LETTERA
UNA TESINA SUI TURBINATI
Gentile dr Valdo, dalla mia esperienza personale mi ero fatto l’idea che l’ipertrofia dei turbinati
fosse una conseguenza della rinite su base allergica, anche perché risposte adeguate dai medici e dagli specialisti non ne ho mai avute, se non che occorre usare lo spray, gli antistaminici e l’intervento chirurgico.
Mi sono però accorto che tale patologia è presente anche in persone che non soffrono di allergie, riniti e sinusiti, e che quindi non è necessariamente conseguenza del raffreddore.
Può cortesemente scrivere una tesina sui turbinati? La ringrazio. Cordiali saluti.
Targa
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RISPOSTA
UN PICCOLO IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO ARIA
Ciao Targa, i turbinati sono 3 formazioni ossee situate all’interno del naso, rivestite da mucosa di tipo spugnoso e diffusamente vascolarizzata. I turbinati fanno pensare un po’ agli impianti di condizionamento aria.
La loro funzione è infatti quella di condizionare, cioè filtrare, umidificare e riscaldare l’aria inspirata.
La componente mucosa dei turbinati inferiori va incontro spesso a cambiamenti temporanei di dimensioni, al pari di una spugna. Spugna che ha lo scopo di regolare il flusso aereo all’interno del naso in funzione delle condizioni fisiche del corpo.
UNA OSTRUZIONE NASALE CHIAMATA RINITE
Quando l’aumento di volume dei turbinati inferiori diventa costante nel tempo per diverse cause individuali (stitichezza cronica, sangue denso, allergie, variazioni ormonali, uso di spray anti- congestionanti, uso di farmaci, di antidepressivi in particolare), o per motivi ambientali (variazioni rapide di temperatura e di umidità, gas irritanti presenti nell’aria) si determina il fastidioso quadro clinico di una ostruzione nasale chiamata rinite (infiammazione delle cavità nasali).
Infiammazione che, trascurata, può diventare ipertrofica ed irreversibile, e prende il nome di rinite cronica ipertrofica, o ipertrofia dei turbinati.
RAFFREDDORE E INDIGESTIONE VANNO A BRACCETTO
Il fastidioso fenomeno si accentua durante le ore notturne, in quanto la posizione sdraiata favorisce una ulteriore congestione dei turbinati, e può accompagnarsi ad altri sintomi come rinorrea (naso che cola), starnutazione, prurito nasale, iposmia (diminuzione olfatto), cefalea, apnee notturne, respirazione irregolare, non escluso il russare).
Raffreddore secco o umido, rinite conclamata o nascosta, tutte le infiammazioni della mucosa turbinale, sono invariabilmente legate alla digestione e alla stitichezza.
Raffreddore o rinite e indigestione sono cose inseparabili, scrive Lezaeta.
DAGLI SPRAY NASALI AI LASER, UN ERRORE GRAVE DOPO L’ALTRO
Ignorando questa semplice equazione, i medici rimangono costantemente fuori rotta e non sanno cosa proporre. Sono i primi a rifugiarsi nelle sostanze antinfiammatorie da spruzzare e sono i primi a condannare gli effetti perversi degli spray nasali stessi.
Alla fine cadono invariabilmente nella riduzione dei turbinati mediante intervento laser, visto come sola e unica soluzione, priva, almeno secondo loro, di effetti collaterali.
Le cause originarie dell’ipertrofia non vanno collegate al raffreddore in sé ma all’acidificazione generale del corpo, alle cause dell’indebolimento, della devitalizzazione, dello stato infiammatorio generale che si trasmette ai vari punti deboli del corpo, e in questo caso all’apparato respiratorio nasale, che tende a rivestirsi di muco colloso e indurito.
L’ORMAI MITICA INCAPACITA’ MEDICA DI RISOLVERE IL RAFFREDDORE
L’incapacità di risolvere non solo il cancro, la cardiopatia e tutto il resto, ma persino il comunissimo raffreddore, è diventata amara battuta umoristica persino tra gli stessi medici, combattuti tra le vane cure antibiotiche e antivirali e i prodotti sopra citati. La contagiosità del raffreddore si è rivelata un bluff, visto che si risolve banalmente al pari di ogni influenza, con 3 giorni a letto e 6 bottiglie d’acqua da bere. Volendo poi ricorrere all’erboristeria, giova per un minuto in un quarto d’acqua un cucchiaio di fiori di sambuco, uno di fiori di tiglio e uno di fiori di calendula, da bersi caldo e addolcito con miele prima di coricarsi.
Buono anche l’infuso di foglie di amaranto (la pianta dello psillo), 30-40 gr da bollire nel vino e filtrare, da consumarsi poi a bicchierini a digiuno. Anche il succo di cipolla porta a un miglioramento dello stato infiammatorio.
L’IPERTROFIA AI TURBINATI E’ TOTALMENTE SCONOSCIUTA PRESSO I VEGANI CRUDISTI
L’ipertrofia ai turbinati si combatte e si vince in ogni caso fluidificando il sangue e distribuendo meglio la circolazione, mediante digestioni leggere e fredde, digestioni prive di leucocitosi e di surriscaldamento intestinale.
E’ rarissimo trovare questo tipo di patologie tra i vegani crudisti. Sia a scopo preventivo, che in eventuale funzione terapeutica, una dieta ad alta percentuale di acqua biologica (frutta e centrifugati di tuberi) impedisce alla rinite cronica e all’ipertrofia turbinale di entrare nella nostra vita in modo cronico ed irreversibile.
Valdo Vaccaro (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)