TUTTO PARTE DAL COLON
Le vicende e le peripezie del mio uomo
Ti ringrazio per il tempo che mi dedichi. Voglio raccontarti le vicende di mio marito.
In seguito ad un’emorragia improvvisa avvenuta nel luglio 2002, a mio marito venne diagnosticato un tumore III stadio al colon, con immediata operazione ed asportazione di 20 cm di intestino, in un ospedale del centro Italia.
Scarsità di raccomandazioni e programma chemioterapico
Fu rimandato a casa come se avesse avuto una piccola influenza.
Nessuna raccomandazione, nessun programma alimentare specifico, nessuna precauzione.
Ha fatto poi la chemio per 6 mesi mediante un porth-a-cat installato al di sopra del petto.
Mi hanno spiegato in seguito che tale aggeggio era stato inserito in vista di ulteriore chemio.
Puoi solo immaginare come può sentirsi psicologicamente una persona, quando gli applicano una strana strumentazione, con la prospettiva di dovergliela riapplicare alla fine del ciclo.
La ricerca di altri tumori
Due volte al mese di giovedì si recava all’ospedale dove trascorrela la mattinata con la flebo, tornava a casa con la medicina-veleno in tasca, erogata dal porth-a-cat, e questo restava attivo fino al sabato mattina, quando glielo toglievo.
Trascorsi quei 6 mesi, lo accompagnavo regolarmente al controllo.
Medici ed assistenti di turno gli tastavano in continuazione il collo, le ascelle, l’inguine.
Non vorrei sbagliarmi o essere troppo malevola coi medici, ma mi diedero l’impressione di cercare qualche altro tumore, al fine forse di rimetterlo sotto i ferri.
Puoi fare tutto come prima, punto e basta
Il loro modo di fare non mi convinceva.
Sia i loro controlli che le risposte vaghe e troppo accomodanti alle mie domande, mi lasciavano alquanto perplessa.
Puoi fare la stessa vita di prima. Puoi mangiare e bere esattamente come prima.
Questo era il tipo di musica che ci era dato di ascoltare.
Nuove cure alternative ed enormi spese
Ed è a quel punto che ci siamo rivolti a un altro medico, docente universitario in un ateneo del Sud.
Contrario alla medicina tradizionale e ai farmaci, ha trattato mio marito con flebo di opoterapici, ed a colpi di integratori minerali, di vitamine sintetiche, di oligoelementi, di fermenti e di probiotici.
Ci ha fatto spendere un patrimonio.
Associata a tale programma ci fu una serie di lavaggi dell’intestino (idrocolonterapia).
Un intestino inguardabile
La penultima colonscopia effettuata circa 4 anni fa, potei seguirla sul monitor esterno alla sala, assieme a quel professore.
Nonostante tutti i lavaggi e le purghe che nei giorni precedenti aveva fatto, egli rivelava un intestino sporchissimo.
Anche il cieco era tappezzato da feci vecchissime ed incrostate che non si scioglievano.
Qualcosa di inverosimile.
Un intestino disidratato e privo di peristalsi
La deduzione ovvia fu che in quell’intestino la peristalsi era da decenni una illustre assente.
Un intestino disidratato che si svuota soltanto quando è pieno.
Un intestino che pertanto non è mai libero.
Un intestino con un marciume secco attaccato alle pareti, che ha sicuramente innescato il processo tumorale.
L’unico punto a favore è che, sia prima che dopo l’intervento, i marcatori tumorali sono sempre stati negativi.
Il ricorso sistematico alla pulizia meccanica, al clistere
A quel punto, il professore gli ha consigliato di procedere ogni giorno allo svuotamento del colon mediante un clistere, ossia con un enteroclisma da viaggio, composto da una cannula e da un contenitore che si riempie con acqua corrente tiepida, e che provoca lo svuotamento del materiale fecale.
Ma mio marito non ne vuole più sapere di questo sistema.
Nell’ultima colonscopia fatta a luglio, l’intestino era più pulito, ma restava molto sporco dalla parte del cieco.
Tutto sommato mio marito sta bene
Il luminario ha pure sconsigliato il cibo integrale perché contenente troppe fibre che potrebbero asciugare in modo eccessivo le mucose.
Devo dire che durante tutto questo periodo, grazie a Dio mio marito è stato sempre bene.
Oggi però, anche grazie alle sue tesine sul cibo vivo e crudo, e sugli integratori, sto ripensando seriamente il tutto.
Cosa devo fare?
Da marzo non prende alcuna pillola. Va bene inziare anche con lui col cibo vivo?
Preciso che dal mese di marzo non prende più nulla in fatto di integratori o farmaci, a parte dei fermenti lattici ogni tanto.
Va bene che inizi anche con lui una dieta a base di cibo crudo tipo frutta e verdura?
E’ indicato per il suo intestino?
Quale metodo per pulirlo del tutto?
C’è anche da dire che, se smette col clistere, non ha più stimolo per almeno 5-6 giorni.
Non è che la pedana vibrante che appare nella pubblicità di questi giorni potrebbe aiutare la peristalsi?
Come si fa a sfruttare convenientemente le ottime qualità dei semi di sesamo?
A proposito dei semi, è giusto quanto dici, se pensiamo a quelli di zucca e di girasole. Ma con quelli di sesamo diventa difficile masticarli. Come si deve fare?
Contiamo di iscriverci alla settimana del benessere dell’ABIN in ottobre.
Mille grazie per la tua disponibilità. Spero di non averti infastidito.
Ti considero un grande amico.
Dominique
La frantumazione manuale del sesamo col pestello in legno
Ciao Dominique,
Parto dai semi di sesamo, per riconoscere che non è facile masticarli tutti per bene.
Volendo sfruttarli in modo più conveniente, c’è sempre la germinazione, ma non ho esperienza diretta.
Oppure si può dar loro, volendo, una leggerissima abbrustolita e poi frantumarli in un pestello di legno che li demolisca e li trasformi in farina grezza di sesamo.
I chirurghi sono bravi a tagliare, aprire, rimuovere e suturare, un po’ meno in fatto di salutismo
E’ possibile che, al punto in cui tuo marito era giunto con l’emorragia, l’operazione fosse inevitabile.
Non voglio entrare in questi dettagli che esulano dalle mie competenze.
Non è da escludere che i chirurghi abbiano fatto al meglio il loro mestiere.
Quanto al discorso della chemio successiva e delle mancate raccomandazioni comportamentali e dietologiche, c’è di sicuro molto da ridire, ma devi considerare che, in fatto di conoscenze nutrizionali, la medicina ha ben poco da offrire, generalmente parlando.
Non gli hanno massacrato il sistema immunitario, ed è già un titolo di merito
Oggi tuo marito sta tutto sommato bene, grazie soprattutto alla sua forte fibra.
Nessuno lo ha curato e lo ha salvato, all’infuori del suo medico interno.
Chi gli ha messo le mani addosso, prima col bisturi e poi col clistere, ha dato forse una mano alle sue risorse interne in fase di emergenza.
Il fatto comunque che egli sia vivo e vegeto, significa come minimo che quei medici non lo hanno mandato fuori uso, non hanno massacrato il suo sistema immunitario.
Solo quello è in grado di valutare veramente, di promuovere o bocciare le azioni intraprese dai terapeuti.
La cura più importante che ha ricevuto è stata la tua amorevole assistenza
Direi che la tua devota ed amorevole assistenza durante tutte le fasi della lunga crisi, sono state ancora più importanti di tutti gli interventi e di tutte le cure mediche.
Hai fatto bene a eliminare ogni integratore.
Farai bene anche a smetterla col clistere, che è un metodo sbrigativo e diseducativo, nonché di grave impedimento al recupero ed alla rieducazione intestinale.
Penso che serva della prudenza e della progressività, come si fa con tutte le disintossicazioni.
Tuo marito non è un ex-canceroso, e poi non esistono al mondo persone cancerose
Occorre riabituare al più presto tuo marito alla normalità.
Quello che fa bene al sano fa bene pure al malato o all’ex-malato.
Non devi considerarlo un alieno o un ex-canceroso, perché non lo è nel modo più assoluto.
E poi non esistono cancerosi al mondo, ma solo persone sanissime che sbagliano le proprie scelte e si ammalano.
Esattamente come ha fatto lui, pagando assai cari i suoi errori.
Luci e ombre di un terapeuta contrario ai farmaci ma generoso con integratori ed estratti ghiandolari
E’ una persona normalissima a cui hanno tirato via un pezzettino di colon, e che continua a mangiare poco e male, anche perché l’ultimo professore che lo avuto ha in cura si è dimostrato bravo, ma non certo straordinario.
Lo stesso fatto di sconsigliare le fibre naturali e di affidarsi a integratori, a estratti ghiandolari di animali (cioè all’opoterapia), rivela limiti, ombre e contraddizioni, soprattutto per un terapeuta che si proclama naturalista e contrario ai farmaci.
Il colon richiede disperatamente abbondanza di frutta e verdura crude
Uno dei più grossi studiosi di problemi gastrointestinali, ed in particolare del colon, fu il dr Norman Walker, di cui riporto alcune osservazioni dal suo volume Become Young.
Il colon ha un bisogno addirittura disperato di cibo vivo e vitale, integro e dotato di tutti i micronutrienti e della sua fibra naturale.
Fibra naturale che si magnetizza coi succhi vivi che la accompagnano e dà luogo a un materiale che lavora in sinergia con la peristalsi, la quale non è altro se non una contrazione ritmata e fisiologica anulare delle pareti intestinali, tesa a spingere i residui verso la parte bassa dell’intestino.
Il corpo non lavora a compartimenti stagni
La salute dell’intestino è poi un tutt’uno col sistema renale.
Birra e caffè, the e latticini, sono tutti liquidi distruttivi e disintegratori delle reni, che vengono costrette a lavorare di più per filtrare queste sostanze.
La salute dell’uomo e della donna dipendono dalla fluidità e dalla vitalità del sangue.
Vale per tutti, sia per me, che per te che per tuo marito.
Questa vitalità fatta di potere enzimatico, magnetico, nutrizionale, deve costantemente e liberamente fluire nel sangue e nel sistema linfatico.
L’acqua non deve stagnare, per colpa del sale, dello zucchero e degli altri veleni
Ecco allora che tutto dipende dalla qualità dei liquidi che circolano dentro di noi.
L’acqua non deve stagnare, non deve distrarsi a circondare il sale, lo zucchero, i veleni, i farmaci e i vaccini, che follemente l’uomo si autoinietta, attutendone l’aggressività.
L’acqua non è stata inventata per quello scopo.
L’acqua deve circolare veloce e non stagnare.
Se stagna, se c’è idropisia, ci ammaliamo, abbiamo cattivo odore, diventiamo pallidi e cinerei, deboli ed olivastri.
Per chi sa alimentarsi con intelligenza, non serve bere
Non serve bere acqua per migliorare la nostra situazione idrica interna.
Ti vègnen i cròs te panse (Ti vengono le rane nell’addome), ammonivano i nostri vecchi.
Lo dicevano magari come scusa per bersi il taglietto. Ma erano vicini alla verità, soprattutto se il vino era appena pressato, nella favolosa formula del succo d’uva.
Basta un bicchiere d’acqua e limone di prima mattina e poi basta, come faceva per l’appunto il
dr Walker, che ha superato brillantemente i 100 anni , facendo l’esatto contrario del mangiar poco e di tutto e del bere tanta acqua, tipici slogan delle raccomandazioni mediche.
Bere tanta acqua ha senso per chi si avvelena in continuazione con le carni e il cotto, con chi mette in sofferenza continua e in penuria di acqua biologica, di colori, di umori e di fibre naturali lo stomaco, l’intestino, il sangue, le cellule e persino il cervello e l’anima.
Mai affamare il corpo, mai mortificare l’apporto di frutta e verdure crude
I succhi freschi di frutta sono i ripulitori dell’organismo, nonché gli apportatori di energia viva e di glucosio bilanciato.
I succhi di verdura, di carote, di rape e di topinambur, sono i ricostruttori minerali del corpo.
I grandi nemici del corpo umano sono la penuria, il mangiare poco e male.
Non bisogna assolutamente mettere a dieta il corpo che è un forno perfetto, bisognoso di legna da ardere in abbondanza.
La dieta è solo per le emergenze, per gli interventi senza bisturi, per le espulsioni di tossine e di veleni, quando ci sono delle importanti patologie da contrastare, dove serve riposo fisiologico totale e acqua.
I peggiori nemici della salute umana
I più grandi e comuni nemici della salute umana sono processi disintegranti e degeneranti che si chiamano nell’ordine:
1) Putrefazione delle proteine animali (proteine che sono semplicemente una benzina sbagliata e non
commisurata al nostro motore e ai nostri carburatori ed ai nostri filtri).
- 2) Fermentazione di amidi, zuccheri, carboidrati (legata e conseguente alla putrefazione).
- 3) Acidificazione del sangue (mediante latticini, cibi cotti, carenza permanente di frutta viva che è il massimo alcalinizzante naturale).
Chi vive stabilmente in queste condizioni è come avesse stipulato un’assicurazione, non contro, ma
a favore delle peggiori malattie e dell’invecchiamento precoce.
Un continuo lavoro di carico ossigenante e di scarico carbo-acidificante
Il sangue contiene da 24 a 25 miliardi di cellule, che rappresentano all’incirca 16 scodelle di liquido.
Ogni 15-25 secondi, tutta questa marea di cellule viaggia dal cuore ai polmoni a prendersi una ventata di ossigeno e ad espellere puntualmente l’acido carbonico (o anidride) raccolta nel sistema.
Le cellule stesse tornano al cuore e ripassano l’intero corpo dalla testa ai piedi, in continuazione.
La nefasta industria dello zucchero
Il battito cardiaco è regolato dal quantitativo di acido carbonico che abbiamo nel sangue.
Anche gli sbalzi di bassa ed alta pressione risentono molto della quota acido-carbonica che interferisce con le funzioni ritmiche del cuore.
Tutto lo zucchero fabbricato al mondo (quasi 150 milioni di tonnellate), disseminato in mille cibi ed in mille bevande, in abitudini mostruose supportate da pubblicità malefiche e farabutte, è altrettanto veleno carbo-acidificante per il corpo umano.
Un attentato continuo al sistema immunitario ed alla salute dei popoli.
Ogni cellula sanguigna fa 3000-5000 giri nelle 24 ore, si sfianca ed ha una fame del diavolo
Ogni singola cellula, dalla prima all’ultima, fa qualcosa come 3000-5000 giri completi del corpo nelle 24 ore.
Ognuna di esse ha uno zainetto per il cibo (in fase di entrata), e uno zainetto per la spazzatura (in fase di uscita).
Un lavoro improbo, da facchini ferroviari sudati ed imprecanti, pagati a cottimo, cioè un tanto a valigia.
Queste cellule hanno pure una fame del diavolo, come chiunque lavori sodo con la lingua fuori.
Se non ricevono regolarmente nutrimento succede che si sfiancano e lavorano male.
Mai affamare il sistema cellulare
A uno dei miei studenti più malandati, di nome John, chiesi di brutto Come ti sentiresti se ti tirassi via due pasti completi al giorno?
Penso che morirei di fame.
E tu cosa stai facendo attualmente con le tue cellule? Gli dissi.
Stai fumando sigarette, respirando aria viziata da mattina a sera, mangiando porcherie in continuazione.
Sei anemico ed hai bassa pressione, mentre qualche anno fa eri tra i più forti e sani giocatori americani di basket in circolazione.
Sia il tuo respiro che il tuo odore sono per me offensivi
Quel tizio, continua Walker, mangiava male al ristorante, e ordinava sempre le solite cose.
Trovò un giorno una ragazza che lo interessava davvero, ma lei gli rifiutò un secondo appuntamento.
Perché mai? le chiese disperato.
Sarò franca con te. Primo tu fumi. Secondo il tuo respiro, e persino l’odore che emana il tuo corpo, sono per me offensivi.
Terzo, il cibo che ti ho visto mangiare avidamente non ti aiuta per niente a migliorare le tue condizioni fisiche e mentali, e stai già mostrando segni evidenti di invecchiamento, i quali, alla tua giovane età, sono un difetto imperdonabile.
Nel giro di due anni John ridiventò sano e pimpante, e sposò la sua bella
John si rese conto che non poteva andare avanti in quelle condizioni.
Doveva ripulire il proprio corpo ed eliminare il marciume, la cacca indurita ventennale che imbrattava le mucose del suo colon.
Serviva una alimentazione crudista e viva, basata tutta sull’acqua biologica, l’amica per la pelle di tutto l’organismo, ma del colon in particolare.
Serviva determinazione e autodisciplina mentale.
In due anni seppe ridiventare sano e pimpante come e più di prima.
Ricontattò quella ragazza e non venne più rifiutato, al punto che si sposarono.
Sembra una bella favola a lieto fine. Ma è storia vera al cento per cento.
Rimetti in carreggiata tuo marito
Tornando a te, Dominique, non sono in grado di prescriverti nulla.
Sei una donna intelligente, per cui capisci al volo le cose.
Ti ho portato, come consiglio, la testimonianza del dr Walker, uno che, in fatto di intestino e di colon, la sapeva assai più lunga dei medici nostrani, ed anche dei suoi connazionali.
Procedi con gradualità e prudenza, ma la direzione è solo quella, e non ce ne sono altre.
Rimetti al più presto in carreggiata tuo marito, dandogli il cibo di sua pertinenza e di sua elezione.
Il corpo non va contro se stesso, ma deve essere messo nelle condizioni di guarire
Ricorri ampiamente ai centrifugati di sedano, rape e carote.
Non saranno i succhi a guarirlo.
Ma saranno essi, più la nuova dieta rivitalizzante, a dare modo al suo corpo di guarire e di riequilibrarsi totalmente.
Non dimenticarti un principio cardinale della fisiologia.
Il corpo non va mai contro se stesso.
Ha solo bisogno di poter guarire, di essere messo nelle condizioni di guarire.
Cosa che non è stata ancora fatta al meglio.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)