LETTERA
Lezaeta, Costacurta e Armido Chiomento
Leggo le tue tesine da un mese.
Ho conosciuto il tuo nome grazie al sito Disinformazione.it.
Conosco il libro di Lezaeta Acharan a menadito.
I libri di Armido Chiomento (discepolo vero ed autentico di Costacurta e non speculatore come tanti altri) li conosco a memoria.
Letti ed applicati con pieno successo sulla mia persona.
Sei arrivato al momento giusto, quando serviva rompere una cappa di staticità e di anacronismo igienistico
Ma devo complimentarmi con te perché con i tuoi scritti e le tue tesine hai letteralmente chiuso il cerchio della mia conoscenza.
Erano anni che osservavo la staticità e l’anacronismo dominare sulla scena igienistica, ed ero sempre alla ricerca di una messa a punto del motore salutistico in chiave moderna.
Vieni a trovarmi in Campania
Sei il numero uno.
Sono orgoglioso di aver avuto la possibilità di conoscere i tuoi scritti e se passi in Campania, dammi un colpo di telefono.
Mi farebbe un grande piacere averti come ospite, tra mozzarelle di bufala e tagliate di marchigiana.
Scherzo, naturalmente.
Grazie di tutto e un affettuoso abbraccio.
Alfredo Gradisca
RISPOSTA
C’è fame di cultura igienistica in Italia
Ciao Alfredo, doppiamente apprezzato il tuo messaggio perché arriva da persona estremamente preparata ed esperta del settore.
In tutta onestà non conoscevo i testi di Armido Chiomento.
Se mi segnali anche qualche dato editoriale per i lettori interessati, mi farai una cortesia in più.
C’è fame di cultura igienistica in Italia.
Mi hanno chiesto in molti il mio testo I quaderni di Higea, che ho scritto nel 2003, ma se gli editori non si fanno avanti resterà tranquillo nel cassetto.
Chi si ferma è davvero perduto. Serve rinnovarsi e serve vivacità intellettuale.
In effetti hai centrato davvero il problema parlando di staticità e di anacronismo, o di vecchio abito tarmato e tenuto sotto naftalina.
Qualsiasi disciplina, per progredire e per crescere, per evolversi al meglio delle sue potenzialità e non può restare materia morta e dimenticata, ha bisogno di vivacità intellettuale, di dibattiti, di gente che la segue, di forze nuove, di sprint e di verve.
L’America si difende bene
Lo sanno bene anche in America, terra di convenzioni annue internazionali dove intervengono i nomi più prestigiosi del settore, per aggiornarsi, per fare la conta, per rifornirsi di libri e pubblicazioni.
Ma l’America ha alle sue spalle una ricca storia igienistica, una fitta serie di scrittori e di iniziative editoriali, una rete formidabile di cliniche igienistiche sheltoniane, ehretiane e pritikiniane.
L’uomo americano di strada sa che esiste la medicina e che esiste, quasi sempre in netta antitesi, la visuale igienistica.
Per l’Italia c’è solo la sala operatoria o al massimo il pellegrinaggio
L’Italia, in questo settore, fa davvero la parte della derelitta.
Da noi c’è il bisturi del medico e poi c’è Lourdes o con qualche altra località miracolistica.
L’Italia, pronta ad assorbire le peggiori cose dell’America, tipo le chewing-gum, le Marlboro,
i McDonald’s, le diete balorde e disastranti tipo Atkins, Pauling, Zona, Gruppi Sanguigni e SouthBeach,
oppure i Tamiflu di David Rumsfeld, non è stata altrettanto pronta a recepire le cose migliori di quel paese, grande sia nel bene che nel male.
E tra le cose migliori, oltre ovviamente all’Elvis italianizzato di It’s now or never e di Surrender, o al Roy Orbison di Pretty Woman, c’era l’igienismo.
Paese iper-medicalizzato uguale paese de-igienismizzato
Ma sappiamo troppo bene come paese ipermedicalizzato significhi anche paese de-igienismizzato.
Come la mafia delle acque minerali ha impedito l’accesso in Italia delle acque distillate, così la mafia medica associata al carnelattismo ha impedito l’accesso della scienza igienistica nel nostro paese.
Non ha nemmeno dovuto sudare per fare questo.
Chiaro poi che nessuno ha mosso un dito e nessuno ha protestato.
Nessuno se ne è nemmeno accorto
E’ il momento per fare qualcosa di utile per la gente
Figurarsi però se il Ministero della Salute, con tutti i viaggi che fa nel mondo alla ricerca di vaccini e di farmaci, trovava il tempo e la voglia per arricchirsi culturalmente e per informare il pubblico italiano che esiste una alternativa ai presenti disastri della medicina convenzionale.
Diciamo pure, caro Alfredo, che è la buona occasione per noi privatamente, in barba all’inezia e alla chiara opposizione della Sanità Italiana serva della Pfizer e di Atlanta, di fare qualcosa per la gente e a favore della gente.
Per apprezzare le cose pure, serve avere la lingua e l’alito puliti
La scienza igienistica non è in concorrenza frontale con nessuno, né con l’ordine medico né con le varie medicine alternative.
Trattasi di un pozzo inesplorato di filosofia e di salutismo concreto a disposizione di tutti.
Ma la medicina, allontanatasi a giganteschi passi dalla retta via, troverà nell’acqua pura dell’igienismo non più il sapore rinfrescante delle fonti di montagna, ma il sapore amaro dei purganti e del fiele.
Per apprezzare una cosa pura e genuina devi essere a posto con l’apparato gastrico e percettorio, ma la medicina moderna è troppo inquinata e corrotta per dissetarsi da questa fonte, e deve ricorrere al whisky e al caffè corretto grappa, perchè già il vino non le basta più.
L’igienismo è la matematica della salute, ce l’ha insegnato Pitagora
La scienza igienistica è l’ABC della salute.
E’ l’algebra e la matematica del benessere a tutto campo.
Pertanto non c’è medicina o terapia alternativa che tenga, non c’è relativismo o pessimismo che tenga, non c’è filosofo o psicologo, non c’è contestatore e non c’è vorace mangiatore che tenga.
Alla fine della giornata, il dolorino ai testicoli, la pesantezza del fegato, l’alito insopportabile, l’incapacità di dormire senza il tranquillante, pesano terribilmente a tutti.
Il rischio di stare sempre sotto oseervazione
Essere igienisti oltre i 50 e i 60, può anche non essere il massimo.
Corriamo il rischio di fare gli sbruffoni.
Corriamo il rischio di doverci dimostrare in gran forma, anche se non sempre lo siamo nemmeno noi.
Ma quando dico a qualcuno che non ho mai preso in vita mia un’aspirina, un tranquillante, un digestivo, un purgante, un febbrifugo, un Viagra, un integratore, un vaccino (escluso quel paio impostomi in modo proditorio da piccolo), qualcuno comincia a riflettere.
Il ribaltamento degli schemi
Quando poi dei team internazionali di medici, restano sbalorditi della fluidità del tuo sangue che fuoriesce da tutti gli schemi della loro vetusta letteratura, e richiedono di fare doppio test, per assicurarsi che non hanno sbagliato nel cliccare qualche tasto del computer, scoprendo che non c’è stato nessun errore, e che i valori sono maledettamente quelli, qualcuno comincia a ripensarci.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo