LETTERA
FRUTTA, COMBINAZIONI, CEREALI, E I 142 ANNI DI WU YUNGIN
Innanzitutto La ringrazio per le tesine che mi ha inviato sulla tiroide (che ahimè non ho più). Ho letto il suo libro, e come Le avevo “preannunciato” mi sorgono spontanee alcune domande:
1) Frutta: altre teorie mediche sostengono la necessità di non combinare mai i vari tipi di frutta. Se non ho capito male Lei invece sostiene che possiamo usare la frutta senza limiti anche combinatori, se non ho capito male. Quindi una macedonia fresca va benissimo, mi sbaglio?
2) Cereali: il cinese Wu Yungin è campato 142 anni mangiando solo verdura, frutta, riso e cereali integrali. Presumo che quest’ultimi però li abbia usati cotti. Eppure Lei dice che il cibo cotto è dannoso. Ma come si fa a non mangiare il riso integrale, l’orzo non perlato, il miglio e il kamut, senza cuocerli?
COTTURA PATATE, STAGIONALITA’ DELLA FRUTTA E SCHEMA NUTRIZIONALE
3) Analogamente, come si fa a non cuocere, almeno un minimo, le patate (ancorché con la buccia), la zucca, i legumi o verdure come gli spinaci, la bietola, gli asparagi ecc.?!
4) Mi sembra di leggere una contraddizione nel suo libro a proposito di stagionalità della frutta (e della verdura?). Da una parte dice che si può e si deve mangiare anche la frutta proveniente dai paesi più lontani (ad es. papaia, banane o avocado) nonostante subisca viaggi aerei transoceanici, dall’altra dice che “se mangiassimo solo cibi genuini vivi e di stagione staremmo sempre bene”. Può dipanare la questione?
5) In qualche tesina Lei fornisce uno schema di base sulla dieta quotidiana e la scompone, per così dire, in gruppi e sottogruppi con numeri e sigle tipo a1, a2 ovvero b1 e b2. Mi può chiarire come interpretare queste sigle e questo schema?
VOGLIA DI LIBERAZIONE PROGRESSIVA DAI FARMACI
Gentile dr Vaccaro, so di romperle l’anima ma ho iniziato da 15 giorni l’approccio vegetariano (anche crudista).
La pressione è già diminuita (e quindi anche l’antipertensivo) e vorrei pianin pianino eliminare anche gli altri farmaci (betabloccante, antiaritmico ed eutirox) e riprendere a vivere. Ecco perchè spero vivamente in una Sua risposta. Per ora grazie e a presto.
Andrea da Firenze
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RISPOSTA
COMBINAZIONI, MACEDONIE, COMPATIBILITA’ ED INCOMPATIBILITA’ DELLA FRUTTA
Se è vero che alcuni frutti si possono anche mescolare senza troppi danni, rimane valido il fatto, in linea generale, che la scelta di un solo tipo di frutto per ciascun pasto saziante è quella migliore. Pertanto non sono un consumatore di macedonia.
Gli agrumi vanno consumati rigorosamente da soli e lontano dai pasti. Idem le angurie e idem i meloni, per la loro facile tendenza a fermentare.
Tutta la frutta va consumata a stomaco vuoto e mai a fine pasto, onde evitare che i suoi zuccheri vivi e a rapida assimilazione vadano a mescolarsi con cibi precedenti causando fermentazione alcolica. Un normale frutto di tipo succoso, consumato correttamente, manda i suoi nutrienti nel sangue entro mezz’ora di tempo. Diverso il discorso per le banane che richiedono oltre 2 ore per essere digerite. Diverso pure per la frutta secca da guscio (mandorle, noci, nocciole, pinoli, pistacchi) che richiede 3-4 ore per la digestione (e che quindi va preferibilmente posta a fine pasto).
Mele, papaia e ananas sono frutti speciali, dotati di enzimi anti-fermentanti, e si prestano alle mescolazioni con altri frutti e con altri cibi in sede di pasto, o anche nell’ambito di frullati misti.
HO SEMPRE CHIARITO CHE IL MIGLIOR CRUDISMO E’ QUELLO TENDENZIALE
Ti ringrazio di aver letto diversi miei scritti, ma lo hai fatto probabilmente con una certa fretta, se ti sono sfuggiti alcuni aspetti basilari delle mie scelte nutrizionali. Il veganismo crudista è l’ancora di salvezza sia per l’uomo singolo che per l’umanità intera, oltre che per l’ambiente, il clima, il buon rapporto tra l’uomo e le altre creature viventi.
Cuocere un alimento significa distruggere le sue vitamine, ritrasformare i suoi minerali organici (organicati dalla fotosintesi) in minerali inorganici inassimilabili e velenosi (come quelli del terreno e delle acque pesanti), significa distruggere i food-enzyme o le vitalie, o i biocatalizzatori presenti in ogni sostanza viva del regno vegetale, significa corrompere la struttura molecolare dei cibi e raddoppiarne i tempi digestivi, significa formare sostanze micidiali e dannose per l’organismo come l’acrilamide (sui carboidrati cottioltre 110 °C), o come l’acido oleico e stearico (sugli oli e sui grassi cotti), significa rinunciare alla potenza delle onde vibrazionali e ai colori dell’infrarosso della scala Simoneton, dove il minimo salutare di un cibo è quello dei 6500 Angstrom, ampiamente superato dalla frutta e dai vegetali crudi.
GLI AMIDI NATURALI OFFRONO UNA CERTA RESISTENZA AL CALORE
I compromessi, ovvero le eccezioni al crudismo, sono possibili e addirittura auspicabili entro certi limiti. Valgono ad esempio per gli amidi proteici naturali che riescono a proteggersi dall’insulto del calore, e mi riferisco alle patate, alle carote, alle rape, ai cavolfiori, alle zucche, alle castagne, al pop-corn, al mais nel suo cartoccio, ai legumi (tutti da cuocere al minimo possibile, in termini di tempo e di intensità di cottura, e senza essere sbucciati). A maggior ragione valgono per i cereali integrali, che si metteranno in ammollo per diverse ore prima di passare a una cottura ridotta, conservativa e al dente.
VITALITA’, NATURALITA’ E INNOCENZA DEI CIBI, CON INTELLIGENTE USO DEL COMPROMESSO
Il segreto per rendere un cibo cotto meno dannoso, è quello di farlo precedere sempre da un piattone di verdure crude (intese come cibo primario), che gli cederanno i propri enzimi e poi lo confineranno a cibo aggiuntivo o secondario, da mangiarsi in quantità quasi simboliche.
I compromessi con cibi pre-lavorati, confezionati, concentrati, tipo pane, pasta e pizze (possibilmente multicereali e in forma integrale), sono tollerati più in funzione pro-calorica e pro-riempitiva, che in senso nutrizionale. Pertanto frequenze diradate e quantità ridotte al minimo. Anche perchè tutti i cibi cotti tolgono prezioso spazio a frutta viva idrolizzante (antiritenzione, antidialisi) ed alcalinizzante (antiacidità), e a verdure crude re-mineralizzanti.
Tollerati ma non raccomandati. Vale anche qui l’importanza di farli precedere da un abbondante piatto di verdure crude.
Frutta viva, verdure crude, frutta da guscio e frutta secca, tuberi e radici, cereali e legumi, germogli e fiori, semini e farine virtuose (di tapioca, di castagne, di carrube, di pistacchi), sono in grado di offrire il massimo in termini di nutrizione impeccabile, di digeribilità e di delizia del palato.
UNA TESINA DAVVERO FONDAMENTALE
Nella mia tesina “Schema nutrizionale vegano tendenzialmente crudista”, del 16/4/2011, non ho certo voluto complicare le cose o renderle incomprensibili.
Mi interessava dare uno schema universale e valido per tutti, adatto ad essere personalizzato, e che stesse tutto in un paio di pagine.
Le sigle a, b, e c stanno ad indicare il tipo di diverse alternative possibili. Se uno sceglie a, lascia stare b e c. Mi pare ovvio.
Più avanti passo a citare aa, bb, cc, dove le doppie lettere servono solo a distinguersi da quelle precedenti.
Se un lettore mi fa una domanda su “a” so dove andare a trovarlo perché ce n’è uno soltanto. Se me la fa con riferimento ad “aa”, so ugualmente subito di cosa si tratta.
Spero di aver chiarito, dato che quella tesina è fondamentale.
ZERO PROTEINE ANIMALI, ZERO INTEGRATORI, ZERO VELENI E ZERO FARMACI
Esperimenti scientifici di portata planetaria hanno dimostrato più volte in modo inequivocabile la velenosità di tutte le proteine animali, totalmente inadatte per il nostro organismo in quanto sforanti il tetto massimo di 20-30 grammi max al giorno, oltre i quali il sangue va in acidificazione. La cadaverina che sviluppa miasmi putrefattivi, la caseina che incolla i villi intestinali inibendo l’assimilazione degli alimenti, e l’acido urico (28 grammi per Kg di carne o di pesce) che non trova barriere enzimatiche e resistenze antiuriche, creando aghi pungenti e dolorosi nei giunti, agiscono da veri Lanzichenecchi all’interno del corpo umano.
La quota proteica ideale viene raggiunta a occhi chiusi da qualsiasi dieta vegana crudista, alla sola condizione che si rispetti il fabbisogno calorico giornaliero. Niente integratori, niente supplementi, niente arricchimenti, niente farmaci e niente bevande salate, dolcificate, alcoliche, nervine e frizzanti.
Una dieta rispettosa del nostro disegno corporale e mentale significa infatti equilibrio, salute, serenità e benessere. Una dieta trasgressiva, al contrario, comporta effetti collaterali, malattie, squilibrio, infermità, menomazioni, vecchiaia e morte precoce.
FRUTTA LOCALE E FRUTTA ESOTICA
Cerchiamo sempre di capirci usando il buon senso interpretativo. La frutta raccolta direttamente dall’albero del mio frutteto e del mio orto, dove l’unico letame sono le foglie di bosco e i residui organici vegetali da alimentazione vegana, sarà sicuramente la preferita.
Siccome nessuno è in grado di essere pienamente autosufficiente per 12 mesi l’anno, in una regione che diventa fredda, avversa ed ingenerosa per 6 mesi l’anno, diventa logico e compulsivo ricorrere a prodotti naturali di altre regioni e di altri climi.
Per l’abitante del Friuli o della Lombardia, olive, arance, carrube, fichi d’India, e persino carciofi, e fragole, sarebbero allora da scartarsi, in quanto arrivano dal Sud dell’Italia. Questi sono ragionamenti demenziali dei nostri ministeri agricoli, che vorrebbero il divieto di importare banane, ananas, manghi e papaie, o anche le primizie dal Cile, dal Sudafrica o dalle Canarie.
PRODOTTI NATURALI A CASSETTE E NON IN QUANTITA’ STRIMINZITE
Stesso discorso per il biologico. Siamo per il divieto urgente e rigoroso di ogni veleno dannoso e inutile sui campi, di ogni pesticida e di ogni OGM.
Ricordiamo però che, ciononostante, il peggior frutto della terra rimane di gran lunga migliore di qualsiasi cibo proteico animale allevato in condizioni “bio”. Il frutto cresce più grazie alla forza elettromagnetica solare che alle sostanze del suolo, e ha bisogno di 6 mesi per completare il suo ordinato e virtuoso ciclo naturale. Non esiste alternativa al frutto e all’acqua biologica che esso ci offre.
Quando serve, ci si rifornisce a cassette, e non con striminziti sacchetti contenenti 2 banane, due mele e tre arance, perché il negozio bio è carissimo.
Quella formula di acquisto stitico e miserevole porta inevitabilmente a compensare con acquisti scurrili ed autolesionisti, con carrelli-spesa pro-tiroidite, pro-dialisi, pro-diabete e pro-cancro. Quando serve, si fa il pieno e ci si rifornisce a cassette e a sacchi, e non più a mezzi chili, nei punti più logici e convenienti, usando il buon senso, il fiuto ed il proprio cervello.
LA LONGEVITA’ DI WU YUNGIN FA RICORDARE QUELLA DI THOMAS PARR
Il vegano cinese Wu Yungin è vissuto 142 anni, quasi quanti il giardiniere vegano alla corte d’Inghilterra Thomas Parr (1483-1635), campato solo 152 primavere per colpa di re Carlo I che lo costrinse alla dieta carnivora, avvelenandolo di proteine nell’ultimo suo anno di vita (vedi tesina “Il rene di Thomas Parr e la malattia di Bright”, del 20/11/10). I contadini cinesi virtuosi stile Yungin, sia ben chiaro, a parte la immancabile scodella di riso o cereali e qualche verdura cotta minimamente al vapore, abbondano in angurie, meloni, cavoli e cime di rapa crude, lattughe, castagne d’acqua, patate dolci, mais dolce, arachidi, anacardi, pistacchi, banane, ananas e frutta di ogni tipo, per cui non consumano affatto alte percentuali di materiale devitalizzato.
COSA BOLLE IN PENTOLA
Le campagne denigratorie che demonizzano spesso le mele e le arance avvelenate, non lo fanno certamente a difesa della salute umana.
Le industrie alimentari e farmaceutiche puntano a staccare la gente dal prodotto naturale, spingendola verso il grasso, il proteico, il concentrato, il precotto, il congelato, il sintetizzato, l’integrato, l’arricchito, il salato, lo zuccherato. il chemicalizzato, il cocacolizzato, il caffeinizzato e il redbullizzato.
Non vorrei andare fuori tema, ma parlare di frutta e verdura, parlare di voglia di vivere e di liberarsi giustamente, in modo prudente e progressivo, dal condizionamento dei farmaci, porta inevitabilmente a parlare del Codex, delle multinazionali e di cosa bolle nel pentolone politico internazionale.
I drammi economici e politici di questi ultimi mesi, comporteranno un incremento di queste campagne e un rafforzamento dei piani diabolici già in corso di realizzazione da parte del NWO (Nuovo Ordine Mondiale dei cosiddetti Illuminati). Il potere bancario sta impoverendo volutamente i popoli secondo precisi schemi strategici che portano al prosciugamento progressivo della moneta circolante, alla scomparsa dei posti di lavoro, alla strozzatura definitiva delle aziendine artigianali e al sospirato obiettivo kissingeriano del diradamento umano, dello sfoltimento demografico.
ATTENZIONE ALLE PROSSIME MOSSE DEL CODEX ALIMENTARIUS
In tali condizioni, avrà buon gioco il Codex Alimentarius, potente arma nelle mani del gruppo Bilderberg e delle multinazionali.
Con la crisi dell’Euro acquisirà più potere ancora l’avvocato Michael Taylor, abile manovratore capo del Food Safety Working Group (FSWG), partner del Codex, dirigente della FDA e del gruppo Shapiro, azzeccagarbugli della più bieca e corrotta plutocrazia statunitense (vedi tesina “I magna-magna planetari dell’Avvocato Taylor”, del 10/9/09).
Quando si dice Codex Alimentarius, si dice hamburger, wurstel, Monsanto, Burger King, McDonald’s, KFC, Coca e Pepsi, caffè, cioccolato, Cremonini, Montana, Manzotin, Star, Alemagna, Motta, Algida, Nestlé, Danone, Findus, Tonno Nostromo, farmaci e integratori. Tutto fuorché frutta, verdura e cereali.
DOLLARI FALSI, SANTINI E PUBLICAZIONI PORNO
L’Italia non è mai stata un modello di paese dal punto di vista della finanza pubblica e del suo vizietto ad indebitarsi sul mercato obbligazionario e dei titoli di stato. Non per questo è mai stato considerato paese fallimentare o in stato di bancarotta.
Il debito netto globale dell’Italia verso l’estero (quello che aziende, privati e stato messi assieme devono a creditori esteri) era nel 2010 del 24% del prodotto interno lordo (GDP), percentuale per nulla lontana da quella americana. Solo che gli USA possono permettersi enormi debiti esteri grazie ai solerti stampatori di moneta falsa della Federal Reserve, mentre l’Italia può solo stampare santini, francobolli e riviste porno. Mentre la nostra povera Italia deve dipendere dall’umore altalenante delle agenzie di rating, e dalle banche internazionali come il Citigroup e gli altri istituti americani di credito, spaventati dal caso MF Global, banca media di investimento fallita in ottobre per eccesso di titoli statali tossici e invendibili. Banche che fino a ieri hanno trovato conveniente comprare i fondi governativi italiani pagandoli con dollari svalutati, e che oggi si rifiutano di farlo per una improvvisa caduta di credibilità, per i dubbi sulla capacità del Belpaese di far fronte al suo debito pubblico e alla sua perversa spirale a crescere, da esse stesse ingegnerizzata.
IL DE PROFUNDIS ANTI-ITALIANO DEGLI USURAI E DEGLI STROZZINI INTERNAZIONALI
L’Italia nuovamente nelle mani dei peggiori speculatori stile George Soros, amico intimo di Prodi, e di una congrega mondiale di banche strozzine ed usuraie, nonchè di organismi europei fortemente politicizzati e franco-germanizzati tipo la stessa ECB (European Commercial Bank), la Commerzbank e la BNP Paribas, maggiori scaricatrici di fondi italici e ipocrite becchine dell’economia italiana. “E’ il mercato che ci chiede di farlo”, dicono i banchieri amici della Merkel e di Sarkozy.
Nessuno dice però che “mercato” non significa tanto la borsa, quanto il NWO, il Nuovo Ordine Mondiale che sta da tempo manovrando, tirando le fila e complottando in determinate direzioni.
Il gruppo Rothschild, David Rockefeller, Soros, Kissinger, Brezinsky, Gorbachev, Billy Gates, Bill Clinton, Draghi e Monti in particolare, hanno notoriamente le mani “in pasta”.
UNA STRENNA NATALIZIA A BASE DI DELIZIOSE SPREMUTE
Meno radicchio, meno kaki, meno bietole, meno zucche, meno carote. Il cibo giusto sarà il formaggio Emmenthal, il grana e la mortadella, oltre a nuove deliziose spremute.
Non però le spremute di arancia, care ai salutisti dell’area Mediterranea.
E nemmeno le spremute di melograno, delizia dei buongustai del Medio e dell’Estremo Oriente.
La pozione numero uno del Codex è quella derivata dalle budella di maiale, chiamata anche “eparina” con un termine non sinistro e stomachevole, ma al contrario apparentemente suadente e vezzeggiativo.
La pozione numero due, che ci vogliono rifilare in modo sistematico e massiccio, è quella di occhi di balena, di delfino e di tonno, ottenuta da pressatura a freddo e incapsulamento in pastiglie gialle apparentemente innocenti, chiamate Omega3.
La pozione numero tre, ce la venderanno molto cara, in quanto porterà alla sostituzione dell’ormai obsoleto Viagra. Si tratterà di spremuta di fegato crudo mista a succo di testicoli di manzo, rafforzata, com’è ovvio, dalla immancabile vitamina B12.
Valdo Vaccaro