La sperimentazione fittizia sugli animali e quella reale sugli uomini
Non c’ è prodotto farmaceutico che non sia accompagnato da un foglietto istruzioni, dove sta scritto che tutti i test richiesti dalla legge sono stati debitamente effettuati.
Ma non viene detto da chi questi test sono stati stabiliti.
Il legislatore infatti non ha alcun potere in campo medico se non quello di sottoporre l’intera procedura agli esperti medici del caso.
E chi sono questi esperti, se non i rappresentanti del Sindacato Medico-Farmaceutico, legati così strettamente agli uffici legali statali da sovrapporsi ed intersecarsi con essi?
Si parte infatti dal dogma secondo cui ogni nuovo medicinale deve assolutamente essere testato su un animale, prima di essere posto in vendita alle persone umane.
In quel dogma però stanno nascoste due bugie stratosferiche:
1) Che l’umanità abbia costante bisogno di nuovi farmaci, e che dunque debba per forza essere ostaggio totale delle industrie farmaceutiche.
2) Che i test sugli animali diano informazioni sufficienti e garanzie sicure sulla efficacia e soprattutto sulla innocuità dei farmaci testati.
Fu il francese Claude Bernard, non a caso coetaneo di Pasteur, e apostolo della ricerca medica sugli animali, che nel 1865 pose le basi della vivisezione con l’opera Introduction to Experimental Medicine.
Il medico standard, tanta tecnica, tanto dogmatismo e poca scienza
Quando si entra nel settore chimico-farmaceutico-medico, i termini scienza e scientifico spuntano ad ogni piè sospinto. Forse in ottemperanza al fatto che i laureati in medicina devono subire una pesante trafila di studi al liceo scientifico, e devono memorizzare elenchi infiniti di malattie, o meglio di sintomi di malattie, e dei vari 200 mila e oltre rimedi inventati per contrastare in qualche modo tali inconvenienti.
Nulla da ridire sulla pesantezza e sull’impegno richiesti per diventare medico, e aprirsi le porte di questa delicatissima attività professionale. Nulla da dire su chimica, fisica, biologia, microbiologia e anatomia, tutte materie tipicamente scientifiche.
Nulla da dire su greco e latino, intese a capire al volo i tanti termini che derivano dalle lingue antiche.
Nulla da dire che a medicina ti fanno un culo grosso così.
Ma terminata questa fase sofferta e quasi da incubo, che fa perdere per strada molta gente dal fiato corto, il medico diventa il più delle volte, non per cattiveria o inettitudine sua, ma per l’inquadramento che gli viene dato e per le rigide e militaresche disposizioni dell’Ordine medico, un militare sanitario, un inquadrato, un professionista costretto a marciare col paraocchi in quelle direzione e in nessuna altra.
L’Ordine gli garantisce molti vantaggi, molte priorità, molti privilegi.
L’Ordine si assume pure molte responsabilità e lo solleva da critiche e da rischi di ogni tipo, sempre a condizione e in proporzione alla sua rigorosa fedeltà, al suo allineamento indefesso, indiscusso e pedante alle direttive impartite dall’ordine medesimo.
La chiesa ecumenica della Medicina
Il fortino impenetrabile della medicina è dunque un mondo a sé, una repubblica internazionale con tanto di quartieri generali nello stato guida e nelle metropoli più adatte (vedi Usa, vedi Atlanta), con tanto di lunghi-bracci operativi che prendono pedissequamente ordini dalle sedi centrali (vedi vari ministeri della sanità dei 200 stati mondiali, vedi vari uffici pediatrici, vedi varie Usl sparse sul territorio di tutte le nazioni).
Chiamare la Medicina col nome di chiesa ecumenica, non è affatto sbagliato.
Non solo perché nei secoli scorsi dire medico e dire sacerdote era la stessa cosa, essendo a quel tempo il curatore del corpo pure il guaritore dell’anima.
Ma anche perché non esiste al mondo altra organizzazione, o altro stato che meglio del Vaticano rappresenti qualcosa di simile.
Qui manca un papa.
Ma ci sono le gerarchie, ci sono i vari enti plenipotenziari che fungono da autorità infallibili, anche se non lo sono affatto, anche se fanno in continuazione errori clamorosi e catastrofici, anche se sono regolarmente ostaggio del potere economico e industriale che li condiziona ormai in ogni loro mossa.
Basta pensare al Fda (Food and Drug Administration), al Who (World Health Organization), al Eis (Epidemics Intelligence Service), al Nci (National Cancer Institute), al Nih (National Institute for Health), al Cdc (Center Disease Control).
Questi enti sono altrettanti papi che lanciano i loro messaggi e le loro direttive scritte urbi et orbi, i loro ordini indiscutibili, le loro encicliche, al mondo intero.
Non manca invece il credo.
Ed è appunto quello di pensare alla medicina come a un apparato in lotta per la salute e per il bene dell’umanità.
Una immensa e inarrestabile sete di fondi
Non mancano le benedizioni e gli esorcismi, le inquisizioni e i roghi medievali.
Basta pensare all’Aids, fotocopia del precedente caso Smon.
Aids pianificato, disegnato, ideato e inventato dai funzionari Cdc di Atlanta, diversi anni prima che esso venisse lanciato nel mondo alla ricerca ossessionata di nuovi fondi, in sostituzione dei calanti sussidi per la centenaria e inutile ricerca sul cancro (come ben descritto per filo e per segno dal grande Peter Duesberg, padre vivente della ricerca microbiologica, nel suo testo Il virus inventato, Inventing the Aids virus, edito in Italia dalla Baldini&Castoldi).
Basta pensare alla Aviaria, fotocopia del precedente Morbo del Legionario.
Basta pensare al prossimo Aids che si chiamerà in altro modo, ma che è già in cantiere da parte dei generali di Atlanta e della loro controparte europea Oms (Organizzazione Mondiale Sanità).
Infatti, l’infame baraccone Aids sta segnando il passo e occorre trovare nuovi sostituti capaci di rilanciare e rimpinguare le sempre assetate casse del cartello medico-chimico-farmaceutico.
Il fortino blindato ma non troppo impermeabile della Medicina
Il fortino della medicina, in teoria chiuso e geloso di sé, in teoria torre d’avorio di gente incorruttibile e inarrivabile, e di teorie e pratiche rappresentanti il distillato puro della conoscenza umana in fatto di salute e malattia, è una struttura permeabilissima e influenzabile.
Questa permeabilità non esiste però nei riguardi di chicchessia.
Non certamente da parte della ricerca scientifica indipendente, che trova muri invalicabili, guardati a vista da arcieri e da cecchini, fossati protettivi con acque infestate da squali e coccodrilli, ponti levatoi regolarmente alzati.
La permeabilità e l’accesso sono, da sempre e per tradizione, garantiti ai giganti della alimentazione e della farmacologia, ovvero ai centri di potere economico di altissimo livello.
Essi hanno capito l’importanza strategica fondamentale della medicina, e hanno trovato i pertugi giusti per penetrarla, condizionarla, addomesticarla, ammorbidirla a proprio uso e consumo.
Gli obiettivi venali della Santa Alleanza tra Medicina, Chimica e Farmacologia
Non è dunque affatto paradossale affermare che la scienza è una illustre assente nel settore medico.
Tecnica farmaceutica sì, tecnica vaccinatoria e tecnica chirurgica anche, tecnica dei trapianti e tecnica vivisezionista in sovrabbondanza.
Persino tecnica clonatoria.
Ingegneristica sì, ma scienza no, nemmeno l’ombra.
E’ tutto così nero? Per nostra fortuna no.
Esistono medici di alto livello che riescono a non farsi schiacciare, a mantenere la loro personalità e la loro indipendenza mentale, a rimanere nonostante tutto fuori dagli schemi.
Ma, nel suo complesso, la presente medicina non è altro che un insieme di falsi dogmi imposti universalmente da un potere medico mondiale in stretta alleanza col sindacato chimico mondiale.
L’obiettivo di questa Santa Alleanza tra Medicina e Chemio-Farmacologia, non è per niente la salute della gente, come molti illusi continuano a pensare, ma l’incremento della ricchezza e del potere della Santa Alleanza stessa, del cartello medesimo.
La salute della gente è solo un buonissimo pretesto e un alibi di ferro per continuare a estorcere fondi e denari da tutti gli stati.
La vera scienza presuppone libera informazione, liberi dibattiti, libero scambio di diversi punti di vista anche diametralmente opposti.
Ma questo in medicina non avviene e non è mai avvenuto.
I tanti ammonimenti, provenienti dagli stessi medici onesti e coraggiosi all’interno dell’apparato, sono di regola secretati e silenziati, e si ritorcono pesantemente su chi ha avuto la dabbenaggine di alzare la cresta.
Le ripetute denunce contro le vaccinazioni di massa, imposte dal sindacato a difesa di lucrosi interessi, vengono da anni e da decenni scoraggiati ed insabbiati.
Non sono più i tempi del Novecento, quando i vari Tilden, Graham, Trall, gente ricca, autonoma e indipendente, prima ancora che grandi medici, erano in grado di mandare a quel paese l’Ordine e lanciare alto il loro grido contro la imbecillità e la criminalità del sistema medico americano di allora, creando quel movimento igienistico-naturale che tuttora lotta e dà enormi grattacapi ai giganti americani della carne e della Coca-Cola.
Un intreccio infinito di interessi
Gli interessi del cartello chimico finiscono poi per intersecarsi e coincidere con quelli delle più grosse industrie presenti sul mercato mondiale.
In una specie di alleanza diabolica che avviluppa il mondo intero in modo inestricabile, per cui diventa davvero difficile capire dove stia la testa del nemico.
Ogni cittadino del mondo rimane implicato nella trappola, a meno che non decida di cercarsi l’isola deserta o di fare il navigatore solitario a vela e a remi.
Prendi l’aereo e sovvenzioni non solo la compagnia aerea che ti dà il servizio, ma anche il cartello intricatissimo che si nasconde dietro di lei.
A cosa serve la borsa se non a intessere mille perniciosi collegamenti ?
Ma l’intesa più diabolica rimane quella tra la chimica- petrolchimica, l’alimentazione e la medicina, le quali presiedono pure alla vivisezione.
I prodotti dei giganti chimici entrano in tutte le sfere della vita umana.
I derivati petrolchimici in particolare sono diventati fattore cardine dell’economia mondiale.
Essi entrano in tutte le linee di prodotti, dai farmaceutici ai cosmetici, dai coloranti alle materie plastiche, dagli adesivi ai detergenti, dalle fibre sintetiche ai fertilizzanti, dalle resine ai lubrificanti.
La sola Henkel tedesca ha a catalogo un elenco di 8000 prodotti diversi in uscita dai propri stabilimenti.
Alcuni esempi eclatanti di strapotere e di pericolosità commerciale.
I casi Lockeed e Smith-Kline, e l’attentato a Tina Anselmi.
Il potere di questi gruppi è enorme, e va molto al di là dell’irrisorio carisma dei vari governatori.
Basti citare lo scandalo Lockheed, dove gli aerei Starfighter causarono la morte, nella sola Germania, di 211 piloti in tempo di pace.
Gli emissari statunitensi non avevano trovato alcuna difficoltà a persuadere capi di stato, principi consorti, premier, ministri e sottosegretari della difesa dei vari stati, che quegli aerei erano quanto di meglio potesse esistere in termini di affidabilità e sicurezza.
Anche l’Italia perse un numero impressionante di avieri per colpa di questi famigerati F104 che venivano chiamati in gergo bare volanti, segno che pure da noi gli affaristi della Lockheed avevano trovato terreno fertile per le loro trattative riservate.
Come del resto trovarono terreno facile gli emissari della Smith-Kline, del gruppo anglo-americano Beecham, unico produttore mondiale del vaccino anti-epatite B, Energix-B, i quali, per realizzare il loro piano umanitario ed eroico sulla pelle dei bambini italiani, non esitarono a versare nel 1990 l’inezia di 600 milioni di lire di allora, al ministro della Sanità De Lorenzo.
Quello era il premio per porre la sua firma sul decreto che trasformava quella specifica vaccinazione da opzionale in obbligatoria.
Chi scrive si ricorda molto bene di questa faccenda, grazie a un suo carteggio kafkiano con gli enti sanitari locali che, dopo un numero incredibile di raccomandate R.R., lo costrinsero a pagare salate contravvenzioni per non aver ceduto ai loro diktat vaccinatori, per non avere inoculato i vaccini dannosi e corrotti della Smith-Kline nel sangue dei suoi due figli.
Ai rappresentanti delle industrie farmaceutiche era andata meno bene qualche anno prima con la testarda ma onestissima Tina Anselmi, la quale nel 1979 aveva proposto il ritiro dal mercato di un migliaio di farmaci.
Le venne offerta una mazzetta di soli 35 miliardi di lire su una banca svizzera di suo gradimento, a patto di ritirare la sua proposta.
Lei rifiutò.
Pochi giorni dopo, la sua auto, parcheggiata lungo una via romana, saltò in aria con un grande botto.
Per pura coincidenza, la senatrice e capo del dicastero Sanità, non era a bordo.
Ma nessuno ebbe poi l’accortezza politica di premiarla, riconfermandole l’incarico al termine di quella legislatura.
Centocinquantamila morti/anno negli Stati Uniti per abuso di farmaci
Già nel 1961 il Dr Walter Modell, della Cornell University, massimo esperto del settore farmaci, aveva l’ardire di scrivere, sul Clinical Pharmacology and Therapeutics, che la cifra di 150 mila preparazioni in uso, e quella di 15 mila nuovi farmaci in arrivo/anno contro i 12 mila in disuso/anno, rappresentavano un fenomeno balordo e aberrante.
Da quella data, i farmaci in uso hanno continuato a crescere, superando la soglia dei 250 mila, ed anche le nuove malattie registrate hanno fatto un balzo proporzionale in avanti.
Gli stessi dati Fda dimostrano come 1,5 milioni di americani furono ospedalizzati nel 1978 per avvelenamento da farmaci.
Le statistiche provenienti da fonti diverse, parlano concordemente di oltre 150 mila morti/anno per abuso o per uso improprio di farmaci.
Poco male, se l’industria più prolifica e conveniente non è quella dell’acciaio, del petrolio, degli armamenti o dell’aviazione commerciale, ma proprio quella delle cure medico-farmaceutiche, che viene seconda solo all’industria dei cibi (che in America significa industria della proteina animale, del caffè, delle bevande gassate, dello zucchero, degli additivi e degli integratori).
Le strane e inquietanti conseguenze degli scioperi medici
Non è strano così se, durante il famoso sciopero di 29 giorni dei medici israeliani nel 1973, ci fu il più basso tasso di mortalità mai registrato, con un calo percentuale del 50.
E non è strano che nel 1976 in Colombia, a uno sciopero medico di 52 giorni, corrispose un calo mortalità del 35 percento, e che lo stesso fenomeno si registrò pure in California ed in Inghilterra l’anno dopo.
Come ebbe a dire il Dr Robert Mendelsohon, grande autorità pediatrica della medicina dissidente americana, Se certi medici sono davvero interessati a proteggere e a migliorare la vita e la salute della popolazione, è ora che si decidano a fare sciopero perpetuo, andando rilassati a pescare, per il bene dell’umanità.
Totale differenza tra animali e uomini, tra cavie animali e cavie umane
Due grammi di scopolanina ammazzano un uomo, ma cani e gatti possono consumare impunemente dosi 100 volte più alte.
Un solo fungo Amanita Phalloides può sterminare una intera famiglia, ma è delizia innocente per la lepre.
Un porcospino o riccio che dire si voglia può ingerire tutto l’oppio che vuole, senza alcun effetto negativo, vista la sua dotazione di acido prussico che contrasta l’azione degli oppiacei.
La pecora può consumare tutto l’arsenico che vuole, mentre basta ben poco all’uomo per fargli esalare l’ultimo respiro..
La morfina, calmante e anestetizzante per l’uomo, produce invece eccitazioni maniacali in topi e gatti.
Le nostre ottime mandorle sono in grado di ammazzare la volpe.
Il prezzemolo che adoperiamo in cucina, fa morire il pappagallo.
A questo punto viene da porsi una logica domanda:
Che senso ha fare esperimenti sugli animali? Che senso ha la vivisezione?
La risposta, chiara e inalterabile, è: nessuno, nessun senso.
Una popolazione sana significa un cartello medico-farmaceutico morente
La verità è che tutti i prodotti sintetici sono dannosi, e che tutti i nuovi farmaci, materiale concentrato, distillato, innaturale, artificiale, e dunque sintetico per eccellenza, vengono testati sulla gente e sui bambini, visto che i test sugli animali sono stati effettuati in semplice ed esclusiva funzione alibi-giustificativa.
Questa è la regola, e non l’eccezione.
Al cartello diabolico, non interessa granché la salute. Né quella degli animali (figurarsi cosa gliene importa), né ancor meno quella degli uomini.
I farmaci fanno male? Tanto meglio. Fabbricheremo altri farmaci adatti a curare i malanni da farmaco.
I nuovi medici, appena entrati in attività, non ricevono di certo istruzioni e insegnamenti dalla facoltà medica di provenienza, ma dagli abili e assillanti venditori delle industrie farmaceutiche, i quali, lungi dal pensare all’uomo e alla salute, pensano solo a massimizzare il livello vendite e le conseguenti provvigioni che ricevono.
I foglietti accompagnatori dei farmaci non vengono affatto compilati da personale medico, ma sono scritti da chimici e zoologi che non hanno mai sostato in vita loro 5 minuti accanto al letto di un paziente.
Un curriculum farmacologico a dir poco inquietante
1970. Si scopre che il Nembutal, e altri barbiturici simili, prescritti per anni contro l’insonnia, anziché
curare tale problema, lo causano e lo aggravano soltanto. Vengono dunque ritirati dal mercato.
1970. Il Phenacetin, antidolorifico venduto in Usa da anni, con oltre 200 marchi diversi, è ritirato dal
mercato perché blocca le funzioni renali, disintegra il fegato, distrugge i globuli rossi e causa cancro
al rene.
1970. L’Amydoprina, altro antidolorifico, venduto da anni in associazione con 160 prodotti e marchi
diversi, viene mandato in fretta e furia in pensione. E’ infatti causa di danni letali al sangue
(granulocitosi).
1970. Il Salgydal, antidolorifico venduto da decenni in associazione col Phenacetin e l’Optalidon, va fuori
commercio. E’ causa di gravi danni al sangue (granulocitosi).
1970. Il Pronap e il Plaxin, tranquillanti, causano decine di morti tra i bimbi del Sud-Africa.
1970. Il Preludin e il Marsiton, pillole per dimagrire riducendo l’appetito, vengono dichiarate fuori legge,
avendo causato danni al cuore e al sistema nervoso.
1971. Il Marzine, usato come anti-nausea, dopo che in Italia e in Svizzera ha danneggiato gravemente molti
bambini.
1971. Il Reserpine, prescritto per ridurre la pressione, viene messo al bando. Si è scoperto che aumenta di 3
volte il rischio di cancro al seno, al cervello, al pancreas, all’utero. Causa inoltre depressione e incubi
notturni.
1971. Il Paracetamol, proposto come antidolorifico sicuro, privo di effetti collaterali, causa 1500 ricoveri
urgenti in Inghilterra. E va in dimenticatoio.
1971. L’Orabilex causa in Usa danni al fegato e molti morti. Ritirato.
1971. Il Mel/29 causa in Usa molti casi di cataratta. Ritirato.
1971. Il Metaqualone causa 366 morti in Usa, e molti casi di suicidio. Ritirato.
– 7 –
1972. Lo spray inglese Isoprotenerol viene bloccato in Usa, dopo che nel mondo ha causato 3500
misteriose morti tra gli ammalati di asma.
1972. Il Methotrexate, usato contro leucemia e psoriasi, causa ulcerazioni in bocca, emorragie e
putrefazioni intestinali, severi casi di anemia, molti cancri sospetti. Ritirato.
1972. L’Uretano, usato per curare la leucemia, causa necrosi delle ghiandole renali. Ritirato.
1973. Il Mitotane, usato pure contro la leucemia, causa necrosi ghiandole renali. Ritirato.
1974. L’antibiotico Isoniazid, usato contro la tubercolosi, causa necrosi al fegato. Ritirato.
1974. L’antibiotico Kanamycin, usato contro la tubercolosi, causa insufficienza renale. Ritirato.
1974. Il Cyclophosphamide, anticancerogeno, provoca necrosi diffuse che fanno fuori il paziente prima e di
più del cancro stesso. Ritirato.
1974. Il Chloramphenicol o Chloromycetin, antibiotico contro la febbre tifoide, causa distruzione midollo,
severe anemie e collasso cardiovascolare. Ritirato.
1974. Il Bismuth, prescritto contro diarrea e la costipazione, causa intossicazioni e 28 morti in Francia.
Ritirato.
1974. Il Phenolphthalein, contenuto in molti innocenti lassativi, causa vomito, albumine nelle urine (e
dunque danni ai reni),delirio e morte. Ritirato.
1975. Il Stilboestrol, è causa di cancro nella popolazione femminile giovane. Ritirato.
1975. L’antiallergico Trilergan, che era stato oggetto di contestazioni anni prima, viene finalmente bloccato
in Italia, dopo aver provocato molti casi di epatite virale.
1976. I laboratori svizzeri Salvoxyl-Wander, della Sandoz, ritirano l’antireumatico Flamanil, perchè fa
perdere coscienza alla gente.
1976. Il gigante farmacologico inglese ICI (Imperial Chemical Industries), comincia a pagare salatissime
compensazioni ai congiunti delle vittime e ai sopravvissuti, per l’infausto cardiotonico Ebaldin (che
era stato testato per 7 anni sugli animali).
1977. La Ciba-Geigy, multinazionale svizzera, ritira dal mercato il suo Phenformin dopo che è stato dato ai
diabetici per 18 anni, nonostante causasse notoriamente oltre 1000 morti/anno.
1978. Le autorità mediche tedesche, appresa la faccenda Phenformin, approvano la continuazione-uso del
medesimo sotto i nomi di Dipar e di Sindatil per un altro anno, con sollievo della Ciba-Geigy e altri
morti tra i diabetici.
1979. Un gruppo di medici americani informa il Senato che il tranquillante Valium, preso dal 15 percento
della popolazione americana, è vera droga dopante, causante dipendenza. Ma non ottiene nulla.
1983. Ai famosi anti-artritici e anti-dolorifici Butazolidin e Tanderil, della Ciba-Geigy, vengono imputate
le morti di 1182 persone (da fonte interna aziendale) e di 10 mila persone (da fonti esterne). Eppure
la ditta giudica assurda la richiesta di ritirare il farmaco (cosa che avverrà poi 2 anni dopo).
Nell’annunciarne il ritiro, il ministro britannico della salute Kenneth Clarke, cita oltre 400 morti
accertati ultimamente, e 1500 morti nei 20 anni di presenza di Butazolidin e Tanderil sul mercato
britannico.
1984. Il Roacutane, potente anti-acne fabbricato dalla svizzera Roche, prescritto alle donne in attesa,
causava bambini deformi alla nascita. In Usa 200 donne denunciarono la Roche, prima ancora di
mettere al mondo 24 bambini rovinati.
1985. La A.H. Robins di Richmond, che aveva totalizzato vendite record coi suoi anticoncezionali
intrauterini Dalkon Shield, ha dovuto tacitare 9230 casi di denunce con 378 milioni di Us$, più spese
legali per 107 milioni di Us$, con altri 5000 casi legali pendenti e 371 nuovi casi/mese in arrivo.
Il prodotto causava infatti cancro alle parti intime femminili.
1985. La Dow Chemical, produttrice dell’Agent Orange, defoliante usato nella guerra del Vietnam, ha
accettato di pagare ai vietnamiti reduci la somma di 180 milioni di Us$ per l’esposizione a tale
cancerogeno.
1985. La Merrell Dow, sussidiaria della Dow Chemical, ha accantonato un fondo di 120 milioni di Us$ per
tacitare i reclami sulle pericolose pillole Benedectin, prescritte alle future mamme contro i disturbi
mattinieri (Benedectin che appartiene sempre alla famiglia del Thalinomide).
1985. La Eli Lilly americana, finisce davanti ai giudici, dopo che il suo Oraflex, anti-artritico, coi nomi
commerciale di Benoxaprofen e di Opren, è accusato di gravi danni al fegato e ai reni, nonché di 100
casi di morte. La Eli Lilly si rifiuta di pagare i danni alle famiglie perché si sente in una botte di ferro.
E la corte federale gli dà ragione, perchè tutte le prove sugli animali sono state regolarmente
eseguite.
Alcuni casi davvero speciali: il Des, il Thalidomide e il Clioquinol
IL CASO DES
Il DES o Diethylstilboestrol, è il prototipo di tutti gli estrogeni femminili, ovvero l’esatto opposto del Testosterone.
Scoperto nel 1939, veniva prescritto alle donne gestanti, ed era venduto per trenta anni in tutto il pianeta con oltre un centinaio di nomi diversi, tipo Oestrogenine, Menstrogen, Premarin, ecc.
Nel 1973 si cominciano a segnalare i primi casi di cancri vaginali e al seno, associato al Des.
In Italia, mentre riviste come Animali e Natura, Civis e Panorama, ammonivano contro l’uso di estrogeni già nel 1973, i medici italiani hanno continuato a prescrivere il Des per altri due anni.
Milioni di donne che hanno preso il Des anche 20 anni prima, farebbero bene a farsi visitare al seno,
ha commentato qualche anno fa il Dr E. Greenberg del Medical Centre di Hannover.
Parlare in questo caso di negligenza criminale, è dire poco.
La Ely Lilly e la White Pabs di Nelinworth-NJ (assorbita poi dalla Shering Plough Corp), fabbricanti del Des, hanno dovuto sborsare enormi somme di compensazione ai parenti di molte poverine che ci hanno lasciato le penne.
IL CASO THALIDOMIDE
Nel 1958, la Chemie Grunen mandò una lettera a 40 mila medici tedeschi, descrivendo il suo Contergan (Thalidomide) come il migliore tranquillante per le donne incinte o in fase di allattamento, visto che
non danneggiava in alcun modo madre e bambino.
Nel 1961, la Distillers Co inglese lancia sul mercato britannico il Thalidomide, col nome di Distaval.
Il Distaval si può dare liberamente a tutte le donne incinte e alle donne nutrici, senza alcun effetto collaterale, stava stampigliato sulla confezione.
Ma venne ben presto il grande sgomento e la disperazione, le passerelle di bambini inguardabili e rovinati per sempre in tutta Europa,
Poi alla fine, nel dicembre 1970, la Corte Criminale tedesca assolse la Chemie Grunen, perché essa aveva fatto tutti gli esperimenti previsti sugli animali.
Ecco dunque l’alibi. Ecco dunque il grande desiderio di mantenere gli animaletti torturati nelle gabbie per sempre. La sperimentazione vera è sulle madri e sui bimbi. Gli animaletti vengono usati come puro paravento. Servono solo a tirarti fuori dai guai. E ti pare poco?
Il caso Thalidomide avrebbe dovuto mandare a casa, una volta per sempre, la sperimentazione animale.
Ma, contro ogni logica, e sempre col solo profitto nella mente, e con nessunissima considerazione per la gente, i test non solo continuarono, ma si moltiplicarono, con risultati catastrofici.
Primodos, Amenorone-forte, Duogynon e Debendox, furono i nomi con cui il Thalidomide venne ripresentato sul mercato, in forza di altri test più approfonditi e lunghi su altri animali.
Nel 1978, molte madri disperate denunciarono il Duogynon.
La Shering di Berlino, che produceva tale farmaco, anziché bloccare ogni cosa, fece un ennesimo trucco contro la giustizia e contro la popolazione femminile.
Cambiò infatti il nome Duogynon in Cumorit, per cui le autorità sanitarie non furono più in grado di
intervenire.
Negli Usa, tra i farmaci responsabili di malformazione neonatale, ce n’è uno che si chiama Benedectin, nome commerciale americano della casa britannica Debendox.
La Fda a quel punto riceveva molte denunce dai medici americani.
Eppure il Benedectin continuò ad essere prescritto, al punto da diventare il farmaco più venduto di allora contro i disagi mattinieri delle donne.
Questo è uno dei più scioccanti disastri della storia medica, ebbe a dichiarare il Dr Neil Solomon, professore della John Hopkins Medical School, mentre la Merrell continuava imperterrita a distribuire i suoi farmaci inquietanti, con tanto di etichetta prodotto sicuro.
IL CASO CLIOQUINOL
I farmaci contenenti Oxychinol (chiamato anche Clioquinol), vengono ricordati come causa del cosiddetto Aids giapponese, detto Smon, responsabile di oltre 11 mila morti a Tokyo e dintorni.
La Takeda, la Ciba-Geigy e la Tanabe Seijaku vennero condannate a pagare congiuntamente 100 miliardi
di € a un primo lotto di 133 casi, e un imprecisata ulteriore grossa somma per le rimanenti situazioni.
Almeno 100 morti e 30 mila casi di cecità e di paralisi si sono registrati nel solo Giappone, in quel maxi-scandalo Smon, che viene definito anche l’Aids giapponese.
Ma oltre ai casi giapponesi ci sono pure stati casi allarmanti in tutti i paesi europei.
Sotto accusa il solito farmaco miracoloso Oxychinol, che la Ciba-Geigy ha venduto in ogni angolo del mondo per diversi anni con tanti nomi diversi, tipo Mexaform, Entero-Vioform, Intestopan, Sterosan, ecc.
Sul suolo nipponico, il Clioquinol venne venduto addirittura con 168 marchi diversi.
Uno scandalo senza precedenti. Tutti alla ricerca ossessiva di un virus infettivo che non si trovava, perché non esisteva nemmeno.
L’agente non era infatti un virus infettivo, come auspicavano i neo-pasteuriani giapponesi, ma un materiale tossico.
Si erano rifatti gli stessi medesimi errori dei secoli scorsi, quando Pellagra, Beri-beri e Scorbuto avevano generato cacce furiose e senza quartiere ad ipotetici e inesistenti agenti infettanti, discriminazioni e isolamenti infami stile untori e monatti manzoniani, nei riguardi di milioni di persone che stavano male ma che non diffondevano alcun morbo.
Persone che erano invece semplicemente avvelenate o intossicate o carenti.
Ma gli errori del passato non insegnano proprio niente a chi ama bendarsi occhi e valvole cerebrali.
Il Dr Kono confessò le sue colpe: Andammo alla caccia al virus per 10 anni, perché sognavamo di diventare nuovi Pasteur e nuovi Koch.
E anche in questa circostanza, non si contarono i troppi suicidi di vittime poste in isolamento
Un pensiero di gratitudine e riverenza verso il grande Hans Ruesch
I dati sopra citati, fanno parte del libro-denuncia Naked Empress (L’Imperatrice Nuda), che Hans Ruesch, grande romanziere italo-svizzero (nato a Napoli da madre italiana e padre svizzero), scrisse nel 1982, dopo
L’altro sensazionale Slaughter of the Innocent, contro la vivisezione, e dopo una vita dedicata ai viaggi e ai suoi famosi romanzi best-seller, tipo Il Paese dalle Ombre Lunghe e Il Paese dalle Ombre Corte.
Hans Ruesch, un paio di anni fa, è purtroppo scomparso.
Ma la sua presenza resta forte e immutata, grazie alla sua penna magistrale, e soprattutto alla sua dedizione
appassionata alla causa delle creature più deboli e torturate del pianeta.
Il passato che continua a non insegnare nulla
Qualcuno potrebbe pensare che dagli errori precedenti qualcuno abbia tratto saggezza e insegnamento.
Nemmeno per sogno.
Il curriculum infame riguardante i farmaci non si ferma agli anni 60 e 70, presi in considerazione da Ruesch, ma continua a ritmo ossessionante e crescente fino ai giorni nostri.
Più nuovi farmaci in circolazione, più esperimenti sugli animali, più vivisezioni, più malattie, più medicine che ammazzano e vengono ritirate.
La Unido (United Nations Int’l Dev Org) ha dichiarato di recente che, dei 205 mila farmaci in circolazione, sono soltanto 26 quelli che davvero contano e che meriterebbero essere salvati.
I farmaci servono solo a rendere sempre più deboli e dopati gli esseri umani, e sempre più resistenti i batteri che si vorrebbero eliminare mediante farmaci o vaccini.
Fino al 1920 il diabete era quasi inesistente nel mondo.
Da quando nel 1920 la Banting, la Best e la Collip cominciarono a produrre in dosi massicce insulina tolta ai maiali e ai bovini, e i medici cominciarono a prescriverla in modo facilone e sistematico, il diabete, anziché essere circoscritto e contenuto, ha assunto proporzioni epidemiche.
Non poteva essere che così.
Somministrare insulina di un altro essere significa annientare e dare una mazzata finale all’organo pancreas preposto a produrla, già di per sé pigro in tali funzioni.
Prescrivere insulina ai diabetici, più che salvarli, significa condannarli a morte precoce, usava ammonire Herbert Shelton.
Volersi sostituire alla natura, e a un organo o a una ghiandola in particolare, significa rubargli abusivamente il ruolo, significa indurre tale apparato ad atrofizzarsi, a raggrinzirsi e a perdere per sempre le sue caratteristiche.
E’ la stessa cosa che succede ai consumatori di Viagra.
Credono, grazie alla grande Pfizer che sotto-sotto se la ride, di ravvivare le proprie prestazioni sessuali. Invece si stanno dando una bella martellata sulle palle ed anche sul pube. Si stanno in pratica chimicamente de-virilizzando.
E’ la stessa cosa che succede con le prescrizioni su larga scala di eparina, con cui si vanno ad atrofizzare i meccanismi automatici di regolazione e di fluidificazione del sangue, si vanno a compromettere le funzioni stesse del sistema immunitario.
Vuoi davvero un sangue più fluido e scorrevole? E cosa aspetti a mangiare più frutta e più verdure crude, che sono il tuo vero cibo toccasana?
Sai che bello ricorrere ad estratti di budella di suino o di bovino, e farseli iniettare nel sangue.
E’ un succo di cadavere.
D’accordo non passa per la tua bocca in modo diretto, ma te lo ritrovi nella pelle, nel sudore, nella saliva, dappertutto.
La stessa cosa succede con le integrazioni e i supplementi di micronutrienti sintetici (minerali, vitamine).
Disabituare il proprio fisico agli alimenti naturali, alle funzioni naturali, significa creare uno sballo.
Rifare tali errori in modo sistematico significa atrofizzare il sistema e restare in balia e in dipendenza totale delle nuove sostanze droganti per il tempo che ci resta, facendo un grosso favore alla Santa Alleanza.
La Pfizer e i ragazzi di Kano-Nigeria
Scoppia la scorsa estate del 2007 un caso di meningite tra i giovani di un povero villaggio alla periferia di Lagos in Nigeria.
Un ragazzo muore, mentre cinque altri sono a letto con la febbre, ma non in pericolo di vita.
Arrivano solerti alcuni esponenti di Medici Senza Frontiere, seguiti a ruota da emissari della Pfizer.
Senza far alcuna ricerca approfondita, si parla di grave epidemia di meningite.
E si passa senza indugi alla somministrazione del farmaco Provan della Pfizer stessa, presentato come potente rimedio, privo di effetti collaterali, sperimentale ma già approvato dalle autorità sanitarie americane.
Il test viene effettuato all’Ospedale di Kano su 200 ragazzi dagli 8 ai 12 anni, col risultato che 11 di essi muoiono il giorno dopo, e i restanti 189 rimangono rovinati per sempre da gravi deficit neurologici, da deformazioni e infermità.
Il Provan viene ovviamente ritirato in fretta e furia dal mercato, sia in Africa che in America.
Ma ora l’Ospedale di Kano, con l’appoggio del governo nigeriano, accusa il gigante della farmaceutica mondiale di aver carpito la loro buona fede, e di aver fatto sperimentazione non sulle scimmie o sui topi, ma direttamente sui loro ignari bambini.
E’ infatti in corso una battaglia legale per un risarcimento danni da 9 miliardi di Us$.
Il Cronassial, farmaco miracoloso ottenuto dal cervello dei bovini massacrati.
Nel 1975, Francesco Della Valle, gestore della Fidia, piccola azienda farmaceutica di Abano (Padova), ottiene da Duilio Poggiolini, corrotto dirigente del ministero della Sanità (sarà in seguito condannato insieme alla moglie complice), la registrazione di un certo farmaco Cronassial, spacciato come miracoloso.
Chiamare il Cronassial farmaco è cosa impropria.
Trattasi di estratto di cervello bovino.
Anni addietro veniva comunemente prescritto dagli specialisti sottoforma di iniezioni per curare sciatalgie, paralisi facciali e demenza senile.
Era come prescrivere scelleratamente sangue di tigre per infondere coraggio a uno che non ne ha, mi ha confidato Bruno G., un amico medico dotato di tutti gli attributi.
Della Valle, che ha bisogno di referenti scientifici per fare pubblicità al suo Cronassial, versa 50 milioni di lire del 1975 a Rita Levi-Montalcini, che perora contributi per la fondazione Levi.
Nel 1986, la Levi-Montalcini riceve, assieme a Stanley Cohen, il Nobel per la scoperta del fattore di accrescimento delle fibre nervose.
Nel suo discorso di ringraziamento dinanzi alla stampa mondiale, la donna si rivolge agli amici della Fidia che l’hanno aiutata nelle ricerche.
Per la Fidia e il suo Cronassial è un trionfo.
Tale farmaco, che nei momenti di massima incidenza sul fatturato arriva all’82 percento, diventa il farmaco più venduto in Italia.
E’ un farmaco costoso prodotto in forma iniettabile, con svariati dosaggi anche pediatrici, e contiene gangliosidi estratti da corteccia cerebrale bovina per il trattamento delle neuropatie periferiche di eziologie traumatiche, diabetiche, e di varia natura.
Il marketing aggressivo di Della Valle induce i medici a prescriverlo anche come cura di tutti i mali, come vero toccasana.
La Fidia, che nel 1968, all’arrivo di Della Valle, fatturava 600 milioni, balza a 420 miliardi e si colloca al quarto posto nella classifica delle industrie farmaceutiche.
Nel 1989, le autorità sanitarie tedesche mettono in relazione il Cronassial con una malattia che paralizza gli arti e uccide un paziente su dieci: la sindrome di Guillan-Barré.
Negli Usa il Cronassial non ottiene alcuna registrazione.
Della Valle si mette in proprio e fonda una microazienda, la Lifegroup.
La Montalcini, che nel frattempo non ha mai preso le distanze dai nefasti della Cronassial, dichiara:
L’uscita di Della Valle dalla Fidia minaccia la sopravvivenza della ricerca scientifica.
Le vendite del Cronassial crollano del 95 percento finché alla fine persino l’Italia (l’allora ministro Costa), è costretta a metterlo fuori legge nel 1993.
Ma le resistenze di Poggiolini riescono a fargli ottenere una temporanea riabilitazione da parte del Consiglio Superiore di Sanità.
Il Cronassial è tuttora in vendita in Argentina, distribuito dalla Gramòn Bagò, mentre prodotti simili come il GM1 vascular, il Nervomax ed il Sinaxial, sono distribuiti in America del Sud dalla TRB Pharma (guarda un po’ sussidiaria della Fidia).
I componenti animali, in quest’ultimo caso, sono di maiale.
Un premio Nobel traballante e risposte cariche di ipocrisia
La storia, a dir vero assai poco edificante del Cronassial, che tutti beninteso possono ricavare da Internet,
mette a nudo una seconda storia ancor meno edificante, che riguarda sia il premio Nobel come tale, che la nostra vegliarda senatrice a vita pare aver carpito con modalità indecorose.
Una storia fatta di pressioni pecuniarie e campagne promozionali della Fidia a favore della scienziata, per ottenere il premio stesso.
Al punto che lo scienziato Victor Hamburger accusa l’asse Fidia-Montalcini di avergli letteralmente usurpato il Nobel.(Corriere della Sera 13/10/89), grazie poi a un farmaco rivelatasi dannoso che allertò la farmaco-vigilanza, e che ancora oggi potrebbe rivelare conseguenze indesiderate ai pazienti che in quegli anni lo assunsero.
Una storia fatta pure di centinaia di esperimenti su animali (su embrioni di mammiferi, insetti, topi, ecc) per studiare il fattore NGF di crescita neuronale da lei scoperto.
Si inducono ad esempio dei topi, dopo forzato isolamento sociale, alla lotta con altri topi, per giungere alla conclusione che la maggior fonte di NGF ematico è fornito dalle loro ghiandole salivari.
Una storia fatta di risposte imbarazzanti, poco credibili, e cariche di ipocrisia, dove la Montalcini dichiara di essere per la difesa della dignità animale, e nega persino l’esistenza di farmaci testati sugli animali che si sono poi rivelati dannosi per l’uomo.
Cose da fare rivoltare quello che rimane di Hans Ruesch nella propria tomba.
Si vorrebbe essere gentili e rispettosi verso una donna anziana grintosa e combattiva, ma davvero è una impresa impossibile.
Già il semplice arrivare a una certa veneranda età è un titolo di merito, questo è pur vero.
Le avremmo voluto perdonare tante cose e tanti nei che pure ben conoscevamo.
Ma, per un personaggio come lei, che ama sperticatamente esporsi e ricevere riconoscimenti pubblici in Italia e sulla scena mondiale, non è proprio il caso di fare sconti.
Così come ha avuto la venalità e la disinvoltura di associarsi al Cronossial e agli estratti di cervella bovine, essa poteva anche avere la vivacità, la saggezza e lo spirito di ammettere le sue gravi colpe, e di confessare che la sua sfrenata ambizione di arrivare le avevano annebbiato il cuore e la mente.
Questo suo volersi arrampicare ad ogni costo, questa sua ambizione di rimanere sempre e comunque ai vertici, questo suo voler apparire come non è, questa suo voler sfoderare improbabili ed inverosimili tenerezze animalistiche, la separano e la allontanano da noi, e la collocano in quella categoria di persone che sono, volenti o nolenti, parte integrante di quel mondo marcio che tentiamo con fatica e santa pazienza di bonificare, non solo per il bene nostro, ma anche per quello di coloro che ora remano contro di noi.
Nella vita può anche succedere a volte di essere inariditi e soverchiati dalla crudeltà e dal cinismo.
Ma già il riconoscerlo e il confessarlo pubblicamente diventa un atto di onestà intellettuale, un gesto di nobiltà vera, capace di cancellare gran parte dei demeriti.
E’ successo persino con Karl Marx e Louis Pasteur, che sul letto di morte hanno ammesso le loro colpe, definendosi rispettivamente non-marxista e non-pasteuriano.
Non è bastato a riabilitarli del tutto, ma almeno a farli apparire più umani e meno antipatici.
Non si possono pretendere allo stesso tempo un Nobel concreto, abbarbicato sulla vivisezione e sulla sperimentazione animale, e un nobel virtuale sulla trasparenza, sulla moralità e sulla gentilezza d’animo.
Anche questa è una irrealistica ed estrema pretesa di arrivismo, un voler prendere tutto, truccando le carte, imbrogliando il mondo ma anche se stessi.
autore: Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
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