LETTERA
NON TOLLERO PIÙ LA PUZZA DEL PESCE AMMAZZATO
Caro Valdo, da qualche mese leggo con interesse le tue tesine e ora ho acquistato i tuoi libri e sono molto curiosa di approfondire la pratica igienistica.
Fin da bambina ho rifiutato la carne. Il pesce mi disgustava di meno ma non l’ho mai amato, anche se costretta a mangiarlo. Da qualche tempo non ne tollero nemmeno più l’odore e quindi urge una dieta finalmente a misura d’uomo. Scoprendo il tuo blog, ho risolto i miei dilemmi.
USERÒ IL BUON ESEMPIO PER CONVINCERE ANCHE LA MIA BAMBINA POCO VEGANA E POCO CRUDISTA
Ho due figli. Un bimbo di 4 anni che predilige frutta e verdura da sempre e una bimba che invece li rifiuta, con mio immenso dispiacere. Spero col buon esempio di portarla ad una alimentazione sana.
Ti ringrazio per i tuoi scritti e spero di poterti riscrivere fra qualche mese, portandoti dei buoni risultati.
A presto.
Chiara Pizzamiglio
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RISPOSTA (da Saigon)
FAR CAPIRE AI BAMBINI L’ENORME DIFFERENZA TRA CIBO INNOCENTE E CIBO CRUDELE
Ciao Chiara, il problema sta tutto nel buon esempio.
È probabile che la tua piccola abbia subito qualche forma di imprinting a livello scolastico, seguendo semplicemente le usanze e i comportamenti delle compagne di classe.
Oltre che metterle a disposizione alternative attraenti e gustose che la convincano, dovrai usare con lei molta pazienza. Importantissimo che la bimba capisca al più presto il significato di cibo innocente e di cibo crudele. La visita a una stalla e a un macello le farebbe capire molte cose in anticipo sui tempi.
Troppi bambini pensano che gli hamburger crescano sugli alberi come fanno le mele e i kaki.
Valdo Vaccaro