Non sempre salute è sinonimo di longevità
Ciao VV come stai? Continuo ogni volta a leggerti e a divulgare le tue tesine con immenso piacere.
A quando nuove pubblicazioni? Accidenti che lenti questi editori.
Incuriosito dalle fonti bibliografiche che citi nelle tue tesine, sono andato a curiosare sul nome di Ross Horne.
Tristemente si racconta che sia morto di tumore a 80 anni circa, poco dopo l’uscita del suo libro sulla prevenzione dei tumori. Che peccato!
La miracolosa pratica dell’idroterapia
Vorrei chiederti cosa ne pensi dei bagni derivativi.
Ne scrive France Guillain, autrice francese, per le edizioni Età dell’Acquario.
Trattasi credo di pratica idroterapica presa dall’abate Kneipp, non lontane da quelle proposte da Manuel Lezaeta Acharan.
Già si parla di questi trattamenti in modo esagerato, ma lei li esalta ad ogni piè sospinto in maniera spasmodica.
Sostiene che facciano molto bene in quanto risvegliano la naturale via eliminativa delle tossine, stimolando intestino e vescica. Ne sai qualcosa?
Può essere d’aiuto a chi comincia un nuovo tipo di alimentazione virtuosa al posto del digiuno, per chi trova difficile digiunare?
Lei sostiene che abbia un effetto simile al digiuno, ma solo più mitigato e lento.
La ricetta crudista-vegana di France Guillain
La stessa autrice propone una sua ricetta per la colazione che potrebbe essere interessante.
Lei ci mette 50 pagine per spiegarla e per far capire come la sua versione sia più leggera e più crudista-vegana della crema Budwig (elaborata dalla dottoressa Kousmine).
Ti riassumo il tutto come segue:
- 1) Schiacciare mezza banana con forchetta fino a farla diventare cremosa, poi emulsionarla con 2 cucchiai di olio di lino e mezzo limone spremuto (la banana renderebbe gli oli assimilabili al meglio, senza picchi lipidici o glicemici, e il limone renderebbe di nuovo polinsaturo l’olio di lino per il suo effetto antiossidante).
- 2) Aggiungere 2 cucchiai di semi di sesamo (per il calcio).
- 3) Aggiungere altri 3 tipi di frutta fresca (escluso agrumi, angurie o meloni).
E poi Buon Appetito!
Unica colazione, buona per 3-4-5 ore
Lei sostiene che si tratta di una magnifica colazione che può bastare come unico pasto per le 3 o 4 o 5 ore successive.
Ha poi tutta una sua tesi su questo benefico mix di frutta fresca antiossidante che opera assieme a questi grassi di stupenda qualità.
Al di là della veste più o meno scientifica di cui si vuole vantare, e che significa ben poco rispetto alla scelta delle cose semplici ed istintive, io l’ho provata, trovandola buona e digeribile al meglio.
La vuoi provare anche tu? Facci sapere. Un abbraccio.
Dionisio da Torino
Nessun ricorso ad amuleti e talismani
Ciao Dionisio, sto magnificamente, e mi costringi a sottolinearlo, dato che ho scritto diversi articoli su tumori e cancri, e su diverse altre malattie.
Non sono superstizioso, ma la tua osservazione sul grande igienista australiano Ross Horne, morto di tumore a 80 anni appena, mentre usciva il suo libro sulla prevenzione dei tumori, mi porta a fare un po’ gli scongiuri e a mettere in tasca uno speciale amuleto protettivo.
Sto ovviamente scherzando.
Noi igienisti abbiamo l’obbligo quotidiano di essere inattaccabili ed inossidabili.
Altrimenti dov’è mai il buon esempio e dov’è la credibilità?
Servono criteri di valutazione più razionali
Non andrei mai a valutare le persone sempre e solo con le date di nascita e di morte.
Sarebbe un metodo troppo parziale, riduttivo, ingiusto e fuorviante.
Guarderei piuttosto al loro lascito morale, al ricordo che trasmettono ai posteri, all’esempio che hanno dato di sé, alla gentilezza o all’eventuale sofferenza che hanno causato.
Ci sono motori e motori, strade e strade. Un comune motore Diesel usato con criterio può durare mezzo milione di chilometri, mentre un motore spinto stile Maranello si fermerà molto prima, avendo offerto performance di altro tipo. Ogni percorso poi ha un fondo diverso. C’è chi scorre sul liscio e chi invece affronta buche e sollecitazioni ai limiti.
Nessuno nega che la longevità sia un valore
La longevità va bene, e viene spesso usata come parametro per valutare se una certa dieta e un certo stile di vita sono serviti a raggiungerla.
Lo fanno da anni gli studiosi di igienismo e gli istituti di ricerca.
Popoli longevi, tipo gli Hunza del Pakistan e i Vilacamba del Sud America, sono stati studiati in ogni dettaglio, al fine di comprenderne e carpirne i segreti.
Siamo d’accordo anche sul fatto che noi igienisti, che parliamo tanto di salute, siamo costretti a puntare sui 100 e anche oltre, in coerenza con le nostre affermazioni secondo le quali l’uomo dovrebbe vivere in piena efficienza (e non in stato di precaria decrepitudine) 7 volte l’età del suo ventennale sviluppo, vale a dire almeno 140-150 anni.
Ma quello che più conta è la qualità della vita
Occorre però mettere in chiaro un fatto.
Più che il numero di anni, è la qualità della vita che conta, l’intensità e il grado di soddisfazione.
L’amor proprio che una persona sviluppa al suo interno e l’amore che essa riesce a generare intorno a sé, in famiglia, nella società, nella natura che comprende anche gli animali tutti e senza discriminazioni.
Qualità della vita non significa necessariamente il famoso detto mussoliano Meglio un giorno da leoni che cento da pecore, e nemmeno l’altro detto Tanti nemici, tanto onore.
C’è sicuramente della verità e del buono in queste massime, a patto di depurarle dai significati storico-politici coi quali esse sono state usate ed abusate.
Non c’è posto per il doping
E occorre pure dire che ogni forma di doping deve stare rigorosamente fuori dai nostri percorsi.
Che senso ha tirar fuori da se stessi numeri e performance che, senza determinate sostanze, mai saremmo stati capaci di realizzare?
Dove sta mai la soddisfazione personale?
Se per scrivere questa tesina dovessi ricorrere a una tazzina di caffè o di the, già mi sentirei di imbrogliare me stesso ed anche i lettori.
Così come mi sarei sentito vigliacco e miserabile quando facevo qualcosa di buono in altri settori, fossero essi un campo di calcio o una qualsiasi altra gara sportiva.
Ross Horne, un grande ed eclettico personaggio
Tornando a Ross Horne (1924-2004), è stato un personaggio notevole ed eclettico nella panoramica igienistica mondiale.
Ha disegnato e costruito case, barche, macchine utensili, persino radio e televisori.
Ha fatto il pilota aeronautico per 32 anni, passando dai piccoli aerei a grossi jumbo della Qantas sulle rotte intercontinentali.
All’età di 18 anni si chiese come mai tutti i suoi amici si ammalavano in continuazione e lui no.
Si rese conto che la differenza stava soprattutto nel suo modo virtuoso di alimentarsi.
In più era un tipo molto motivato, curioso, appassionato. Gli piaceva esistere, stava bene nei suoi panni. Trovava divertimento e piacere nelle cose che faceva.
Aveva poi il bernoccolo dell’insegnamento e della divulgazione. Amava cioè trasmettere agli altri le cose che andava apprendendo e sperimentando.
Il dramma di due colleghi trasforma Horne in ricercatore igienista
All’età di 42 anni, due suoi colleghi piloti ebbero quasi in contemporanea un attacco cardiaco, nonostante il controllo medico semestrale cui erano sottoposti.
Volle vederci chiaro e andare a fondo, e da quel giorno diventò praticamente un ricercatore igienista della verità.
Tra i suoi scritti di successo Beat Heart Disease (1975), Let’s live a lot (1977), Health facts prove the Pritikin Program (1980), The Health Revolution (1980) e Anti-Attack cook book (1984).
Ho letto il suo Health Revolution, un testo importante che ha avuto diverse ristampe.
Per una persona attiva ed impegnata come lui, con migliaia di decolli e di atterraggi sui maggiori scali, con le inevitabili tensioni che caratterizzano i voli aerei, morire a 80 anni non è poi una grande sconfitta.
I magnifici 67 anni di Leonardo da Vinci
Anche Leonardo (1452-1519) se ne andò anzitempo.
Ma quanto aveva prodotto in quei suoi magnifici 67 anni?
Probabilmente più di 100 o 1000 uomini messi assieme.
Il fatto che il mondo intero lo stia venerando, 500 anni dopo, significa che ha lasciato il segno in senso positivo.
Il suo retaggio non si limita ai disegni futuristici di auto, velivoli, elicotteri e sommergibili, e nemmeno alla strabiliante Gioconda, ma si estende ai suoi precisi insegnamenti a favore della salute e dell’etica di amore verso la natura e verso gli animali tutti.
Speculazioni post-mortem anche su Shelton
Vorremmo che gli igienisti fossero tutti esseri indistruttibili, ma non è così.
Anche Herbert Shelton (1995-1985) si è fermato ai 90, ma scrisse 50 libri di successo.
Aiutò moltitudini di persone a recuperare la propria salute.
Fece conferenze in tutte le città americane.
Conobbe persino il carcere.
Era pure partito molto male, essendo gracile e malaticcio durante l’infanzia.
L’assenza ingiustificata di Fry
Anche T.C. Fry, collega di Shelton (1926-1986) si assentò presto, ad appena 60 anni.
E c’è pure gente che fa sciacallaggio su di lui. Ma nessuno dice che a 45 anni era super-obeso e super-avvelenato, e che conobbe l’igienismo solo allora, quasi per disperazione, quando i medici gli avevano pronosticato problemi a non finire.
In 15 anni di igienismo riuscì a diventare un grosso scienziato del benessere naturale, ricevendo anche una laurea honoris causa in medicina, alla Sorbona di Parigi.
Utilità e limiti dell’idroterapia
I bagni, i cataplasmi, gli impacchi freddi applicati in zona inguinale e in zona genitale, portano sicuramente qualche beneficio a livello circolatorio, purché ciò non venga inteso come cura vera e propria, sostitutiva della giusta respirazione, della giusta alimentazione, della giusta impostazione mentale e comportamentale, che rimangono centrali ed insostituibili in ogni discorso di salute.
Dubito inoltre che tale pratica possa addirittura equipararsi al digiuno.
Ricordiamo inoltre che la pratica dell’idroterapia non va attribuita a Kneipp, Priessnitz e Kuhne, ma agli antichi romani. Asclepiade, ancora nel 100 a.C., era per una medicina sicura (cioè non sperimentale), soave (cioè non invasiva) e sollecita (basata su bagni, docce e terme).
La magnifica colazione alla France Guillain
Quanto alla magnifica monocolazione con 2 cucchiai di sesamo, 1 di mandorle, 3 tipi di frutta fresca (escluso meloni e agrumi), capace di bastare per 3-4-5 ore, non ho difficoltà a credere alla France Guillain.
Non ci sono grandi cose fuoriposto, anche se quel tutti i frutti escluso agrumi ed escluso meloni) lo trovo incoerente, dal momento che ci ha già inserito del limone.
Non serve provare la crema. L’ho già fatto molte volte a modo mio.
Porto spesso con me la banana in viaggio. Nutre più a lungo degli altri frutti ed è pure più impegnativa in fase digestiva richiedendo un’ora e mezza circa.
Per me la fame è un capitale importante, da non troncare
Il problema è che io mi pongo obiettivi diversi da quelli della Guillain.
Lei cerca di far passar la fame alla gente. Io no.
Voglio che la frutta nutra senza far passar troppo la fame, dimodoché ci sia più posto per altra frutta e per altra acqua biologica.
Il mio obiettivo è di massimizzare l’apporto di acqua biologica, non di troncare l’appetito per 3-4-5 ore con una mescola gastro-impegnativa.
Quello è un concetto che contesto e che non mi appartiene.
Preferisco in caso associare la banana al popcorn, o al limite al pane integrale addizionato dei semini, se voglio stoppare la fame.
Sono per la colazione vegana-crudista acquosa
Il mio sistema verte sulla purificazione mattiniera, e dunque sulla colazione fruttariana acquosa.
Tendo a incrementare l’apporto acqueo nella prima mattinata, in concomitanza col ciclo eliminativo del corpo che va dalle 4 del mattino alle 12.
Questa regola permette di regolarizzare l’organismo senza la necessità estrema del digiuno.
Nulla ho contro lo strumento del digiuno, che per tanti è la migliore cosa da farsi.
Ma non ne faccio ricorso per le mie personali necessità, proprio grazie alle mie colazioni rigorosamente purificanti a base di frutta acquosa.
Siccome tendo ad alzarmi molto presto, inserisco spesso verso le 10 lo strumento fortificante della crema di avena più i vari semini di sesamo-lino-girasole, che ritengo essere di alto valore nutritivo e di alta digeribilità.
Crema di avena che mi piace, mi soddisfa e non compromette in alcun modo la fase eliminativa.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo