UN CAMPIONE DI SIMPATIA E TRASGRESSIONE

 

Il mio amico Ted, simpaticone e briccone

 

Il mio amico Ted, 74 anni in un corpo e in uno spirito dinamico da cinquantacinquenne, è davvero una persona fuori dalla norma.

Al punto di volerlo tra le nostre fila, a dimostrazione di quanto si può essere brillanti e spumeggianti mangiando al meglio.

Invece lui, quel figlio di santa madre, sta proprio sulla sponda opposta a fare quasi da testimonial provocatorio a favore di chi mangia tutti i tipi di carne e di chi beve tutti i tipi di vino, con preferenza marcata per il Prosecco.

Attualmente abita sulle pendici della montagna che dà sul Golfo del Quarnaro, proprio sopra la cittadina balneare di Abbazia (oggi Opatija-Croazia).

La sua nuova villetta sta a due passi delle rovine della vecchia chiesa di Rucavazzo, la quale, per chi scrive, ha valore storico affettivo, in quanto è lì che si sposarono nel 1942 i suoi genitori.

L’eccezionalità di Ted sta nel parlare in modo naturale, disinvolto, colorito, fluente, la bellezza di sei idiomi: italiano, croato, tedesco, spagnolo, inglese e russo.

Le parla così bene dal poter raccontare qualsiasi barzelletta del suo ampio repertorio in ognuna di tali lingue.

Ma Ted non si distingue solo per quello.

Persona di vasta cultura, ma soprattutto di grande esperienza di vita.

Gira il mondo come me e forse anche di più, e non intende mica fermarsi.

Collabora con una azienda americana dell’Illinois, operante nel settore della utensileria speciale, e copre il mondo intero.

Lo trovi indifferentemente sugli aerei in Florida, a Chicago, in Colombia, a Pekino, a Johannesburg, a Singapore, insomma dovunque esista un jet e un aeroporto.

Lo trovi persino in treno, ad esempio sulla tratta Francoforte-Monaco, come è successo a me due giorni fa, al rientro dalla Fiera Automechanika.

Avevo appena sistemato all’ingresso del vagone la mia grossa valigia, e stavo cercando il mio posto numerato sulla carrozza  per Munchen, in direzione Italia, quando sento lungo il corridoio brulicante di gente un  Valdo, anche tu qui, che piacevole coincidenza. E’ destino che ci ritroviamo dovunque.

 

Una carica vitale contagiosa

 

Ted è di una simpatia davvero contagiosa, parla di tutto e su tutto con competenza e disinvoltura, con battute argute e con giovialità.

 

E’ l’elemento che ci vuole  per trasformare un salotto triste e noioso in una piccola bolgia di allegria e di sana eccitazione.

Un vero intrattenitore. Un viveur doc.

Nelle ore precedenti all’incontro in treno, era arrivato al mio stand in fiera, e tra le varie opzioni offertegli 8acqua, bibita, birra e vino) aveva scelto e scolato due bicchieri di Prosecco,  un nettare che americani, tedeschi e gli stessi francesi nemmeno si sognano.

Memorabili e spumeggianti, in perfetta linea con la sua personalità, le parole usate per il brindisi, stavolta in lingua spagnola, con me ed altri colleghi, più una signora pordenonese che attendeva paziente il ritorno di suo marito allo stand.

Salud, amor y pesetas, y chicas con tantisimas tetas.

 

Un salottino igienistico improvvisato in treno

 

Ed ora ci ritrovavamo a fare un ennesimo salottino in treno.

Noi due a fianco, il suo collega, piuttosto rabbuiato perché non capiva un acca di quanto dicevamo in italiano-inglese e spagnolo, e non riusciva a cogliere il nostro scaldarsi e il nostro argomentare.

Davanti a noi una splendida ragazza tedesco-colombiana acqua e sapone, con un elegante poncho, che si recava alla televisione di Monaco per un lavoro pubblicitario presso la rete televisiva bavarese e, alla nostra destra appena oltre lo stretto corridoio centrale, un passeggero tedesco con computer portatile acceso e pieno di documenti importanti, che venivano traditi in continuazione perché quello stava tutto orecchi in partecipazione attiva col nostro vivace e pittoresco dibattito sull’etica e la salute.

 

Giovialità e amicizia, ma anche qualche limite paradossale

 

Succede a volte di incontrare delle persone in continuazione e per anni, e tuttavia di non conoscerle in alcuni aspetti dettagliati ed approfonditi della loro personalità.

Ciao, abbracci, sorrisi, come stai, battute spiritose a Tokyo e Shanghai, e via alla prossima.

Stare invece seduti fianco a fianco per 3 ore, e misurarsi intensamente non su problemi tecnici o politici, non sulla solita fica su cui noi maschi doc ci troviamo regolarmente d’accordo, non sulle fattezze straordinarie delle donne di Cali in Colombia o di quelle di Chiang Mai in Thailandia, ma su argomenti più seri e profondi come l’etica animalistica e il vegetarianismo, è cosa estremamente diversa.

Questo discorso non inficia affatto il rapporto di amicizia e di sano cameratismo che ci lega.

E’ troppo intelligente e grande il Ted per farsi scalfire dai grossi difetti che ho riscontrato e che sono emersi nel corso del dibattito.

Ted del resto è dotato di acume sociale e di spirito diplomatico, e non si offenderà più di tanto se cercherò di correggerlo almeno un po’.

Prima che cominciassimo a parlare di etica, ha voluto descrivermi e presentarmi in spagnolo e in pompa magna alla passeggera di fronte, che era quasi sbalordita di trovarsi di fronte a due elementi così amici, frizzanti ed estroversi, ma pure così contrapposti e pungenti nelle idee basilari.

Valdo, aveva detto, è una di quelle persone che per la strada, o dovunque tu vada, non le incontri mai.

E’ fuori da ogni norma, da ogni schema e da ogni categoria. Come lo trovi, ritieniti fortunata. Da lui si impara sempre qualcosa di eccezionale e di fuori dalle righe, qualcosa che non potrai mai trovare di sicuro né sul Frankfurt Zeitung  nè alla televisione per la quale lavori.

Poi, per ridare brio alla discussione ha piazzato la solita barzelletta dal sapore alquanto autobiografico.

 

 

 

L’esilarante salita al cielo di un viveur

 

C’è Joe, un viveur godereccio che, durante l’ennesimo atto sessuale, viso stravolto e sudato dal piacere, immerso e perduto tra i turgidi capezzoli della sua compagna del momento, si emoziona e si commuove oltre il dovuto, e finisce all’altro mondo.

Va chiaramente in Paradiso, come del resto tutti i viveur.

La grandezza di Dante non è in discussione. Resta però il fatto che egli era condizionato dalle sessuofobie medievali del cattolicesimo, ed in più era reso sterile e incompiuto da quella Beatrice troppo diafana, idealizzata e probabilmente frigida, che gli rende la vita difficile e lo costringe a sublimare ed incanalare tutta la sua virilità nella sua magnifica Divina Commedia.

In altre parole, se gliela avesse data, probabilmente avremmo avuto un maschio soddisfatto in più e una divino poeta in meno.

L’anima santa e immacolata del peccatore arriva dunque in Paradiso.

San Pietro la accoglie a braccia aperte e gli dice:  Finalmente un’anima bella e generosa che ha fatto sempre e dovunque il suo dovere, che non si è mai risparmiata, che ha reso felici , magari per un attimo fatto di 2 o 3 ore, mille donne di tutte le razze, senza usare il preservativo, senza prendere l’Aids, e senza lasciarle in cinta, chiaramente.

Ecco, ti riservo un posto sulla parte sinistra del Paradiso, non lontano da Dio Padre Onnipotente.

Una zona, come vedi, serena ed ovattata. Senti come cantano felici e spensierate le varie anime?

Siamo nel regno della felicità pura. Ti va bene così o preferisci qualche altra sistemazione?

Joe osserva per un po’ la scena paradisiaca, poi chiede preoccupato a San Pietro:

Ma qui ci sono le donne o no?

Certo che ci sono le donne, risponde Pietro, esistono a livello virtuale, teorico, spirituale, esistono col loro delicato e impalpabile corpo eterico ed astrale, come spiriti allo stato puro che volteggiano nell’aria e ti avvolgono in un alone di profumo e di musiche divine.

Ma, Pietro, ribadisce Joe, intendi dire che posso ancora palpeggiare, mordere, stimolare, penetrare.

In parole più franche e terra-terra, quassù si chiava o non si chiava?

No, cara anima scopatrice, l’unica chiave di quassù è quella che vedi tra le mie mani, e serve ad aprire la porta dei Cieli.

Quassù siamo a livelli celestiali.

Mica stiamo nei bassifondi dell’anima.

Le attività e le sporcaccionerie terrestri, per quanto apprezzate e incoraggiate dal buon Dio, andavano benissimo sulla Terra, ed è per questo che hai usufruito di un pass diretto peri l’Eden, e non sei invece finito tra le fiamme come tutti quelli che pensano egoisticamente a pregare, a fare penitenza, a illudersi di guadagnare in quel modo astruso dei meriti divini.

Il Padreterno apprezza da sempre l’azione concreta, la dedizione assoluta alla vita che ha creato, l’amore sviscerato, fisico e spirituale, per se stessi e per gli altri.

E’ così che ti sei guadagnato il Paradiso.

Joe scuote la testa e poi, occhi verso il basso dice: Non vorrai mica dire che laggiù nell’Inferno c’è gente che continua a farlo per davvero?

Certo. È così. Qualche scottata sulle palle e sulle chiappe la prendono pure, ma senza esagerare, perché nostro Padre, non dimentichiamolo, è severo, ma non è sadico, e guarda ad ogni cosa con la massima misericordia.

Ma allora, ribadisce Joe, i preti fanno apposta di predicare la castità, scatenandosi peraltro sui capponi allo spiedo e sui polli alla diavola. Tanto sanno già di finire nell’Inferno, e di ritagliarsi così una vita infernale di seduzioni e di piacere, magari con qualche punzecchiata di forca  qua e là sul sedere.

 

No caro mio, Dio mica è scemo.

Quelli la pensano magari in quel modo, ma fanno male i loro calcoli.  Finiscono infatti tutti al Limbo, annoiati e imbalsamati a vita, come poi si meritano.

Hanno detto troppe bugie. Hanno distribuito troppa iniquità. Hanno sviato e fatto penare inutilmente troppa gente.

Senti Pietro, riprende Joe, mica Dio si offende se gli chiedo di andare all’Inferno?

Sai com’è, è tutta una questione di compatibilità e di carattere.

Penso di essere più tagliato perle donne focose e lussuriose, lascive e carnali, e mi pare che quassù andrei facilmente in crisi di adattamento.

Non temere Joe, Dio non ha motivo di offendersi. L’Inferno, il Limbo e il Paradiso sono sempre casa sua.

Ma vuoi forse un pass turistico temporaneo, così vai a dare un’occhiata da vicino e poi magari decidi?

No, no. Ho già deciso. Dammi pure un trasferimento definitivo.

Meglio il profumo di bettola. Sono davvero allergico all’incenso e alle voci bianche.

Sopporto meglio i dispetti e gli sghignazzi del diavolo, che le soffici carezze virtuali, le ovatte e le bambagie del tuo Paradiso.

E fu così che Joe, continuò in eterno la sua bella vita di bassezza e perdizione nei bassifondi dell’Inferno,

spiato a vista non solo da Pietro, ma pure da una caterva di preti bramosi e famelici, costretti a fare gli eterni guardoni dai parapetti del Limbo.

Come dire una storia a lieto fine, conforme poi alle direttive ottimistiche e costruttive, ai gusti piacevoli e disinibiti di Dio Padre Onnipotente.

 

Ted e la sua etica bislacca

 

Ogniqualvolta metti Ted alle strette, trova il modo di sgattaiolare e di piazzare la sua ennesima battuta.

Quando dico che le mie teorie partono da considerazioni di tipo etico, si dice pienamente d’accordo, e che troppe sono le persone che maltrattano il proprio cane e il proprio gatto.

Gli ho detto che non sono quelli gli animali cui mi riferivo.

Quali allora?

Tutti gli altri. In prima fila i vitelli, i porcellini, le anatre e le galline, e tutti quelli che finiscono nelle pentole e nelle grigliate dei bipedi cannibali, i quali, per mandare giù al più presto il sapore di morte  che risale dallo stomaco, trangugiano caraffe di vino e bicchierini di brandy.

Non lo avessi mai detto. La tensione culturale nascosta di poco prima diventa all’improvviso guerra senza quartiere..

 

Ted Bastian Contrario

 

Io a costruire e lui a distruggere.

Il corpo umano fruttariano-vegetariano?  Nemmeno per sogno.

La dentatura umana?  Fatta appositamente per sminuzzare la carne, e berci subito dopo un buon bicchiere di rosso.

L’anatomia, l’antropologia, le varie scienze dicono il contrario?  Padrone di farlo. Non credo ai medici e non credo agli scienziati. Credo solo a me stesso.

L’uomo che ha il suo latte di donna col solo 4-5 percento di proteine?  Se è vero, ciò vale solo per il periodo dello svezzamento.

Il latte di mucca che ha il 15 percento di proteine?  Ma se mangia solo erbe e fieno.

Pitagora che sostiene le diete basso-proteiche?  Ma se ha solo scritto il famoso teorema sul triangolo retto.

 

Leonardo da Vinci che definisce crimine l’uccisione di un animale?   Ma se era capellone e pederasta.

L’esperimento di Cambridge?  Mai sentito. Comunque non mi fido degli inglesi.

Gli errori clamorosi della Fda?  Non mi interessano. Sia le loro prodezze che le loro cantonate mi lasciano indifferente.

Le scimmie sono fruttariane come noi?  Neanche per idea. Gli scimpanzé mangiano carne più che volentieri.

Gli animali che soffrono, pensano, sperano, capiscono?  No, non ci siamo. Stanno lì solo per questo. Quello che avviene, avviene perché deve avvenire.

Il sangue umano alcalino e quello dei carnivori acido?  Non ci avevo pensato. Mi documenterò.

La carne e il caffè che rilasciano acido urico e il corpo umano privo di enzimi urikase per biodegradarlo?

Non ci avevo pensato. Mi documenterò.

Le proteine animali che acidificano e ossidano moltiplicando radicali liberi?  Non ci avevo pensato. Mi documenterò.

Lo stomaco umano privo di acido cloridrico a sufficienza per demolire le proteine in aminoacidi?  Non ci avevo pensato. Mi documenterò.

I Vilacamba e gli Hunza, vegetariani?  Ma se mangiano capre tutti i giorni.

La associazione carne-vino che fa male?  Ti sembra che io sia davvero messo così male?

No, Ted, non sei affatto messo male.

Ma saresti di sicuro molto più pimpante ancora se non ti drogassi in continuazione e se non vivessi in quella continua accelerazione che rischia prima o poi di fartela pagare, cosa che io, per la simpatia che comunque emani, non mi sogno per niente di augurarti.

 

L’intervento del passeggero accanto

 

L’amico Hans, biondo, leggermente barbuto, occhiali da intellettuale, è stato tutto il tempo con l’orecchio verso il nostro salottino, e quando scrivevo qualche appunto o qualche dato sul blocchetto notes, non ne perdeva nemmeno uno.

Pareva per un po’ scettico, e quasi allineato con le posizioni pessimistiche di Ted.

Ma alla fine ha convenuto che il problema della crudeltà contro gli animali esiste eccome.

La violenza contro di essi è una cosa insopportabile per la sua coscienza.

Però, ha aggiunto, ho cercato invano di convertirmi al vegetarianismo un paio di anni fa.

Ho resistito per 6 mesi, ma stavo davvero male.

Mi sentivo uno straccio.

Al che ho deciso di riprendere la mia normale dieta carnea, e tutti i mali sono passati per incanto.

Così ho capito, purtroppo, e pure contro i miei sentimenti etici, di essere tagliato per la carne.

Gli ho obiettato che ha fatto di sicuro troppi sbagli mentre tentava il suo vegetarianismo.

In più non ha preso in considerazione che il suo corpo era probabilmente in fase depurativa, e non ha nemmeno fatto alcun digiuno preparativo, e non ha pure optato per un prevalente crudismo.

Mi ha comunque detto che si è fatto una ottima impressione delle mie teorie e che mi contatterà via e-mail.

 

I complimenti della ragazza di fronte

 

Era curioso scoprire cosa pensava davvero la Diana.

Sorrideva in continuazione, si divertiva pure, prendeva qualche appunto, ma non interveniva a favore di nessuno.

 

 

Appena scesi dal treno a Monaco, verso mezzanotte e mezza, è venuta a salutarmi, confessando il suo apprezzamento per l’appassionante dibattito cui ha potuto assistere.

Faccio il tragitto Francoforte-Monaco quattro volte la settimana, e in genere si tratta di 3 ore noiose e dure da passare.

Grazie a voi il tempo è letteralmente volato via. In più ho imparato molte cose.

Mi ha chiesto di ricevere per e-mail i miei scritti in inglese.

 

L’amicizia con Ted

 

Chiaro che dopo uno scambio intenso di diretti, uppercut, colpi bassi e testate culturali, siamo scesi dal treno-ring quasi suonati come due pugili che se le sono date di santa ragione.

Alla fine però, la cocciutaggine di Ted è servita a trasformare una serata noiosa in qualcosa di eccezionale, per cui lo devo pure ringraziare.

Ho un invito a fargli visita a Mattuglie in Croazia.

Intendo andarci alla prossima occasione.

L’amicizia deve per forza essere mantenuta.

Gli ho inviato intanto i miei articoli.

Quando andrò a fargli visita non potrò fare a meno di portargli due bottiglie di Prosecco.

Ma, se si aspetta da me del prosciutto di San Daniele, o qualcos’altro di simile, meglio che se lo scordi.

 

autore: Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)

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