UN EQUILIBRIO CHIAMATO SALUTE

Un suo articolo mi ha fatto riflettere

 

Ho letto il suo articolo La sclerosi multipla e le patologie auto guaribili del 13 Novembre 2009, e ci sono caduto dentro ricercando qualcosa di alternativo sulle malattie del motoneurone.

Mi ha colpito in particolare la parte riguardante l’equilibrio che, per le leggi della natura, dovrebbe governarci, e che per vari motivi anche emozionali viene a mancare.

 

Parto da una malattia del secondo motoneurone e voglio fermamente recuperare

 

Io sono qui e da qui voglio, debbo e posso ricominciare.

Mi è stata accertata una malattia del secondo motoneurone che, di fatto, mi limita l’uso delle braccia, creandomi dei problemi persino a sollevare un bicchiere per bere.

Mi hanno somministrato da qualche tempo del rizuolo.

Mi è stata pure proposta la possibilità di fare da cavia per un paio di nuove terapie d’avanguardia.

 

Non mi va di fare da cavia, né da persona imbottita di farmaci

 

Poiché non voglio fare la cavia, né imbottirmi di sostanze dai più svariati e coloriti effetti collaterali, desidero incamminarmi su una nuova strada che mi riporti all’equilibrio.

Credo fortemente nelle possibilità infinite del corpo, a condizione che esso venga lasciato libero di agire per il meglio.

Vorrei da lei alcuni suggerimenti, letture semplici, piccole note per cominciare questo cammino di scoperta.

La ringrazio in anticipo.

Stefano

 

 

 

 

 

 

Non posso che incoraggiare la tua determinazione ad autoguarire

 

Ciao Stefano, ti do pienamente ragione.

Fare da cavia non è cosa raccomandabile. Fai bene a non starci.

Anche imbottirsi di sostanze buone a soffocare i sintomi, e cariche di effetti collaterali non è cosa da prendersi alla leggera.

Ritrovare la forma e l’equilibrio con modalità semplici e naturali è sempre la cosa più saggia da farsi.

Lo diceva persino Ippocrate che la cura più importante è quella dell’aria, quella della respirazione.

 

Un calzolaio davvero eccezionale

 

Ricordo che 40 anni fa c’era a Udine in Via Volontari della Libertà una persona straordinaria di nome Antonio Grassi.

Faceva di giorno l’umile calzolaio di quartiere, riparando scarpe e sandali alle signore che transitavano.

Di notte si trasformava in insegnante di fenomeni bioelettrici e biomagnetici.

Studiava l’aura e, quando era in grande forma, riusciva anche a fare delle diagnosi sul carattere e i problemi fisici e mentali che il suo interlocutore aveva, in base al colore delle radiazioni da lui emesse.

Non era per niente un millantatore o un ciarlatano.

Aveva dietro di sé un percorso di studi nel settore delle medicine alternative.

Aveva clienti anche medici che venivano in auto dalla Germania per sentire i suoi pareri.

Era tra i pochi al mondo a vantare diversi casi di autoguarigione senza farmaci, applicando i suoi originali metodi basati sul magnetismo.

 

Un igienista particolare, famoso per le sue solette terapeutiche

 

A quel tempo lavoravo nella redazione del quotidiano Messaggero Veneto e, più che interessarmi di salute, stavo realizzando una serie di articoli sui personaggi strani della regione.

Ricordo che quell’ometto mi raccontava cose sbalorditive ed eccezionali sulla sua vita, i suoi maestri, e le sue esperienze.

Le solette terapeutiche Antonio Grassi, studiate per riequilibrare i campi magnetici dell’organismo, si vendevano nelle farmacie di tutta Italia. Lui analizzava la testa delle persone e poi le curava partendo dai loro piedi.

 

Una sola strada possibile

 

Ritrovare l’equilibrio generale, senza perturbazioni farmacologiche, è veramente la cosa più saggia da farsi. Il farmaco va rigorosamente confinato al settore dell’emergenza grave e dell’ultima ratio, non certo al settore curativo-guaritivo.

La salute si rinforza solo e sempre praticando stili di vita naturali e salubri, adottando un’alimentazione pertinente e leggera.

Non esistono altre strade migliori di questa.

L’idea, che ogni uomo saggio deve acquisire e fare sua, è quella di mettere in grado il suo sistema immunitario di operare senza intralci.

Perché nessuno al mondo, meglio del suo sistema immunitario, conosce le strade che portano all’autoguarigione.

 

 

 

Le braccia snervate non sono la malattia ma il sintomo, cosa ben diversa

 

Quelle tue braccia che non sanno alzare il bicchiere non sono la vera malattia, poco importa se la medicina ti incolla il suo verdetto e la sua etichetta SM, SLA o altra ancora.

Quelle braccia malandate sono il sintomo di qualcos’altro che sta da altre parti.

Qualcosa che deve essere individuato, capito e migliorato, o anche sradicato.

Sarebbe stato opportuno da parte tua, Stefano, di aggiungere qualche dato in più.

Quando e come la tua sofferenza è cominciata.

Qualche tua idea al riguardo. Qualche sospetto.

Qualche informazione sul come ti sei comportato in passato e come ti stai comportando oggi in fatto di cibi e stili di vita.

Soprattutto quali vaccinazioni hai dovuto sopportare e quali farmaci hai preso.

Avrei magari tentato di fare qualche ipotesi compatibile.

 

Un messaggio semplice e coerente con le premesse igienistico-naturali

 

Hai trovato alcuni miei articoli.

Se dai un’occhiata anche agli altri su www.valdovaccaro.blogspot.com, puoi trovare altri spunti, come ad esempio sulla tesina di ieri Adrenalina e Serotonina.

Spero tu non abbia problemi a recuperare da qualche parte il mio testo-base.

Prova ad applicare lo schema nutrizionale che ho suggerito alla Patrizia (articolo sull’emicrania), adattandolo alle tue condizioni personali.

In ogni caso il mio messaggio è molto semplice, e spero coerente.

 

Eliminare gli stress e minimizzare i costi digestivi

 

Pensa in positivo (cosa che stai già facendo), esci, prendi aria e prendi sole, muoviti il più possibile e fa buon uso dei polmoni espellendo sempre tutta l’aria residua, e massimizzando l’atto inspiratorio e quello del trattenimento.

Indossa preferibilmente vestiario di cotone e non di fibre sintetiche.

Quando ti metti a tavola, cerca di massimizzare l’apporto di cibo sano (semplice, tendenzialmente crudo, privo di mescole strane), e punta sempre a minimizzare i costi digestivi.

Elimina possibilmente dalla tua vita tutte le occasioni di stress.

Usando queste attenzioni e questi virtuosismi comportamentali metterai il tuo vero medico, il tuo maestro d’orchestra interiore, in grado di organizzare al meglio il recupero.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo