Mi hai dato una mano a capire
Caro Valdo, innanzitutto grazie infinite per ciò che scrivi e divulghi con trasparenza, coraggio e simpatia. Grazie dal più profondo del cuore.
Diverse delle cose che tu affermi le conoscevo, soprattutto dopo aver letto Ehret e altri testi di igienismo.
Ma la tua chiarezza e la tua semplicità, accompagnate da profondità e competenza, mi hanno chiarito il pensiero.
Da qualche mese ho una dieta da premium, stile attrici di Hollywood
Ho quasi 45 anni e sono vegan e tendente al crudismo da circa 3.
Il grande passo l’ho fatto solo qualche mese fa. Ora mangio crudo al 95% lasciando il resto a verdure cotte al vapore, a una modesta quota di cereali senza glutine (come miglio, quinoa, grano saraceno) cucinati con poca acqua e conditi a crudo, generalmente a ora di pranzo.
Per il resto consumo ogni possibile verdura cruda, frutti freschi, semi oleosi, frutta secca o essicata, germogli di lenticchie, di alfa-alfa, di cereali.
Mi faccio anche dei centrifugati freschi di prodotti naturali e crudi offerti da madre natura, e sento che, piano-piano, sto rinascendo a nuova vita.
Mi sono letteralmente salvata da un disastro
Non esagero nel dire che questo modo saggio di alimentarmi mi ha salvata da un disastro fisiologico cui stando andando incontro in modo inesorabile, a causa di miei precedenti errori alimentari.
Ho trattato selvaggiamente male il mio corpo nell’arco della mia vita, per colpa di alcuni medici che mi hanno imbottita di farmaci sin da neonata, nel tentativo assurdo di guarirmi dalle cosiddette malattie.
Gastroenterite acuta a un anno, broncopolmonite a 3, problemi alla milza e forse tubercolosi a 4, tonsillectomia a 5. Febbri a 40 e tonsille purulente da far paura, e altre storie simili, trascinandomi dietro pure una enuresi notturna fino all’età di 18 anni.
Diciamo pure che, da bambina e da adolescente, ho trascorso più tempo da ammalata che sana.
Un’infanzia difficile, pesante e triste.
Ho conosciuto ogni meandro della disperazione
A 15 anni i miei denti cadevano a pezzi e avevo una forte miopia (13 diottrie).
Anemia e fragilità capillare, erano cose normali. Le influenze ad ogni stagione fredda ripiombavano al ritmo di 5 o 6 per ciascun inverno, con febbre altissima, e duravano dalla settimana all’intero mese, con postumi tipo debolezza e tosse canina.
Ho vissuto infiammata dalla testa ai piedi, con ascessi ai denti, infezioni ai genitali e candida vaginale resistente a qualsiasi tipo di cura, gengiviti, ascessi perianali, pancia perennemente gonfia, depressione e bulimia.
Sensi di colpa e bisogno di auto-castigarmi erano fortissimi.
Esageravo così nell’attività fisica e coi purganti, dopo essermi ingozzata di cibo a più non posso, oppure mi punivo in altri modi.
Forse volevo morire. Ho conosciuto ogni nota ed ogni meandro della disperazione.
Mi hanno tenuta a galla tre giubbini di salvataggio
Fortunatamente c’è stata in me costante una specie di giubbino di salvataggio che, nonostante i disastri di cui sopra, mi ha tenuta in qualche modo a galla.
E si tratta della mia adorazione per frutta e verdura. Il problema è che li mangiavo divorando nel contempo altri cibi, tipo latticini e cereali raffinati, dolci di ogni tipo e tanto pesce.
La carne rossa non mi andava, ma i miei mi costringevano come cura anti-anemica.
Un secondo giubbino è stato quello di aver iniziato a fare yoga a 20 anni, smettendo di curarmi con medicine chimiche e ricorrendo a rimedi erboristici, ayurvedici ed omeopatici.
Un terzo giubbino poi, quello di non aver mai fumato, bevuto alcol o fatto ricorso alla droga (a parte i farmaci e gli integratori).
Cosa sbaglio? Perché tutta questa sofferenza? Questo e altro mi andavo chiedendo.
Avevo una voglia enorme di capire il perché di tutto questo dolore, di questa impossibilità di star bene.
Quante volte ho pianto, chiedendomi perché non potevo vivere normalmente come i miei coetanei, tutti apparentemente sani e senza problemi.
C’erano domande che mi ponevo in continuazione.
Cosa sbaglio?
Cosa ho fatto di male per soffrire così?
Cosa c’è che non so e che potrebbe restituirmi la salute e la gioia di vivere?
Tutto questo inferno è passato non appena ho cambiato modo di alimentarmi
Negli ultimi anni, prima di cambiare radicalmente alimentazione, avevo cominciato ad avere altri sintomi preoccupanti, come pessima digestione con dolori e crampi allo stomaco e al ventre, caduta di capelli, formicolii alle mani, capogiri, forte ansia, ulteriori cali della vista, sovrappeso, scarsa memoria, dolori alle articolazioni.
E mi fermo qui, altrimenti facciamo notte.
Perché ti ho fatto mai questo elenco dettagliato e che sembra una Waterloo della salute umana?
L’ho fatto per testimoniare ai tuoi lettori che la maggior parte di quei sintomi sono scomparsi immediatamente da quando ho cambiato il mio modo di alimentarmi.
Qualche difficoltà nel tentare una completa purificazione
Purtroppo, ancora oggi, non riesco a fare un digiuno completo. Ho timore di esagerare.
Mi fermo a una giornata senza cibo perché i sintomi eliminatori sono forti ed intensi, anche se minori di quelli che provavo un tempo.
Di sicuro ho ancora all’interno dei depositi di materiali proibiti, tossici e non biodegradabili, con metalli pesanti da smaltire, derivanti da amalgame dentarie e dai tanti vaccini che mi sono stati imposti mentre piangevo come una fontana, perché non li volevo nel modo più assoluto.
Quali possibilità ha un corpo menomato?
Non sono ancora al meglio. Ma oggi sono rasserenata, felice e fiduciosa, perché i risultati che ho avuto dopo la mia rivoluzione alimentare sono semplicemente miracolosi, considerata la situazione in cui mi trovavo. E ora vengo a qualche domanda.
Se il corpo fisico ha subito menomazioni, tipo caduta denti, deterioramento vista, incanutimento e caduta capelli, cartilagini consumate o cose del genere, quali possibilità ha l’organismo, messo nelle condizioni migliori, di autogenerarsi in maniera significativa, o di guarire completamente?
Fino a che punto, una che è partita tardi come me, può ricostruirsi?
E’ vero, esistono dentisti, protesi, occhiali, esercizi del dr Bates, interventi chirurgici.
Ma per la medicina ufficiale non ci sono speranze nel caso di danni permanenti.
Tu, ed anche altri, avete avuto la fortuna di alimentarvi saggiamente già da ragazzi, e quindi di preservarvi e di scongiurare i maggiori problemi.
Ma, chi come me ha iniziato un percorso virtuoso in età matura, può ricostruirsi? E fino a quale punto?
C’è la possibilità di un recupero integrale?
O dobbiamo accontentarci di vivere decentemente, con tutte le belle protesine messe al punto giusto, al fine di evitare guai peggiori? Esiste una casistica in merito?
Il rammarico di non averlo saputo prima
Tante volte mi dico: Se l’avessi saputo prima, quanta sofferenza mi sarei risparmiata!
Per questo motivo, cerco di parlarne con altre persone, almeno con quelle che dimostrano un minimo di apertura mentale.
C’è un drammatico bisogno di informazione a questo mondo.
Non di informazione televisiva, inutile, falsa, fasulla e deviante. Ma di informazione vera e genuina.
Quanta sofferenza anche nella mia famiglia.
Quante morti in età precoce, per malattie che si potevano evitare conoscendo i principi basilari dell’igienismo. Ma è inutile guardare indietro.
Voglio dare il mio contributo alla conoscenza
Non sono una dottoressa in medicina, ma mi è gradito dare il mio contributo alla conoscenza.
Mi preme che la mia sofferenza sia almeno servita a qualcosa.
Desidero che la mia storia sia divulgata, studiata e discussa. Nessun medico mi ha voluto ascoltare.
Voglio dare il mio contributo affinché l’ignoranza possa essere sradicata e debellata per sempre dalle nostre vite.
Grazie. Donatella
Grazie Donatella, a nome anche dei lettori, per questa preziosa ed impietosa testimonianza
Grazie a te Donatella. Ti sei raccontata in modo addirittura impietoso.
Ma la tua lettera è davvero un documento fondamentale che circolerà e farà parlare di sé.
Hai tracciato l’inferno vivente del vivere insano, del vivere non da esseri liberi ma da prede della macchina chimico-farmacologica-vaccinatoria.
Questa è autentica letteratura scientifica esposta senza veli in prima persona.
Hai saputo resistere con stoica tenacia ad imponenti difficoltà
Non ho molti commenti da fare, se non quello di complimentarmi con te, per aver resistito in modo eroico a delle avversità imponenti.
La tua non è solo testimonianza di quanto profonda e disperante possa essere la sofferenza umana, ma anche di quanta tempra e di quanta tenacia difensiva una persona possa sviluppare nel resistere all’offensiva catastrofica del male.
Una storia patologica intensa e fuori dall’ordinario
Per quanto concerne le tue domande sulla possibilità di recuperare, non esistono ovviamente statistiche.
E’ accertato però che, quanto ci succede nei primi anni di vita, ce lo trasciniamo un po’ dietro, ne veniamo segnati e condizionati.
Questo non significa però disperare e demordere.
Al contrario.
Tu stessa stai dando una formidabile lezione igienistica al mondo intero.
Non ho letto in alcun libro di Tilden o di Shelton una storia così intensa e sofferta come la tua.
Le hai davvero passate tutte.
Con la motivazione si riesce a smuovere le montagne
Posso dirti che casi di miracolose rigenerazioni, con ricrescita di denti e capelli in tarda età, se pur non frequenti, esistono nella letteratura medico-igienistica.
Il motto Finché c’è vita c’è speranza non va messo nel dimenticatoio.
Tutto dipende poi dal capitale enzimatico, dal livelo di energia interna che il nostro sistema immunitario ha a disposizione per tentare grandi opere di rigenerazione spontanea.
Il motore che manda avanti ogni cosa è quello della motivazione.
Se uno è sorretto da buoni principi, riesce a smuovere le montagne.
Occorre andare oltre la dimensione terrena dell’eterico-astrale-mentale
Occorre sempre però interpretare la vita in modo corretto.
Se uno pensa in termini esclusivamente materiali, senza coinvolgere etica, pensiero, coscienza, vite passate e vite future, vita tra la morte e la nuova nascita, per dirla coi teosofi e gli spiritualisti, con Rudolf Steiner e Arthur Powell, non cava un ragno dal buco, non va molto lontano.
Il nostri corpi eterico, astrale e mentale esistono per una sola incarnazione, vale a dire sono eminentemente mortali.
Il corpo causale, detto anima, ci accompagna durante il nostro percorso evolutivo
Il corpo causale invece persiste per tutta l’evoluzione dell’uomo, attraverso molte incarnazioni, ed è quindi quasi immortale, quasi di stirpe divina.
Come diceva Platone, l’anima è un capitale spirituale che passa attraverso una pluralità di corpi, arricchendosi ed evolvendo.
Quello che di buono e di giusto facciamo, lo dobbiamo fare in funzione di lungo periodo, in funzione karmatica e non solo con prospettive terra-terra e oggi-domani, perché la nostra vita va anche oltre.
Occorre vivere coi piedi per terra e con l’anima ancorata in cielo. Occorre stare qui e là contemporaneamente, se vogliamo dare un senso di continuità e di logica alle nostre azioni.
Niente di quanto facciamo viene sciupato.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo