LETTERA
Caro Valdo, è da poco che ti conosco e vengo alle tue conferenze con la famiglia, ultimo giorno in quel di Bergamo. Ho alcune domande che ti vorrei porgere quando sono lì, ma sei sempre circondato da decine di persone che ti cannibalizzano.
Ti elenco i miei quesiti:
1) Dove trovo lo iodio in frutta e verdura?
2) Può una dieta vegana essere di aiuto a problemi nervosi?
3) Cosa pensi della fibromialgia? Malattia neurologica du base ormonale o intossicazione pura?
4) Può una dieta vegetariana influire anche sulla mente o sulla personalità? Mi spiego meglio: può influire sulla malattia mentale?
5) Cosa ne pensi delle alghe?
6) Dove trovare le vitamine del gruppo B (a parte la B12, intendo)?
7) Perché nonostante la tua dieta perdo tanti capelli?
8) In quale cibo trovo il ferro organicato?
Per il momento bastano. Ne avevo altre ancora di domande ma non intendo infierire. Aspetto risposta e ci sentiamo alla prossima. Grazia
RISPOSTA
1) Lo iodio fruttariano sta come traccia in tutta la frutta ma, in quantitativi notevoli, si trova nell’anguria e nei meloni (0,040 mg per 100 grammi di prodotto), nei mirtilli (0,020 mg per 100 grammi), e poi nelle fragole (0,019), nelle pesche (0,016), nelle banane (0,012), nella mela (0,009), nel fico e nella susina (0,004), nelle arance (0,001). Nelle alghe ce n’è in quantitativi esagerati. Nelle verdure sta negli spinaci (0,036), negli asparagi (0,030), nelle rape (0,025), nei peperoni (0,019), nei carciofi (0,018) nelle melanzane (0,017), nella cipolla (0,014), nella lattuga (0,013, nella carota e nelle patate (0,012), nel pomodoro (0,010), nel radicchio (0,007), nei broccoli (0,003).
Il fabbisogno giornaliero per la persona adulta è di 0,15-0,30 mg).
2) Una dieta vegana crudista, abbinata a una respirazione yoga ritmata e profonda e a movimenti ritmati
del corpo, tipo camminate impegnative e prolungate, corredate da piccoli scatti a destra e a sinistra,
da saltelli, da svuotamento sbuffante dei polmoni, meglio ancora se da traspirazione e da sudore, con
doccia calda finale prima che il corpo si raffreddi, può fare miracoli.
3) La fibromialgia viene considerata dalla medicina tra le malattie autoimmuni e multifattoriali. Deriva sempre da sangue tossico e da scompensi intestinali, ma è contemporaneamente una tipica patologia
psico-somatica. Lo stress cronico fa scattare dei meccanismi infiammatori che producono sostanze acidificanti capaci di danneggiare ed alterare le diramazioni dei nervi e dei neurotrasmettitori cerebrali, compromettendone la funzionalità. Lo stress è veleno per il corpo umano e, come tutti i veleni, produce stimolazione ed accelerazione cardiaca al pari dei cibi carneo-cadaverali, del fumo, del the, delle cole e del caffè (sostanze nervine che lo stress predilige e richiede a sostegno del ritmo alterato). Fretta, paura, rumori, preoccupazioni, sbalzi climatici, vita irregolare ed ansiogena, sono tutte fonti di stress e di veleno.
Lo stato perenne di tensione impedisce di respirare, di riflettere, di fare training autogeno. Impedisce di cantare e di fischiare, di sorridere, di dormire in modo riposante e blocca persino le funzioni intestinali, causando stitichezza.
Ogni situazione che impedisca di realizzare la propria personalità, ogni gabbia familiare o sociale, ogni episodio in cui si è costretti a inghiottire un rospo e masticare amaro, ogni carenza affettiva, ogni malanimo, ogni gelosia amorosa o professionale, ogni rammarico ed ogni senso di colpa, ogni desiderio insoddisfatto o soddisfatto male, portano a stress cronico e alla sensazione di non essere realizzati, e quindi a ripercussioni sui neurotrasmettitori centrali (serotonina, dopamina e noradrenalina).
Si cura respirando bene, normalizzando i processi digestivi, sbloccando i nodi psicologici e caratteriali, riportando insomma il corpo e la psiche a una situazione di armonia e di equilibrio.
4) La dieta vegetariana può sicuramente influire in senso positivo sulla mente, sulla personalità e su
eventuali malattie mentali. Non grazie a sostanze magiche della frutta e della verdura, ma in forza
della forte azione di alleggerimento sul sistema immunitario (non più gravato da alti costi digestivi, e
quindi capace di indirizzare i suoi ordini interni con maggiore efficacia, sgravando ad esempio le
congestioni e la pressione sanguigna in zona cerebrale).
5) Cosa ne pensi delle alghe. Nella misura in cui l’uomo vive sulla terra e non sott’acqua, trova sulla terra tutto quanto gli serve per sopravvivere al meglio. Se le piante crescono nell’acqua ma prendono pure tanto sole, come ad esempio il crescione acquatico, e lo stesso riso, diventano davvero eccellenti per l’alimentazione. Le alghe non rispettano tali norme e quindi non rappresentano il massimo.
Sono in genere troppo cariche di sale e di iodio. Possono essere consumate ma con morigeratezza.
6) Le vitamine del gruppo B si trovano abbondanti nella frutta da guscio (noci, mandorle, pinoli,
noccioline, anacardi, arachidi, pistacchi, noci brasiliane e noci hawaiiane), nei semini (sesamo, lino,
girasole, papavero, canapa, zucca, quinoa) e nei cereali integrali (miglio, riso, orzo, avena, farro,
segale, mais, grano saraceno) e nei legumi.
7) La perdita dei capelli è legata spesso alla fibromialgia e quindi allo stress, all’età, ai fattori stagionali
(il fenomeno si acuisce andando verso l’inverno), a fattori ormonali (abbassamento di estrogeno e
aumento di testosterone), a fattori ambientali, a carenze del fattore vitaminico B, soprattutto B5, B1,
B2. B2, B3. Inserire nella dieta l’avocado, la frutta da guscio e i semini pestellati.
Frizioni sul cuoio capelluto con ortica e crescione freschi, in primavera, e frizioni con olio di oliva,
con cipolla e con zenzero, possono avere degli effetti coadiuvanti.
Evitare l’uso eccessivo di shampoo e di saponi e preferire la pulizia accurata e prolungata con la sola
acqua.
8) Il ferro organicato si trova abbondante in natura in tutte le foglie verdi, ma in particolare si trova nel riso integrale (tenuto prima in ammollo e poi cotto il meno possibile), nel germe di grano, nei semi di zucca (11,2 mg per 100 grammi), nei semi di girasole, nelle lenticchie, nel miglio, nei datteri, nelle castagne (meglio le caldarroste), nei kaki.
Vietato però rincorrere il ferro. Anche nelle anemie la gente è carica di ferro che non riesce però ad assimilare. A volte mancano i minerali di traccia, e scatta la legge del minimo di Liebig. Evitare piuttosto i cibi che contrastano col ferro, tipo i latticini, il fumo, le aspirine, i farmaci, il caffè, ecc.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo