SEMIDIGIUNO PER MAMMA AFFACCENDATA

LETTERA 

 

Gastrite erosiva, colite e voglia di risveglio interiore

 

Caro Dottore, dopo aver compreso l’importanza di un’alimentazione naturale a più livelli, fisico, mentale e spirituale, come inevitabile sbocco di un meraviglioso cammino di risveglio interiore, un mio grande desiderio è quello di disimparare le abitudini alimentari con le quali sono cresciuta fino ad oggi.

Ho 32 anni e come molti, fino a qualche tempo fa, ero anch’io vittima del sistema e dell’ignoranza.

Come risultato di una nutrizione onnivora e di un’educazione alimentare scorretta, del tipo mangiare poco e spesso va bene, soffro di disturbi digestivi che definisco coi nomi della medicina convenzionale, tipi gastrite erosiva e colite.

Un primo tentativo è andato storto, con sintomi fastidiosi e gonfiori

Non appena mi sono resa conto di quanto importante sia un’alimentazione corretta (cosa che prima sottovalutavo), ho pensato di dare un’immediata virata alle mie abitudini.

Tuttavia, non appena ho adottato il sistema basato su cereali, legumi, frutti e verdura, i disturbi sono aumentati anzichè diminuire.

I fastidi si sono protratti per 2 mesi, finchè non ho dovuto cedere, ritornando all’alimentazione onnivora).

La pancia si gonfiava fino a farmi sembrare una donna incinta di 5 mesi, con senso di pienezza allo stomaco e nausea, con colite fino a 4 volte al giorno.

Il semi-digiuno mi è servito

Così, consigliata da un amico, ho semi-digiunato un paio di giorni.

Questo è servito a farmi stare meglio e a sgonfiarmi.

Poi ho ripreso a mangiare verdura e frutta, reintroducendo un po’ per volta, per cercare di capire se ci fossero eventuali intolleranze.

Già con le zucchine ristavo male.

Un problematico accoglimento gastrointestinale

Non credo siano la frutta e la verdura che mi causano il malessere, ma il cibo in sé.

E’ come se ci fosse un’infiammazione generale e, nel momento che introduco più fibre, e i legumi in particolare, la situazione per qualche motivo peggiora.

Com’è possibile tutto questo?

Voglio ripartire in modo corretto

A questo punto come iniziare e come procedere per alimentarmi in modo corretto?

Suppongo che il digiuno possa essere un buon sistema per riazzerare e ripartire.

Ma non ho mai digiunato del tutto, ed ho pure errate conoscenze in campo alimentare.

Tutto quello che so si basa essenzialmente sugli equilibri alimentari pubblicizzati dalla medicina ufficiale.

Una guida per i primi passi, senza lo stop totale del digiuno vero e proprio

Ho letto che lei consiglia di digiunare restando a riposo.

Io potrei digiunare, ma non posso restare a riposo. Ho una bimba di 3 anni, ed è come se fossi praticamente una mamma single.

Sempre molto affaccendata.

Le chiederei la bontà di aiutarmi ed indirizzarmi almeno per i primi più importanti passi, e per le cose basilari da sapere. Grazie infinitamente per il suo tempo.

Concetta

RISPOSTA

 

Una persona attiva e affaccendata non deve assolutamente digiunare

 

Ciao Concetta, ti faccio presente che non esiste in termini igienistici il digiuno attivo, cioè il continuare la propria vita normalmente stoppando nel contempo l’alimentazione.

Esiste semmai il semi-digiuno ed esiste il riposo fisiologico totale, ovvero il digiuno a letto, o al limite nel giardinetto di casa, con tanto di accappatoio e di bottiglie d’acqua a disposizione.

Il vero digiuno è un riposo fisiologico totale

Il riposo fisiologico totale implica blocco di ogni dispersione energetica e calorica, onde dare al corpo la massima energia possibile nella espulsione della tossine interne, circolanti nel sangue viscoso e lipotossico, o depositate nei meandri del corpo, sottoforma di piccole fosse biologiche di emergenza, o incorporate in cisti e tumori, nei calcoli (calcoli biliari, epatici, renali o alla cistifellea), o indurite nelle placche arteriose cariche di colesterolo, omocisteina e minerali inorganici, o calcificate e gessificate nelle micro-stalattiti degli arti sottoforma di urati di calcio, di sodio e di potassio (tipiche situazioni della rigidità da stoccafisso degli anziani, in contrasto con l’agilità dei ragazzini che saltano, rimbalzano e danzano come palle di gomma, non avendo ancora accumulato acidi urici a sufficienza per loro provvisoria fortuna).

Il ruolo basilare dell’acqua distillata come solvente principe

In questa circostanza, gioca un ruolo fondamentale l’acqua leggerissima, possibilmente distillata, che serve a promuovere due fasi precise che sono l’autolisi o l’autodisgregazione di escrescenze e depositi, e l’espulsione accelerata dei vecchi veleni ivi contenuti (urokinase, caffeine, nicotine, residui farmacologici e di aspirine, cadaverine, minerali inorganici).

Ovvio che, trattandosi di operazione naturale condotta intelligentemente dal sistema immunitario, il digiuno non comporta reali controindicazioni. Fa bene praticamente a tutti.

Non è indispensabile per chi conduce una vita tutto sommato accettabile igienisticamente, per cui  non esistono in lui grossi depositi da eliminare.

La diseducazione nutrizionale in ambiente medico non conosce limiti

La medicina parla spesso di demineralizzazione, ogniqualvolta si parla di digiuno o anche di semplice acqua distillata.

Questa è diseducazione e coglionizzazione popolare bella e buona, che la medicina, inclusi tutti i grandi nutrizionisti pieni di arroganza e di profonda ignoranza che nessun titolo e nessuna cattedra potranno mai nascondere, continua a promuovere tutti i santi giorni.

Gli avvelenamenti minerali e la preziosa decalcificazione delle stalattiti interne

I minerali già assimilati ed incorporati fanno parte del sistema e sono intoccabili, salvo che non intervenga il sistema immunitario, con l’ipotalamo che invia ordini al midollo di rilasciare osseina per contrastare avvelenamento minertale carneo-latteo o l’avvelenamento minerale del cibo-cotto.

Col digiuno e con l’acqua distillata avviene invece una decalcificazione e una demineralizzazione delle scorie e delle stalattiti interne che abbiamo. Una preziosa opera di espulsione tossine, incluso le tossine minerali acquisite con anni di micidiali errori a ritmo di sale, di cibi cotti, di verdure cotte (e quindi di minerali resi inorganici dalla cottura), e le perverse integrazioni minerali, alla moda negli ultimi anni.

I fenomeni di scarico della tossicità interna

La tua esperienza fallita, dove parli di fastidi e di gonfiori, può essere letta in due modi, che possono essere associati e contemporanei, oppure anche alternativi (o uno o l’altro).

Ogni volta che si passa da una normale dieta intasante e viscosizzante a una dieta virtuosa e più leggera (e quindi anche eliminativa), e ancor di più ovviamente durante un digiuno totale, avvengono nel corpo dei fenomeni di scarico più o meno intensivo di tossicità interna.

Se quello era il problema, e se quelli erano i fastidi, male facesti a interpretarli negativamente.

Se si trattava invece di condizioni gastritiche o colitiche stabili e mai risolte alla radice, occorreva ed occorre normalizzare al più presto la funzione digestiva, ricorrendo anche al digiuno totale di 2-3 giorni.

Non si va in paradiso in carrozza

Questi scarichi, queste crisi eliminative, non sono altro che segnali che quanto stiamo facendo ha valore terapeutico attivo per il corpo.

Espulsioni di muco, sintomi di emicrania e capogiro, eruzioni cutanee, sono tutti sintomi positivi e interessanti, da accogliere con spirito di sollievo e non certo con smorfie di disappunto.

Come dice spesso Carmelo Scaffidi, non si va in paradiso in carrozza, e qualche piccolo sacrificio occorre farlo.

Anche le febbri stagionali, utili e preziose, servono a detossificare

A volte la gente non si rende conto di questi meccanismi interni di auto-guarigione di cui ogni corpo è dotato. Anche senza fare digiuni può succedere la stessa cosa.

Cosa sono le febbri stagionali se non interventi del sistema immunitario a scaricare surplus tossici mediante febbre, tosse, raffreddori, muco, crisi batterico-virali logiche, intelligenti e positive nonostante le apparenze?

Un insieme di congiunture favorevoli porta alle febbri stagionali

Un mio articolo dal titolo Benedetta la febbre stagionale (o qualcosa del genere) ha fatto il giro d’Italia, ma forse non è stato ben compreso dai lettori, non sicuramente nella giusta misura.

Ha fatto sorridere ed incuriosire, mentre è carico di verità e di valore pratico.

In certi periodi dell’anno, favorevoli climaticamente, stagionalmente, ed anche astrologicamente alla detossificazione, scoppiano le influenze a raffica.

I gufi della virologia, che partono come tanti cucù caricati a molla

E partono, come degli orologi a cucù caricati a molla, i gufi e gli approfittatori medici della virologia.

Tali influenze non sono altro che crisi detossificatorie a cui ognuno è chiamato.

La compresenza di batteri e di virus non è causa, ma solo compresenza. La causa sta negli accumuli tossici creati in precedenza, che producono più moria cellulare (virus) e più richiamo di spazzini d’emergenza (batteri).

Bloccare uno sfogo eruttivo influenzale significa prenotarsi per mali più importanti, spesso inguaribili ed autoimmuni

Chi fa il grave errore di abboccare all’amo medicale della paura virale, e di bloccare tali processi naturali mediante vaccinazioni, paga ovviamente un pesante ticket, con conseguenze patologiche ben peggiori a scoppio ritardato. La stessa cosa succede con le pandemie, ovviamente, nelle quali vanno poi ad innestarsi i soliti meccanismi del monattismo internazionale.

Fermentazione degli zuccheri e putrefazione delle proteine

Tornando al tuo problema, Concetta, le irritazioni della mucosa gastrica impediscono una pacifica accoglienza al cibo, che non subisce i normali processi biochimici disgregativi per cui ti ritrovi con fermentazioni degli zuccheri, degli amidi e delle cellulose, e con putrefazione delle eventuali proteine assunte.

Una mamma impegnata deve mangiare e deve digerire al meglio

Non ti consiglio di digiunare, fin quando sei attiva ed impegnata. Lo potresti fare solo se qualche tua cara amica ti desse una mano ad accudire alla bambina per un paio di giorni.

L’unica soluzione mi pare quella di partire con una giornata di sospensione cibo e acqua soltanto fino a mezzogiorno, ricorrendo a un pranzo fruttariano, tipo fichi e pop-corn o banane e pop-corn, seguito da una merenda a base di pesche e albicocche, o di frutti di bosco, e di una cena a base di insalatina, rucola e ravanelli (più un quarto di avocado), più pomodori e cetrioli, con del pane integrale, e manciata di mandorle o pinoli da sgranocchiare alla fine.

La dieta regolare dell’estate (valida anche per l’inverno con qualche piccolo adattamento)

Nei giorni sucessivi andrai regolarmente con dieta totalmente fruttariana di mattina (agrumi, o meloni, o pesche, o fichi, e niente the, caffè, biscottini e cose del genere), con crema di avena più semini pestellati verso le 11, e con soliti pranzo e cena basati sul piatto di crudo (una volta insalatina con lattughe o cicorie o valeriane, e una volta cavoli verdi e viola, arricchiti sempre da qualche ciuffo di germogli fatti in casa o comprati, e di una fetta di avocado), e su un secondo piatto che potrà essere domposto da cereali leggeri tipo miglio e grano saraceno, o al limite anche da pasta integrale con verdure o da pizzetta con verdure fresche, o da minestra di verdure cotta non oltre 16 minuti in pentola normale, con le solite mandorle-nocio-pinoli finali.

Secondo piatto leggero, masticare bene e liberarsi di eventuali forni a micro-onde

Il secondo piatto potrà fare largo uso di cibi di ottima digeribilità quali le patate, lr zucche, le zucchine non stracotte (appena ti sarai riabituata a digerire, vista la tua strana difficoltà con le zucchine stesse), le tegoline.

Fare attenzione a evitare sale, zucchero, pepe, grassi e oli cotti.

Se ci sono forni a micro-onde il mio consiglio è di liberarsene al più presto.

Attenzione particolare alla masticazione accurata, e al mangiare senza fretta e senza ansia

Lasciare in disparte i legumi per adesso. O inserirli al massimo a piccole dosi crescenti.

Chiaro che, se pure con tutte queste precauzioni, ci sono ancora segnali di gastrite e di colite, serve ricorrere volenti o nolenti al digiuno totale.

Più frutta, da consumarsi però correttamente

Data la stagione calda e l’abbondare di frutta, è il caso di puntare molto su tale risorsa, evitando di fare mescole. A settembre è consigliata comunque la cura dell’uva per una settimana circa.

La frutta va sempre mangiata a stomaco vuoto, mai dopo i pasti per 3 ore circa (salvo la mela, la papaia e l’ananas, che hanno enzimi antifermentanti). Angurie e meloni da sole, lontanissime dai pasti e mai in macedonia.

Mai frutta prima di pranzo (va lasciata almeno mezz’ora di spazio). Non si beve a pasto ma eventualmente lontano dal pasto.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo