LETTERA
Ragazzo linfatico e longilineo, con salute buona fino a 35 anni
Caro Valdo, ti scrivo questa mia a seguito della nostra conversazione telefonica, e per la tua cortese disponibilità. Proverò a fare una breve storia dei miei disturbi.
Età 50, longilineo e, fin da ragazzo, piuttosto magro, con discreti disturbi della sfera otoiatrica.
Stavo meglio in clima marino, quello che si diceva di un ragazzo un po’ linfatico.
Salute buona fino all’età di 35 anni, quando comparve una tonsillite cronica, che con gli antibiotici si calmava ma non passava.
I problemi si risolvono apparentemente con la rimozione delle tonsille, che in realtà manda in pesante crisi l’intero sistema
Tonsillectomia e periodo di relativo benessere.
Verso i 40, ricordo che, guardando la lingua, mi accorsi di una patina bianca che a seconda dei periodi era più o meno pronunciata, ma sempre presente.
Lo stato fisico era ancora buono e non gli diedi peso più di tanto.
Negli anni seguenti ho avuto problemi ai denti dell’arcata inferiore sinistra, con infiammazioni in denti già devitalizzati. Estrazioni. Comparsa di un acufene all’orecchio sinistro.
Dolorini vari al fianco destro e al colon destro (e probabilmente all’appendice, ndt)
Cominciai ad avvertire fastidi alla regione inguinale destra. Pensavo fosse una cosa muscolare, perché andava e veniva, ed era comunque lieve. Fin da ragazzo però avevo lamentato fastidi al fianco destro, ovvero al colon destro, che passarono stranamente facendo i vaccini immunostimolanti tipo katar, che erano lisati batterici usati da me per i disturbi faringei.
Comparve poi una faringite cronica che mi ha sempre perseguitato, ma che era diventata quasi fissa.
Infiammazioni intestinali e contemporaneo acufene, con evacuazioni maleodoranti
L’infiammazione si è poi eviscerata sempre più nella fossa iliaca destra e nel colon ascendente.
Le evacuazioni circa 2 al giorno con feci non diarroiche ma molli e maleodoranti.
Questo delle feci maleodoranti mi ha sempre colpito molto, come se si sentisse l’odore della infiammazione.
Piccoli sbandamenti durante la marcia. L’acufene all’auricolare sinistro segue l’infiammazione della fossa iliaca destra. Se si attenua, il ronzio quasi scompare.
Dieta del mangiare un po’ di tutto, con crescente stato di avvelenamento
Il sapore della saliva non era più lo stesso, e non saprei spiegare il perché.
A questo punto sono cominciati via via uno stato di stanchezza, malesseri, dolori muscolari alla gamba destra, e sensazione di vera malattia, come se fossi avvelenato ed infiammato.
Pallore e dimagramento molto lento ma costante.
In pratica, più mangiavo e meno assimilavo e peggio stavo.
Ho mangiato sempre di tutto, latte, pasta, carne, dolci, insalata, e sempre poca frutta.
Ecografie e valori sulla norma ma, se uno sta male, i numeretti non sono di alcun conforto
Ecografie addominali e pelviche negative.
Non fatta colonscopia per mia ipocondria, questo lo ammetto.
Analisi nella norma con Ves un po’ alta e un po’ di azotemia e albuminuria.
Quando sto particolarmente male le urine fanno un po’ schiuma.
Se sto meglio, sono più limpide.
Omeopatia e macchie sul glande
Ho preso in tali frangenti immunostimolanti, antispastici, antinfiammatori, quasi tutta la fitoterapia possibile, l’omeopatia a fiumi, sempre con risultati scarsi che a volte hanno solo tamponato un po’.
Altro sintomo su quello delle macchie rosse sul glande, apparse 5 anni fa. Esaminate da colleghi medici, furono classificate come balanite (infiammazione della mucosa che ricopre il glande).
Provato creme antibiotiche e antimicotiche ma niente.
Queste macchie scomparivano allo stesso modo dell’acufene, ovvero quando mi sentivo bene in generale.
Spero di uscire da questa situazione con il regime alimentare che mi hai proposto al telefono
Come vedi, ho cercato di descriverti la situazione. Sinceramente va proprio male.
Spero vivamente possa uscirne con lo stile alimentare di cui abbiamo parlato e che ho cominciato solo ieri.
Ti ringrazio calorosamente se vorrai aiutarmi dedicandomi un po’ del tuo tempo per scrivermi i suggerimenti di cui abbiamo parlato. Un caro saluto.
Giuliano, medico da Roma
RISPOSTA
Diamo dunque una lezione di tennis a Nadal
Ciao Giuliano, sarà il complesso di inferiorità tipico del non-medico che assiste il medico, ma mi sento psicologicamente nei panni del tennista dilettante che viene avvicinato da un Nadal andato imprevedibilmente in crisi, e che gli viene a chiedere di reinsegnargli a giocare su nuove basi, con nuove tecniche di servizio, di apertura e chiusura, con nuovi modi di andare a rete.
Intendo darti le giuste direttive, e intendo superare brillantemente, col tuo aiuto, questo importante banco di prova. Per te la salute, per me una importante conferma sul metodo.
Proporre delle non-cure igienistiche a un medico che ha provato tutte le cure possibili offerte dalla sua allopatia, e dalla concorrente omeopatia, tutte le medicine e tutte le sostanze della farmacopea, mi responsabilizza molto.
Egoisticamente parlando sono dunque motivatissimo non certo a guarirti, perché la guarigione è un diritto esclusivo del tuo sistema immunitario randellato da troppe cure improprie ed invasive, ma a darti davvero le giuste direttive e a farti saltar fuori dalle sabbie mobili in cui sei caduto.
Ho sentito in te la sofferenza e l’angoscia
Però non c’è solo quello.
Oltre alla mail, ho parlato con te al telefono, e ho capito dal tono della tua voce che hai davvero bisogno di un aiuto non generico e volonteroso, ma determinante e risolutore.
Ho sentito in te la sofferenza e l’angoscia, l’abbattimento psico-fisico che colpisce ognuno di noi quando siamo preda di situazioni impreviste il cui motivo ci sfugge, quando siamo insomma sovrastati dal dolore e dalla malattia.
La malattia nessuno la vuole e la auspica ma, se viene, è sempre una grande amica
Per un medico come te poi, abituato a considerare professionalmente la malattia come nemica acerrima, la situazione è ancora peggiore, perché ti manca del tutto la concezione igienistica della malattia amica, della malattia come strumento di riequilibrio e di ripristino della normalità.
Ma dovrai necessariamente sposare le teorie igienistiche per qualche tempo, per poterne ricevere un beneficio.
Serve un processo disintossicativo costante ed accelerato
Perché tu ne possa saltarne fuori bene, cioè autoguarito in modo pressocchè perfetto, e in tempi ragionevoli, dovrò fare ricorso a strumenti innanzitutto ideologici e culturali.
Ovvio che da me non puoi aspettarti altre sostanze magiche, aggiuntive o contrastanti con la valanga di farmaci e di minidosi omeopatiche che il tuo martoriato ed inquinato organismo ha già dovuto sopportare.
Dovrò al contrario fare in modo che, a più riprese, diciamo in 4 digiuni successivi di 3 giorni caduno, a scadenza mensile, il tuo corpo mandi fuori a ondate successive il cospicuo pacchetto intossicativo accumulato in 10 anni di spropositi terapeutici medico-omeopatici.
Dovrò fare un lavoro culturale e rieducativo per vincere le immancabili resistenze psicologiche che opporrai
Dovrò lavorare sulla tua psiche e chiederti di metterti a mia disposizione dimenticando il più possibile di essere medico. Quando dico a mia disposizione, intendo in realtà a tua disposizione, cioè a disposizione del tuo sistema immunitario, ovvero dell’anti-medico che sta dentro di te e che ha tutta la scienza e tutti gli strumenti necessari per condurre le operazioni di ripulizia e di riorganizzazione interne al tuo apparato corporale.
Non ti chiedo adesione fideistica, ma solo adesione logica, scientifica, buonsensistica, poco importa se quasi sempre in contraddizione con le vedute mediche.
Dovrai assimilare in modo granitico una manciata di concetti-base
La cura igienistica che intendo prescriverti richiede l’assimilazione di una manciata di concetti:
A) La salute è un unicum bilanciato e sinergico e non la somma di tanti equilibri locali. Pertanto
dovremo puntare a stare meglio nell’assieme, sottovalutando i sintomi locali, le infiammazioni
dentali, i dolorini a destra o a sinistra, gli acufeni, la ves alta e le macchie rosse sul glande, e dare
priorità assoluta a un senso generale di benessere, a un buon sapore in bocca, a una sazietà
ossigenativo-respiratoria, a una sensazione di salute che non si sa da dove viene ma che si taglia per
così dire col coltello.
B) Il corpo, o meglio il sistema immunitario, non va mai contro se stesso, ma lavora sempre a tuo
vantaggio, a patto di essere messo in condizioni di farlo, smettendola di intraprendere azioni
invasive che tendono ad indebolirlo ed inattivarlo, e smettendola di caricare sulle sue spalle continue
digestioni problematiche che lo costringono perennemente a condurre guerre leucocitiche contro le
cadaverine e le acidificazioni derivanti dalle cadaverine e dai minerali cotti.
C) Tutte le malattie evidenziate nel tuo ampio curriculum partono sostanzialmente da una singola
malattia che si chiama cattiva-lenta-imperfetta digestione, causante sangue guasto e problemi
epatico-renali-ghiandolari-gastrointestinali.
D) Non solo i farmaci non ti hanno aiutato e non ti aiutano adesso che stanno depositati, mai-assimilati,
nei meandri dell’organismo, incrostati tra le stalattiti minerali e le altre impurità. Farmaci che
dovranno essere stanati dal tuo corpo e mandati fuori con le buone o le cattive mediante digiuni,
semidigiuni e diete eliminative, onde evitare che la loro elevata valenza tossica continui a
bersagliare la tua esistenza dall’interno.
Queste operazioni espulsive, chiamate crisi eliminative, possono causare qualche fastidio, e servirà
forza cognitiva e forza morale notevole per vincere le inevitabili difficoltà mentali e le tentazioni di
smettere.
E) Dovrai adottare una dieta vegana tendenzialmente crudista. Dieta che risulterà anch’essa eliminativa
e creante problemini purificativi, per chi come te che mangiava di tutto fuorchè frutta.
Lo scopo è un recupero definitivo a 360 gradi, per cui serve un soldato col coltello tra i denti
Tutto questo sarà fatto in funzione di un recupero totale e definitivo. In funzione di un recupero a 360 gradi. Quindi a me serve non un paziente volonteroso che si mette di buzzo buono a provare qualcosa di curioso e di diverso dal solito, ma un militare grintoso e determinato, che indossa tuta mimetica, elmetto, baionetta e il coltello tra i denti.
Un militare disposto a tutto fuorchè a perdere la sua battaglia che potrebbe durare all’incirca 6 mesi. Servirà coerenza, sistematicità, fiducia massima in quello che si sta facendo.
Alcune parole d’ordine saranno indispensabili:
1) L’acqua biologica strutturata (il succo fresco della frutta o i centrifugati di tuberi e radici, o la clorofilla viva delle foglie e dei germogli) sarà la prima sostanza da rincorrere, e dovrà essere massimizzata, puntando principalmente ai frutti di stagione.
2) La respirazione profonda e ritmata dovrà essere maniacalmente curata con la formula 1-4-2, implementata via via al 5-20-10 e oltre, a seconda della capacità toracica, e sempre in abbinamento con camminate, saltelli e traspirazione. Il segreto del successo sta nell’organizzare giornalmente un paio di sedute rieducative di 15 minuti caduna, ed anche nell’espellere completamente l’aria dai polmoni, verificando che, quando crediamo di averla mandata fuori tutta, ce n’è ancora dell’altra.
Fare in modo che l’inspirazione avvenga a partire dal basso ventre (espandendo in fuori la pancia, inizialmente) e poi alzando il diaframma e portando l’espansione polmonare verso l’alto, al punto di alzare anche le scapole.
3) Il crudismo dovrà mantenersi sui massimi livelli, con ammissione di qualche occasionale
compromesso (cereali integrali, panini integrali alle verdure crude più pinoli o noci, pizze vegane).
4) Fumo, the, caffè, cioccolato, alcol, dolciumi, carne, pesce, crostacei, cibi cotti, cibi
concentrati, bevande gasate, cole, farmaci, vaccini, prodotti omeopatici, tutto vietato.
5) Rispettare con cura i 3 cicli metabolici: ore 12-20, ciclo appropriativo del mangiare, ore 20-4,
ciclo assimilativo, ore 4-12 ciclo eliminativo del mangiare acquoso e fruttariano, ideale per
angurie e meloni, per agrumi, per centrifugati, tutti a coadiuvare con il momento disintossicante ed
eliminativo giornaliero del corpo.
Lo schema nutrizionale completo
Colazione: ore 7 : anguria o melone il primo giorno, agrumi il secondo, centrifugati di carote-sedano-
ananas il terzo.
ore 9 : pesche, nettarine, albicocche, uva, melograno, fichi d’India
ore 11: crema di aveva più semini pestellati di lino-sesamo-girasole-ecc il primo giorno, e
pop-corn con fichi o con datteri o con banane, per il secondo.
Pranzo ore 13: Primo piatto insatalina verde tipo radicchietto, più crescione e rucole, più germogli
vari e metà avocado (oppure pomodori e cetrioli, oppure cavoli e cipolle, oppure
carciofi e finoccho d’inverno, oppure tarassaco, oppure lattughine e rape, oppure
valeriana e crescione), condito con extravergine e limone (o con succo fresco di
ananas, o al limite con poco aceto balsamico), e accompagnato con pane integrale.
Secondo piatto: patate, cavolini di Bruzelles, cavolfiori, oppure zucchine, tegoline e
dolci, oppure piselli, oppure funghi, oppure cereali integrali, oppure al limite pasta
integrale con pomodori crudi, oppure pizzetta vegana, oppure minestra di verdure
cotte 16 minuti max).
Terzo piatto: manciata di mandorle, noci, pinoli, pistacchi, anacardi, Brasiliane,
carrube.
Merenda: ore 16: mele, ananas, papaia o pera
ore 18: frutti di bosco, kiwi
Cena ore 19: Identica al pranzo, variando opportunamente i singoli componenti.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo