VOGLIO VIVERE A LUNGO, EVITANDO LA MORTE IMPROVVISA

LETTERA

 

IMPRESSIONATO DAI TANTI CASI DI MORTI IMPROVVISE DURANTE IL SONNO

 

Caro Valdo, mi chiamo Federico e ti scrivo perché ho deciso di voler vivere il più a lungo possibile.

Ultimamente mi hanno notevolmente scosso casi di morti improvvise nel sonno.

Non voglio che io e i miei familiari facciamo la stessa brutta fine.

Già ho perso mio padre per un tumore al colon.

QUALCHE MANCAMENTO DI TROPPO

Ti racconto un po’ la mia storia. Da piccolo avvertivo dei fastidi al torace, all’altezza del cuore. Il pediatra non constatò nulla di irregolare. Correvo, giocavo, mi divertivo, e non c’era niente che mi recasse disagio. A Settembre 2008 mi sottoposi a un elettrocardiogramma per attività sportiva. Tutto OK. A maggio 2010 stranamente iniziò ad abbassarsi la pressione, cosa che non mi era mai successa.

Mi dissi che non era niente di grave, e l’estate se ne andò via tranquilla.

Ricominciò la solita routine e, a novembre 2010, mi successe una cosa strana. Scesi giù dalle scale per andare a gettare nei cassonetti un sacchetto di immondizia, ma non riuscii ad attraversare la strada perché sentivo come dei brividi che attraversavano il mio corpo. Per paura di svenire tornai indietro.

La stessa cosa capitò altre volte, seppur sporadicamente.

SEGNALI DI CATTIVA CIRCOLAZIONE

I dolori al petto, simili a bruciori, all’altezza del cuore, si ripeterono solo un’altra volta ancora. Ho anche qualche problema alla vista, anche se le visite oculistiche non hanno mai evidenziato qualcosa di preoccupante. Ogni tanto ho pure dei fastidiosi mali di testa e, da qualche tempo, i bruciori al petto sono più frequenti, con qualche episodio di pizzicore al cuore, alle dita e alla pianta dei piedi.

HO 17 ANNI E VOGLIO POTER CONTROLLARE IL MIO CORPO

Dal momento che tutti questi malesseri non sono tanto normali, per un ragazzo di 17 anni, e immaginando che con i medici andrei a impelagarmi nelle solite paludi piene di farmaci senza via d’uscita, quale regime alimentare mi consigli per riprendere in mano con sicurezza la mia vita?

Ti apprezzo per il tipo di trasparente informazione che fai, e ti ringrazio.

Federico

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RISPOSTA

 

METTENDO A PUNTO IL SISTEMA TUTTO FINISCE PER AUTOREGOLARSI

 

Ciao Federico, ammesso che tu abbia qualche problemino coinvolgente la circolazione del sangue, la pressione e il sistema cardiocircolatorio in generale, occorre sempre ricordare che il corpo, se messo in condizioni di funzionare al meglio, possiede le qualità per riequilibrarsi, per ottimizzare il suo funzionamento a 360 gradi, auto-regolando anche la pressione, senza bisogno di correttivi farmacologici. Devi dunque metterlo nelle condizioni migliori. Questo significa mantenersi in linea ed in armonia col sistema immunitario, mangiando leggero, vitale, digeribile e tendenzialmente crudo. Occorre insomma rispettare il disegno progettuale del corpo umano che è di tipo fruttariano.

UN PREZIOSO AIUTO DAL MANTICE POLMONARE

Attenzione a non strafare con l’attività sportiva. Occorre procedere per gradi, con adeguato pre-riscaldamento muscolare e cardiaco. Regolari esercizi respiratori che privilegino l’espulsione lenta ma totale dell’aria viziata dai polmoni e che permettano di massimizzare l’inspirazione successiva, mantenendo poi il ritmo, serviranno a ripristinare la normalità.

STRATEGIE ALIMENTARI  DI BILANCIAMENTO NEUROVEGETATIVO

L’alimentazione bilanciata e completa, con due pasti di frutta nella mattinata e un paio nel pomeriggio, renderanno pranzo e cena quasi pasti virtuali, con un primo di verdure crude (più avocado) e un secondo di tipo vegano a piacere, anche leggermente cotto, e con una terza portata di pinoli, noci, mandorle.

Incrementare gli esercizi di stretching e di rilassamento. Dormire di più. Fare un pisolino o una siesta a pranzo. Assumere a giorni alterni dei centrifugati di carote, sedano, zenzero e ananas o mele (piazzarli in mattinata al posto di un pasto di frutta). Più germogli e più cereali integrali tipo saraceno, miglio e quinoa. Crema di avena con semini di girasole, sesamo e lino a metà mattina. Evitare o limitare il consumo di aglio e cipolla. Incrementare l’uso di piante selvatiche, specie tarassaco, ortiche, biancospino (foglie, fiori, frutti), menta, crescione, acetosa.

EVITARE OGNI FORMA DI STRESS

Il movimento e l’attività aerobica, la traspirazione, il sole, i bagni d’aria e di mare permettono di fare le giuste scorte estive di vitamina D e di forza elettromagnetica, utili a superare poi gli inevitabili cali invernali. Non va scordato però lo stress, un meccanismo infiammatorio che produce acidificazione e che può danneggiare le diramazioni dei nervi, compromettendone la funzionalità.

La vita ansiogena porta ad aberrazioni ormonali nei neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, noradrenalina). Mancando i tempi di relax e di recupero, il respiro tende a farsi corto.

CONTRASTARE L’IPOTENSIONE CON METODI NATURALI

La pressione bassa, o ipotensione arteriosa, oltre che essere fattore contingente e costituzionale, risente dei cambiamenti di clima e di stagione, ed è comune nei soggetti con distonie neurovegetative (vagotonismo probabile nel tuo caso), nei linfatici (debolezza e torpore), negli iposurrenalici, negli psicoastenici. L’ipotensione costituzionale dà affaticamento e spossatezza dopo i pasti a digestione lenta, respiro corto, palpitazioni di cuore, geloni durante l’inverno.

L’ipotensione può derivare da insufficiente flusso di sangue attraverso arterie e vene per problemi di metabolismo basale (tiroide), scarsa funzionalità surrenale (azotemia, pompa sodio-potassio), fatica fisica e intellettuale, ansia e dispiaceri familiari (vedi drammatica perdita di tuo padre).

FARE ATTENZIONE AI PROBLEMI DI TIPO INTESTINALE E ALLA DISBIOSI IN ZONA COLON

Questi cali di pressione possono essere anche causati da problemi di tipo intestinale (surriscaldamento e febbre intestinale), con flusso di sangue in zona ventrale e anemizzazione conseguente delle zone periferiche.

I bruciori al petto e gli aghi in zona plantare si spiegherebbero con una scarsità temporale di flusso sanguigno. Migliorare dunque la qualità del sangue mediante digestioni virtuose. Può essere d’aiuto il cataplasma di fango sul ventre, applicato nelle ore notturne a scopo decongestionante e termoregolatore.

Utili anche docce fredde al basso ventre durante la stagione calda.

Per il resto ti consiglio di darti una cultura igienistica che ti aiuterà ad essere meno ansioso e più autonomo nell’interpretazione e nella risoluzione dei tuoi problemi.

Ti allego alcune tesine di supporto. Leggiti anche “Assenze e sincopi neuromediate”, del 13/7/10.

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)