STANCA, DEPRESSA, SVUOTATA E SFIDUCIATA

STANCA,  DEPRESSA,  SVUOTATA  E  SFIDUCIATA 

 

Un disagio che non dà tregua

 

Buonasera Dottore!

Mi chiamo Simona e torno a disturbarla dopo che mi ha gentilmente dedicato la tesina Ipotiroidismo e fertilità precaria, del 5 febbraio 2010, per la quale le sono già debitrice a vita.

Ho letto anche la tesina Ghiandola pineale, entusiasmo e luce solare, che mette a nudo ancora di più il mio attuale stato di disagio.

 

Un bambino che non vuole saperne di arrivare

 

Il motivo che mi spinge a scriverle ancora è che, sarà questo inverno che non vuole andarsene, che mi impedisce di passeggiare e di prendere il sole.

Saranno i miei valori della tiroide FT3: 4,8 (2,8 – 7,1), FT4: 13,7 (11,5 – 24,5), TSH: 8,4 (0,27 – 4,5).

Sarà che oramai da 3 anni desidero avere dei figli più di ogni altra cosa al mondo, ma proprio non arrivano (un pargolo aveva deciso di scendere, ma dopo 11 settimane ha cambiato idea).

 

Un impiego insoddisfacente e una idro-colon-terapia in corso

 

Sarà che sono stanca del lavoro attuale e che vorrei cambiarlo con uno diverso, ma le attuali condizioni di mercato mi impediscono di compiere il salto.

Sarà che sono diventata vegana e che ho eliminato tutti i dolci e il latte, mentre carne, pesce, uova e latticini non li mangiavo nemmeno prima.

Sarà che ho iniziato un ciclo di idro-colon-terapia, e che domani farò l’ultima seduta, sempre allo scopo di volermi disintossicare il più possibile, di normalizzare la tiroide e di rimanere incinta.

 

Alla fine, tutte queste cose messe assieme, creano la crisi

 

Saranno tutte queste cose messe assieme, ma io mi sento sempre stanca, depressa, svuotata e sfiduciata.

Eppure, non mi considero una persona che si piange addosso, se qualcosa va storto nella vita.

Nemmeno gli altri mi considerano tale.

L’unica nota di colore è che domenica verrò a Milano ad ascoltarla alla conferenza, percorrendo

1000 km (non a piedi però).

Mi serve qualche buon suggerimento

 

Secondo lei, procedo tranquilla con il veganismo e l’idro-colon, stringendo i denti per far arrivare questa benedetta estate, oppure c’è qualcosa d’altro che secondo lei posso attuare?

Grazie per la sua incredibile ed infinita umanità, e mi perdoni questo sfogo.

Non riesco a parlare con nessun altro se non con mio marito.

Lui però, in questi momenti e in queste circostanze così delicate per me, mi sembra di parte, nel senso buono del termine.

E’ per questo che le scrivo, visto che i suoi pareri mi danno più coraggio e sostegno, ed anche perché so che lei dice le cose esattamente per quelle che sono.

Arrivederci presto.

Simona

 

Quando c’è convergenza di alcuni fattori negativi si va in deficit

 

Ciao Simona, che tu ti senta stanca e depressa, svuotata e sfiduciata, in un momento dell’anno come questo, e con le circostanze che mi stai citando, mi dispiace molto, ma non mi dà troppa meraviglia.

Tieni presente che esiste nel periodo freddo un punto di massima vulnerabilità, ed è proprio quando la brutta stagione fa finta di andarsene e invece continua a torturarci.

Quando i cibi che comperiamo, a parte gli agrumi e i carciofi, sono necessariamente stanchi e vuoti di bio-energia.

Quando il sole fa capolino, ma sempre con la compagnia del vento freddo o, in alternativa, della micidiale umidità tardo-invernale.

Quando siamo tutti giunti al fondo del barile, ai limiti minimi del ferro, del calcio, e di tutte le vitamine.

Quando gli stressors superano i meliors psicologici e i prelevamenti di calorie superano gli apporti,

è facile finire in stato di deficit energetico-spirituale.

 

L’inverno è la stagione del letargo

 

L’inverno per molti animali a sangue caldo significa andare in letargo e vegetare ai limiti della sopravvivenza. Anche le piante se ne guardano bene, prima di far spuntare foglioline e fiori.

E’ un problema generale che riguarda tutti, anche i più sani.

Si salvano i super-impegnati nelle varie attività umane.

Ma bisognerebbe contare i caffè che sorbiscono fin dal risveglio, le sigarette che mancano dal loro pacchetto, e la cadaverina che li sta avvelenando lentamente, mantenendo il cuore in ansimante corsa.

 

Si salvano gli atleti, ma non sempre in modo trasparente

 

Si salvano gli atleti, soprattutto i calciatori e i rugbisti, che continuano a calcare l’erba verde e le zolle.

Lo fanno però, il più delle volte, grazie a diete non esattamente equilibrate e virtuose, ma a diete efficientistiche di breve periodo, a diete stimolanti e stressanti per il sistema cardiocircolatorio e per l’intero sistema.

Diete tendenti all’alto-proteico, all’alto-grasso e all’alta-glicemia, corroborate e corrette da caffè, the, cole, stampellate da carnitine, steroidi, vitamine, ormoni e integratori minerali, o comunque da sostanze ai limiti del doping, tipiche delle prescrizioni suggerite dai medici sportivi.

 

 

Il caso di Cassius Clay

 

Vivere in accelerazione cardiaca nasconde certamente i problemi e i cali di forma.

Quando tali pratiche vengono smesse a fine carriera, casca il palco con tutti i burattini, e i nodi vengono al pettine.

Mi è successo di incontrare anni fa per strada a Sydney, ed anche poi in aereo verso la Nuova Zelanda, l’allora campione del mondo dei pesi massimi Muhammad Ali o Cassius Clay, persona simpatica e scherzosa, che accettò di fare con me delle foto che conservo.

Era allora in piena accelerazione. Mollato il ring, si è subito normalizzato, e il sistema ormonale-nervoso è finito sotto i tacchi. Una via del tramonto piena di mestizia.

Ora, è notizia di questi giorni, sta cercando di risolvere il suo morbo di Parkinson con un innesto di cellule staminali.

Non tutti gli sportivi finiscono così, ma succede troppo spesso, per non trarne insegnamento.

 

Vorrei verificare in dettaglio la tua dieta

 

Nel caso tuo, stai affrontando l’emergenza-freddo abbastanza precariamente.

Non è questione di veganismo.

C’è piuttosto quella lunga serie di sarà questo-sarà quello che mi hai elencato.

Hai messo il corpo sotto stress calorico in un momento forse poco adatto.

Hai forse tirato via i dolci, senza rimpiazzarli con altrettante calorie di tipo migliore (non so cosa mangi esattamente e non posso giudicare, ma sospetto qualche incongruità.

Hai scelto di fare idro-colon-terapia che non è di sicuro il massimo per normalizzarsi in modo naturale.

 

Un viaggio aereo non per le Antille ma per Milano può significare altro stress

 

Mi fa piacere che tu venga a Milano, ma non farmi sentire in colpa.

Nelle tue condizioni, starei tranquillo a prendermi qualche ora di sole e a fare dei buoni esercizi di respirazione, altro che sobbarcarmi un volo aereo ed altri stress.

Tanto più che, dopo la conferenza, ti invierò la tesina relativa, per cui non perderai nulla di quanto dirò.

 

I primi segni della Primavera già si avvertono tra i ciuffi d’erba

 

Vuoi sapere come mi sto difendendo io?

Da una settimana ho cominciato a raccogliere le prime verdure selvatiche, che spuntano negli anfratti delle colline intorno alla mia casa: tarassaco o dente di leone (verdura magica, ricchissima di vitamine e minerali), acetosa (dissetante e carica di vitamina C), valeriana, selene, aglio selvatico, primule e margheritine fresche, tutte eduli.

Stanno spuntando poi i primi germogli di luppolo, che saranno seguiti dale ortiche, dagli asparagi di pungitopo, e da diverse altre erbe interessanti.

 

Faccio della buona ginnastica, ma non quanto vorrei

 

Per velocizzare un po’ la circolazione sanguigna e linfatica, dove le semplici camminate aiutano ma non troppo, faccio ogni giorno della ginnastica e dei tiri-palla con entrambi i piedi contro un muro esterno della casa, mettendo in funzione tutti i muscoli.

Sempre troppo poco rispetto a quando vorrei e dovrei.

Ma in questo momento sto dando precedenza al lavoro che mi state dando voi lettori con tutte queste lettere. Ne ho alcune belle, ma davvero troppo lunghe, alle quali sarà per me impossibile far seguito.

 

Qualche consiglio finale

 

A te, Simona, le motivazioni non mancano. Volere un bambino non è roba da poco.

Il veganismo va benissimo.

Non va bene invece l’ansia e la tensione di volere certe cose.

Serve assolutamente più serenità e uno stato d’animo migliore. 

Per certe persone tendenzialmente ansiogene, il fattore emotivo diventa prevalente su tutto il resto.

Fermati piuttosto con pratiche invasive e tutto sommato non naturali come la idro-colon-terapia, e provvedi ad alimentarti al meglio, senza ulteriori deficit calorici.

Ti allego pure gli ultimissimi due articoli sul cibo, che sembrano entrambi fatti su misura per te.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo