LETTERA
La gioia e la soddisfazione di essere crudista
Buongiorno dr Vaccaro, mi chiamo Sara Cargnello e seguo da qualche anno lo stile di vita crudista con gioia e soddisfazione.
Talmente tanta la gioia e la soddisfazione che ho voluto diffondere quello che ho imparato attraverso il mio sito www.crudismo.com
Le scrivo per esprimerle la mia stima, poiché non è facile trovare una persona tanto preparata e disponibile nell’offrire informazione.
Contro la demonizzazione della frutta acida e le assurdità del fruttarianesimo ascetico
Apprezzo il suo modo di affrontare le problematiche che le vengono poste dai lettori, il suo utilizzo della logica e del buonsenso unitamente ad una vasta cultura ed una profonda conoscenza.
Non è sempre facile affrontare temi inerenti la salute.
Leggo spesso con preoccupazione personaggi che inneggiano al fruttarianesimo ascetico, al digiuno prolungato, alla demonizzazione della frutta acida.
Gente che istiga terrore nel cibo, porta ansia e disturbi alimentari, anziché offrire un approccio gioioso ed armonico nei confronti della nutrizione.
Un grazie da parte della comunità del sito Promiseland
Tra le mie attività mi occupo di moderare il forum crudista del sito Promiseland.it, e tanti utenti della community la apprezzano vivamente per le sue tesine.
Eccomi qui pertanto a ringraziarla per essere un punto di riferimento per tutti quelli che, come me, sono alla ricerca continua della vera essenza dell’essere umano.
Grazie.
Sara Cargnello
RISPOSTA
Un cucchiaino di miele a volte può far bene
No, questa non la pubblico, è stata la mia prima reazione a caldo.
Con tanti messaggi di dolore e di panico che hai ancora sul tavolo, e che non riesci a smaltire con la dovuta prontezza, trovi pure il tempo per indulgere nei messaggi di approvazione?
Questo mi sono detto.
Poi ho pensato che si tratta non soltanto della generosa gentilezza e della troppo facile ammirazione di una lettrice crudista, ma anche del supporto della comunità di Promiseland.it, uno dei migliori forum di internet. E ho cambiato idea.
La gente che si autocelebra cade nel ridicolo, ma il messaggio di Sara è per me un titolo che conta
Grazie dunque alla Sara e alle frequentatrici del suo forum.
Questo tipo di testimonianze non sono soltanto piacevoli e significative per il destinatario, e per il gruppo di persone che si sentono virtualmente aggregate o coinvolte emotivamente nell’iniziativa, ma rappresentano pure un attestato di carattere popolare.
Qualcosa che per me ha il valore di una laurea con tanto di timbro e di tripla firma del direttore amministrativo, del preside di facoltà e del rettore di un ateneo popolare.
Se la diseducazione proviene dalla nostra sponda, occorre sanificare e usare il setaccio
Detto questo, condivido chiaramente le preoccupazioni della Sara nei riguardi delle posizioni devianti e disfattistiche del fruttarianismo ascetico e del vegetarianismo commerciale e di comodo.
Non mi fanno paura le battute al vetriolo di qualche sperticato carnivoro, innamorato dei suoi peccati mortali. Non mi danno fastidio le voci critiche che arrivano a volte dal fronte opposto.
E’ giusto che ci siano, fa parte della dialettica.
Ma quando i messaggi disgreganti e carichi di zizzania provengono da quello che dovrebbe essere il bastione unito del veganismo e dell’animalismo, non si può chiudere un occhio e far finta di niente.
La demenziale pretesa di demonizzare gli agrumi
In una società contemporanea caratterizzata dai noti fenomeni della stitichezza e della costipazione, della emoviscosità e della lipotoxemia, che portano diritto a tutte le decine di migliaia di patologie e di morbi che la medicina si diverte a distinguere, a differenziare, a catalogare, a definire con la stessa lena di geografi atti a denominare i punti salienti del mappamondo.
In una società caratterizzata dalla acidificazione, dal muco, dai grassi liberi o trigliceridi che impazzano, dal colesterolo Ldl e dalla omocisteina, costantemente al di sopra dei limiti di guardia.
In questo tipo di realtà, dove l’unica contromisura disgregatrice naturale e non-farmacologica al grasso sono il dono divino chiamato agrumi, c’è gente che pretende di appartenere al mondo della nutrizione e della scienza, e che si permette di demonizzare non solo le arance, i limoni, i pompelmi e i mandarini, ma anche i melograni, i kiwi, le uve ribes, le uve spine, i lamponi, i mirtilli, e qualsiasi frutto che non abbia il noioso e spesso mediocre sapore della mela stanca.
Le straordinarie qualità di tutte le arance del mondo, e dei loro cugini agrumi
In una società penalizzata da condizioni climatiche aberranti, dove la stagione invernale non si ferma più al 20 marzo, ma prosegue per altri 3 mesi mangiandosi ed inglobando in sè la stagione intermedia detta Primavera, c’è gente che pretende di sparare scioccamente a zero sul miglior alimento messo generosamente a disposizione nella stagione fredda da Madre Natura per grandi e piccini, per sani e malati.
Il succo d’arancia, per chi non ha corrotto il suo tratto intestinale con pratiche alimentari rivoltanti, o con esperimenti chimici stile Frankenstein, ha la squisitezza dei migliori frutti della Terra, offre la gioia di rivitalizzare il nostro sangue stanco e stressato nel giro di mezz’ora, senza permettere alle putrescine che stanno in esso (come in ogni altro alimento vivo conosciuto), di degenerare causando fenomeni di
putro-fermentazione, e garantisce pure una alcalinizzazione dell’intero sistema.
C’è già troppa nebbia sulla Val Padana, per cui non c’è posto per i venditori di fumo
In una comunità umana afflitta da tendenze suicide, da sposalizi assurdi con il caffè e gli integratori, e da un divorziare continuo con i cibi della natura che esistono e che fanno la differenza, checché ne dica Nico Valerio nei suoi decaloghi ingarbugliati ed incoerenti, a tratti validi e a tratti totalmente fuori posto.
In una comunità che non riesce ancora a percepire le enormi differenze ed incompatibilità tra vitamine naturali e vitamine fasulle, tra minerali organicati e minerali inorganici, tra ormoni naturali e taroccati.
In questo tipo di situazione delicata, c’è gente obsoleta e priva di bussola che pretende di salire in cattedra insegnando che i minerali delle acque sono quanto di meglio esista, e che i minerali del cibo cotto valgono quanto se non di più di quelli organicati della frutta e della verdura.
L’esaltazione intempestiva e penosa del latte bovino
In una comunità umana rovinata dal carnelattismo imperante, dai progetti di proliferazione di mega-allevamenti, mega-macelli e mega-ospedali, che vogliono oscurare la modesta cifra di 6500 animali sgozzati allo scandire di ogni secondo del cronometro, moltiplicandola intanto per tre.
In un mondo dove John Robbins, erede unico plurimiliardario delle fortune animal-casearie-gelatiere Robbins, rinuncia all’eredità e sconfessa il proprio genitore, denunciando all’America e al mondo le malefatte del gruppo Robbins e i danni enormi dei latticini alla salute umana, mettendo in un’opera irripetibile dal titolo Diet for a New America tutte le prove scientifiche a supporto delle sue accuse.
In un mondo di questo tipo, c’è della gente che pretende di dare contributi di scienza e di chiarezza esaltando il ricorso al latte bovino, quando gli stessi produttori cominciano a riflettere sulle proprie magagne, sulle proprie manchevolezze, e sui propri sconclusionati e sinistri orizzonti imprenditoriali.
Un appello alla chiarezza, alla coerenza e al senso di responsabilità scientifica
Cerchiamo di avere un minimo di coerenza, se vogliamo davvero portare un contributo di chiarezza e di cultura costruttiva al mondo intero, anche al casaro e al macellaro, che non sono gente spregevole da eliminare, ma esseri colti in fallo e da illuminare, da rieducare e da convincere in modo urgente, ma con i mezzi pacifici e democratici delle prove scientifiche, con le evidenze delle statistiche trasparenti.
Mettiamo a posto il nostro intestino e la nostra intelligenza gastrica, prima di pontificare sulla bontà del latte bovino, sulla magnificenza del calcio delle acque minerali e degli integratori, e prima di demonizzare il magnifico succo d’arancia.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo