UN MOSTRO CHIAMATO LIPOMA

LETTERA   1

 

Lipoma alla spalla

 

Gentile VV, nel 2004 ho iniziato a notare un lipoma di 2-4 cm sulla spalla sinistra.

Con dei massaggi l’ho eliminato.

Poi è ricomparso e si è lentamente spostato.

Ora si trova alla base della nuca, sulla colonna vertebrale, e ha una dimensione di 10 cm.

Timori ed ansie sia nei riguardi degli ultrasuoni che della rimozione chirurgica

Ho sentito parlare di un chirurgo plastico che toglie i lipomi con gli ultrasuoni, lasciando il sacco dentro.

Lei pensa che si possa poi riformare?

E’ preferibile rimuoverlo chirurgicamente?

Tutto ciò mi spaventa molto e vorrei sapere se posso risolvere il mio problema con l’alimentazione.

Grazie per i consigli che mi vorrà dare.

Milena

LETTERA    2

 

Insonnia, incubi e un braccio ormai inguardabile

 

Buongiorno, mi chiamo Ciro, ho 62 anni e abito a Milano.

Nei prossimi giorni devo sottopormi a delle analisi in vista di un eventuale intervento chirurgico, ma io ho molta paura. Le allego due foto del mio lipoma al braccio.

Speriamo che sia rimasto un lipoma e non sia diventato qualcosa d’altro, m’ha detto il medico.

Ho letto qualche suo articolo su questo argomento.

Le sarei grato se mi potesse esprimere il suo parere al riguardo.

E’ da operare o si può risolvere in altro modo? Ho davvero aspettato troppo tempo? Saluti.

Ciro

RISPOSTA GLOBALE

 

Cos’è un lipoma

 

Il lipoma è un tumore tendenzialmente innocuo, formato da cellule adipose che si sviluppano sui tessuti fibrosi del corpo. Tutti i tumori, per quanto fastidiosi e brutti a guardarsi, sono per l’igienismo costruzioni intelligenti, motivate e logiche, create e gestite intelligentemente dal sistema immunitario.

Il termine benigno e maligno non hanno nulla di scientifico, ma sono espressioni tipicamente terroristiche, legate anche alla voglia di ottenere fondi statali per la ricerca su mitiche cellule maligne e cancerogene che in realtà non esistono e non sono mai esistite.

Il tumore può diventare tumore canceroso non per colpa di cellule strane, ma solo per cachessia

Ci sono soltanto cellule normali che eventualmente si indeboliscono e muoiono prima del tempo, rimpiazzate da altre cellule.

Vero è invece che un normale tumore, da barriera utile di estrema protezione, può diventare tumore canceroso quando ha raggiunto uno stato di cachessia, dove il sangue è impedito a fluire e refluire internamente, e non arriva più con regolarità ad alimentare e ripulire il tumore stesso.

L’implosione del putridume e lo sviluppo delle metastasi

A quel punto il materiale interno del tumore diventa putrido ed implode, mandando in circolo i suoi veleni e producendo altre crescite simili chiamate metastasi.

Quello che si chiama poi cancro conclamato.

La morte da cancro è morte per avvelenamento da sostanze putride, una sepsi risultante dalla degenerazione del contenuto tumorale e dal suo diffondersi in ogni direzione all’interno del corpo.

Il vero mostro non sta nel lipoma, ma nel frigo

Per la medicina non esiste la parola genesi e la parola evoluzione, ma solo la parola presenza estranea da rimuovere.

L’igienismo non crede affatto che il tumore sia un mostro malvagio che aggredisce l’uomo.

Non crede nemmeno che si tratti di una entità, una cosa che esiste per sé, ovvero una crescita idiopatica, come amano sostenere i medici.

Il vero mostro sta nel carrello-spesa, nel frigo e nella dispensa, sui piatti e tra le forchette, ma la gente continua a non capirlo, ipnotizzata com’è dalla pubblicità televisiva, e dalle ipocrite spinte mediche a mangiare un po’ di tutto, e a bere 2 litri di acqua al giorno, che è in pratica la ricetta per ammalarsi in pianta stabile.

Mala-alimentazione e sovralimentazione sono le causatrici numero uno del cancro

Il cancro è semmai un processo evolutivo-logico che si sviluppa totalmente nell’ambito del paziente.

La sovralimentazione e la mala-alimentazione, ne siamo certi, sono i veri fattori precursori del cancro.

In primo luogo c’è l’insulto gravissimo delle proteine animali, e in secondo luogo l’abuso di cibi cotti, concentrati, sintetici, devitalizzati, salati, dolcificati, integrati, dopanti.

Caffè, the, alcol e sigarette sono da corredo a quanto sopra.

Traumi psichici, paure, nervosismi, tensioni, carenze respiratorie, carenze di movimento e di sonno, carenze affettive, fanno il resto.

Nutrizione corretta e digiuno non hanno mai ricevuto alcuna seria attenzione in ambito medico.

Nessuno che voglia tornare a seminar patate.

L’importanza della nutrizione nella formazione dei tumori, e l’importanza del loro dissolvimento mediante semplice digiuno ad acqua distillata e conseguente autolisi, non hanno mai ricevuto alcuna attenzione dalla medicina, nonostante gli enormi fondi stanziati dagli stati in favore della ricerca.

Come mai?

Perché il digiuno, se riconosciuto come metodologia medica ufficiale ed approvata, manderebbe in rovina il 95% delle industrie farmaceutiche e rispedirebbe i più grossi cervelli e i più eminenti chirurghi, virologhi, epidemiologhi, allergologhi del pianeta alle loro umili origini, cioè a seminare utilissime patate, e non fare più danni con la loro supponenza e la loro arroganza.

Irritare, infiammare, ulcerare i tessuti, significa provocare tumori e cancri

E’ risaputo che le continue irritazioni dei seni, delle ovaie, dell’utero, dei reni, del fegato e di altri organi, in seguito a tossiemia cronica generalizzata, sono senza ombra di dubbio fattore tumorale e cancerogeno della massima importanza.

Il tumore non si sviluppa mai in tessuti sani, ma in tessuti malati e intossicati da molto tempo.

La prevenzione di tumori e cancri si riduce dunque a ben poca cosa.

Basta restare ligi e fedeli ad abitudini di vita di prim’ordine.

Ogni comportamento degradante, ogni azione ingiusta, ogni pensiero fallace, ogni digestione macabra, alterano lo stato di salute e sono quindi capaci di innescare un processo cancerogeno, passando per le varie fasi di irritazione, infiammazione, ulcerazione, indurimento protettivo, incapsulazione.

Come opera il digiuno igienistico

Qual è l’effetto del digiuno sul tumore?

Il digiuno provoca l’immediato arresto della crescita tumorale, chiudendo il rubinetto di arrivo dei soliti veleni che il paziente continua disinvoltamente ed irresponsabilmente ad assumere.

Si arresta la crescita tumorale e parte un processo di involuzione e di riassorbimento del contenuto tumorale.

L’autolisi si attua in tempi tutto sommato brevi

L’autolisi è termine greco che sta per auto e luo, che significano dissolvere se stesso.

L’autolisi dei tumori, non degenerati in cancro, si completa solitamente in tempi brevi, in giorni o in poche settimane, a patto di far seguire al digiuno una dieta prima fruttariana e poi stabilmente vegana e tendenzialmente crudista, che eviterà il riformarsi di qualsiasi tumore e l’insorgenza di altre malattie gravi.

I lipomi non vanno strappati con brutalità, ma devono essere disintegrati con scienza 

Nel caso di Milena, tutte le vie da lei indicate sono ovviamente fallimentari, incluso quella degli ultrasuoni.

Il lipoma non va eliminato. Vanno stroncate semmai le cause che lo hanno portato a formarsi.

Col digiuno ad acqua leggera, il contenuto tumorale verrà risucchiato velocemente, per la parte utile, dalle cellule affamate e rimaste senza cibo, mentre il materiale inquinante interno verrà espulso con le urine.

Il digiuno e la dieta a seguire

La durata del digiuno fai-da-te di 3 giorni può essere sufficiente, a condizione che sia seguita da una settimana di dieta fruttariana a crudo e da una continuazione con dieta sana e normale, che per l’igienismo significa dieta vegana tendenzialmente crudista.

In questo modo si rispetta il creatore del lipoma medesimo, che è il sistema immunitario, e lo si induce a non ripartire con altri scherzetti da prete. Se non basta una seduta, si prolunga il digiuno ma con l’assistenza di un digiunista, oppure si ricorre a un secondo digiuno un mese più avanti.

Una incomprensibile trascuratezza

Nel caso di Ciro, che mi ha pure telefonato, dandomi altri dettagli sulla sua situazione, c’è stata davvero da parte sua un’incredibile e prolungata trascuratezza.

Il lipoma al braccio ce l’ha da 9 anni, eppure ha lasciato passare tutto questo tempo, cioè la bellezza di 110 mesi, senza mai fare qualcosa, senza mai sfogliare un libro di medicina o di antimedicina, senza mai consultare qualcuno. Ha aspettato che il braccio si gonfiasse in modo insopportabile.

Ed ora è spaventato al punto da non domire la notte.

C’è gente che crede di mangiare bene

Se la sua auto rivelava un piccolo problema, l’avrebbe certamente trattata meglio, portandola dal meccanico di fiducia. Il corpo no. Quello può aspettare fino alle calende greche.

Non ho stravizi e mangio normale, cioè abbastanza bene, mi ha detto.

Un caffè la mattina, pane e pasta a pranzo e a cena, qualche pizza, e mezza bottiglia di rosso ad ogni pasto. Pochissima frutta e poca verdura preferibilmente cotta. Una dieta ideale. Una dieta perfettamente devitalizzata. Una dieta perfetta per gonfiare ulteriormente il suo lipoma.

Alcune tesine sull’argomento specifico

Ho ricordato a Ciro che può trovare i miei due testi Alimentazione Naturale e Storia dell’Igienismo Naturale alla Libreria Esoterica Anima, presso la Galleria dell’Unione, due passi da piazza Duomo in Milano.

Sia a Milena che a Ciro, consiglio di leggere le mie seguenti tesine scaricabili dal blog:

–          Zona tumore, zona cancro, del 28/1/09.

–          Come capire ed eliminare il lipoma, del 13/6/10.

–          Sgonfiatura ed eliminazione del lipoma, del 17/7/10.

–          Risultati eccezionali con brevi digiuni alternati a cicli fruttariani, del 19/6/10.

Il fattore traumatico della paura e il pesante ricorso ai farmaci

Il lato che accomuna i due lettori è la paura.

La paura già di per sé è fattore traumatico, inquinante e cancerogeno.

Ovvio che l’igienismo non approva nessun intervento invasivo con ultrasuoni, bisturi, chemio, od altro.

Ogni operazione implica notoriamente il ricorso a dei farmaci prima, durante e dopo l’operazione.

Non si tratta dunque di fare un semplice blitz, un zac, fuori il dente e fuori il dolore, ma di ben altro.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo