TUMORE AL COLON, MESTRUAZIONI DIFFICILI, IPERTENSIONE E GONFIORI INTESTINALI
Cambiare il proprio stile di vita è la chiave per una salute ottimale
Ciao Valdo,
ti sono grata per avermi citata favorevolmente nella tesina Lo straordinario buon esempio della Dominique.
Ne sono lusingata e felice.
L’informazione e la trasparenza sono in grado di aiutare altre persone come me, consapevoli che cambiare il proprio stile di vita sia la chiave per una salute ottimale, sia nel fisico che nella mente.
Grazie del tempo che dedichi a tutti noi, della tua immensa disponibilità a dare risposte salutistiche sensate, dandoci l’opportunità di trarre beneficio dalle tue conoscenze.
Conoscere la salute non è qualcosa di secondario
Ogni giorno, quando apro la posta, sono ansiosa di trovare un tuo nuovo articolo.
Devo dire che non sei una fonte deludente, visto che i tuoi scritti continuano a fioccare, e che c’è sempre qualcosa di interessante da apprendere, non solo nei lavori basilari, ma anche nelle corrispondenze coi diversi lettori che ti contattano.
Nei tuoi appunti trovo il buon consiglio, l’aiuto, l’insegnamento, ed una sempre maggiore conoscenza dell’argomento salute, che non è affatto qualcosa di secondario.
Tutto cominciò con la mia pressione scattata inaspettatamente verso l’alto, e con la tua tesina Zona Tumore, Zona cancro
Ti ricordi il motivo per cui ti contattai la prima volta?
Pur pensando di non essere nel modo più assoluto una candidata alla ipertensione, mi ritrovai invece ad avere una pressione 90-166 che mi allarmò.
Il cardiologo mi prescrisse il Lasix dicendomi comunque che la mia pressione era normale, vista l’età e la menopausa in corso, per cui non sarei più tornata indietro ai livelli ottimali.
Da lì cominciò tutto.
Mi rifiutai di iniziare coi farmaci.
Fortuna volle che mi capitasse tra le mani, proprio in quei giorni, la tua tesina Zona Tumore, Zona cancro, inviatami da una cara amica. Al che ti telefonai. Ero disposta a venire anche in Friuli per incontrarti, ma la tua chiarezza e la tua disponibilità on-line hanno semplificato il tutto.
Sono diventata un orologio dal metabolismo perfetto
Quando mi hai parlato di mangiare crudo, non ho esitato un attimo.
Ho messo immediatamente in pratica le tue dritte. Sono passati 6 mesi e non me ne pento affatto.
Posso confermare che la mia pressione è tornata normalissima, senza alcun farmaco.
Non finisce lì. Le mie feci liquide ed irregolari sono ormai un cattivo ricordo.
Tutto si è magicamente regolarizzato. Appena mi sveglio la mattina, hop!
Ho sconfitto le sensazioni di fame continua che mi tormentavano
E, per rimanere in tema, le mie urine sono chiare come l’acqua, a dimostrazione del buon funzionamento della mia macchina.
Avevo sempre una fame del diavolo, e cercavo invano di trattenermi.
Non bastavano mai i 3 pasti al giorno e i vari spuntini di contorno.
A tavola divoravo più che mangiare e, dopo i pasti, andavo regolarmente alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti.
Niente più gonfiori e mali di pancia, niente più sete
Ora mi sento davvero libera da quelle condizioni.
Non mi sento più in emergenza, non provo quei richiami, e se davvero arriva uno stimolo improvviso verso il cibo, so gestirmi al meglio.
E, per finire, niente più mal di pancia, gonfiore, senso di pesantezza.
Mi sento sempre leggera ed in perfetta forma.
Importante poi notare che, a differenza di prima, non ho mai sete.
Non bevo mai alcunché, se non nei momenti di maggior traspirazione, come quando vado a fare la mia corsa giornaliera o quando sto faticando nel mio orticello.
Ho diverse altre domande da farti
Oggi ti farò altre 12 domande su alcuni dettagli nutrizionali, nonché sui problemi di mio marito (postumi operazione cancro al colon), e di mia figlia (mestruazioni difficili).
Ti ringrazio per le risposte che mi darai e ti auguro un buon week-end.
Dominique, da Frosinone
Flessibilità e personalizzazione delle quote indicate
- 1) Cinque pasti sazianti di sola frutta al giorno (secondo i postulati di Cambridge), sono la quota fissa, minima o massima?
Trattasi chiaramente di una quota minima indicativa, non fissa. Come in tutte le cose serve flessibilità e personalizzazione. Se uno opta per 4 o 5 o 7 pasti al giorno, non commette alcuna infrazione.
L’importante è sentirsi a proprio agio.
Nel paleolitico, si apprende dalle ricerche del dr Boyd Eaton, maggiore specialista mondiale di alimentazione primitiva, i nostri antenati viaggiavano a una media di 12 pasti sazianti di bacche, frutta e germogli. E oggi la gente si scandalizza per 5 mangiate di frutta giornaliere. Questo ti fa capire quanto ci siamo allontanati ed alienati dal nostro corpo e dalle nostre naturali esigenze.
Serve sempre essere assistiti dalla flessibilità mentale.
Ad esempio, nel caso mio, siccome mi alzo assai presto di mattina (tra le 5 e le 6), oltre alla colazione di sola frutta, introduco spesso a metà mattina l’ormai famosa crema di avena, o magari i fichi col pop-corn, o le banane col pop-corn.
Non è un compromesso, o una infrazione, ma una personalizzazione.
Sono rigoroso e duro contro il bere a tavola, e contro birra e vino.
Ma se ho lavorato duro a zappare mezzo orto, a volte mi concedo mezzo bicchiere o al massimo un bicchiere di birra d’estate, preferibilmente analcolica, o mezzo bicchiere di vino nella stagione fredda.
L’importante non è essere perfetti, ma tendere alla perfezione.
Tempi di digestione della crema di avena
- 2) La digestione della crema di avena con aggiunta di uvetta e datteri richiede tempi più lunghi
rispetto alla frutta. Quanto si deve attendere prima di poter consumare il successivo pasto
di frutta (senza provocare fermentazioni)?
Direi un paio d’ore circa, riducibili a un’ora se la frutta che andiamo a mangiare in successione è del tipo anti fermentante (mela, papaia, ananas).
La frutta secca va bene dopo le verdure crude
- 3) Le noci, mandorle, pinoli e simili, vanno bene dopo il mio pasto di verdure crude?
Le verdure crude sono un passo obbligato davanti a qualsiasi cibo proteico, concentrato, cotto, comunque di digestione prolungata. Le vedo con favore persino davanti alla banana e all’avocado, che sono frutti particolarmente sostanziosi ed impegnativi, ed anche davanti alla frutta proteica secca.
Come affermato da altre parti, i vegetali crudi, a differenza delle proteine (che abbisognano di ambiente acido e di succhi gastrici per la loro demolizione in aminoacidi) e dei carboidrati amidacei (che abbisognano di ambiente alcalino e di enzimi amilasi), non hanno bisogno di specifici succhi gastrici, e si autodigeriscono indifferentemente in ambiente acido, medio ed alcalino.
La risposta dunque è positiva.
Un pasto isolato a frutta secca può sostituire un pasto di frutta normale
- 4) Se volessi mangiare noci, mandorle, pinoli e simili, fuori dai due pasti principali, possono sostituire un pasto di frutta?
Direi di sì, soprattutto se consumati allo stato fresco. Se siamo invece a stagione avanzata e si seccano ulteriormente, li vedo più volentieri come dessert finale dopo il pranzo e la cena.
Tra tutti i germogli, l’alfa-alfa e la soia restano quelli più gettonati
- 5) Quali germogli preferire, visto che esiste ampia scelta?
Alfa-alfa, soia e tutti i fagiolini, i piselli e il fieno greco, sono tra i più usati, ma il discorso è applicabile a tutti i cereali e a tutti i semini eduli in circolazione, incluso ravanelli e crescione.
Per i curiosi, un po’ di sperimentazione non guasta. Vietati invece i germogli delle solanacee (pomidoro, melanzane, patate) che offrono frutti eduli, ma germogli velenosi.
I germogli nelle combinazioni
- 6) Come e quando vanno mangiati? Non ricordo di aver letto qualcosa in merito nei tuoi scritti.
I germogli sono a tutti i livelli dei vegetali verdi, per quanto straordinariamente ricchi.
E’ basilare consumarli allo stato rigorosamente crudo.
Si possono mangiare anche cotti, ma sarebbe uno spreco assurdo di micronutrienti, un vero e proprio controsenso.
Nelle combinazioni sono equiparabili in tutto e per tutto ai vegetali verdi, e pertanto come piatto d’inizio a pranzo e cena. Ma si possono anche spargere, a termine cottura, sulla pizza vegetariana (come si fa con la rucola), sulle creme e le zuppe vegetali, sui cereali, o anche inserire nei panini e nelle piadine vegetali, sulla pasta integrale al pomodoro.
Meglio arrangiarsi coi prodotti che troviamo a nostra disposizione
- 7) Nella mia zona ho difficoltà a reperire molti prodotti che tu consigli.
Siccome al Nord siete di sicuro più riforniti, saresti così gentile da darmi il nome di un negoziante
di tua conoscenza, dove ordinare la merce e farmela inviare per corriere?
Non è come credi. Mia moglie va ai soliti supermercati tipo Carrefour o Iper, oppure opta per qualche negozietto di macrobiotica (gente che comunque non è attrezzata per inviarti queste cose).
Se ti riferisci ai semi di sesamo, ai semi di lino e di zucca, li trovi sicuramente nel reparto cereali e frutta secca dei supermercati di Frosinone, o delle città vicine (Roma e Napoli).
Stesso discorso per certi frutti come la papaia e l’avocado.
Il durian no, nessuno lo commercializza in Italia, e avrebbe dei prezzi impossibili.
La farina mista di girasole-sesamo-lino, è un prodotto fabbricato in Australia, e lo trovo in alcuni supermercati asiatici.
Se non riesci a reperire questi ingredienti specifici, cerca di risolvere il tutto e di renderti indipendente col fai da te.
Un bel pestello in legno e ti frantumi i semi che trovi in giro, producendoti una piccola riserva di farina grezza da spargere con moderazione sulle creme di avena, sulle minestre e persino sulla pasta.
I semini nel water significa che abbiamo masticato poco ed in modo approssimativo
- 8) I semi di zucca, girasole, di sesamo, che adesso non mancano mai nelle mie insalate, è normale che ce li ritroviamo nella tazza del water?
E’ normale, ma solo nel senso che, se uno ingerisce qualsiasi seme, senza masticarlo accuratamente, quello si fa un viaggetto interintestinale gratis senza pagare il biglietto, e poi ti lascia insalutato ospite.
Ma non è buon segno. Significa che hai mangiato troppo in fretta.
L’intestino non ha denti, come ben sai.
Un segreto della buona digestione consiste nel bere i cibi solidi (masticandoli per bene) e nel mangiare quelli liquidi (sorbendoli lentamente a piccoli sorsi).
Al crudista vegano servono in realtà poche e semplici ricette
- 9) Perché non dedichi un capitolo alle ricette nel prossimo tuo libro?
Farebbe comodo non solo a me, ma a tanta altra gente. Che ne pensi?
Proprio il fatto di essere un crudista-fruttariano mi frena dallo spingere la gente verso le ricette strane.
Se sto da solo in casa, la cucina per me significa preparare un panino integrale con due foglie di basilico, un pomodoro e del radicchio (a volte col peperoncino, con le olive e col carciofino e con delle noci), oppure significa centrifugare delle carote, oppure far scoppiare il popcorn, oppure mettere in pentola patate, pomodori e tutti i tipi di verdure reperibili, e farle cuocere per 18 minuti, oppure imbiondire leggermente in padella delle patate a fette non troppo sottili, miste a cipolla e peperone.
Tutto questo c’entra poco col crudismo, e infatti mi succede al massimo una o due volte l’anno.
La mia vera cucina resta il sole e l’albero da frutto.
Sono per una cucina semplicissima e quasi francescana, vagamente ed assai limitatamente macrobiotico-cerealicola ma con diversi importanti correttivi.
Credo che sulle mie tesine dietologiche troverai già diversi spunti in proposito.
Non è escluso comunque che scriva un libercolo su questi argomenti.
La Turchia, paradiso del fiso secco, del dattero, del melograno, del pistacchio e del grano saraceno
- 10) In settimana andremo una decina di giorni in Turchia. C’è forse qualche precauzione da adottare
dal punto di vista alimentare?
Non ho esperienza diretta, anche se ho girato nei dintorni di Istanbul (vedi Romania, Bulgaria e Iran).
E’ un paese sicuramente ricco di tradizioni salutistiche e di tanta frutta e verdura, per cui penso vi troverete bene. La Turchia è il paradiso dei fichi e della frutta secca.
Ma non esistono difficoltà nemmeno in Patagonia o nello Swaziland. Basta avere le idee chiare e dare precise disposizioni a cuochi e camerieri. Un buon crudista-vegano sa sempre cosa vuole.
Una delle specialità da cercare nei bar è il succo fresco di melograno.
Raccomando una visita ai mercati ortofrutticoli, ed in particolare ai tanti tipi di semi in esposizione.
Non mancheranno datteri, pistacchi e meloncini. Comprare sementi di piante locali per il tuo orto.
Un cancro al colon che era in realtà un tumore al colon, e un periodo post-operatorio caratterizzato dal sospetto e dalle apprensioni
- 11) Come sai, mio marito è stato operato nel 2002 per cancro al colon, e periodicamente fa controlli, analisi ed esami. Vorrei farti leggere le analisi fatte a luglio e parlarti del suo caso. Te le posso inviare alla prossima occasione?
Nessun problema a parlarne, se ti fa piacere.
Correggo innanzitutto la tua definizione. Non si è trattato di cancro al colon, ma di tumore al colon, anche se i medici lo hanno classificato in quel modo.
Se si fosse trattato di vero cancro, non staremmo qui nemmeno a parlare di te come moglie, ma piuttosto come vedova.
Essendo salutista e non medico, mi disinteresserei abbastanza dell’evoluzione in atto, dopo una operazione di tal genere.
Il tumore è sempre una ultima ratio intelligente, da capire e non da rimuovere chirurgicamente (se non in casi rarissimi)
Baderei piuttosto al sodo. E il sodo, a mio avviso, è quello di massimizzare il recupero ed il ripristino energetico della persona nell’assieme. Non ricadiamo nello stesso errore che ha portato all’operazione.
Il tumore era sorto come ultima ratio difensiva.
Sarebbe stato meglio, dal punto di vista igienistico, non operare, ma lasciare l’intera incombenza di toglierlo di mezzo a colui il quale aveva posto in essere il tessuto tumorale stesso, ovvero al meccanico-riparatore di nome sistema immunitario, offrendogliene la possibilità (smettendola cioè di
stipare materiale fecale putrefacente in zona colon).
Nessun intento polemico contro la medicina, ma la vera cosa da sezionare non sono i tessuti, quanto i comportamenti cancerogeni della gente e le sostanze micidiali di cui essa si ciba
Non intendo qui polemizzare più del necessario col sistema medico.
I medici, come ben sappiamo, sono dei professionisti e degli specialisti, dei veri e propri mestieranti.
Esperti ineguagliabili nel sezionare e ricucire parti del corpo umano.
Eccezionali ed encomiabili come cerusichi o chirurghi.
Dal punto di vista professionale, i medici che lo hanno operato hanno fatto un lavoro ineccepibile, altrimenti lui non sarebbe più tra noi. Bravissimi a sezionare e suturare i tessuti, dicevo. Assai meno validi però come ripristinatori della salute. Più che sezionare i tessuti sani in auto-riparazione, si devono sezionare i comportamenti della gente, quelli sì decisamente cancerogeni.
Le gravi colpe mercantili e venali della struttura sanitaria
La colpa non è tutta dei medici, ma della struttura sanitaria nell’assieme.
Agli ospedali servono operazioni e servono soldi, servono risultati immediati e visibili, e non certo chiacchiere o guarigioni di lungo periodo. Parliamo di vere e proprie aziende sanitarie con bilanci pesantissimi, con deficit da colmare. L’aspetto economico è predominante.
Se uno sopravvive all’operazione, anche per breve tempo, viene dichiarato, sia nel foglio di dimissioni che a fini statistici, persona salvata.
Se uno sopravvive per cinque anni, viene dichiarato comunque persona guarita positivamente, poco importa quanti farmaci e quanti aiuti dopanti gli hanno dato, poco importa con quale tipo di accanimento terapeutico lo hanno tormentato.
Se uno muore prima dei cinque anni, rimane soggetto salvato, ma con guarigione negativa.
Hanno rimosso il sintomo, la toppa riparatoria costruita dal sistema immunitario.
E’ indispensabile che tuo marito impari ad alimentarsi, a conoscersi, a debellare la paura.
L’operazione ha tolto il sintomo, ovvero l’intelligente ispessimento autoriparante al colon che il sistema immunitario aveva pazientemente costruito intorno ai tessuti ulcerati.
L’ulcerazione era stata provocata dalla permanenza stabile e prolungata del materiale fecale di carattere offensivo fermentante-putrefacente, in quella delicatissima zona.
Non serve dunque che tu mi mandi le analisi.
Serve piuttosto che tuo marito stia imparando ad alimentarsi come si deve, senza rifare gli errori precedenti che lo portarono a quella crisi tumorale.
Serve poi che non venga oggi stupidamente terrorizzato dall’ipotesi e dal sospetto di una replica tumorale, dato che la paura è il vero cancro, il massimo acidificante del sangue.
Cosa è in realtà un tumore, se non un processo logico riparatorio?
Paure inutili perché, se il suo corpo non viene più inquinato da indiscrezioni alimentari, non c’è motivo alcuno per stare in apprensione. Non gli ricresce nessun altro tumore.
Il tumore è un processo riparatorio logico e pianificato, non una cellula impazzita che ha fatto le bizze.
Quella è la versione di comodo della medicina, che noi igienisti e salutisti naturali rifiutiamo sdegnati.
Non esistono tessuti cancerogeni che riproducono il male, e nemmeno cellule cancerogene da bombardare, ma solo comportamenti cancerogeni e sostanze cancerogene.
Il corpo umano è di una perfezione millimetrica e nanometrica.
Siamo tutti sani e tutti passibili di malattia, di riparazione tumorale ed anche di degenerazione cancerogena (se non cambiamo radicalmente politica)
Sono gli errori umani gravi e ripetuti che si riproducono e rilanciano eventualmente il male.
Non c’è in tuo marito, e in nessuna persona al mondo affetta da tumore, qualcosa di mostruoso o di difettivo che invece manca nei sani.
Siamo esattamente tutti uguali. Tutti sani e tutti passibili di riparazioni tumorali e di degenerazioni cancerogene.
Non esiste il Male Oscuro di Giuseppe Berto, se non nella sperticata fantasia del grande romanziere, e nella patologica ideologia della medicina ufficiale.
Sono cose che ho descritto in dettaglio non solo sulla tesina Zona Tumore, Zona cancro, ma anche nel testo Alimentazione Naturale.
Tuo marito non è una persona difettosa. Deve metterselo bene in testa.
C’è un processo preciso e millimetrico che porta al tumore.
Tuo marito non è un canceroso, non è una persona difettosa.
Deve metterselo bene in testa.
E’ una persona sana e perfetta, il cui sistema immunitario ha fatto ricorso a una procedura riparatoria d’emergenza nel 2002, o qualche tempo prima di essere operato.
Anche il sistema immunitario a volte esita, tergiversa e non sa quali pesci pigliare
Il sistema immunitario aveva notato che le masse fecali putrefatte stipate nel colon, espulse così com’erano, avrebbero distrutto il sistema escretorio coi suoi delicatissimi filtri finali, ed in particolare reni, prostata e vescica.
Allora egli aveva tergiversato, tentando invano di rimandare i veleni al massimo organo detossificante.
Ma il fegato si era rifiutato, non essendo quel materiale di sua competenza.
A quel punto non restava che mandare forti segnali e forti spie rosse, il più delle volte ignorate del tutto o addirittura demolite col martello, mediante farmaci.
Le masse fecali putride che corrodono il delicato rivestimento del colon e lo ulcerano
Alla fine, non restava che mandar fuori il tutto.
Ma quella permanenza prolungata aveva nel frattempo ulcerato i tessuti interni del colon.
Ed era servito indossare la tuta, portare gli attrezzi e ricostruire velocemente una nuova pelle protettiva ed un’altra ancora, dando luogo all’indurimento riparatorio, che i medici hanno confuso come malattia
e come cancro (visto che il termine tumore è stato capziosamente eliminato dal linguaggio medico).
Tuo marito è vivo, grazie al cielo. Lo hanno salvato i medici? Nemmeno per sogno.
Mal di testa? Non te la taglio subito, ma ti tramortisco col farmaco. Mal di colon? Te lo taglio del tutto, visto che nel colon non ci sono occhi, naso e bocca.
Risolto qualcosa? No. Provocato solo danni e complicazioni.
Rimosso un prezioso pezzo di colon, somministrate pile di farmaci (che ora stanno tutte disperse come mine vaganti nelle parti adipose del corpo).
Tuo marito è vivo? Sì.
Lo hanno salvato i medici con la loro operazione? Nemmeno per sogno.
Questa è la loro versione ufficiale e di comodo.
Sono solo stati ultrabravi a compiere un’operazione sbagliata col massimo del loro impegno e della loro bravura chirurgica.
Bisturi e vaccinazioni sono i due piedistalli su cui si basa la pseudo-medicina moderna
Guai contestare l’intervento chirurgico sul tumore, e guai contestare la vaccinazione, perché allora cade l’intero palco.
Il discorso sul cancro è terribilmente simile a quello sul batterio e sul virus.
Tutto basato sulla demonizzazione di un qualcosa che riporta agli spiriti maligni del Medioevo.
Tutto basato sulla eliminazione nel nemico vero o presunto che sia.
I chirurghi hanno fatto un lavoro a regola d’arte, tirando via una parte sanissima, tumorale e non cancerogena, che il sistema immunitario aveva in modo laborioso costituito.
Gli hanno di sicuro decurtato, e non regalato degli anni di vita.
Sono stati ugualmente bravissimi.
Torniamo ad oggi.
L’operazione del 2002 ha di sicuro demolito in una certa misura la struttura fisica di tuo marito.
Tutte le operazioni chirurgiche sono piene di risvolti e di conseguenze, per cui servono non mesi ma anni per riprendersi.
E’ per questo che si dovrebbero fare nelle sole e rare condizioni di vera emergenza.
Un’operazione al colon, poi, è ancora più delicata delle altre.
Gli hanno di sicuro decurtato e non regalato degli anni.
Inutile pretendere troppo da loro. Sono già da lodare ed ammirare per averlo anestetizzato, tagliato, rimosso e ricucito, come dei bravissimi sarti, senza mandarlo in diretta al cimitero.
E poi, non dimentichiamo, i guai se li è creati tutti lui ammalandosi, e non i chirurghi.
Tuo marito si può ancora riprendere nonostante tutto
Ma lasciamo stare il passato.
Guardiamo al futuro.
Se la struttura di base è tuttora solida, nonostante la batosta chirurgica e post-chirurgica, si può ancora riprendere.
Il corpo non va mai contro se stesso e, se c’è qualche chance di miglioramento, il sistema immunitario non se la farà scappare, sempre a condizione di non essere ulteriormente sbeffeggiato da interventi invasivi ed inaspettati dall’esterno.
Lasciamo lavorare il corpo, diamogli la possibilità di lavorare senza appesantirlo ed avvelenarlo, senza spaventarlo con controlli e con inutili apprensioni.
Via la paura e via il farmaco
Via i timori, via le diagnosi, via le paure, via i farmaci.
Se ci capita di defungere, poco male, Dio vede e provvede.
Ci farà perdere magari la nostra bella o mediocre faccia, ma prenderà cura della nostra anima e ci darà altre interessanti possibilità.
O magari ci farà riposare e tirare il fiato per sempre. In ogni caso non serve drammatizzare troppo.
Tuo marito non ha bisogno di niente. Può bruciare tulle le sue cartelle cliniche.
Sta dopotutto in un’autentica botte di ferro.
Alla fine, siamo tutti, sani e malati, nelle mani del creatore.
Se uno si è messo davvero così male da essere marcio patocco al suo interno, nessuno lo salva più.
Non mi pare sia il caso vostro. Con una Dominique bravissima al suo fianco, il tuo uomo potrà sicuramente massimizzare il potenziale qualitativo e quantitativo che gli resta.
Il miglior medico al mondo lo ha già dentro di sé, e si chiama sistema immunitario.
La migliore assistente sanitaria ce l’ha già accanto a sé, ed è sua moglie.
I cicli mestruali dolorosi della figlia
- 12) Mia figlia di 30 anni sta vivendo molto male i suoi cicli mestruali.
Ogni mese, per un paio di giorni, va avanti a Nimesulide, Aulin ed altri antibiotici.
Senza quei farmaci non riuscirebbe a lavorare.
Sono ormai anni che va avanti in queste condizioni, e lo fa nonostante i miei ripetuti rimproveri.
Del resto non posso biasimarla troppo, visto che non pare esserci modo, fuori dai farmaci, di
alleviare i suoi dolori. Cosa si può fare?
Un digiuno e un cambio radicale dell’alimentazione.
Regolare attività fisica all’aria aperta.
Un disturbo mestruale ricorrente può essere determinato da tanti fattori diversi.
Sono abbastanza contrario a esami diagnostici, ma in questa circostanza un’ecografia darebbe almeno qualche spiegazione in più.
Urgente in ogni caso un diguno purificante di un paio di giorni e cambiamento radicale dell’alimentazione, nel modo che tu ormai conosci bene.
Via tutti i farmaci al più presto.
Importantissimo respirare profondamente, ossigenando al meglio il sangue, e fare regolare attività fisica all’aria aperta, con passeggiate e corse e giardinaggio, come stai facendo te.
Per alleviare i sintomi in modo non invasivo, meglio ricorrere ai cataplasmi freddi di fango
Le mestruazioni dolorose rivelano una forte tossiemia interna, e una formula sanguigna densa e malsana.
Il corpo si ribella colpendo la parte più delicata che, nel caso suo, è il meccanismo riproduttivo.
I terapeuti naturali offrono consigli assai più efficaci dei farmaci, e privi di effetti collaterali, basati in genere sull’applicazione di cataplasmi freddi di fango all’altezza del basso ventre, da applicarsi durante il periodo critico.
Tua figlia ha comunque bisogno di una rivoluzione culturale interna, se vuole davvero guarire.
I danni dei farmaci sono distruttivi
I farmaci che sta prendendo la stanno distruggendo.
Le tolgono il sintomo dolorifico, che è nonostante le apparenze e il dolore, un sintomo sano, e la illudono di aver risolto il problema.
In realtà lasciano totalmente irrisolta la tossiemia interna, ed in più aggravano l’avvelenamento del sangue.
Ultimo regalo, le danno pure la dipendenza farmacologica.
Serve umiltà, coraggio, cultura salutistica, e prendere esempio dalla mamma
Tua figlia deve armarsi di umiltà, di coraggio e di forte determinazione a migliorarsi ed a riequilibrarsi, prendendo esempio proprio da te.
Per lei, prima ancora che per te, serviva la lettura di Alimentazione Naturale e delle mie tesine.
Lei ha bisogno di rendere il sangue fluido.
Ha bisogno di moltissima acqua biologica, e dunque di frutta in abbondanza.
Uva, meloni, angurie, tutte cose incompatibili con la sua presente dieta
Falle fare la cura dell’uva.
Uva, rossa in maggioranza, a volontà da mattina a sera, masticando le bucce ed anche i semi. Consumare in abbondanza agrumi, meloni ed angurie, papaie ananas e kiwi.
Tutte cose incompatibili con la sua attuale dieta, che immagino essere simile a quella che a suo tempo ha rovinato tuo marito.
Per eventuali discorsi terapeutici ed applicativi, hai già l’indirizzo di Carmelo Scaffidi, e lo puoi contattare per qualsiasi necessità.
Un caro saluto a te e famiglia.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)