato una gamma infinita di scelte coerenti e sane, con quote di 50 percento di frutta, 25 percento di foglie-fiori-radici, e il 25 percento di semi e cereali, sempre all’incirca. E le specie cibarie umane, indicate per la sua piena soddisfazione estetica, gustativa e salutistica, includono centinaia di frutti diversi, decine di semi e cereali, decine e volendo centinaia di piante eduli.
E l’uomo-fruttariano-naturale che tenti di scimmiottare stupidamente l’animale carnivoro o l’animale onnivoro, finisce per trovarsi a ridurre in modo drastico le scelte a propria disposizione, visto che i non-cibi quali ad es. le proteine animali, gli portano via appetito, spazio, libertà del canale intestinale da sporcizie e residui proteici, per cui alla fine, il mangiatore ipotizzato da voi improvvidi dietologi ospedalieri finisce proprio per mangiare non poco e di tutto, come auspicato con noiosa cadenza da ogni medico della mutua, ma tanto e di poco, con grosse mangiate di carni, di pane di dolci, e scarsissima alternanza di frutta e di verdure, soprattutto allo stato crudo, indispensabile per apportare nutrienti variati e validi.
D) contengono aminoacidi: Le proteine devono essere disgregate in aminoacidi mediante attacco intenso di abbondante acido cloridrico. Ma la dotazione di tale acido è decisamente scarsa e inadeguata nell’uomo-fruttariano (sia in quello che rispetta il suo corpo che in quello che ama trasgredire le sue caratteristiche). Pertanto la disgregazione-digestione è prolungata, è imperfetta, costosa in termini energetici, con residui che vanno in putrefazione nel canale intestinale provocando presenze micidiali di cadaverina, putrescina, ammoniaca, fenoli e indoli, e con gli acidi urici che non possono essere disgregati da un enzima uricase totalmente assente nel corpo umano (ricco nel corpo dei carnivori).
E) aminoacidi essenziali: Il termine essenziali, come il termine nobili sono da decenni stati tolti dal dizionario scientifico degli alimenti, in quanto privi di significato e di valore.
Molto più nobile ed essenziale una sostanza che la Fda non ha mai citato nella sua storia e nelle sue ridicole piramidi alimentari, e che si chiama acqua biologica vitaminizzata e mineralizzata naturalmente.
F) proteine di elevato valore biologico: Che significa questa espressione che pare imparata a memoria come fanno le papere? Vuole forse dire che tali proteine offrono molta bios, ossia molta vita?
Allora rispondiamo che si tratta di una balla portentosa, perché la parziale assimilazione e il lungo processo digestivo-trasformativo-eliminatorio prendono 50 ore e consumano alla fine più energia di quella che era contenuta nel cibo originale, creando il classico deficit energetico da carne.
G) Le proteine di origine vegetale vengono definite parzialmente complete e di basso valore biologico:
G1-Definite in tal modo da chi? Dai macellai d’America e dal nostro dr Calabrese?
G2-Parzialmente complete? Perché parzialmente? Cosa gli manca mai? Perché non specifica con nome
e cognome le cose mancanti?
G3-Di basso valore biologico. Altra emerita castronata, scusi il termine.
Le proteine della frutta e della verdura, che in genere si consumano crude o al massimo cotte
conservativamente al vapore, posseggono il massimo valore biologico-assimilativo esistente sulla
faccia del pianeta, in quanto stanno sul 5-6 percento, che è in perfetta sintonia con la percentuale
calorica- proteica del latte materno umano aggirante sul 5 percento (e il latte umano è l’indicatore
scientifico e imparziale di quale deve essere il livello proteico degli alimenti per la specie umana
dopo lo svezzamento).
H) L’alimentazione deve essere varia perché tutti gli alimenti devono essere presenti
Anche qui l’espressione tutti gli alimenti fa un po’ ridere. Perché non fa un elenco preciso?
Vale comunque quanto già detto prima al punto C.
I) I vegetariani che fanno scelte restrittive necessitano di supplementazioni
Qui chiudiamo proprio in bellezza e abbiamo raggiunto il colmo. Come si fa a spararle così grosse?
Ci spieghi la dr Barichella quando mai lei, e i pretesi carnivori-onnivori come lei, mangiano 20 tipi di
foglie diverse, 20 tipi di radici diverse 100 tipi di frutta diversa e 20 tipi di cereali diversi, quando
sappiamo benissimo che i mangiatori di cose obitoriali e cimiteriali, ovvero di cadaveri in avanzato
stato di putrefazione, non riescono a mandare giù, a sopportare, e ad arrischiare nulla di fresco e di
vivo, perché andrebbero ad aggiungere pericolose fermentazioni a cavallo delle loro già micidiali
putrefazioni che interessano in continuazione il loro apparato gastrointestinale.
Poi sulle supplementazioni, ha mai visto lei un bovino, una giraffa, un elefante, un orango prendere
delle vitamine per supplementare la propria scadente e carente dieta naturale vegetariana?
Tanto per fare un esempio, chi le risponde è vegano e non ha mai usato supplementazioni in vita sua.
Hanno bisogno di supplementazioni gli imbecilli che mettono nel proprio motore la benzina sbagliata
che cilindri-pistoni-filtri di quel motore non sono in grado di bruciare in modo virtuoso e ortodosso,
dando alto rendimento e basso livello di emissioni inquinanti.
Come sviluppare la super-mente, firmato Maria Erba (da Forum novembre 08)
Bisogna mangiare vario, senza strafogarsi: chi ambisce ad un cervello brillante non ha chili di troppo.
Tra gli alimenti privilegia frutta e verdura, ricche di antiossidanti e vitamine C ed E,
ma non è vegetariano, altrimenti (avverte una recente ricerca dell’Università di Oxford), comprometterebbe l’ippocampo, la struttura che controlla la memoria e l’apprendimento.
I circuiti neuronali sono infatti affamati di vitamina B12, presenti soprattutto negli alimenti di origine animale, come le uova (ricche anche di colina, la materia prima dell’acetilcolina (il neurotrasmettitore che diminuisce nel morbo di Alzheimer), i formaggi, lo yogurt (prezioso anche per l’alto contenuto di tirosina, un aminoacido necessario per la produzione di due importanti neurotrasmettitori come la dopamina e la noradrenalina), la carne e il pesce.
Quest’ultimo contiene anche gli Omega-3, gli acidi grassi essenziali per il metabolismo cerebrale che migliorano l’umore e favoriscono la capacità di concentrazione.
Altri alimenti toccasana per il cervello sono i frutti di bosco (per gli antiossidanti), il cioccolato (meglio fondente) e soprattutto le noci anch’esse ricche di Omega-3 e di acido linoleico che migliora la comunicazione fra le cellule. Non sarà forse un caso che il gheriglio assomigli tanto a un cervello in miniatura?
Per la Marta Erba, e per la becera cultura ospedaliera che la sorregge (o meglio che la fa vacillare e sprofondare nei meandri della non-cultura e della falsità ideologica), i vegetariani sono tutti degli imbecilli, dei limitati, dei ritardati mentali.
Ma, attenzione, la sua non è una opinione da quattro soldi, o il pregiudizio di una giovane studiosa male influenzata.
E’ un fatto scientifico. Lo dice persino una recente ricerca dell’Università di Oxford.
E poi, per avere la conferma che chi non mangia cadavere non può usufruire di brillantezza mentale, basta guardarsi intorno. O, ancora meglio, basta spulciare tra le pieghe della storia antica e i quella recente.
La Terra è stata piena zeppa di menti bacate e di imbecilli, da Pitagora ad Aristotele, da Platone a Socrate, da Dante a Leonardo, da Raffaello a Giotto, da Rousseau a Voltaire, da Shakespeare a Zola, da Benjamin Franklin ad Albert Einstein.
I circuiti neuronali, cara Marta, più che fame di B12, hanno fame di zuccheri e di acqua biologica, magnetizzata, vitaminizzata e mineralizzata naturalmente.
Se fosse vero quello che dici e non esattamente l’opposto, i cani e gli sciacalli, che sono tra i maggiori mangia-merda naturali (e quindi mangia B12 per eccellenza) avrebbero un cervello strabiliante, e noi umani dovremmo andare a prendere le nostre lezioni più avanzate, non a Pisa o a Cambridge, ma all’università dei cani.
A compromettere l’ippocampo, che controlla la memoria e l’apprendimento, sono le scemenze e le false ideologie, assorbite per mediocrità e servilismo intellettuale, se non per calcolo opportunistico.
Il cumulo di improprietà che traspare in quelle poche righe, cariche peraltro di terminologia aulica e professionale, è tale da meritare il Nobel dell’ipocrisia.
Il fatto poi che una rivista qualificata abbia assegnato disinvoltamente spazio al tuo scritto sta a testimoniare in quale mondo degenere viviamo.
Ma non spaventarti per la durezza di queste critiche.
Non hai detto cose così strampalate e fuori dal mondo. Nessuno si scandalizzerà per il tuo scritto, anche se hai cercato di offendere in modo indegno e gratuito gli intelletti e i pensatori più elevati che il pianeta Terra ha espresso nella sua storia ultramillenaria.
Dopotutto hai detto le stesse scemenze che dice tutti i giorni la più potente e corrotta organizzazione mondiale, che si chiama Ordine Medico Internazionale.
Nessuno ti farà una denuncia per falso e nessuno ti biasimerà per opera di disinformazione e di disorientamento coscienze.
E nessun tribunale degli animali ti accuserà di aver inferto un altro colpo mortale a migliaia e migliaia di creature che attendono difesa e non ulteriori tradimenti e ulteriori vigliaccate.
E’ vero che sono i macellai e i boia da mattatoio a dare la coltellata finale e a sventrare uno alla volta milioni di persone inermi a quattro gambe, è pure vero che le responsabilità ricadono su chi genera la domanda di carne ordinando in trattoria il piatto infame.
Ma chi più di ogni altro si rende responsabile dei massacri sono le persone che offrono ideologie di supporto e di approvazione a tali massacri.
E tu, cara Marta Erba, stai teorizzando la necessità assoluta di sventrare persone innocenti che nemmeno conosci, ponendo sul piatto della bilancia lo sventurato, aberrante, e per giunta menzognero dilemma carne sul piatto o ippocampo compromesso.
Hai detto persino che con la colina, le uova, la B12, e le frattaglie, calerà l’Alzheimer, ignorando che proprio i paesi a più alto regime carnivoro e animal-proteico sono quelli dove tale morbo impazza di più.
Hai avuto pure la faccia tosta di parlare di antiossidanti e di radicali liberi, sottacendo che il materiale più ossidante combacia proprio con quelle sostanze che secondo te alimenterebbero la materia grigia e la chiarezza del pensiero umano.
Io, se fossi in te, metterei in disparte ogni vacuo titolo accademico, e andrei a fare un corso di aggiornamento professionale ed educativo, spendendo alcune ore tra qualche stalla e qualche mattatoio.
Ne verresti fuori certamente migliorata ed arricchita, e magari ti vergogneresti profondamente di quello che hai dato alle stampe.
autore: Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
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