LETTERA
UNA PSEUDOSCIENZA MOSSA DA BIECHI E COLOSSALI INTERESSI ECONOMICI
Caro Valdo, ho molto apprezzato il modo, equilibrato nella forma, ma giustamente duro nella sostanza, con cui hai trattato le vicende parallele di David Servan Schreiber e di Carlo Cannella, due uomini di medicina che hanno pagato anzitempo, con la loro stessa vita, il fatto di aver creduto ciecamente in una pseudoscienza fallace, menzognera e, di fatto, al servizio di biechi e colossali interessi economici, anziché negli insegnamenti di Pitagora ed Ippocrate, da sempre e per sempre gli unici veri Maestri in campo sanitario.
GLI INOPPORTUNI OSANNA DEL CORRIERE DELLA SERA
Detto tra noi e sottovoce, possiamo e dobbiamo pur dire che i due soggetti testé menzionati se lo sono andati a cercare il loro destino, specialmente il secondo.
Per quanto mi riguarda, posso tributargli, ora che è morto e ha finito di nuocere, niente altro che un po’ di quella generica pietà che si riserva d’ufficio, e non senza ipocrisia, a tutti i defunti indistintamente.
Nessun cordoglio speciale insomma, solo perché era un VIP.
Anzi, trovo riprovevole il modo encomiastico ed acritico con cui il Corriere della Sera ha osannato la sua figura, tacendo del tutto il fatto che sia morto ancora giovane proprio per il tipo di cancro che viene di preferenza agli impenitenti consumatori di proteine animali.
UNA FEDINA SPIRITUALE NON PROPRIO IMMACOLATA
Il prof Cannella ci credeva nel carnelattismo. Dalla sua cattedra universitaria, dalla stampa e dal pulpito televisivo, predicava incessantemente a tutti consumare proteine animali ad oltranza.
Dopo essersi cibato in vita sua di decine di migliaia di corpi di poveri animali trucidati nel modo più atroce, è assolutamente giusto che sia ora diventato lui stesso cibo per vermi, col mio augurio che a giudicarlo nell’aldilà sia stato un Giudice Supremo Animalista, anziché il Dio dei cristiani o lo Jahvè degli ebrei, sin troppo indulgenti con lui.
L’UNIVERSITA’ ITALIANA VENDUTA ALLE INDUSTRIE NEGLI ANNI OTTANTA
Comunque sappi che nella mia quarantennale carriera di docente universitario, di colleghi tanto arroganti quanto tronfi e poco trasparenti, ne ho purtroppo avuti a bizzeffe, specie a partire dagli anni Ottanta, quando la politica si impadronì del tutto degli atenei italiani, facendovi entrare e prosperare legioni di sedicenti studiosi, scelti in realtà solo in quanto obbedientissimi agli ordini dei loro padroni occulti.
UN PARERE SU HIROMI SHINYA
Per passare ad altro, vorrei chiederti due cose:
1) Se hai già trattato da qualche parte le tesi di Hiromi Shinya (teorico dell’enzima sorgente e del ruolo decisivo della cosiddetta acqua kangen, nonché di una dieta comprendente anche un 10-15% di proteine animali).
2) Qual è esattamente la tesina con cui hai sistemato a dovere la prof Carla Favaro?
Ti saluto cordialmente con una bella immagine di mucca felice, da me fotografata qui in Austria.
Felice ovviamente finché il suo padrone la lascia vivere!
Antonio da Venezia
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RISPOSTA
UN LINGUAGGIO DIRETTO E VIVACE
Carissimo Professore, ogni volta che scrivi colpisci nel segno, usando il linguaggio giusto e diretto, senza fronzoli e circonlocuzioni, senza fare sconti e senza smussare le eventuali spigolosità.
E’ così che tutti dovrebbero esprimersi. Pane al pane e vino al vino.
Non tanto per colpire le persone vive o morte, quanto per evidenziarne gli errori marchiani e le mostruosità ideologiche che esse rappresentano o hanno rappresentato.
Usi un linguaggio estremamente educativo, non estraneo certamente alla tua lunga carriera di docente.
Chi ne ha viste di tutti i colori in campo accademico, tende a far emergere le cose come stanno, non certo ad edulcorarle.
HIROMI SHINYA? UN ESPERTO IN COSE COPIATE E SBAGLIATE.
Mi chiedi cosa ne pensi delle teorie del chirurgo giapponese Hiromi Shinya, che va di moda negli Stati Uniti.
Nessuno nega la sua esperienza, con oltre 300 mila stomaci esaminati, e la sua perspicacia intellettuale.
Ma il mondo, come ben sai, è pieno di esperti in esperienze sbagliate. Chi poi ha la ventura di avvicinarsi alla verità, come Shinya, per poi deviare da essa e trarne benefici in termini di business e di fama, diventa non più un collega di cordata, ma un pericoloso mestatore.
Per diversi aspetti, mi ricorda Pasteur, che copiava Antoine Béchamp senza capirne i concetti.
Molto più semplice smentire e sbugiardare gente come Atkins, Dukan, Montignac e lo stesso Cannella, tanto per capirci.
PER IL COLON PULITO PROPONE I LAVAGGI AL CAFFE’
Shinya scopre che un colon pulito è di basilare importanza? Bene.
Questo lo sappiamo da millenni. Lo ha detto molto meglio di lui la grande Florence Nightingale.
Il problema è che Shinya è un grande copiatore. Anziché insegnare alla gente a mangiare meglio (cosa che non produce guadagno), tira fuori gli invasivi lavaggi intestinali a base di caffè, copiando da Max Gerson.
PER GLI ENZIMI PROPONE GLI INTEGRATORI NEZYME, DA MANDARSI GIU’ CON ACQUA KANGEN
Scopre poi che gli enzimi, basilari per la vitalità dei cibi, copiando dal professor Edward Howell? Bene.
Solo che, al posto di insegnare alla gente ad alimentarsi in modo crudo e vitale (cosa che non produce guadagno), tira fuori gli integratori enzimatici prodotti dal suo socio in affari Jeffrey Noah, presidente della NeZyme Inc, maggiore produttore mondiale di queste porcherie chimiche.
Scopre che l’acqua leggera e senza minerali è ottima per la salute? Bene, ma anziché parlare dell’ottima acqua biologica contenuta nella frutta acquosa, o dell’acqua distillata, o di quella leggera di alta montagna, tira fuori l’acqua Kangen, filtrata e ozonizzata, con tanto di marchio e sempre a scopo business alimentare.
ASSOCIA I PUZZOLENTI OMEGA3 ALLA PRELIBATA FRUTTA
Scopre l’importanza della frutta? Cosa lodevole per un giapponese abituato da sempre ai distributori di succhi in lattine. Bene, sottolinea le qualità delle arance e delle mele, ma non manca di inserire nel suo menù le proteine animali, soprattutto tonno, balena e delfini, per via degli Omega3, senza dire nemmeno quanto male fa quel tipo di olio di pesce.
Scopre l’importanza della leggerezza digestiva? Bene, ma anziché distribuire al meglio i pasti fruttariani nel corso della giornata, onde evitare scarsezza calorica complessiva, propone uno stop generale alla assunzione di cibi a partire dalle 6 pomeridiane, ignorando non solo i tre cicli circadiani, ma anche le ovvie esigenze della gente.
SIAMO CADUTI MOLTO IN BASSO
Siamo dunque alla fiera delle assurdità e dell’incompetenza.
Il fatto che questi personaggi vengano presi e messi su un piedistallo dalle istituzioni e dai media, fa capire quanto in basso siamo caduti.
Quanto ai miei vivaci scambi di opinione a distanza con i proff Cannella e Favaro, gli articoli in questione sono “L’uomo della Gioconda”, del 25/4/09, e “Certezze salutistiche e Vangelo Esseno della Medicina Naturale”, del 10/8/10.
Valdo Vaccaro