TRASFORMAZIONE MALIGNA DEL TUMORE IN CANCRO

Definizioni di tumore

 

E’ importantissimo dare la definizione giusta a un fenomeno per capire quali terapie adottare per superarlo.

Il tumore è il punto di arrivo di una evoluzione patologica  iniziata molti anni prima, la cui linea di partenza potrebbe essere l’infanzia, se non oltre.

Il tumore per i medici è una malattia, mentre di fatto non è altro che un anello di cause ed effetti, che risale indietro nella vita di un individuo. La catena può anche risalire a ritroso per generazioni.

Il tumore è una crescenza morbosa e anomala di tessuto, costituito da carne, sangue ed osso dello stesso tipo di tessuto. Il tumore è anche un insieme delimitato di cellule che si producono in modo indipendente dal resto del corpo.

 

Funzioni ortopatiche e protettive del tumore

 

Una cisti che si formi attorno a un corpo estraneo, come un parassita, è altamente utile e protettiva, e questo si si nota spesso nelle piante infestate dai parassiti.

Un tumore non è fonte di pericolo, finchè non comincia a disintegrarsi.

La formazione di un tumore è sempre e soltanto ortopatica, cioè utile e costruttiva, e prolunga la vita in presenza di causanti tossiche che, non intumorate e non ivi canalizzate, andrebbero in circolo causando la morte con notevole anticipo sui tempi.

Tumore quindi come autoriparazione e sintomo-segnale che abbiamo corso un grosso pericolo sventato in tempo dal tumore stesso.

 

I vari nomi dei tumori

 

Non servono classificazioni dei tumori, seguendo essi lo stesso iter di sviluppo.

I loro nomi dipendono dall’organo o dal tessuto sul quale crescono: lipoma sta per tumore al grasso, endotelioma per un tumore all’endotelio o su una certa cavità del corpo, osteoma per tumore delle ossa, adenoma per tumore di una ghiandola linfatica, fibroadenoma, per un tumore fibroso di ghiandola linfatica, sarcoma per tumore del del tessuto congiuntivo, neuroma, per tumore del tessuto nervoso, mioma per tumore del tessuto muscolare.

Tumori vivi e tumori morti

 

Il termine carcinoma, sinonimo di cancro, viene dato al tumore maligno, ovvero al tumore entrato in fase di putrefazione, disintegrazione e metastasi.

Trattasi di un tumore non più vivo, ma morto, nel senso che il sangue non riesce più a entrarvi e uscirvi per alimentare e ripulire le cellule tumorali.

Un tumore dunque divenuto isola putrefattiva e bomba tossica non più benigna e disattivabile.

 

Tumori che non si sviluppano mai su un tessuto sano

 

I tumori il più delle volte non producono sintomi al di fuori di occlusioni ed ostruzioni, tipo la nevrite da ostruzione nervosa, o la colite da ostruzione intestinale.

Ai tumori fibroidi viene attribuita la causa di migliaia di sintomi, ma ciò è confutato dal fatto che, non appena la tossiemia viene eliminata, e l’alimentazione viene corretta in quell’organismo, i sintomi del tumore se ne vanno e non tornano più, malgrado il tumore sia rimasto al suo posto.

Il malessere causato da una indigestione intestinale, porta spesso alla diagnosi di fibroma.

I tumori nascono dal potere innato di riproduzione asessuale.

Cominciano con l’indurimento e l’ispessimento di un tessuto, come mezzo di difesa e protezione di un punto critico (mai di un tessuto sano) sottoposto a costante irritazione, trauma e micro-ulcerazione.

 

Descrizione formativa di fibroma uterino da parte del dr John Tilden

 

  • 1) Una giovane viene colpita da indigestione intestinale, causata da alimentazione sbagliata.
  • 2) Segue una serie di raffreddori, con segnali costipativi di catarro alle mucose.
  • 3) Sorge una fermentazione intestinale e causa una infezione, con interessamento dei vasi linfatici del bacino.
  • 4) Poiché vi è una congestione nella mucosa dell’utero e del collo uterino, la condizione si aggrava ogni mese a causa delle mestruazioni e delle tossine assorbite di quell’intestino malsano e mai messo in ordine.
  • 5) L’intasamento uterino provoca mestruazioni più abbondanti e prolungate.
  • 6) Le mestruazioni diventano ogni mese più dolorose.
  • 7) Lei va dal medico che le riscontra una matrice flessa (flessione causata dall’ispessimento di un lato della matrice, che provoca il piegamento del lato opposto).
  • 8) Più cresce l’ispessimento e più aumentano l’ostacolo alla circolazione, la flessione del collo della matrice e l’ostruzione del flusso mestruale.
  • 9) Il lato flesso non viene alimentato e ripulito, e il lato ispessito riceve tutto ciò che i vasi uterini e gli altri vasi apportano, mentre la circolazione di ritorno non può più eliminare per cui si crea una iperstimolazione, una infiammazione uterina ed una ipertofia (ingrossamento).
  • 10) A questo punto la natura decide di intervenire per emergenza e forma una crescenza chiamata fibroma.

 

Cause di tumore e cause di cancro

 

La sovralimentazione e l’alimentazione impropria causano distensione gassosa degli intestini e una ostruzione della circolazione uterina.

Quando la circolazione è impedita, una nuova escrescenza si produrrà, divetando tumore.

La natura del tumore dipenderà dai tessuti interessati.

Se poi intervengono delle sclerosi, seguite da blocco dei capillari interni al tumore, il tumore muore e imputridisce, e si trasforma rapidamente in tumore maligno, diventando bomba tossica che crea metastasi e condizione di cachessia generalizzata nel sangue.

 

L’eliminazione di tutte le cause di perversione metabolica è il solo modo di sconfiggere il cancro

 

Né l’asportazione col bisturi, né la distruzione con raggi, radio, chemio, sanno sopprimere la causa originante del tumore, per cui i tumori operati si ripresentano in forma morbosa e maligna, con concentrazione massima di tossine (mancando l’assorbimento da parte del ricettacolo tumorale rimosso).

Il trattamento radicale e scientifico dei tumori richiede la soppressione di tutte le cause di perversione metabolica che hanno portato alla neo-formazione, e il ripristino di una alimentazione normale e virtuosa, basata cioè su cibi uomo-compatibili (non acidificanti, non uricemizzanti, non leucocitosizzanti).

Quando ciò viene fatto, i tumori tendono a scomparire da soli.

 

La sparizione definitiva dei tumori col digiuno ad acqua distillata o comunque leggera

 

Essendo i tumori composti non da cellule o tessuti degenerati o strani, ma dallo stesso tipo di tessuto della struttura corporea su cui crescono, sono suscettibili di disintegrazione autolitica, proprio come il tessuto normale, per cui subiscono la dissoluzione ed il riassorbimento, e questo avviene soprattutto durante i digiuni prolungati.

Già Sylvester Graham (1794-1851) rilevava che quando il corpo consuma più nutrimento di quanto ne riceve normalmente (ciò avviene ad esempio in caso di dieta ipocalorica e riducente) le accumulazioni morbose interne come gozzi tiroidei, ascessi, cisti, tumori, diminuiscono rapidamente e in modo sensibile, e che quando si passa poi ad astinenza severa e prolungata dal cibo, cioè a un digiuno ad acqua distillata, spariscono completamente.

 

Se l’escrescenza è tenera, già un singolo breve digiuno basta a riassorbirla

 

Come scriveva il dr Mac Fadess, citato da Shelton nel testo Tumors and Cancers,

La mia esperienza sul digiuno ha dimostrato senza ombra di dubbio che una crescenza estranea di qualsiasi tipo può essere riassorbita nella circolazione semplicemente obbligando il corpo a usare come nutrimento ogni elemento estraneo e non necessario ivi contenuto, obbligando il corpo a ridirigere la sua fame calorica, il suo autocannibalismo intelligente e selettivo, verso le neo-formazioni interne (dotate di vita più breve rispetto ai tessuti del corpo stesso).

Allorquando la crescenza estranea si è indurita troppo, un singolo digiuno può non bastare e ne servono degli altri. Ma, quando l’escrescenza è tenera, già un singolo digiuno basta a riassorbirla.

 

Gozzi, cisti, noduli, croste e tumori si riassorbono tutti

 

La velocità di autolisi e di riassorbimento dei tumori, dei gozzi, delle cisti, di noduli e croste, dipende da diversi fattori come il tipo di tumore, la posizione nel corpo, il peso e la salute del paziente.

Una donna di 35 anni aveva un fibroma uterino grosso quanto un pompelmo, scrive Shelton.

Fu assorbito in 28 giorni di totale astinenza.

Una seconda, aveva un tumore grosso quanto due pugni d’uomo messi assieme, e venne ridotto a una piccola noce dopo 5 giorni appena di digiuno.

 

 

Un tumore al seno, tipo palla di biliardo, eliminato in soli 3 giorni di digiuno

 

I tumori al seno nella donna, che variano dalla dimensione di un pisello a quella di un uovo d’oca, scompaiono sempre senza problemi, in un lasso di tempo compreso fra 3 giorni e 3 settimane.

Viene riportato il caso di una ragazza 21-enne che aveva al seno destro una tumefazione enorme e dura, simile a una palla da biliardo.

Negli ultimi mesi l’aveva fatta soffrire maledettamente. Consultò un primo medico e poi altri due diversi per sicurezza. Tutti le diagnosticarono cancro e operazione immediata.

Lei, giovane forte e vitale, non ne volle sapere e ricorse al digiuno che le proposi.

In 3 giorni esatti, senza cibo e con tanta acqua, il suo cancro sparì e sparirono tutti i dolori, per non riapparire mai più. L’ho visitata 13 anni dopo. Perfetta. Mi ha persino rifilato un affettiuoso bacio in bocca a dimostrare la sua gratitudine, disse Shelton.

 

I pericoli insidiosi della chirurgia e i vantaggi enormi dell’autolisi igienistica

 

Centinaia di casi simili, dovuti al digiuno, ci hanno convinti che i chirurghi quando operano, asportano un gran numero di tumori e cancri che in realtà non sono per niente tali.

Pertanto le statistiche mediche sulle guarigioni sono totalmente falsate.

La chirurgia è sempre pericolosa.

Abbiamo già visto come i tumori tendano a ripresentarsi in forma immediatamente maligna.

L’autolisi mediante digiuno non comporta invece alcun pericolo e non c’è recidività.

La tendenza alla malignità viene soppressa dal digiuno.

Chiaro che è meglio intraprendere il digiuno quando i tumori e le cisti sono ancora nella fase iniziale, per cui l’operazione di autolisi mediante digiuno sarà più breve e meno faticosa.

 

I tumori vengo-e-vado, e il celebre caso della tennista italiana Lea Pericoli

 

Milioni di tumori sono stati distrutti mediante la chirurgia, i raggi X, il radio, oppure sono stati rozzamente bruciati col ferro rovente.

Ma poiché questi metodi non sopprimono la causa creatrice del tumore, il cancro non tarda a rimanifestarsi (se non lo fa, come nel caso della tennista Lea Pericoli, per anni usata come testimonial positivo di cancro operato con successo, significa che quello non era tumore vero e proprio ma semplice innocente cisti del tipo vengo e vado).

 

La coda di paglia della ricerca oncologica

 

Se i ricercatori del settore oncologico fossero onesti ed intelligenti, motivati dall’amore per la salute e per gli esseri umani anziché per la pecunia e il palmares operatorio, anziché perder tempo a ricercare nuove tecniche per distruggere i neoplasmi, si impegnerebbero a trovare le cause dei medesimi e i mezzi per eliminare tali cause, dimenticandosi dei tumori da asportare.

 

Non ci si salva dal cancro con metodologie causa-cancro

 

Le operazioni chirurgiche, anziché normalizzare il metabolismo, che è il vero metodo per ridare salute alla persona, accentuano e moltiplicano il suo dolore, la sua paura, il suo disagio, il suo disordine interno.

I raggi X, la chemio e la radioterapia, provocano indurimento e sclerosi dei tessuti, che sono di per sé fattori di cancro.

Chi non sa che le bruciature dovute a raggi X finiscono per causare formazioni cancerose?

Fintanto che le cause formatrici del cancro permangono, la malattia fa altrettanto.

La rimozione di un tumore non sopprime affatto la causa ma semmai la intensifica, per cui la recidività non è l’eccezione ma la regola.

 

Il precursore cancerogeno numero uno sono le proteine animali, la B12 e gli Omega3 ittici

 

Quali sono allora queste famose cause? Quali i precursori?

L’uso di proteine animali nella dieta umana è in testa al gruppo dei fattori causativi.

La prova di questo ce la offre pure la natura intorno a noi.

L’incidenza del cancro negli animali erbivori è vicina allo zero, mentre in tutti gli animali carnivori e predatori, quadrupedi o uccelli o pesci, il cancro è all’ordine del giorno.

L’importanza della nutrizione nella formazione dei tumori, ed anche nel loro facile riassorbimento naturale o mediante digiuno, non ha mai ricevuto le dovute attenzioni.

 

Le digestioni problematiche, la stitichezza, la respirazione scadente, tra i fattori di cancro

 

La continua irritazione dei seni, delle ovaie, dell’utero, dei reni, del fegato, a seguito di una toxiemia cronica, mai risolta con digiuni e cambi radicali di dieta, ma semmai aggravata da ulteriori digestioni difficili e problematiche (carne, pesce, uova, latticini, dolciumi, cibi cotti, caffè, the, alcolici), è senza alcun dubbio fattore cancerogeno della massima importanza.

Come lo è il fumare, il respirare poco e male, il non stare al sole, il non muoversi e il non riposare.

 

Serve amare se stessi e il prossimo, restando sistematicamente fedeli ad abitudini di vita di prim’ordine, a pensieri ed azioni di prim’ordine

 

Il cancro poi non si sviluppa mai su tessuti sani, ma su tessuti malati e mal ridotti, come abbiamo già accennato.

Possiamo ampliare il concetto e dire che il cancro non si sviluppa facilmente sulle persone sane, ma sceglie quelle indebolite, intasate, intossicate, acidificate dalla cadaverina, dalla caffeina e dalla nicotina.

Prevenire il cancro è semplicissimo.

Basta restare sistematicamente fedeli ad abitudini di vita di prim’ordine.

Ogni influenza malsana nella vita di un individuo costituisce un fattore di suscettibilità, e quindi di potenziale insorgenza cancerogena.

Ogni volta che compiamo un piccolo attentato contro noi stessi, e che alteriamo la nostra salute e il nostro equilibrio, poniamo le basi per uno sviluppo cancerogeno.

 

I falsi record e le false referenze della medicina

 

La medicina non ha mai salvato una singola persona da vero cancro.

Dirò di più, aggiunge Shelton. I decessi immediati, o successivi del post-operazione, sono dovuti principalmente non al cancro che, saputo prendere, non sarebbe quel mostro che si vuol far vedere, ma sono causati dalle operazioni stesse e dai rimedi di contorno inflitti ai poveri operati.

Le biopsie mediche e le mammografie meritano meno fiducia ancora delle previsioni del tempo.

Migliaia di volte le biopsie pretendono di scoprire delle malignità che poi si rivelano non esserre affatto tali.

 

 

Il momento critico di demarcazione tra pre-cancro e malignità effettiva

 

Quando un’escrescenza, una cisti o un neoplasma diventano cancerosi?

Nessuno ha i mezzi per individuare la linea di demarcazione tra il pre-cancro e gli inizi della malignità.

Sappiamo però che i tumori operati in fase iniziale non sono reali tumori ma solo escrescenze benigne, banali ed innocenti, ovvero pre-tumori passibili di rapido riassorbimento già con diete eliminative di tipo crudista e fruttariano.

 

Veganismo, crudismo e respirazione, senza mai dimenticare l’amore e la poesia

 

Che il cancro possa essere prevenuto efficacemente è cosa assolutamente certa.

I mezzi strabilianti di prevenzione non sono né occulti né misteriosi, ma semplici e ben noti.

La scienza igienistica li elenca in continuazione: veganismo, crudismo, respirazione profonda e ritmata, aria, sole, acqua, frutta, motivazioni, amore, poesia, impegno, arte, cultura, divertimento, sensibilità, rispetto, buona educazione, devozione a cause giuste.

 

Non sanno nemmeno di cosa parlano

 

I medici che dicono di guarire il cancro, o che si propongono di guarire il cancro, non sanno nemmeno di cosa parlano. Dire di guarire qualcosa, quando non ne conosci nemmeno le cause, è pura follia demenziale, commenta Shelton.

I soli cancri che guariscono sono quelli che non sono cancri ma innocue escrescenze.

Asportare un pre-tumore benigno e registrare che si è guarito un cancro ai suoi inizi è un giochino che paga profumatamente, e diventa pure ottima arma pubblicitaria.

 

Le vergognose campagne di prevenzione di massa

 

Le campagne prevenzione tumori enfatizzano in continuazione, e non a caso, la necessità di controlli continui per scoprire i tumori nella fase iniziale.

Quelli non sono tumori, ma crescite tipo vengo-e-vado, apparisco-e-disappaio, visto che nel nostro corpo tali fenomeni accadono in continuazione, in risposta ai nostri comportamenti. Basta una crisi digestiva-assimilativa prolungata per dare la stura a una neo-formazione, e basta una serie di digestioni virtuose o anche un solo digiuno per purificare del tutto il nostro corpo, liberandolo da pre-tumori e pre-cisti.

 

Una medicina incapace di guarire le banalità e che pretende di sconfiggere il cancro.

Solo il più stupido dei somari può farsi infinocchiare.

 

Dobbiamo ricordare che la medicina non è ancora riuscita a guarire banalità tipo il raffreddore, l’acne, i brufoli, l’insonnia e il mal di testa.

Pretendere da lei che risolva i tumori e il cancro è utopia pura e semplice.

Il grosso delle operazioni chirurgiche (il 95% di esse) è soltanto spettacolare e consumata teatralità, carica di implicazioni venali e mercantilistiche.

La chirurgia non ha mai salvato un canceroso.

Soltanto il più stupido dei somari può farsi infinocchiare a credere che una malattia sia risolta allorquando un organo o un tessuto vengono asportati, è la colorita battuta di Herbert Shelton.

 

 

I preziosi avvertimenti lanciati dal corpo

 

Ogni cattiva abitudine mentale, fisica, alimentare, riduce le riserve di energia nervina e produce un rallentamento delle funzioni metaboliche, con ritenzioni idriche, accumulazioni endo-virali, richiami batterici e tossiemia montante.

Quando la tossiemia raggiunge il punto di massima tolleranza si produce una crisi del sistema, con malattia e sintomi acuti ed evidenti, tipo febbre, tosse, catarro, dolorini, eruzioni, allergie.

Sintomi attraverso i quali la macchina corpo trova modo di costringere il proprio autista a soffrire ma anche a riassestarsi.

 

L’ebete calcio nel sedere all’amica febbre e alla benedetta influenza stagionale

 

Ma la gente ha imparato dai medici a temere la febbre e a temere l’influenza, non certo ad amarle e a rispettarle, ma a dar loro un calcio nel sedere.

In questo modo impediamo al nostro sistema di eliminare quella quota di tossiemia che ci stava disastrando, e perdiamo una preziosa occasione per purificarci.

Optiamo dunque per il vaccino, per l’aspirina e per l’antipiretico.

Questo significa dare una martellata alla spia rossa e una botta al nostro siistema immunitario.

Questo significa creare le basi per una malattia cronica assai peggiore di quella che abbiamo voluto interrompere.

 

La balla colossale della malignità originale del tumore

 

Ecco allora che i punti deboli di eliminazione, quelli che il corpo presceglie per le sue crisi eliminative, sono sottoposti a enervazione dalla tossiemia accumulata, e poi a irritazione, e poi a infiammazione, e poi a micro-ulcerazione, e poi a ispessimento e a nodulazione.

La medicina a tratti è ignorante e a tratti è reticente, quindi sostanzialmente falsa.

Non dice e non spiega come stanno le cose.

Dire la verità non conviene, perché la verità è troppo scomoda, è arma a doppio taglio.

La medicina non ti viene certo a dire che la storiella della malignità è una balla colossale.

 

Non esiste il cancro in partenza.

Le malattie incattiviscono man mano che l’uomo le rende tali.

 

Non esistono tumori maligni in partenza.

Non esistono cancri in partenza.

Tutte le malattie sono benigne e costruttive.

Si incattiviscono man mano che l’uomo si comporta da alchimista e da elefante nel negozio degli specchi.

Nessuna affezione maligna lo è fin dall’inizio.

Molti pazienti, se lasciati a se stessi senza farmaci e senza operazioni, ma con sola acqua da bere e qualche frutto, si ristabilirebbero da soli e scongiurerebbero ogni malignità.

Sono i trattamenti medici a provocare una rapida trasformazione di una malattia benigna in una maligna, in una affezione cronica e inguaribile.

 

 

 

 

La formazione di una capsula spessa e resistente è spesso sentenza di morte

 

Quando un tumore forma una capsula spessa e resistente, un guscio impenetrabile, il suo contenuto si addensa e si indurisce al punto che i capillari e le piccole arterie interne finiscono per essere ostruite e messe fuori uso.

Il tumore a quel punto inizia la sua via crucis.

Viene tagliato fuori dal circuito sanguigno nutri-ripulente e rimane privo di metabolismo e quindi privo di vita. Praticamente soffoca e muore di asfissia.

 

Il processo di avvelenamento settico del sangue, chiamato cachessia

 

Il tumore vivo è sempre benigno. Quello morto no. Non può esserlo.

Ha al suo interno sostanza proteica che va in suppurazione e in putrefazione.

Il suo nucleo va in rapida decomposizione e innesca un processo di avvelenamento settico del sangue, che porta allo stato di cachessia.

Cachessia deriva dal greco kachexia, composto da kakòs (cattivo) ed héxis (condizione fisica), e significa condizioni particolarmente debilitate e disperate dell’intero sistema.

Ed è precisamente questo il meccanismo che trasforma il tumore costruttivo ed intelligente in cancro spietato e killer.

 

L’indurimento delle vicine ghiandole linfatiche

 

L’indurimento delle ghiandole linfatiche, nelle vicinanze immediate del tumore, costuituiscono il primo segno della sua trasformazione maligna.

A questo punto non esiste alcun fattore estrinseco al tumore che possa influire in qualche modo su di esso. Impossibilità tecnica di influire su un processo disintegrativo.

Non c’è modo di fare niente, se non di assumere pasticche di valium ad attenuare le sofferenze e i tormenti della fase terminale.

 

Più amorevole assistenza e meno accanimenti terapeurici

 

Un cancro non è altro che sepsina, il prodotto mortalmente virulento della putrefazione dei tessuti (quello che si trova ad esempio nelle ferite e nelle appendici mal curate).

E’ lecito affermare che, quando un tumore è diventato maligno, e dunque cancerosa metastasi, la guarigione è impossibile, per cui ogni intervento terapeutico diventa un odioso accanimento a spese della vittima.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo