UNO SCANDALOSO TERRORISMO PEDIATRICO

LETTERA

Una famiglia felice ed entusiasta del proprio veganismo

Carissimo dr Vaccaro, so perfettamente che la mole di messaggi che riceve è oltremisura, al di là di ogni immaginazione, ma io ci provo lo stesso a scriverle, a cercare il suo conforto e la sua esperienza.

Ho avuto un diverbio col pediatra dei miei figli relativamente all’alimentazione che seguiamo.

Tanto per cominciare, lui sa benissimo che siamo vegetariani, perché mio marito, felice di come si sente da quando abbiamo cambiato regime alimentare, non fa che parlarne ad ogni occasione con chiunque, e lo stesso ha fatto con  lui, che è poi anche amico di famiglia.

Il danno non è adesso ma nel futuro dei vostri bambini

Il primo attentato terroristico si è svolto infatti tra loro due.

Il dottore, forte a suo dire di una preparazione di 20 anni sull’alimentazione, ha incalzato dicendo che non era un vanto avere dei figli vegetariani in età dello sviluppo.

Secondo lui, in questa età non devono mancare le proteine animali.

Dopo lo sviluppo facciano quello che vogliono, ha aggiunto.

Inutile dirle che mio marito è tornato a casa con la tachicardia e l’insopportabile senso di disgrazia che gli era rimasto addosso quando il pediatra ha concluso la sua arringa con le parole: Con queste carenze il danno non è adesso, ma nel futuro dei vostri bambini!

 

Quali errori ho mai commesso per far sì che mia figlia abbia la febbre?

Dal giorno in cui lo abbiamo convocato per una visita alla nostra prole non sono passate che 48 ore.

Erano infatti 4 giorni che mia figlia aveva febbre continua che non accennava a diminuire.

Mi chiedo quali errori io abbia mai commesso, dal momento che la nutro facendo attenzione che non manchi né varietà di alimenti, né di vitamine, sempre attingendo alla frutta e alla verdura di stagione, preparandole perfino il secondo per la scuola materna, in sostituzione della carne che viene proposta in quel posto tutti i giorni senza eccezione.

Scelte attente e virtuose per ogni tipo di alimento

Molte mandorle, noci, arachidi, pinoli, ma anche legumi, carote, pomodori, spremute d’arancia,

pop-corn fatto in casa, colazione con frutta e un’innocente tazza di latte di soia o di avena o di riso.

Cereali acquistati premurosamente al negozio biologico e non trattati, né addizionati di vitamine sintetiche, riso, patate, mele.

Qualche pezzo di formaggio è l’unico peccato che ci concediamo e al massimo due volte la settimana, in piccole dosi.

Persino il pane ho cominciato a farlo in casa, rigorosamente con farina integrale e biologica.

Palliduccio il tuo bambino!

La bambina ha 4 anni. Non mangia dolci né caramelle, almeno non quando è a casa con me, e a scuola hanno poi il divieto di dargliele. Le torte le faccio io, senza uova e senza lieviti industriali.

Non so da dove sia arrivata questa bronchite.

Mi vengono in mente i vaccini che abbiamo fatto per ignoranza. Ad ogni modo la bronchite c’è.

Appena entrato in casa, il dottore l’ha visitata.

Poi si è volto verso il piccolo di 2 anni.

Un po’ palliduccio, ha detto, con fare tendenzioso, vista la conversazione vivace che aveva avuto con mio marito due giorni prima.

Più una sceneggiata che una visita

Terminata la visita della Valeria, per la quale il problema era stato individuato, ha dato una rapida occhiata alla schiena e al torace del piccolo Giuseppe, auscultandolo.

Grazie al cielo era libero da problemi. Poi gli ha guardato le rime interne degli occhi, e gli ha premuto le unghie delle dita rilasciandole veloci, tutto per trovare l’anemia che già aveva in mente di trovare.

Non l’ha detto, non ha affermato anemia perché non poteva, visto che l’interno dell’occhio era rosso.

Il bimbo è estremamente vivace, ha muscolatura tonica ed elastica, ma il pediatra emetteva suoni bofonchiati mentre indagava, e diceva dei mah privi di senso. La sceneggiata era chiara.

Biodisponibilità e integrazione per il ferro.

Prima di andarsene, ha cominciato a dire che più in là, magari quando si saranno ripresi da questo periodo di malanni, vorrebbe integrargli il ferro con qualche bustina.

L’ho lasciato parlare.

Poi ho cominciato a dirgli che è strano, visto che lo alimento con cibi ad alto contenuto di ferro come il sesamo, i piselli e le lenticchie. Mi ha detto che non tutto il ferro contenuto nei cibi è biodisponibile.

Un cibo può averne 100 e dare soltanto 20, mentre il fabbisogno è 70.

Terrorismo a tutto spiano e solito sermone sulle proteine

Ci ha terrorizzati dicendo che alcuni bimbi sono morti per shock anafilattico mangiando un’arachide. Un’altra bimba vegetariana è morta, e dei giudici hanno condannato i genitori che avevano imposto il regime vegan ai loro bambini.

Poi è partito con il sermone delle proteine. Al che gli ho detto (ho mentito e chiedo perdono a Dio) che eravamo seguiti da due pediatri della nutrizione.

Sfida a dimostrare la differenza funzionale tra proteine vegetali e proteine animali

Ha affermato di essere pronto a confrontarsi su questi argomenti, avendo io citato l’acidificazione del sangue, la cadaverina e la putrescina.

Lui ha risposto che l’acidificazione avviene avviene anche con gli alimenti di origine vegetale, e che la risposta è nel non eccedere.

Carne ogni 15 giorni va bene, come fanno loro in famiglia, dove mangiano molto pesce fresco.

Chieda ai suoi pediatri qual è la differenza funzionale tra le proteine vegetali e quelle animali, ha concluso.

Giro la domanda, o la sfida, a lei, mentre cercherò anche altrove le mie risposte.

Le mie domande sono anzi 4:

1)      Differenza funzionale tra proteine animali e vegetali.

2)      Perché mai la sua prescrizione di un antibiotico e di un integratore di cisteina da prendersi per 8 giorni dopo i pasti due volte al giorno?

3)      Dove sbaglio nell’alimentare i miei bimbi?

4)      Esiste davvero un probema di carenze di ferro? E dove si trova il ferro?

Grazie di cuore. Stefania

RISPOSTA

 

Le esperienze personali giuste e genuine, per quanto non valide statisticamente, vanno citate

 

Ciao Stefania, ho letto ogni cosa e penso di avere le idee chiare al riguardo. E’ un peccato che non possa presentarti i miei due figli. Erano con me a Milano alla conferenza SARAS del 14 marzo 2010, all’audotoprium di viale Natta, con oltre 500 persone intervenute da ogni parte d’Italia. Mi aiutavano a distribuire i libri all’esterno della sala. Mi sono arrivate, nei giorni successivi, una ventina di lettere di ammirazione e complimenti per l’aspetto incredibilmente sano e vitale dei due ragazzi.

La forzatura dei bambini verso una crescita anticipata è un insulto demenziale alla natura

Tu non ti rendi conto di quante scemenze io abbia dovuto sentire e subire in fase di crescita dei medesimi. Erano gli ultimi di tutte le classi in altezza. Oggi Francesco, di 21 anni, mi supera (e io sto a 1.80) e William, di 14, segue la stessa trafila, pur essendo partiti in notevole ritardo rispetto agli altri ragazzini, allevati a integrazioni, a latte in polvere, a latte di mucca, a vaccini e ad omogeneizzati.

Ogni bambino ha nel suo Dna i tempi e i ritmi di crescita, di sviluppo verso l’alto e verso il peso-forma.

Forzare i ragazzi in anticipo, come fa la becera e demenziale pediatria mondiale, bacchettata duramente dai suoi stessi maggiori esponenti (cito sempre Robert Mendelsohn, ma ce ne sono molti altri ancora), significa equipararli a poveri animali da mandare alla macellazione al più presto possibile.

Luigi Proietti, un pediatra vegetariano di fama

Mi hai parlato di Luigi Proietti. Non lo conosco di persona, ma solo di fama.

Sicuramente è uno dei migliori a livello nazionale. Attenta però. E’ un bidodicista, e questo la dice lunga. Trattasi di un pediatra vegetariano, ma non di un pediatra igienista. La differenza è stratosferica, come ti ha sottolineato la mia cara amica Priscilla da Milano nella mail di ieri.

Non basta essere vegetariani

Essere vegetariani, o meglio ancora vegani, è importante, ma non basta affatto.

Un buon pediatra in Italia è merce assai rara.

E’ questione di scuole obsolete e fatiscenti.

Di testi e di programmi allineati non con la salute dell’infanzia, ma piuttosto con le industrie del sangue e del latte, del vaccino e del farmaco, dello sciroppo e dell’integratore.

Viviamo in un mondo infame che ci vuole tutti ammalati e scassati

Occorre essere aggiornati sui danni dei cibi cotti, sui danni delle vitamine sintetiche e delle integrazioni minerali, sulle onde vibrazionali emesse dai cibi, sulle onde vibrazionali emesse dal corpo umano in stato di salute e nei diversi stati di malattia, sui danni della leucocitosi digestiva, sui danni della disbiosi intestinale, sui danni dell’acidificazione e dell’acido urico in particolare, su come funziona il corpo umano non solo in ogni dettaglio, ma nell’assieme, sui danni provocati da farmaci e vaccini, sui danni provocati  violentando i bambini, vegani per disegno al pari dei genitori (latte umano avente formula identica al succo d’uva, tanto per intenderci), e scaraventati proditoriamente nell’arena del

caseo-carnivorismo.

Tutte queste cose nessuno le insegna, perché scalfiscono gli interessi di Big Pharma e di Food Incorporation, ovvero del potentissimo cartello mondiale farmaco-agrochimicoalimentare.

Vent’anni di esperienza in cose sbagliate

Pessimo davvero il tuo pediatra, e mi dispiace dirlo.

Non ci si comporta in quel modo, nemmeno di fronte a genitori che sbagliano. Nel caso vostro poi, può soltanto venire a scuola da voi e imparare qualcosa di utile, lì a casa vostra.

Ma non puoi demonizzarlo.

Uno che ha 20 anni di esperienza è un esperto davvero.

Occorre vedere però se è esperto in cose giuste o in cose sbagliate.

L’esperto in cose sbagliate rappresenta quanto di peggio ti possa capitare.

Chiedi al tuo pediatra quale era la sua piramide alimentare di 15 anni fa, e quante proteine al giorno prescriveva ai bambini, seguendo gli ordini della FDA super-macellaia di quei tempi (lo è anche oggi, ma viene monitorata un po’ meglio). Chiedigli quanta vitamina C naturale suggeriva. Scopriresti molti interessanti altarini.

Rispondo infine alle 4 domande che mi hai posto.

Differenza funzionale tra proteine animali e vegetali.

 

La pediatria contemporanea segue la chimica meccanicistica. Quella chimica che si rifiuta di considerare l’imponderabile, il fattore enzimatico-vitale, il fattore compatibilità. Questo accade a tutti i livelli. Ogni cosa viene semplificata. Si equipara disinvoltamente vitamina vera a vitamina sintetica, minerale inorganico a minerale organicato, zucchero industriale a succo zuccherino della frutta, cibo crudo a cibo cotto, apparato gastrico umano ad apparato gastrico carnivoro, sangue umano a sangue carnivoro, fertilizzante chimico e fertilizzante organico-biologico, cibo naturale e cibo OGM, e questo porta a gravissimi e devastanti errori di trattamento agricolo, di filosofia alimentare e di impostazione terapeutica.

L’assoluta necessità di definire scientificamente le fattezze fisiche e biochimiche dell’uomo

Se non si riconosce che per 1000 dettagli scientifici, e nessuna prova contraria, l’uomo è disegnato come essere fruttariano-vegano-crudista, anche quando al limite si comporta da degenerato essere cottista-cadaverista-cannibale-alcolista-caseinista, non si riesce a saltarne fuori.

I cibi del regno vegetale posseggono proprietà particolari di vitalità, di colore, di profumo, di enzimi e di micronutrienti conosciuti e sconosciuti, che l’organismo umano riconosce come proprietà amichevoli, non producendo grandi reazioni immunitarie tipo la leucocitosi digestiva.

La colpevole ignoranza nei riguardi di scienziati fondamentali come Kouchakoff e Simoneton

La pediatria, al pari della medicina allopatica di regime, ignora Paul Kouchakoff e i suoi esperimenti presentati nel 1930 al 1° Congresso Mondiale di Microbiologia a Parigi. Ignora il Nobel per la medicina che nel 1948 venne assegnato agli allievi inglesi di Kouchakoff.

Perché lo fa? Perché Kouchakoff rompe l’anima ai macellai e ai prodotti cotti di tutti i supermercati.

La pediatria, al pari della medicina, ignora pure l’ingegner Andrè Simoneton.

Perchè mai?

Perché ha scoperto strumentalmente che la frutta sta sui punti massimi della scala vibrazionale, e tutte le proteine animali stanno invece nei bassifondi dei non-cibi, dei cibi ladri, dei cibi defraudanti, ovvero sotto  i 3000 Angstrom, mentre il corpo umano vive sano sui 6500 Angstrom, e si rivitalizza ricevendo cibi che irradiano onde superiori (la frutta sta sui 9000 Angstrom, la verdura cruda sui 7500, i cibi amidacei e proteico-vegetali (non stracotti) sui 6000-7000.

Clorofilla e cadaverina, batteri saprofiti/simbiotici e batteri putrefattivi/disbiotici

A parte questo, le differenze funzionali che il tuo pediatra richiede, si riscontrano a livello di batteri intestinali. Evidentemente la clorofilla e la cadaverina non hanno soltanto formula diversa, ma vengono percepite in modo diverso anche a livello batteriologico.

I cibi vegetali fanno aumentare la colonia di batteri utili, preziosi, aerobi (vivono in presenza di ossigeno), simbiotici e saprofiti (derivanti da cibi vegetali).

I cibi animali tutti creano putrefazione di carattere animale, con miasmi da topo morto all’interno del corpo. Miasmi che salgono verso l’alto e mandano l’helicobacter pylori a creare riflussi e a provocare pericolose infiammazioni gastriche.

I cibi animali sviluppano infatti enormi colonie di batteri anaerobi putrefattivi, nemici e disbiotici, responsabili di coliti, ileiti, rettocoliti ulcerose, diverticoliti.

Non c’è confronto tra la salute dei vegani e quella degli onnivori.

Vedi caso clamoroso di Thomas Parr, giardiniere vegano di casa reale inglese, morto a 152 anni.

Questo non accade coi cereali integrali e i legumi, nonostante la presenza di alcuni anti-nutrienti e di alcuni acidi fitici.

Basta che ci siano abbondanti verdure crude nella dieta, e grande prevalenza di frutta lontano dai pasti verduriani di pranzo e cena, e la biodisponibilità di ferro e di tutti i micronutrienti sarà ottimale ed insuperabile nell’ambito della alimentazione vegana-crudista.

La salute perfetta dei bambini vegani, di quei pochi che purtroppo esistono, è fuori discussione. Quella dei bambini non vegani, cresciuti secondo i parametri della pediatria contemporanea, è non preoccupante, ma sistematicamente disastrosa.

Le cause della bronchite

Il quesito numero due riguarda l’antibiotico e la cisteina, e qui andiamo ovviamente alla bronchite della tua piccola Valeria.

Le malattie dei bronchi sono causate da aria viziata (verificare se a scuola aprono regolarmente le finestre o si chiudono ermeticamente in una camera a gas generale, come spesso accade), e sono causate dai latticini, da respirazione scorretta, da insufficiente moto all’esterno, da surriscaldamento intestinale per carenza di bagni, di aria, di sole, di mare, di frutta freschissima estiva.

Crisi eliminativa per smaltire veleni precedenti

La bronchite può benissimo rappresentare una pesante crisi eliminativa per mandar fuori le porcherie vaccinatorie inflitte alla bimba in precedenza. Crisi promossa e facilitata proprio dall’ottima dieta detossificante praticata in famiglia. Il 90% delle malattie mondiali contengono pesanti componenti di tipo iatrogeno o medico-causato. I primi a saperlo e a dichiararlo sono i medici stessi.

La domanda di rito quando uno sta male è, non a caso, la seguente:

Quali cure, quali operazioni, quali farmaci ha preso in precedenza?

Consigli terapeutici privi di controindicazioni

La prima cosa da fare nel caso di bronchite è normalizzare la digestione, dopo una giornata di riposo e di digiuno a letto, bevendo acqua e limone, o acqua e succo d’arancia.

La digestione si normalizza con una dieta rigorosamente cruda, con centrifugati di carote e radici varie, più mele o ananas, oppure con spremute e frutta varia di mattina e a metà pomeriggio, con pranzo e cena basati su un piatto di verdure crude (cicoria, valeriana, carciofi crudi e finoicchi, cavolo grattugiato e avocado, seguito da zucca, patata, cavolfiore, cavolo di Bruxelles).

L’uso di farine di tapioca, carruba e castagna, in qualche dolcetto senza zucchero ma con uvetta, pinoli e datteri, va benissimo.

Serve molta aria pura di giorno e di notte e ginnastica respiratoria.

Qualche tisana con miele, a base di ortica e di gemme di pino, è utile come coadiuvante nella fase acuta.

L’antibiotico e la cisteina

La cosa peggiore e più insensata da proporre in questi casi è proprio l’antibiotico, che rivela l’inguaribile odio persecutorio della medicina nei riguardi del sistema immunitario.

Quanto alla cisteina, trattasi di un aminoacido che si forma a partire dalla metionina e della serina.

Due molecole di cisteina formano una di cistina.

La cisteina è parte della cheratina, proteina che si trova nei capelli, nella pelle e nelle unghie.

La pediatria mondiale va rimandata sui banchi di scuola per una intensa rieducazione

Il problema è che i pediatri devono essere tutti rieducati e rimandati a scuola. Non hanno ancora capito un fatto fondamentale, ovvero che le proteine non si forniscono coi cibi, come si trattasse di sostituire dei pezzi proteici, come se noi fossimo bambocci plastificati, assemblati in componenti tipo lego.

Le proteine del nostro corpo non si acquisiscono in quel modo, ma per trasformazione.

E’ la vitamina C che fa proteina. E’ l’erba verde che fa proteina. Lo sa a memoria persino la mucca.

Lo sa persino il leone, che quando sbrana la povera gazzella le va a divorare innanzitutto gli intestini e il sangue. Latte non fa latte, fegato non fa fegato, proteina non fa proteina.

La cisteina abbonda non solo nelle frattaglie, nel fegato e nelle membra straziate dei vitelli

Comunque, per fornire la cisteina, non serve assolutamente andare nell’orrido, squallido e pestilenziale posto chiamato macello.

Crusca cruda, germe di grano, noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi, fiocchi di avena, semi di sesamo e di lino, semi di papavero e girasole, semi di zucca e di cumino, ceci, quinoa, miglio, grano saraceno, contengono tutti da 0,400 a 0,600 grammi per 100 grammi di prodotto, al pari e di più di tutte le porcherie cimiteriali evocate dai pediatri.

Nessun errore da parte tua cara Stefania. Sei una mamma coi fiocchi.

Dove sbagli nell’alimentare i tuoi bambini? Da nessuna parte. Meriti al contrario un plauso.

Li alimenti così bene che hanno un buon sistema immunitario e sono capaci persino di ammalarsi.

Ammalarsi, quando esiste un problemino da risolvere, è segno di salute e di reattività immunitaria.

Chi non si ammala mai può solo essere un robot, un morto, un essere perfetto e raro a trovarsi, o un bambino devitalizzato e dopato da latte in polvere, da omogeneizzati e da vaccini.

Benvenuta sia la febbre. Lo sapevano già 2500 anni fa.

La febbre che perdura 4 giorni non va disturbata, essendo essa il toccasana per guarire.

Datemi la potenza della febbre e saprò fare mirabilie, scriveva 2500 anni fa Parmenide, da un posticino chiamato oggi Velia o Castellamare di Bruca, sulla costiera ionica-lucana.

Ma i pediatri sono rimasti indietro di 3 millenni, al pari del loro squinternato idolo Pasteur.

Per imparare qualcosa di serio tocca guardare all’indietro, più che in avanti.

Il cibo cotto è stata la causa dell’accorciamento della vita e dell’indebolimento della razza umana, non lo ha detto Herbert Shelton e nemmeno Arnold Ehret, ma il nostro Tito Lucrezio (99-55 a.C).

Le anemie dell’umanità, al pari del diabete, dell’obesità e del cancro, partono tutte dall’intestino

Quanto al ferro, è ora che la pediatria arrossisca o, meglio ancora, impallidisca di vergogna.

Siamo circondati e avvelenati dal ferro, al punto di averne troppo.

Il problema è che i bambini non riescono ad assimilarlo.

Perché? Perché i pediatri, sempre loro, li riempiono di caseina. La caseina incolla i villi uno addosso all’altro e riduce così la superficie assimilativa intestinale che, dai 400 metri quadri normali corrispondenti a un campo da tennis, diventa un misero stanzino di poche metri, insufficiente a fornire i minerali richiesti.

Non nelle cliniche e negli ambulatori, ma nelle stalle e nei macelli

La pediatria al potere meriterebbe di esercitare non negli ambulatori ma nei macelli, magnifici locali dove schizza e sgorga il sangue caldo dei manzi e dei vitellini atterriti ed urlanti di dolore.

Dove se non lì arriva il ferro superiore, il ferro biodisponibile, il ferro-eme di disgraziata memoria.

Quel ferro che nel medioevo rivitalizzava gli anemici del tempo per diverse ore, facendo gridare al miracolo, per poi far riprecipitare i pazienti nella depressione più nera.

Nel sangue caldo il ferro c’è, e dà pure l’effetto-sberla, dopante più che biodisponibile.

Il ferro delle verdure, quello non-eme, è più centellinato, assorbibile nei modi e nei tempi giusti, senza creare effetti collaterali al pari dei farmaci.

Vuoi proprio il ferro? Germe di grano, semini e tarassaco.

Se proprio ti interessa incrementare le quote in ferro, non darai certo ai bambini 150 grammi di putrescente carne magra o pesce, che fanno 6 mg di ferro, quando 4 fichi secchi o 4 datteri danno già 3 mg di ferro.

Il germe di grano offre poi 14,9 mg su 100 grammi di prodotto.

I semi di zucca 11,2 mg, il sesamo 10,5 mg, i pistacchi 7,3 mg, il girasole 7,1 mg, lenticchie e miglio 6,8 mg, pinoli 5,2 mg, mandorle 4,7 mg, tarassaco e spinaci 3,1 mg, datteri e fichi secchi 3 mg, cicorie 1,7 mg.

I bambini umani e i bambini delle altre specie, un allegro girotondo

Non si rincorre poi il ferro e nemmeno le vitamine singolarmente, vista la caratteristica aggregativa e sinergica dei micronutrienti, e vista la legge del minimo di Liebig.

Occorre una dieta intelligente ed equilibrata, coerente col disegno fisiologico, biochimico, etico ed estetico della persona umana ed anche dei bambini.

Un bambino a cui presentiamo un cesto di frutta e un coniglietto, un pulcino o un anatroccolo, non si sognano certamente di addentare le bestiole, ma le adottano, le accarezzano, le baciano e ci parlano, comprendendosi al meglio senza bisogno di interpreti.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Rma e ABIN-Bergamo