Uno studente attento alla salute e non solo ai tomi universitari
Ciao Valdo, sono Andrea, studente di 22 anni al quarto anno di medicina.
Sono vegetariano da 5 anni, ma sono passato al regime vegano ultimamente.
Ed è proprio in questa fase che ho cercato informazioni su fruttarismo e crudismo.
All’inizio confesso che mi parevano soltanto degli estremismi alimentari, ma poi, leggendo con attenzione Ehret e Gerson, mi sono convinto della validità delle loro teorie.
Avendo già letto metà del tuo libro Alimentazione Naturale, e la maggior parte delle tue tesine che ho trovato sul tuo blog www.valdovaccaro.blogspot.com, su www.alimentazionenaturale.com e sui blog di Luigi Boschi, posso dire di aver trovato nelle tue parole e nella scienza igienistica il massimo della saggezza etico-salutistica che andavo cercando.
Ignoranza e dogmatismo, al posto dello spirito critico e ribelle tipico della scienza
I miei dubbi sulla medicina ufficiale, dominante e mutuata, sono arrivati proprio dallo studio delle materie mediche e dall’osservazione che la medicina stessa occupa una buona fetta dell’eziologia di malattie gravi e cronico-degenerative.
L’ignoranza e il dogmatismo di questi ambienti (mi riferisco all’università) è talmente grande da far dimenticare ogni metodo scientifico e ogni spirito critico.
In questo marasma rimangono coinvolti docenti, medici e futuri medici.
Non è una questione di malafede. Si tratta piuttosto di convinzioni radicate profondamente.
Convinczioni inculcate da anni di indottrinamento e da una fede assoluta ed incrollabile per le autorità mediche, FDA in testa.
Dal veganismo al vegan-crudismo con risultati immediati
Sono fruttariano-vegano-crudista da almeno una dozzina di giorni e già ho notato degli effetti positivi.
Dopo il quarto girno di dieta fruttariana, ogni manifestazione seborroica, incluso gli strascichi di acne giovanile che mi portavo dietro da anni, sono completamente spariti.
Non ho dunque dubbi sulla validità del sistema.
Mi rivolgo a te per dei consigli sul fattore peso. Sono alto 170 e sto sui 54 kg, per cui rischio magari di calare ulteriormente di peso, cosa che vorrei evitare.
Una sfilza di domande suddivise in 4 punti
Vorrei un piccolo sunto pratico riguardo ai cibi amidacei, soprattutto alle fasce N. 2 e 3 di integrazione naturale.
Faccio presente che sono astemio dalla nascita, non ho mai fumato e ho bevuto al massimo 2 caffè e 3-4 cappuccini in tutta la mia vita.
Eccoti di conseguenza una sfilza di domande di carattere pratico:
- 1) Ho comprato dagli amici macrobiotici un bel quantitativo di cereali (fiocchi d’avena, orzo, miglio, grano saraceno e anche semi di girasole, di lino e di sesamo).
Per fare la crema di avena dovrei prendere semplicemente i fiocchi, metterli ad ammorbidire nel latte di cereali (di riso o avena immagino) e poi aggiungerci i preziosi semini frantumati al mortaio, giusto? Il latte di soya bio o il latte di mandorle si possono usare?
- 2) Ho sentito parlare di cereali leggermente abbrustoliti. Qual è il processo da eseguire? Forno? Padella?
- 3) Riguardo a noci, mandorle e nocciole varie, ho letto che vanno prese a fine pasto. Altre volte invece consigli di aggiungerle all’avanguardia di vegetali crudi. Puoi chiarire meglio questo aspetto?
Io a volte le spizzico anche da sole, lontane dalla frutta ovviamente. E’ un’abitudine da eliminare?
- 4) Ho anche letto un articolo in cui scrivevi che la cioccolata calda è permessa, anche se ai limiti.
Da grande estimatore del nobile cioccolato fondente quella frase mi ha fatto molto piacere.
Pensavo di dover eliminare il cacao e avevo cominciato a ritenerlo alla stregua del caffè.
Ora ti chiedo, il cacao, in quali forme può essere assunto?
L’aristocratica tavoletta di fondente, la cioccolata calda (che però per ricetta classica viene fatta col latte animale), noi, come dovremmo prepararla? Per non parlare della frutta secca tostata e ricoperta di cioccolato. E’ accettabile mangiare queste cose saltuariamente durante i rigori invernali?
Tra l’altro mia madre ha comprato, ritenendolo erroneamente cioccolato fondente, 3 tavolette di puro cacao 100%. Posso utilizzarle? E se sì, in quale modo?
Perdonami le domande culinarie ma, se i vegetariani sono mosche bianche, i fruttariani sono ancor più rari, e mi vedo costretto a sfruttare il tuo buon cuore e la disponibilità che offri tramite Internet anche a perfetti sconosciuti.
Mi criticano ma nel contempo mi seguono
E’ stato il tuo blog prima, e il tuo libro poi, a convincermi del tutto sulla validità della dieta fruttariana/crudista.
Ogni mia cellulina ha un piccolo debito verso di te e l’associazione igienistica di cui fai parte.
Spero di contraccambiare non con lusinghe e complimenti all’autore, ma col mettermi io stesso in prima linea, diffondendo l’igienismo con il giusto insegnamento e soprattutto col buon esempio.
Già i miei coinquilini ed alcuni amici, pur definendomi estremista, stanno modificando alcune cose, stanno evolvendo nelle rispettive cucine, disinnamorandosi progressivamente della carne, del latte e del junk food in generale.
Un minimo di speranza ai nostri fratellini
Concludo la mail ringraziandoti di cuore per quello che elabori e diffondi con tanta simpatia e poesia.
I tuoi scritti non danno soltanto buone basi alle persone per migliorare se stesse e la loro salute, ma soprattutto spezzano una lancia e danno un minimo di speranza ai nostri fratellini di non essere ingabbiati e macellati in eterno.
Ti chiedo di aggiungermi alla tua mailing list, essendo molto interessato alle tue tesine.
Inoltre, da futuro medico illuminato dalla vera scienza, ti ringrazio e ti saluto anche da parte di tutti i miei futuri pazienti che saranno guariti nel corpo e nell’anima, dal giusto modo di nutrirsi e di vivere.
Il filone virtuoso della scienza medica
Ciao Andrea,
mi fa enorme piacere sapere che a Medicina c’è gente come te, capace di riflettere, soppesare e ragionare nonostante i dogmi, le presunzioni e le arroganze che spesso girano in ambiente universitario.
Nonostante le terribili frecciate che mi vedo costretto a mandare in quel settore, ho ben presente che non tutto è guasto. Non a caso i miei più importanti punti di riferimento, i miei eroi, sono tutti o quasi tutti medici, medici in dura lotta con l’establishment medico.
Tralasciando i grandi dei tempi antichi, gli igienisti americani sono il più delle volte medici-igienisti.
Arnold Ehret, Paul Kouchakoff, Joseph Von Petenkofer, Antoine Béchamp, Max Bircher-Benner, Max Gerson, Benjamin Sandlers, Robert Mendelsohn, Robert Pritikin, sono tutti medici.
L’augurio che posso farti è di continuare così e di diventare un esponente del filone virtuoso che fa onore alla professione medica onesta e trasparente.
Lo schema fruttariano-vegano-crudista garantisce l’ottimizzazione della salute e del peso-forma
Non preoccuparti per il tuo peso forma.
Con lo schema fruttariano-vegano-crudista, esso tende a ottimizzarsi sui livelli che gli competono, alla sola condizione di rispettare l’apporto calorico giornaliero.
Come ben sappiamo non è quello che mettiamo dentro a darci il nutrimento e il peso giusto, ma quello che riusciamo ad assimilare (sono cose ben diverse).
Per chi è sottopeso è previsto pure un adeguato aumento in chilogrammi.
Importante inserire la crema di avena più semini vari, le crucifere (verze, broccoli, cavolfiori, Bruxelles, cavoli), i germogli, le patate, le radici, e la manciata giornaliera di mandrorle e pinoli (o simili).
Rispondo ora alle tue domande
- 1) FIOCCHI D’AVENA. Sì, i fiocchi d’avena vanno messi ad ammorbidire con qualsiasi buona bevanda naturale possibile. Personalmente ho utilizzato tutti i tipi di latte di cereali e di soia. In mancanza d’altro ho usato persino il succo di mela e di ananas. A volte la pura acqua, ma in tal caso ci aggiungo farina di mandorle, più uvetta e datteri. In Asia adopero pure il latte di cocco.
Per la tempistica, amo collocare la crema di avena alle 9 o alle 11, al posto di un pasto di frutta.
- 2) CEREALI ABBRUSTOLITI. Per i cereali leggermente abbrustoliti va bene la piastra oppure la padella, dove si possono smuovere durante la cottura. Meglio ancora messi in ammollo e masticati, o anche germogliati. Per il mais va bene la pannocchia nel suo cartoccio (da noi solo in estate), ed anche il pop-corn, ma senza zucchero e senza sale, che diventa delizioso con banana, datteri e fichi.
- 3) FRUTTA SECCA E CIBI AMIDACEI. Il modo migliore di consumare la frutta secca è decisamente a fine pasto, trattandosi di un cibo più impegnativo delle verdure e dei carboidrati. Non penso di averli suggeriti mai come antipasto.
Se qualcuno ama mettere dei pinoli o delle noci nel piatto iniziale d’insalata verde, lo può fare, ma diventa un primo piatto completo. Trattasi di un abbinamento sempre accettabile.
Per chi ama un buon panino vegan, ho suggerito spesso di scegliersi un pane integrale di qualità, spalmandolo di crema di olive o di carciofi, più fetta di avocado, più diverse foglie di lattuga e rucola e ravanelli, o foglie di cicoria e tarassaco, più tre carciofini e qualche pinolo o qualche noce, e di considerarlo come pasto completo, preferibilmente per pranzo o per cena.
Nel caso tuo, che spizzichi le noci da sole, si può anche fare. Ma non è conveniente, in quanto vai a compromettere ed intasare i tempi lontani dai 2 pasti principali delle 13 e 19, che devono essere riservati alle colazioni-merende di frutta non secca, previste alle 7-9-11-16-18. Occorre sfruttare e razionalizzare al meglio gli spazi temporali destinati alla frutta.
Quanto al chiarimento sui cibi amidacei, da prendersi dopo le verdure verdi di pranzo e cena, e che chiami giustamente fasce N. 2 e N. 3 di integrazione naturale, la fascia N. 2 riguarda patate, zucche, legumi, e funghi, ma anche cereali (il tutto cotto conservativamente, e le patate con la buccia addosso), e quella N. 3 riguarda cibi tipo pizza sottile e vegana alle verdure fresche, pasta integrale al dente con verdure fresche, minestra di patate e verdure cotte max 16-18 minuti su pentola normale.
Ricordo per chiarezza che la fascia N. 1 riguarderebbe carote grattugiate, rape, cavolfiori, carciofi, Bruxelles (crudi o impercettibilmente scottati), lupini, castagne crude o secche o caldarroste, patate dolci grattugiate crude o cotte al dente.
- 4) CACAO. Se mi chiedi di confermare che il cacao puro è utile, piacevole, gradevole, perché buonissimo, non ho difficoltà a seguirti.
Se invece pretendi che lo salvi del tutto o lo suggerisca, magari perché ricco di ferro, questo no.
Per produrlo usano sistemi industriali basati sul calore, ed il suo ferro è stato disorganicato.
Bere una manciata di tazzine concentrate ed amare durante i mesi invernali, usando del latte di soia o di cereali, non fa di sicuro i grossi danni del caffè e dei cappuccini. Ma siamo sempre nel settore delle bevande stimolanti.
E’ importante liberarsi dalla schiavitù della tavoletta di cioccolato, e propendere per datteri, uvetta, fichi secchi, cachi secchi, patate dolci secche (quelle giapponesi sono fantastiche, ma introvabili dalle nostre parti).
Il guaio più grosso del cacao in tutte le sue forme è che ruba spazio a cose più utili.
Quanto alla frutta secca tostata e ricoperta di cioccolato, incluso torroni e simili, c’è purtroppo bocciatura totale.
Per staccarsi da queste abitudini serve però attrezzarsi convenientemente per il lungo periodo freddo.
Io mi attrezzo riempiendo le finestre di cachi e nespole, di castagne e nocciole.
Se uno non fa così finisce per affamare il suo organismo, soprattutto nella stagione invernale.
Finisce per non dargli sufficienti calorie. E in quei casi il corpo si vendica prima o poi obbligandolo alle compensazioni di emergenza, alla terribile attrazione per la nutella o il formaggio, per il biscotto o il cioccolatino.
Il rigore invernale e la lotta per la giusta caloria si risolve principalmente con le arance e i mandarini, i kiwi e i pompelmi, gli ananas e le banane, il radicchio ed il tarassaco, non certo con bevande al cacao, torroni e tobleroni.
Le tavolette di cacao puro, che ti ritrovi in casa, le puoi comunque sciogliere immergendole nel latte di soia.
L’importanza dell’impegno concreto
Hai detto alla fine una cosa che apprezzo molto.
Anziché lodare e lusingare l’autore, ti sei messo in prima linea a diffondere una scienza e una metodologia nutrizionistica di cui il mondo attuale ha estrema necessità.
Questo è in realtà il miglior complimento che potevi fare, sia a me che alle Organizzazioni che rappresento.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)