LETTERA
Preziosi consigli per le mie scelte di vita frugale ed essenziale
Ciao Valdo, ti ringrazio per il tempo dedicato alla risposta e per le precisazioni (vedi tesina Messaggi vari sulla via igienistica, lettera 8, del 20/6).
Ti assicuro che i tuoi consigli sono preziosi. Il mio stile di vita è assai frugale ed essenziale.
Prima di approdare all’abbandono degli attaccamenti alimentari, è avvenuta la medesima cosa in altri contesti esistenziali, e la mia vecchia vita è stata smantellata nei suoi valori superficiali costruiti sul senso comune.
La necessità di sole, mare, tempo libero, serenità è diventata fattore preponderante
Nel mio caso è avvenuta una sorta di disintossicazione progressiva nella dimensione esistenziale, e il mio approccio all’alimentazione essenziale è stato effettuato direttamente dal corpo, operante privo di condizionamenti concettuali, con forse qualche residuo di paura che scompare quando viene visto come condizionamento culturale.
Il sole, il mare, il tempo libero, l’aria aperta, il riposo e la serenità, sono divenute una necessità tale che è stato per me incredibilmente semplice cancellare ciò per cui mi muovevo in precedenza (lavoro, lavoro, lavoro, soldi, impegni, serate, mutui, debiti, responsabilità aziendali), per riscrivere le priorità in base alla nuova visione.
Ho stravolto il mio status sociale per raggiungere i miei obiettivi
Ho anche stravolto il mio status sociale ed economico, con qualche paura ma molta chiarezza su ciò che doveva essere fatto.
In questo senso è avvenuto un distacco relativo alle idee sul cibo, e all’interpretazione soggettiva che emerge quando nel corpo succede qualcosa che viene percepito in maniera grossolana e superficiale, basata solo su quanto ci è stato raccontato e non su un’indagine diretta.
E’ stato facile per me assecondare gli ordini perentori del mio corpo
In questo senso non è fatica per me fare ciò che il corpo richiedeva in maniera quasi svervante, ovvero abbandonare determinati alimenti che assumevo solo nel timore di dimagrire eccessivamente (negli ultimi anni la gente continuava a farmi notare quanto fossi dimagrito), o perchè temevo di avere delle carenze.
Tutti questi ostacoli operano in modo quasi impercettibile, generando paure relative all’ambito sociale come tu ha scritto.
Trovarsi in situazioni in cui non ci si adegua ai costumi alimentari locali, non vuol dire necessariamente sentirsi in imbarazzo.
Nostro dovere è rinnegare i valori comuni di riferimento
Il senso di imbarazzo deriva da una scelta involontaria, dettata dal pensiero di essere etichettati come diversi. Così come è necessario affrontare se stessi sul piano emotivo, la stessa necessità si impone sul piano fisico.
Nostro dovere è esimerci dall’includere noi stessi in qualche categoria o statistica di peso/altezza, rinnegare i modelli di riferimento che ci spingono a vederci troppo magri associando la magrezza al deperimento e non a dei valori prescelti.
Mi hai dato una mano a disobbedire un po’ ad Ehret, sulla frutta secca e le castagne
Una alimentazione radicale come quella che sto seguendo può apparire eccessiva, ma ciò che il corpo richiede attualmente è questo, e fatto sta che sentivo un bisogno sincero per la frutta secca e le castagne, nonostante Ehret non le consigliasse.
Grazie alla tua delucidazione, ancora una volta lascerò che il corpo assecondi questo suo appetito.
Inoltre ti assicuro che l’energia è in progressivo aumento.
La morte di mio padre, allineato con le cure mediche, può servire da modello negativo
Grazie anche per le ultime tesine illuminanti che mi hai mandato, incentrate su tumori e cancri.
La recente morte di mio padre è stata significativa in quanto ha seguito fedelmente l’iter medico-oncologico per parecchi anni, saltando di chemio in chemio, utilizzando Alkeran, Taidomide, e altri farmaci per curare un mieloma multiplo (definito incurabile), seguendo la speranza di protrarre il più a lungo possibile la sua sofferta esistenza.
Negli anni ha invalidato drasticamente la funzionalità degli organi interni con un blocco intestinale dopo l’altro.
Il menù disastrante degli ospedali
Non digeriva più nulla e, in ospedale, il menù quotidiano (purè industriale, crespelle con uova e formaggio, riso bianco, pasta bianca e pane bianco, formaggini e stracchini, pollo e simili) gli ha dato il colpo di grazia.
La fede nei dogmi della medicina ha agito tramite il suo corpo.
Se avesse solo potuto leggere queste cose che scrivi sono convinto che qualche dubbio gli sarebbe almeno venuto, invece di seguire ciecamente i cosiddetti super-specialisti.
Le oscure credenze di una fisiologia medica che fa acqua da tutte le parti
Quello che fai è encomiabile.
Non posso che approvare, sperando che altre persone competenti e sincere come te seguano l’esempio.
Occorre smantellare le oscure credenze di una fisiologia che fa acqua da tutte le parti. Grazie ancora
Roberto
RISPOSTA
Le tue scelte rappresentano un modello di coerenza
Ciao Roberto, approvo tutto quello che fai ed anche il tuo modo consequenziale e rigoroso di ragionare.
Le tue scelte di vita, dove hai privilegiato i valori più importanti della vita, quali la serenità, il sole, il riposo, la riflessione, la vita all’aria aperta, anche a spese della professione, dei soldi e dello status sociale, può servire da modello per tanta gente, incapace spesso di fare un passo decisivo e marcato verso quello in cui crede. Questo non è un invito da parte mia a mollare il posto di lavoro e le proprie responsabilità sociali. Nella misura in cui è possibile trovare un compromesso va bene farlo.
Ma quello della salute innanzitutto è un chiodo che deve entrare nella testa della gente.
Il rischio di strafare e di esagerare esiste sempre
Non sono in grado di valutare al meglio i termini della tua magrezza. Non lo farei in ogni caso usando criteri convezionali o tabelle stile maialificio in cui ogni suino deve arrivare a tot chili dopo tot mesi. Tuttavia, può essere benissimo che a volte ci innamoriamo troppo delle nostre stesse teorie e non ce ne sappiamo liberare un po’, come fanno certi attaccanti bravi ma fumosi che nel calcio si innamorano del pallone e non te lo passano mai, danneggiando la squadra ed anche se stessi.
Probabilmente non è il caso tuo, ma il rischio esiste sempre.
Ancora un paio di dritte ricostituenti
Per uno che sceglie il sole, l’aria aperta, il relax e la vita naturale, non ci dovrebbe essere troppa perdita di peso. Il piccolo esempio delle castagne e delle mandorle ti serva da esempio.
Permettimi dunque di darti ancora un paio di dritte. Inserisci molte carrube nella tua alimentazione, arricchisci le tue verdure crude con crescione d’acqua (si trova in tutti gli stagni e i rigagnoli) e con germogli che puoi produrre da te, e non farti mancare un avocado a giorni alterni. Ricorri spesso al
pop-corn coi fichi o con le banane, e inserisci pure la famosa crema di avena coi semini. Insomma non affamare il tuo corpo, ma asseconda le sue richieste caloriche in modo preventivo e virtuoso.
Le diete devitalizzate e controproducenti degli ospedali
Mi spiace per tuo padre, e tutti sappiamo come le diete degli ospedali siano quanto mai devitalizzate e controproducenti, anche se mi risulta che ultimamente hanno finalmente capito che era urgente eliminare del tutto il brodo di manzo e di gallina, che era il loro fiore all’occhielle dei tempi andati. Le morie di cani causate dal brodo in Cina e da altre parti devono aver insegnato qualcosa. D’altra parte c’è della logica in questo. Nel tempio ospedaliero dei farmaci e del cibo morto, la frutta e il crudo sballerebbero tutto, rompendo il circolo vizioso e arrischiando di portare una assurdità quale la salute.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo