LETTERA
I brevi digiuni accoppiati a dieta fruttariana non fanno solo dimagrire senza danni, ma risolvono molte malattie e ci liberano per sempre dalla schiavitù farmacologica
Caro Valdo, ti ringrazio per le parole di incoraggiamento e per la spinta decisiva che le tue pubblicazioni mi hanno dato, sia per il mio programma di cura del sovrappeso che per l’inserimento in esso di una specifica alternanza di cicli fruttariani e brevi digiuni. Alternanza che sta dando risultati sorprendenti non solo per il dimagrimento naturale, ma anche per la soluzione di disfunzioni metaboliche ritenute a torto una condanna a vita, da scontare con dosi quotidiane di farmaci sballanti e dopanti.
Aggiornamento sul nodulo al seno
Il caso della ragazza di Manila è una dimostrazione evidente che non siamo noi a curare o a compiere efficaci atti medici, ma è il nostro corpo a possedere il segreto della guarigione, se solo gliene diamo l’opportunità.
Su questo caso devo segnalare uno sviluppo temporaneamente negativo per la persona interessata, ma che conferma ancora di più l’esattezza dell’approccio igienista-sheltoniano al problema.
Riformazione del nodulo, perché la ragazza aveva ripreso a frequentare KFC e McDonald’s
Il nodulo, sia pure in dimensioni ridotte, si è ora riformato dopo un mese e mezzo nel quale la fanciulla filippina, come mi ha candidamente confessato al telefono, era tornata in pieno alle sue antiche frequentazioni di McDonald’s, KFC, Jollibee e compagnia bella che, come tu sai bene, sono diventate lo standard alimentare in quella parte del mondo, per quanto beneficiata da una natura generosissima che fornisce cibo vero e sano 365 giorni l’anno.
Il fatto che la patologia sia ricomparsa a seguito del ripristino traumatico delle precedenti abitudini sta a sgradevole ma indiscutibile controprova che si è in presenza di un life-style disease.
La ragazza, tra lacrime e singhiozzi, sta riprendendo il ciclo fruttariano di quattro settimane, e stavolta sembra aver compreso l’importanza di un cambiamento radicale e definitivo dello stile di vita.
Ti manterrò informato.
Autoguarigione cataratta
Nel febbraio 2009 sono stato sottoposto a intervento di facoemulsificazione del cristallino al mio occhio destro, presso l’Asian Hospital di Alabang-Manila, struttura sanitaria di alto livello.
Il giovane oculista che mi aveva seguito ed operato, l’ottimo dottor Santos, bravo quanto modesto nei suoi onorari, mi preannunciò che anche l’occhio sinistro avrebbe dovuto essere operato entro pochi mesi.
In effetti la vista andava sfocandosi progressivamente e la differenza di visus con l’occhio felicemente operato si faceva sempre più evidente.
Esperimento personale col glutatione e la vitamina C sintetica (non ero ancora stato folgorato dall’igienismo)
Qiualche mese dopo, studiando gli effetti del glutatione Redox (associato alla vitamina C9 nella rigenerazione delle membrane cellulari) e il suo ruolo nella riduzione dei radicali liberi, e nel ristabilire l’omeostasi cellulare, decisi di farmi da solo un ciclo di endovene così articolato:
- – Prima settimana: una endovena al giorno di 600 mg di glutatione associato a 750 mg di vitamina C iniettabile
- – Seconda settimana: idem a giorni alterni
- – Terza settimana e oltre: un’endovena ogni sette giorni
Come puoi intendere, eravamo in tempi antecedenti la folgorazione sulla via di Damasco.
Arance, limoni, fragole e kiwi, tutti promossi sul campo a pieni voti
Bene, dopo appena un mese, la vista dell’occhio sinistro era migliorata nettamente.
Ti farà piacere sapere che il miglioramento è continuato sino alla remissione completa, soprattutto quando ho sostituito il prodotto di sintesi con un surplus quotidiano di vitamina C naturale (stimolatrice ideale del glutatione endogeno), consistente di arance, fragole, kiwi e succo di limone fresco.
Possibilità di guarire anche l’incurabile maculopatia?
La medicina non può ignorare tutto questo!
A questo punto mi domando:
- 1) Anche in un concetto allopatico esiste una terapia alternativa all’intervento di facoemulsificazione e sostituzione del cristallino con costi bassissimi (le mie endovene sono costate una trentina di Euro).
- 2) Il risultato è addirittura migliorato, consolidandosi con una semplice e gratuita ed appropriata scelta nutrizionale.
- 3) Sono quasi certo che le stesse scelte alimentari (sovradosaggio di vitamina C naturale e stimolazione del glutatione endogeno) possano risolvere un’altra importante problematica oculistica ritenuta incurabile, cioè la maculopatia.
In questo caso penso che un ruolo fondamentale possano averlo anche gli oli naturali di oliva e di semi di lino.
Com’è possibile che tutto ciò sia totalmente ignorato dalla pratica medica corrente?
Riccardo Giuliana
RISPOSTA
Le tecniche sheltoniane e quelle bircheriane dimostrano come l’apertura mentale e il coraggio terapeutico paghino.
Ciao Riccardo, fai bene a sperimentare in continuazione e a mettere in pratica le tecniche sheltoniane, che da noi sembrano qualcosa di strano e di alieno, mentre hanno prodotto risultati incredibili ed eclatanti per decine di anni in America e non solo.
Devi poi sapere che il grande medico zurighese Max Bircher-Benner, nel 1911, si trovò di fronte a un uomo disperato con una gamba nera ormai avviata alla cancrena.
Gli avevano già fissato l’appuntamento in ospedale per amputargli l’intero arto destro.
La strabiliante formula vincente sulla cancrena, da parte del dr Bircher
Il dr Bircher si commosse alle lacrime del giovane, di fronte al dramma di essere piazzato su una sedia a rotelle per il resto della sua vita. Lo prese in cura e stabilì delle regole draconiane:
- 1) Niente alcol, perché indurisce i tessuti dei vasi sanguigni
- 2) Niente carni di alcun tipo perché intossicano e ingrassano il sangue, ma solo frutta e vegetali, principalmente crudi
- 3) Esercizi ginnici giornalieri per stimolare la circolazione
- 4) Idroterapia con alternanza di docce calde e fredde, per ripristinare l’elasticità di vene e arterie
Il trattamento durò esattamente un anno.
Si gridò al miracolo e l’uomo, dopo aver baciato mani e piedi al medico zurighese, mantenne felice la sua gamba finché visse (da The Bircher-Benner Health Guide, di Ruth Kunz-Bircher, Woodbridge Press-SantaBarbara-California).
Questo a dimostrazione che nulla è impossibile ed inguaribile, quando si crede fermamente nelle risorse celate all’interno di noi stessi.
Digiuno e frutta alternati si confermano panacea vera e straordinaria non solo per dimagrire, ma per risolvere tutte le malattie che ci affliggono
Trovo importantissima la considerazione che il digiuno, più la frutta in alternanza sistematica, siano una panacea generale per tutte le malattie.
La cosa ovviamente non mi sorprende, altrimenti non sarei quello che sono e non farei quello che faccio.
Però è giusto evidenziarlo e ripeterlo, farlo entrare nella mente della gente, e possibilmente anche in quella degli stessi medici, almeno di quelli meno recalcitranti, più attenti alla verità qualunque essa sia, e non solo ai propri dogmi di comodo e convenienza.
Il digiuno e la frutta fanno ridiventare la gente bambina, cioè più reattiva ai veleni, e dunque più forte e resistente alle ingiurie dei mali
La ragazzina di Manila è stata prontamente punita, e non poteva essere altrimenti.
Quando uno esce da un periodo di purificazione intensiva del sangue, come nel caso suo, si ritrova ad essere doppiamente sensibile e reattiva nei riguardi dei veleni esterni, ed anche più delicata e vulnerabile ovviamente.
Ora avrà sicuramente imparato la lezione.
I fast food odierni sono perfetta anticamera dei reparti ospedalieri
Il digiuno e la frutta ritrasformano la gente, la rendono più pura.
Assolutamente vietato riprendere le vecchie abitudini, bere, fumare, prendere farmaci, andare alla ricerca di cadaverina nei vari fast food, tanto accoglienti, puliti e simpatici in apparenza, quanto lugubri, sporchi e cimiteriali nei contenuti concreti.
Frutta e farmaci sono decisamente incompatibili
Occorre dirlo con chiarezza alla gente.
Diventare igienisti non è una moda di comodo, ma una scelta decisa e netta di campo.
Si tratta di scartare molte cose e di abbracciarne poche altre.
Trattasi di una scelta per la vita, e di un salto di qualità.
E’ la decisione di stare sani e puliti per sempre, non per una settimana o un mese.
Carne e farmaco rappresentano una specie di associazione a delinquere, salutisticamente parlando
Se uno fa questo tipo di ragionamento, e punta a smaltire la pancetta in vista della vacanza al mare, è meglio forse che rimandi il passaggio del Rubicone a quando sarà più maturo per farlo.
Montignac, Lemme, Albanesi e tanti altri, hanno soluzioni semplici e sbrigative per dimagrire, senza nemmeno rinunciare al fumo, al caffè e alla bistecca.
Nella nostra sponda igienistica, qualche compromesso ha senso, ma solo a condizione di voler crescere nella direzione giusta. Non si possono affiancare farmaco e frutta.
Quando la frutta ti ripulisce per bene, il farmaco finisce per danneggiarti ancora più a fondo.
Il veleno farmacologico va molto più d’accordo con la sua amica giurata carne, che è dopante, velenosa e intasante quanto lui, per cui c’è una specie di allineamento e di compatibilità, una specie di sinergia a perdere, una specie di associazione a delinquere tra i due.
Qualcuno si farà certamente vivo su cataratta e maculopatia
Interessanti infine le tue considerazioni sulla cataratta e la maculopatia, trattandosi di patologie diffuse quasi quanto l’influenza.
Ci sono pure degli amici oculisti che mi seguono.
Chissà che non ci sia qualche commento da parte loro.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo