STUDIO MEDICINA, MATERIA CHE NON MI AIUTA

LETTERA

 

Sono rimasta affascinata dalle mail che riceve

 

Gentile dottor Vaccaro, sono Alice, studio medicina ma non trovo aiuto dalla medicina convenzionale.

Facendo una ricerca sui miei disturbi, mi sono imbattuta sul suo blog e sono rimasta molto affascinata dalle mail che riceve.

Soffro di terribili emicranie, coliti, cistiti ricorrenti e mi ammalo molto spesso di febbre, mal di gola e raffreddore.

Mi può spiegare come mangia lei personalmente?

Desidererei avere maggiori informazioni sull’alimentazione che lei segue.

Un’alimentazione corretta potrebbe risolvere i miei problemi?

La ringrazio molto per la disponibilità. Distinti saluti.

Alice

RISPOSTA

 

Non ci sono formule magiche o segreti

 

Ciao Alice,

Per la mia alimentazione odierna faccio presto a sintetizzarla in due righe. Fetta di anguria o di melone di mattina, oppure bella spremuta di arance o pompelmi, seguita nelle ore successive da fichi, uva e susine in abbondanza.

Insalata verde di radicchio e rucola, con cetrioli e pomodori, seguita da funghi, patate, peperonata, per pranzo, più pane integrale, una carruba e zero bevande.

Mela, melograno, uva e fichi d’India dalle 4 alle 6 del pomeriggio.

Cena con  lattuga, avocado e ravanelli, seguita da riso integrale nero con porro e piselli, cinque gnocchi di zucca, e una manciata di mandorle e noccioline.

Ci sono tre soluzioni possibili per le varie categorie di uomini.

Non lamentarti troppo dei tuoi disturbi.

Per quanto concerne i tuoi disturbi ricorrenti, essi sono il bagaglio prezioso che ti porti appresso per non subire batoste ancora peggiori.

La soluzione ideale, ma piuttosto rara a verificarsi, è ovviamente quella priva di intossicazioni e di disintossicazioni, e quindi priva di perdite di equilibrio chiamate malesseri o patologie.

La soluzione numero due, che non è poi così male, è quella di intossicarsi e di disintossicarsi in continuazione, con frequenti crisi febbrili, cutanee, intestinali, nasali e lacrimali, ed è il caso tuo.

La soluzione numero tre, la peggiore e la più pericolosa di tutte, è quella di intossicarsi e di scongiurare ogni possibile crisi mediante vaccinazioni, farmaci, vita intensa condotta in accelerazione cardiaca, in simpaticotonia, in iperinsulinemia, in ipertiroidismo e ipertensione, tutte condizioni che impediscono al sistema immunitario di impostare positivamente un qualsiasi piano ripulitivo ed eliminatorio.

La soluzione numero tre è decisamente la più insidiosa

Chi vive nella soluzione numero tre, riesce a schivare le crisi, e ricorre pure all’ausilio di caffè, the, sigarette, carni, cibi salati e cibi cotti, dolcetti e cioccolatini, e non esita a compensare qualche sbalzo di valori con aspirine, farmaci da banco e integratori, o a volte con eutirox, statine, eparine, antinfiammatori o altro. Un sistematico ricorso alle stampelle biochimiche.

Spesso si tratta di atleti professionisti che vivono in costante stato di accelerazione psicofisica, o magari di uomini politici o di imprenditori, nei quali lo stress della professione diventa ulteriore droga stimolante del cuore e del sistema cardiocircolatorio.

Ma, non appena questo tipo di soggetto si rilassa e si mette in kimono e ciabatte, gli arriva di schianto la batosta una tantum, e paga il fio di tutte le problematiche accumulate in precedenza.

Nessuno può imbrogliare impunemente la natura, e tutti i nodi vengono al pettine

Non c’è modo di imbrogliare la natura.

La legge di causa ed effetto funziona sempre e non esiste metodo al mondo per liberarsene.

Ti ho già inviato a parte un paio di tesine relative all’emicrania e alle patologie specifiche da te lamentate.

Ho cercato invano la mia tesina Benedetta l’influenza stagionale, che sarebbe di ulteriore aiuto.

La troverai sui blog di Luigi Boschi e di Medicinanaturale, andando su google.it.

Tifare dunque per la malattia?

Cosa fare allora?

Tifare forse per ammalarsi in continuazione?

Certamente che no. Abbiamo tutti degli impegni e delle cose migliori da fare, rispetto quella di stare immobili a letto a berci bottiglie di acqua per depurarci e mandar fuori i veleni con il digiuno.

La soluzione esiste, ed è quella di scegliere una formula di vita basata sul buon senso e sul rispetto di noi stessi e su quello della natura che ci circonda (per natura si intende il prossimo umano, animale e vegetale).

Fare il minor numero di danni possibili all’ambiente, e causare il minor numero di sofferenze alle anime altrui.

Se poi vogliamo vivere da mangia-cadaveri e da avvinazzati, ci vogliono non una ma cinque pandemie annue

Se però decidiamo di vivere da menefreghisti e da lavativi, da trasgressivi e violenti, da briganti e da farabutti, da mangia-cadaveri e da avvinazzati, da fumatori e da caffeinizzati, da imputriditi e acidificati, compiendo 40 attentati giornalieri contro il nostro povero corpo trasformato in un terreno di battaglia campale, allora è auspicabile che ci vengano non una ma almeno cinque influenze stagionali annue, con febbri possibilmente altissime e capaci di farci espellere le pesanti tossine accumulate.

I tumori freschi e le artriti recenti vanno e vengono con facilità, in base ai nostri comportamenti intasanti o eliminativi

Anche perché le tossine fresche si mandano fuori con una certa facilità, mentre quelle antiche trovano depositi più reconditi.

Un lipoma fresco, messo in piedi di recente dal sistema immunitario, va via con 3 giorni di digiuno.

Ma un tumore di vecchia data può richiedere più tempo e più sedute ad acqua distillata.

Stesso discorso per le incrostazioni e le stalattiti interne di minerali inorganico mai assimilato, derivato da verdure cotte, da cibi in scatola, da succhi pastorizzati, da integratori, da acidi urici ittici e carnei, theinici e caffeinici.

Si può dunque puntare benissimo a uno stile di vita liscio e senza intoppi

Dunque, cara Alice, il mondo delle meraviglie esiste davvero, ed è fatto come speri tu di una vita liscia e senza malanni.

Ma serve cultura igienistica, serve buon senso, serve andare controcorrente, serve il coraggio e l’umiltà di voltar pagina e di intraprendere nuovi percorsi.

Strade nuove per modo di dire

Strade nuove che nuove non sono.

Strade nuove che non rappresentano affatto salti nel buio e rischi sperimentali.

Strade percorse  dagli antichi Egizi e da Pitagora, da Ippocrate e Galeno, dagli Esseni e dai medici della Scuola Salernitana, dai Kuhne e dagli Ehret, dai Bircher-Benner agli Shelton, dagli Igienisti e dai Naturalisti, nonchè da tanta altra gente semplicemente saggia nel corso dei secoli.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo