Ricerca Usa: le sigarette elettroniche possono danneggiare il DNA

Secondo quanto emerge da test della New York University resi pubblici sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze le sigarette elettroniche possono danneggiare il Dna e possono altresì esporre a malattie cardiovascolari e ad alcuni tipi di tumore.
Il dibattito che ormai da tempo divide la comunità scientifica è in continua evoluzione e gli esiti sono sempre più spesso contraddittori.

Nonostante le sigarette elettroniche, sia dimostrato, che producano una quantità di sostanze cancerogene sostanzialmente inferiore rispetto alle sigarette tradizionali, non pochi studi hanno messo in guardia i consumatori sui molteplici rischi a cui espongono la propria salute.
Attraverso una sperimentazione sui topi è emerso che il fumo delle sigarette elettroniche sia in grado di mutare le cellule di cuore polmoni e vescica.

Pertanto, come a più passi dimostrano questo e altri studi paralleli, fumare sigarette elettroniche espone chi le usa come alternativa alle “bionde” tradizionali, anche se in proporzioni inferiori, circa il 95% di probabilità in meno, agli stessi marcatori di rischio.
Tuttavia altrettanti studi, come ad esempio quello condotto dall’Università di Catania, lo scorso giugno, conducono ad esiti diametralmente opposti secondo i quali i rischi per la salute sarebbero pari a zero.
Tale discrepanza tra gli esiti delle ricerche adottate in tutto il mondo sui rischi dello “svapo” dimostra come il dibattito sia ancora ad una fase iniziale ma conferma ancora una volta che non fumare affatto sia il miglior modo di tener lontane patologie connesse a questa cattiva abitudine.