QUINDICI ANNI DI RETTOCOLITE ULCEROSA E DI INUTILE CORTISONE

LETTERA

 

Ho scoperto un mondo a me sconosciuto

Buongiorno Valdo, mi chiamo Gianpaolo, ho 33 anni e da 15 soffro di rettocolite ulcerosa.

In 15 anni si sono alternati periodi di remissione e di recidive più o meno gravi, sempre curate con diversi farmaci e con cortisonici.

Il mese scorso, grazie alla lettura del libro di Allen Carr, ho smesso di fumare, ed ecco che, come premio, mi sono beccato la recidiva più forte della mia vita.

In attesa di una visita specialistica, ho cercato notizie su internet, e mi sono imbattuto nel suo blog, scoprendo un mondo nuovo a me sconosciuto.

Ho già fatto un minidigiuno di 24 ore, e già mi pare di sentirmi meglio

Ho subito trovato interessante la recente tesina Rettocolite ulcerosa e rivoluzione bircheriana, del 15/6, riguardante la mia malattia, e di conseguenza ho fatto un mini-digiuno di 24 ore, per cui mi sto nutrendo solo di frutta fresca e secca, e di verdure crude.

Ovviamente sto facendo le cose un po’ a caso, in attesa di trovare il suo libro.

Devo però dire che nel frattempo mi sembra che le emorragie stiano già di molto diminuendo.

Informazioni nutrizionistiche altalenanti e contradditorie

Nella mia ricerca su internet ho appreso dell’esistenza di tante discipline nutrizioniste e la cosa mi ha sconcertato.

Pensavo che il nutrizionismo fosse trattato così come la medicina, con metodo scientifico, e quindi senza dover barcamenarsi tra molte interpretazioni.

E invece scopro che il latte un giorno fa bene e il giorno dopo è un veleno, e la stessa cosa per i cereali, il pesce e altre cose ancora.

Non sarebbe meglio stare nel vago ed essere meno assolutisti?

Ne deduco che di dimostrato non ci sia ancora nulla e che tutte le discipline siano ancora ben lungi dalla verità. A questo punto, non sarebbe più corretto essere meno assolutisti nelle proprie convinzioni?

Mi spiego meglio.

L’obiettivo finale è la salute delle persone, e non la vittoria dialettica di na disciplina rispetto a un’altra.

Nessuna teoria è dimostrabile, visto che ci sono le smentite degli oppositori

Visto che nessuna teoria è al momento dimostrabile, direi che a una persona comune come me, che non ha una laurea in medicina, è molto più utile un resoconto reale delle esperienze personali degli altri pazienti, piuttosto che una serie di argomentazioni scientifiche, che tra l’altro vengono di volta in volta smentite dagli oppositori.

Non mi interessano etichette, voglio solo stare bene

In poche parole, cosa devo mangiare per stare bene?

Se ogni tanto mi faccio una patata lessa o un po’ d’orzo bollito, che mi succede?

Per me l’importante è vivere bene e in salute, e non mi interessa catalogarmi come vegano, crudista o fruttariano, e penso che come me la pensino in tanti.

Leggendo nei forum mi sembra che spesso le persone tendano a tralasciare gli effetti negativi delle nuove diete, bollandoli come effetti da disintossicazione, e questo mi confonde ancora di più.

Magari le risposte sono tutte nel suo libro. In tal caso chiedo scusa.

La ringrazio e cordialmente la saluto, complimentandomi per la sua attività.

Giampaolo T.

RISPOSTA

 

C’è in te qualche crespa da chiarire

 

Ciao Gianpaolo, prendo nota che hai perso non 15 mesi ma 15 anni a curarti un problema coi farmaci, senza venire a capo, e che ciononostante parli della medicina come di una teoria scientifica e non come di ciarlataneria sanitaria.

Prendo pure nota che, nonostante tutte le considerazioni che hai fatto, e nonostante il piglio polemico, sei partito lancia in resta per un semi-digiuno di 24 ore.

Devi leggere più tesine per farti una cultura igienistica

Aggiungo che se leggi  più a fondo i miei lavori troverai quella coerenza e quella linearità che non hai trovato e che non potrai facilmente trovare altrove.

Non ripeterò qui le mie proposte nutritive e terapeutiche che già hai trovato sulla tesina che citi, ma ti invito a leggere anche le due tesine odierne dal titolo Il recupero da mutilazioni immunitarie, e Il duro sapore della terrina, entrambe riguardanti casi di rettocolite ulcerosa.

I limiti delle tribune pubbliche e dei forum

Non ho nulla contro i dibattiti o i forum, ma è scontato che essi abbiano i limiti tipici di tutte le tribune pubbliche e dei bar, dove ogni nuovo avventore arriva con sue nuove idee in netto contrasto con quelle precedenti.

Insomma le tavole rotonde del tutto e del contrario di tutto.

Onestamente preferisco avere a che fare con scuole di pensiero riconoscibili e basate su un minimo di coerenza ideologica, un minimo di storia e un minimo di regole interpretative.

Una grande scuola che parte dai primordi della civiltà umana

L’igienismo non è in ogni caso una delle 50 o più teorie terapeutiche o nutrizionistiche in circolazione, e ancor meno è una serie di diete in concorrenza con le varie diete mediterranee, a punti, a zona, a gruppi sanguigni o a balle varie.

L’igienismo è una grande scuola che parte dai primordi della civiltà e coinvolge gente come Pitagora, Ippocrate, Asclepiade, Galeno, la Scuola Medica Salernitana, Leonardo Da Vinci, e tutti i grandi nomi dell’igienismo tedesco, svizzero e americano, includendo Kuhne, Ehret, Bircher-Benner e Shelton.

Troverai queste cose sul mio nuovo volume Storia dell’Igienismo Naturale, a partire da ottobre.

Le teorie igienistiche resistono alla corrosione del tempo

Dici che le teorie vengono smentite. Non mi risulta che l’igienismo soffra spesso di tali disgrazie.

Nostro padre Pitagora predicava diete basso-proteiche e oggi, 2600 anni dopo, riconosciamo che era nel giusto.

Nostro zio Ippocrate reclamava come la Natura fosse la sovrana medicatrice dei mali, e non i medici o i farmaci, e oggi, 2400 anni dopo, gli diamo ragione.

Nostro fratello Leonardo ammoniva di imparare non a curarsi ma a mantenere la propria salute, e oggi, 500 anni dopo, cnfermiamo in pieno le sue intuizioni.

Le clamorose e tragiche cantonate del ciarpame sanitario mondiale

I nostri amici igienisti americani avvertivano che 11-25 grammi di proteine al giorno sono la quota ideale per soddisfare ogni nostro fabbisogno proteico, e oggi, 150 anni dopo, gli stiamo dando incredibilmente ragione.

Questo in barba  alle pazzoidi piramidi alimentari mediche della FDA, adottate da tutte le Asl, Usl, centri sanitari, cliniche ed ospedali, blateranti oltre 300 grammi di proteine al giorno negli anni ‘70,

250 g negli anni ‘80, 200 g negli anni ’90, 150 g nel 2000, 75 g nel 2005, e in calo verso i 35 g oggi come oggi, avendo scoperto che con oltre 30 g/giorno il corpo va in acidificazione.

Questo in barba agli altri terribili e tragici strafalcioni sulla vitamina B12, sopravalutata, e sulla

vitamina C sottovalutata di 6-7 volte, nelle quote della filo-casara e filo-macellara FDA.

La fruttarianeità umana  non è una etichetta esteriore ma una situazione strutturale e biochimica

L’igienismo ha riscontrato che il sangue umano è alcalino, dunque fruttariano, e nessuno può contestarlo.

L’igienismo ha notato che le mascelle umane non sono fisse ma mobili, dunque granivore, e nessuno può contestarlo.

L’igienismo ha scoperto che lo stomaco umano è ipocloridrico, dunque fruttariano, e nessuno può comntestarlo.

L’igienismo ha insegnato che l’intestino umano è oblungo, complicato e spugnoso, dunque fruttariano (non tozzo, corto e liscio), e nessuno può contestarlo.

Altri inequivocabili segnali di condizione vegana

L’igienismo ha rilevato che nei liquidi organici umani manca l’enzima uricasi per demolire l’acido urico, altro segno inequivocabile di fruttarianeità.

L’igienismo ha evidenziato che il sistema immunitario umano fa scattare la leucocitosi ad ogni pasto carneo, ennesimo segnale di fruttarianeità.

L’igienismo ha condiviso la legge del minimo di Liebig, per cui le sostanze si aggregano in sinergia minimale e che dunque tutte le supplementazioni vitaminico-minerali provocano danni e pericoli.

L’igienismo ha inteso, al di là delle facili apparenze, le enormi differenze tra zucchero industriale e zucchero della frutta, tra vitamine sintetiche e vitamine naturali, tra minerali inorganici e mineali organicati, tra cibo crudo e cibo cotto, tra tumore e cancro, tra giusto e sbagliato.

Noi giochiamo a carte chiare e a carte scoperte

Porta pure, caro Gianpaolo, questi dati a ciascuna delle scuole diverse dalla nostra, e chiedi una contestazione, non con argomenti da latrina pubblica o da Bar Sport, ma con intenti e dati scientifici.

Mi pare di averti detto tutto quello che mi premeva.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo