PSICHE, ANSIA, ANORESSIA E BULIMIA

LETTERA

 

Ho problemi di carattere psichico-alimentare, alternando periodi di anoressia ad altri di bulimia

 

Buonasera dr Vaccaro, non so se l’indirizzo on-line sia corretto o se avrà la possibilità e la voglia di rispondermi, ma io faccio comunque un tentativo.

Stasera mi è capitato di leggere la sua risposta ad una ragazza che parlava dei suoi disturbi psichici e della difficoltà di guarigione con metodi tradizionali o peggio ancora psichiatrici.

Mi trovo in una dolorosa situazione analoga.

Mi chiamo Adelina, ho 45 anni, torinese e fin da ragazza tra alti e bassi alterno anoressia a bulimia.

Determinata a saltarne fuori, le ho provate tutte

Per la medicina sono ammalata cronica e dunque senza speranza, pur con la mia voglia di vivere che nonostante tutto esiste, pur con la mia voglia di non arrendermi!

Le ho provate tutte, sbattendo sempre contro un impenetrabile muro di gomma.

Avendo ben presente come i miei problemi stiano alla base della mia impossibilità di avere una vita sentimentale o professionale stabile, la fiducia in me stessa, di fronte a tanti fallimenti, si stava quasi sgretolando.

La scoperta di un autore come Arnold Ehret mi ha aperto le porte della conoscenza e della ragione

Ma dieci mesi fa si è aperto un mondo quando cliccando tra i vari siti ho incontrato l’Ehretismo!

Le scrivo perché concordo con lei che la malattia mentale può essere completamente guarita e spazzata via del tutto col semplice digiuno e con un’accurata pulizia del corpo, derivando essa da banali ostruzioni nel sangue e nei tessuti che impediscono la corretta funzione metabolica del sangue e della linfa.

Il problema è che forse mi sono convertita troppo in fretta a questo stile alimentare, per cui sto avendo delle crisi di ansia fortissime, e certi episodi bulimici a volte si scatenano ancora più forti!

So peraltro che non devo demordere perché questa è la strada giusta.

Ecco il motivo per cui ho deciso di scriverle.

Mi serve assistenza in questa fase delicata di avvio

Come faccio da sola a trovare il mio passo, visto che proprio il cibo è il mio problema?

Esistono medici che possano affiancarmi almeno per i primi tempi, insegnando i giusti passi per non staccarmi da questa ancora di salvezza, da questa visuale olistica ehretiana che ritengo essere l’unica sana terapia in casi come il mio?

Con sincera stima ora mi accingo ad approfondire i suoi libri.

Se mi risponderà ne sarò felicissima!

Adelina

RISPOSTA

 

Assistenza personale sul posto meglio scordarsela

 

Ciao Adelina, non è facile purtroppo essere seguiti sul posto da igienisti bravi ed esperti, per il semplice fatto che essi non esistono ancora nel nostro paese, mancando una tradizione, mancando una legge in loro favore, mancando una scuola di formazione.

Stiamo però operando in quella direzione e speriamo di dare al pubblico italiano delle buone notizie entro non molto. Nel frattempo, con tutti i modesti limiti che può avere un’azione personale e di gruppo-ristretto (vedi AVA e vedi ABIN), cerco di tracciare una linea ideologica e comportamentale mediante i miei scritti e le mie conferenze.

Se vai sul mio www.valdovaccaro.blogspot.com trovi 700 e oltre tesine scaricabili gratuitamente, e te ne allego qualcuna attinente i tuoi specifici problemi.

Respirazione, movimento e alimentazione soddisfacente e saziante

Per la tua particolare situazione è fondamentale migliorare il ritmo respiratorio, associandolo al movimento e alle camminate a ritmo spedito.

Per evitare poi sbalzi e picchi fastidiosi nel gioco fame-sazietà, e conseguenti crisi alterne di tipo anoressico e bulimico, occorre pianificare con razionalità l’assunzione del cibo nel corso della giornata, sfruttando al meglio il meccanismo dei cicli alimentari-assimilativi-evacuativi, ed evitando di affamare il corpo all’infuori di quando si fa un vero e proprio digiuno tecnico, dato che un corpo affamato a vanvera si prende sempre le sue vendette e ti porta alla bulimia e ai tuffi notturni sul grana o sulla nutella.

Importanza fondamentale dei tre cicli circadiani

Cicli circadiani che vanno dalle 4 del mattino alle 12 (ciclo eliminativo o evacuativo, adatto alla pulizia del corpo prima ancora che alla sua nutrizione pesante, per cui è meglio inserirvi frutta acquosa o anche agra di prima mattina, e frutta dolce a metà-mattina, oppure la crema di avena coi semini pestellati di sesamo-lino-girasole per chi vuole recuperare peso più che smaltirlo), dalle 12 alle 8 di sera (ciclo appropriativo o alimentare, adatto a inserirci i due pasti tradizionali di pranzo e cena in forma alleggerita, con qualche merenda fruttariana nel pomeriggio), e dalle 8 di sera alle 4 di mattina del giorno dopo (ciclo assimilativo, durante il quale non si devono assumere cibi o bevande in quanto è il corpo stesso che lavora a disporre in modo calmo e ordinato del materiale che gli è stato affidato nella giornata precedente).

Il primo piatto di verdure a pranzo e cena

Per pranzo e cena, la soluzione che propongo è tutto sommato semplice e ragionevole, e non certo difficile da seguire, o addirittura estrema e fanatica come qualcuno vorrebbe insinuare.

Si tratta dopotutto di cominciare sempre il pasto con un primo piatto di verdura cruda, preferibilmente foglie verdi di cicorie e ravanelli, o foglie di lattuga e rucola, o foglie di cavolo e carote grattugiate, o foglie di valeriana e rapa grattugiata, o foglie di tarassaco e acetosa, oppure pomodoro e cetriolo e germogli vari, oppure carciofo crudo e finocchio, possibilmente con una fetta di avocado, usando come condimento un buon extravergine o un altro tipo di olio estratto a freddo, e come accompagnamento del buon pane integrale.

Il secondo piatto che può variare dal crudo, al cotto-conservativo, alla pasta-pizza-crema-gnocchi

Per il secondo piatto si può stare ancora sulle verdure cotte ai minimi termini, inserendo patate, patate dolci, zucche, zucchine, melanzane, peperoni, radici varie, cavolini di Bruxelles, spinaci, biete, porri, broccoli e cime di rapa, oppure si può optare per i cereali integrali e i legumi, avendo cura di mettere in ammollo i semi per qualche ora, prima di cuocerli, oppure si può optare per gnocchi di patate, o per  creme di verdura, o per paste integrali cotte al dente e cariche di broccoli (o di pomodori o di spinaci), o per la pizzetta vegana alle verdure fresche.

Chi persegue il crudismo rigoroso e quasi-assoluto, alla verdura cruda del primo piatto farà seguire un secondo tipo gazpacho, ossia una crema di verdure a freddo, ottenuta centrifugando carote, bietole, rape, sedano-rapa, cipolle e spezie, ed aggiungendovi dei crostini integrali, e dei semini pestellati.

Il terzo piatto di chiusura è la manciata di mandorle, o magari lo strudel di mele, uvetta e pinoli, rigorosamente senza zucchero

Per il terzo piatto di chiusura, più che di piatti parliamo di manciate. Una manciata di mandorle, o noci, o pinoli, o noccioline, o noci brasiliane, o noci hawaiiane, o anacardi, o pistacchi, o arachidi, chiaramente al naturale e senza tostature, visto che gli acidi fitici presenti in tutti i semini, nei cereali e nelle noci non rappresentano affatto un ostacolo insormontabile alla capacità digestiva-assimilativa di uno stomaco sano, mentre le tostature sviluppano pericolose sostanze, trasformando gli acidi grassi delle noci in acreolina, sostanza particolarmente offensiva e velenosa per il fegato.

Abituarsi a capire, accogliere e benedire le crisi eliminative, le febbri e le influenze

Tornando alle crisi di ansia che si sarebbero acuite con la tua rapida e forse traumatica conversione al crudismo, occorre solo avere una migliore preparazione igienistica che permetta di comprendere i problemi e non farsi trascinare ed abbattere da essi. Più che di problemi si tratta infatti di semplici crisi eliminative, ovvero di scarico veleni interni diretto e gestito dal tuo sistema immunitario.

Le sporcizie chimiche e minerali che vanno a inzaccherare le parti più recondite del corpo

Ogni droga, ogni caffeina, ogni nicotina, ogni cadaverina, ogni vaccino, ogni psicofarmaco, ogni minerale inorganicato da cotture e pastorizzazioni, assunto nel corso della tua vita, è stato regolarmente rifiutato dai tuoi micrometrici setacci renali e rinviato poi al fegato per una detossificazione impossibile, e il fegato ha dovuto alzare bandiera bianca e scaricare nel sangue tali veleni. Il sangue si è così addensato e ossificato, depositando tali porcherie chimiche nei giunti, negli speroni ossificati, nei calcoli, nelle placche arteriose e nelle cellule lipidiche del corpo.

L’insidia e la spada di Damocle dello stock tossico

Questo problema dello stock tossico interno riguarda ogni singolo individuo.

Il sistema immunitario di ognuno di noi è a conoscenza perfetta della situazione e sa che tale materiale rappresenta una grave insidia, una spada di Damocle per il nostro organismo.

Ed è proprio per questo che, ad ogni momento propizio, sia esso un digiuno terapeutico pianificato, o un semidigiuno stile cura dell’uva, o sia esso un semplice cambiamento virtuoso di dieta e di comportamento dove si passa dalla carne al veganismo o dal cotto al crudismo, oppure anche dalla vita tesa, dopata, accelerata, gonfiata e stimolata, a quella rilassata e calma della vacanza, il meccanismo automatico disintossicativo scatta e va a scaricare i suoi veleni per via epidermica, nervina, ormonale, respiratoria, renale o gastrointestinale.

La crisi eliminativa

Va a scaricare una quota logica e limitata di veleni con una operazione positiva e costruttiva definibile crisi eliminativa, febbre, influenza stagionale, eritema, crisi ansiogena, emicrania, fibromialgia, e altre crisi sintomatologiche che in ognuno colpiscono punti deboli diversi e personalizzati.

A chi possiede bronchi deboli verrà una crisi di tosse, a chi ha lo stomaco sensibile verrà la gastrite, a chi soffre già di artrite subentreranno complicazioni e sclerosi varie, e così via.

La gente pensa di essere pulita dentro? Ricordo ad essa quanto scriveva Arnold Ehret (1866-1922):

Il grado di sporcizia interna dell’individuo medio è qualcosa di inimmaginabile.

Se questo era vero cent’anni fa, immaginiamoci oggi, dove le occasioni per acidificare il sangue si sono moltiplicare a ritmo esponenziale.

Il succo del meccanismo intossicativo-disintossicativo, alla base di tutte le patologie

Questa problematica che ti ho or ora delineato, rappresenta un po’ il succo del meccanismo intossicativo-disintossicativo, ammalante-guarente, intasante-liberante.

E’ qualcosa di super-importante.

Spero che questa tesina faccia il giro di mezzo mondo, e serva anche a chiarire le cose, perché la somma ignoranza domina non dico lungo i marciapiedi, ma anche sulle cattedre della Sorbona di Parigi e della Normale di Pisa, oltre che ad Harvard e Heidelberg.

Dovrebbe essere la medicina la prima ad insegnarlo nelle scuole, nelle accademie, negli ambulatori, negli ospedali e nei ministeri della salute.

I non-medici costretti a coprire le lacune e le mancanze dell’arte medica moderna

Succede invece che un non-medico di nome Valdo Vaccaro, similmente a non-medici di nome Michele Manca, Carmelo Scaffidi, Franco Libero Manco, e diversi altri negli altri paesi, deve ritrasformarsi in Ippocrate moderno e insegnare le basi della nutrizione e della salute alla gente e ai medici stessi, ripulendo il campo da valanghe di immondizia culturale e di bugie sanitarie eclatanti e scandalose, come quelle sui batteri, sulle epidemie, sui virus, sulle allergie, sulle patologie autoimmuni, sugli Omega-3 ittici, sul ferro-eme, sulla vitamina B12, sulle proteine nobili, sui farmaci, sui vaccini, sul cancro, sulle operazioni e sui trapianti.

In pratica su tutto.

Dove stanno i veri ciarlatani?

Dove stanno i ciarlatani? Dove stanno i fattucchieri? Dove stanno gli operatori che ricorrono alla sfera di cristallo, agli oroscopi, alla genetica e ai gruppi sanguigni? Dove stanno gli asportatori di tonsille, di appendici e di ghiandole tipo timo e tiroide? Dove stanno i piazzisti di farmaci a provvigione? Dove stanno i farabutti inventori dell’Aids e delle altre pesti inventate? E’ puerile dirlo. Lo sappiamo troppo bene.

E tutto si nasconde dietro auliche lauree in medicina, ottenute paradossalmente con un giuramento teatrale e blasfemo sul testamento di Ippocrate, e dietro premi Nobel per la Medicina, assegnati a personaggi come Luc Montagnier.

A lezione di medicina dagli zingari e dai vagabondi

Dove sta invece la scienza cristallina della salute?

Cercando l’impossibile, l’uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile.

Limitandosi invece al possibile e alle facili apparenze, l’uomo non è mai avanzato di un solo passo verso la vera conoscenza, ci ricorda Michail Aleksandrovic Bakunin (1814-1876).

Le cose più importanti le ho imparate dagli zingari, dai vagabondi, dai barbieri e dai boia, e non certo dalle facoltà di medicina, scrisse un grande di nome Theophrastus Bombastus von Hohenheim, detto Paracelso (1493-1541), professore a Basilea e massimo esponente del naturalismo tedesco.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo